Mi
guardo allo
specchio e mi sistemo i capelli, soddisfatta. Forse è meglio
che per prima cosa
mi presenti: mi chiamo Pansy Parkinson, ho 16 anni, frequento Hogwarts
nella
casa di Serpeverde(sesto anno) e mi sto preparando per stasera. Ci
sarebbero
tante cose da dire su di me, ma verranno fuori da sole. Dallo specchio
vedo Daphne
che mette a posto la spazzola; Daphne
è la mia migliore
amica da una vita e non riesco proprio a immaginare la mia vita senza
di lei.
E’ veramente fantastica: sempre pronta a darmi consigli, ad
ascoltarmi, a
consolarmi quando piango…e devo dire che ci vuole pazienza
perché, almeno
ultimamente, piango abbastanza spesso. Andiamo in camera mia; abbiamo
ancora
un’ora prima della festa e siamo già pronte.
Ci
siamo appena
sedute sul letto quando bussano alla porta: dal sorriso di Daphne
capisco che
deve essere Blaise.
Blaise
e Daphne
stanno insieme da poco più di un anno, e ancora si amano
come se fosse il primo
giorno. Ho vissuto la loro storia, come spettatrice, fin
dall’inizio: ogni
litigata, ogni sorriso…e mi sono resa conto che si amano
veramente tanto, non
che ci volesse un genio a capirlo. Devo dire che se un giorno si
lasceranno,
dovrò rivedere tutte le mie certezze.
Blaise
poi è
veramente fantastico, lo adoro: sa esprimere pareri anche negativi
senza mai
offendere, non giudica mai e, quando sbaglio, se vede che sa quello che
faccio,
sta comunque dalla mia parte.
All’improvviso
mi risveglio dai miei pensieri, mi sono ricordata che devo
assolutamente
chiedere una cosa a Blaise e con un semplice sguardo lo dico a Daphne.
Lei
sospira, stanca di ripetere la stessa scena prima di ogni festa
(clandestina),
poi chiede:
“
amore, ma per
caso sai se alla festa viene anche Draco?”
Blaise
mi guarda
con un sorriso ironico “cero che viene…e comunque,
Pansy, puoi anche
chiedermelo direttamente tu!”
Arrossisco.
Blaise se ne accorge, ci saluta e esce.
Siamo
arrivati
al punto critico della situazione, al motivo per cui spesso la mattina
vado a
scuola con gli occhi arrossati: Draco Malfoy, un nome che dice tutto.
Non credo
ci sia bisogno di aggiungere che lo amo da morire.
Quante
volte
l’ho detto, lo so, sembro ridicola…ma questo
è amore, quello vero, quello che
fa andare il cuore a mille, quello che fa sognare, piangere e soffrire
tantissimo.
Il
problema è
che questa non è una favola: non c’è
nessun “e vissero felici e contenti”…
lui
non è il principe azzurro…anzi, lo è,
ma evidentemente non il mio… lui merita
qualcuno perfetto quanto lui.
Siamo
amici,
questo sì, non dico che non mi voglia bene; è
solo che non ha potuto fare a
meno di rendersi conto di questo mio interesse (molto palese, devo
aggiungere!)
ed evidentemente non ricambia e cerca di non darmi modo di
fraintendere. E
questo mi fa impazzire ancora di più: quanti ragazzi
sarebbero stati così
uomini da non approfittarsene? E’ il classico tipo da
storielle di una sera:
sarei stata un nome in più su una lista lunghissima, e non
mi sarei neanche
lamentata, ma lui dice che dopo starei ancora peggio.
Mi
finisco di
truccare mentre continuo a pensarci: ho provato a dimenticarlo, sul
serio, mi
sono anche fidanzata, ma non è durata più di un
mese. Steven era dolce, mi
faceva stare bene, mi rendeva serena ma non era quello che volevo.
Quello che
lui mi dava con un bacio, lo sento anche solo con uno sguardo di Draco.
Stare
insieme
non può essere semplice affetto, io voglio
l’amore; preferisco stare male che
fingere, non è da me.
Io,
Daphne e
Millicent ci avviamo verso la stanza della necessità,
chiacchierando.
Quando
sto con
loro riesco quasi a non pensare ad Andrea, mi rilasso, mi diverto,
è una
sensazione bellissima, come se esistessimo solo noi e la nostra
amicizia.
Ma,
ovviamente, doveva durare poco.
