L’otto dicembre di una vita tanto lontana da sfumare in
nebbia, zio Luke riesumava dallo scantinato un cartone inzeppato di addobbi: un
lascito generazionale, come la passione per le bionde e la birra.
Il vecchio affondava le mani tra sfere traslucide, verificava la tenuta dei
ganci, raccontava, con l’inaspettata delicatezza di un tocco, una storia di
rassicuranti banalità.
Dita addobbate l’hanno tenuto vivo nel viscoso, infernale Natale del Vietnam e
lo soccorrono in sogno ora che l’inferno è ovunque: nel buio della notte, nel
rosso di una carcassa sventrata, nel bianco dell’osso di chi non ha salvato.
Per l’ennesima volta.