“Stasera
voglio
uscirci…quarto round” Millicent. Non riesco
neanche a piangere, ma effettivamente
è probabile che abbia ragione. Anche lei ama Draco, e sono
già usciti tre
volte. Per amor di pace abbiamo deciso di non litigare e di prendere le
cose
come verranno. Ognuna fa quello che può, senza colpi bassi
però…è un po’ una
guerra…e devo dire che lei per adesso ha vinto tutte le
battaglie.
Siamo
arrivate, entriamo,
io mi accendo una sigaretta e mi guardo in giro; Millicent sta facendo
lo
stesso, e nessuna di noi si accorge di star guardando nella direzione
sbagliata.
“cercate
qualcuno?”
Quella
voce. La sua voce. Inconfondibile, la riconoscerei fra mille.
Mi
giro lentamente, mi manca la voce.
“ciao”
riesco
appena a dirlo, sto tremando; è assurdo l’effetto
che mi fa questo ragazzo. Lui
ci saluta con i classici bacetti sulle guance e sento il mio cuore
perdere un
battito. Sta dicendo qualcosa, forse dovrei rispondere, ma non lo sto
ascoltando: sono troppo concentrata a guardare le sue labbra
perfette…Oddio sto
sbavando. Per fortuna interviene Blaise; lo giuro, questo ragazzo
è un angelo,
mi salva sempre.
Draco
si sta
guardando intorno, sembra pensieroso. Poi guarda Millicent, le mette
una mano
su un fianco e la guida verso la pista da ballo.
Ok.
Giuro che
non importa. Stanno solo ballando, non è che si sono giurati
amore eterno.
All’improvviso ho voglia di entrare, di sapere…
Poi
li vedo,
ballare stretti e baciarsi. Come da copione. Avete presente quando ti
conficcano un pugnale nel cuore? Fa malissimo, certo…ma alla
quarta pugnalata
molto meno, ci si rende conto che il peggio è passato, che
il cuore ha già
versato tutto il sangue che conteneva.
Io
non so
nascondere il dolore, lo ammetto. Basteranno pochi esempi per farvelo
capire:
la prima volta che Millicent e Draco sono usciti ho pianto talmente
tanto da
non avere più lacrime, davanti a loro…la seconda
volta sono svenuta. La terza è
andata già meglio. E ora, la quarta, credo che
riuscirò a trattenere le lacrime
il tempo necessario per girarmi e correre fuori. Poi non
riuscirò più a
fermarmi. Lacrime e sigarette. Bella festa, non
c’è che dire…voglio tornare nel
dormitorio.
Mi
giro per
correre fuori ma sento qualcuno che mi ferma; Blaise e Daphne mi stanno
abbracciando. Allora crollo, li abbraccio e comincio a piangere
disperata. Ma è
questo l’amore? Che schifo!
Ci
sediamo per
terra, io e Blaise ci accendiamo una sigaretta. Fumiamo in silenzio,
mentre le
lacrime continuano a scendere. Non voglio rovinare la serata anche a
loro, non
è giusto. Sorrido, fingo, recito ma non ci cascano.
Però capiscono che mi va di
stare da sola ed entrano dentro, tenendosi per mano. Li guardo e un
sorriso
malinconico mi sfiora le labbra: il loro è amore, non il
mio. L’amore è quando
tutti i pezzi del puzzle vanno da soli al loro posto, quando due cuori
battono
insieme; la mia al massimo può essere chiamata ossessione. E
so benissimo che
una ragazza ossessionata può non essere responsabile delle
sue azioni; in
pratica, rischio di farmi molto male. Oddio tanto peggio di
così………
Sono
passate
appena due ore, mi sono calmata e ho iniziato a godermi la
festa… Draco e
Millicent non si sono più visti, chi sa dove sono. Non
voglio pensarci, ma
tanto tra poco dovrò vederli per forza: in genere
è la parte più bella di
queste feste ma oggi sarà una tortura. Quando la festa
finisce restiamo sempre
un po’, noi serpe verde…se solo potessi
andarmene…
Eccoci,
mi siedo
sul divanetto bianco, è morbidissimo. Gli altri mi stanno
guardando,
effettivamente la mia passione per Draco non è esattamente
quello che si può
definire un mistero. Si vede che ho pianto, mi fanno male gli occhi, ma
cerco
di non darlo a vedere. Tanto è inutile negare, lo sanno
meglio di me.
Entrano
Millicent
e Draco e si siedono. Non vicini, anzi. Come a voler far capire, al di
là di
ogni irragionevole dubbio, che un’uscita con Draco
è questo. Un’esperienza
unica, attimi indimenticabili, ma niente di più, almeno
finché tra le tante non
troverà quella capace di rubargli il cuore. Guardo Millicent
e vedo che sembra
felice: sapeva che sarebbe finita così, proprio come le
altre volte, ma in
fondo non c’è niente da lamentarsi.
Draco
si toglie
la giacca e si sbottona la camicia, poi si fa un po’
d’aria con la mano “che
caldo madò tengo una sete... “.
Stronzo,
l’ha
detto apposta. Lo sa che adesso mi alzerò,
prenderò lo champagne, glielo
verserò e glielo porterò. E’ assurdo,
ogni cosa che dice la faccio, che sia
farlo passare avanti al distributore che …qualsiasi altra
cosa. Forse non
dovrei, così lui almeno si chiederebbe perché e
mi penserebbe un po’. Magari si
avvicinerebbe per chiarire. Però no, non
posso…sembrerebbe che sto rosicando
perché loro sono usciti…è vero, sto
rosicando, ma sarebbe come dirglielo
proprio.
Mi
alzo e gli porto il bicchiere di champagne.
Lui
sorride “Grazie” e mi fa una carezza.
Arrossisco,
sorrido e riesco appena a balbettare un “prego”
mentre torno a sedermi…che sia
amore o ossessione, forse vale la pena di soffrire così
tanto per una sua
parola.
8.05.
Mi
sono appena
finita di vestire , Daphne e Millicent mi stanno aspettando
giù in dormitorio.
A
volte penso a
quanto, agli occhi degli altri, possa sembrare strano vedere me e
Millicent così
amiche dopo la “discussione” che avemmo in sala
grande. Mi ha raccontato ogni
dettaglio di ieri sera, ad ogni parola ho sentito uno spillo
conficcarsi nel
cuore, ma alla fine per un’amica è un dolore
sopportabile.
Ci
sediamo a
colazione al nostro tavolo, ai soliti posti. Saluto Blaise e Draco con
il cuore
che ricomincia a battere per i fatti suoi. Poi un particolare che non
avevo
notato mi colpisce: sta fumando. Rimango sconvolta: anche io fumo, a
dire la
verità, mi aiuta a scaricare i nervi, ma lui..non
può, gli fa male! Nota il mio
sguardo e sorride, sembra che abbia letto tutti i miei pensieri.
All’improvviso
sento qualcuno chiamarlo, lui si gira e anche io ,curiosa, cerco di
capire chi
sia.
Lui
la saluta
con un gesto della mano, metto meglio a fuoco l’immagine di
quella ragazza: è
bellissima, con i boccoli biondi che le incorniciano il viso perfetto,
e quei
grandissimi occhi celesti. La conosco di nome, si chiama Giorgia ed
è una
corvonero che frequenta il quinto anno; Millicent interrompe i miei
pensieri
“scommetto
che
da qua a due giorni ci esce”
Annuisco,
è probabile.
Blaise
sorride e
mi passa un braccio intorno alle spalle : “due giorni? Direi
proprio di
no…secondo me prima dell’ora di pranzo.”
Si,
effettivamente è ancora più probabile.
Tutti
insieme andiamo a lezione di trasfigurazione;
una
volta sedute, noto che Daphne mi guarda come se si aspettasse di
vedermi morire
da un momento all’altro; sta per dirmi qualcosa quando entra
la professoressa Mcgranitt
che ci incenerisce con lo sguardo…molto simpatica come
sempre!.
Allora
prende un mio foglio di pergamena e scrive qualcosa: butto un occhio
alla
professoressa ma è tutta presa dalla sua spiegazione, e mi
chino per leggere:
“stai
bene?”
“perché?”
“tra
ieri sera e stamattina…”
“ormai
ci sono abituata. Ma per quanto credi che andranno avanti lui e
Millicent?”
“non
lo so, finché lui non si scoccerà. Lei non gli
dirà mai di no.”
“giustamente!
Chi lo farebbe?”
La
vedo sorridere; lei è l’unica ragazza a cui Draco
non interessa neanche un po’,
se non come amico.
“Ne
abbiamo già parlato : se ti piace così tanto
buttati, non credo che si sposti”
“lui
può avere chiunque, perché dovrebbe uscire con
me?”
La
professoressa inizia a fissarci insistentemente e decidiamo che
è il caso di
smettere: io mi appoggio con la testa sul banco, e non è
difficile immaginare
chi sia l’oggetto dei miei pensieri. Lo vedo sorridermi come
fa sempre e mi
sento svenire; probabilmente mi sono addormentata e sto sognando,
perché ci
vedo baciarci. In genere a questo punto (o un po’
più avanti) suona la
sveglia…oggi invece è la campanella a riportarmi
alla realtà.
I
miei compagni di classe si stanno alzando; oddio, devo essermi
veramente
addormentata perché siamo già
all’ultima ora, erbologia. Stiamo andando in
palestra ma decido che non ne ho voglia, tanto la prof non ha mai fatto
l’appello , dall’inizio dell’anno. Salgo
le scale a due alla volta e mi ritrovo
al secondo piano, ; vado verso i bagni dei maschi per fumare:
è uno dei posti
più appartati della scuola. Saluto degli amici ma li vedo
strani, come se
stessero cercando di nascondermi qualcosa. E’ strano, non si
sono mai
comportati così, deve esserci per forza qualcosa sotto.
“ma
cosa..” inizio a dire, poi li vedo e mi blocco. Draco e
Giorgia. Mi giro e
scendo le scale, raggiungo i miei compagni a Erbologia, stando attenta
a non
farmi vedere dalla professoressa . Mi siedo sui gradini, piango un
po’. Blaise
aveva ragione, ha sempre ragione. Daphne si avvicina e mi guarda:
capisce tutto
e mi sento sollevata, non ce la farei a raccontare. La campanella suona
di
nuovo, coprendo i miei singhiozzi.
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Pomeriggio
libero, che bellezza! Siamo tutti in sala comune, ma pensandoci bene
deve esserci
qualcosa che non va, Silente non aveva mai annullato le lezioni.
Seduti
attorno al fuoco ci siamo io, Daphne, Blaise, Millicent, Draco e tanti
altri,
ma ovviamente non ho occhi che per lui. Com’è
bello guardarlo, sognare,
illudersi che anche solo per un momento sarà mio…
A
volte penso che se anche per qualche miracolo uscissimo assieme,
sverrei sul
colpo e non riuscirei a fare niente. Considerando che adesso, solo a
guardarlo,
mi sono incantata, non è poi così improbabile.
Lui, sorridendo divertito, fingendosi
ignaro a tutti quegli sguardi carichi di desiderio, sta raccontando ai
ragazzi
e a chiunque sia interessato i dettagli sconci su quello che lui e
Giorgia
hanno fatto nel bagn. Sorridono tutti interessati, tranne Blaise che
ogni tanto
butta occhiate preoccupate nella mia direzione, e Daphne che non fa
niente per
trattenere un’ espressione disgustata.
“
Draco
ma che schifo! Povera ragazza, magari lei adesso pensa che potrebbe
esserci
qualcosa tra voi..”
“Se
lo pensa è una stupida” risponde lui con
un’alzata di spalle “io non le ho mai
fatto intendere niente del genere, lo sai come sono fatto. Non mi piace
illudere le ragazze.”
“Ma
sai quanto può essere traumatico per una ragazza che ti ama
essere trattata
come una puttana?”
“Daphne,
ascoltami. Io non sono uno stronzo, parlo chiaro dall’inizio.
Giorgia l’ho
conosciuta ieri, dopo la festa, tu credi davvero che possa
amarmi?”
Daphne
effettivamente esita, incerta.
“se
invece” continua lui “il tuo voleva essere un
discorso più generico, mi
dispiace far stare male qualcuno che prova davvero qualcosa per me, te
lo
giuro. Non ci godo a vedere le ragazze piangere, soprattutto se si
parla di
amiche a cui voglio bene davvero.”
Abbasso
gli occhi, imbarazzata, perché lui mi ha guardato un attimo
di troppo. Per fortuna
il momento di tensione passa presto
“io
mi vado a fumare una sigaretta” dico , alzandomi.
E’
chiaro che voglio stare un po’ da sola, perché
né io né nessun altro ci siamo
mai fatti problemi a fumare in sala comune.
“ti
faccio compagnia” Oddio. Draco.
“Grazie…”
riesco appena a dire
“come
stai?” mi chiede a bruciapelo poco dopo, appena accendiamo le
sigarette
“bene”
mento
“bugiarda!”
“ma
che vuoi che ti dica?”
“la
verità, e non usare questo tono con me.”
“scusami…”
Ancora…è
stato lui ad alzare la voce per primo, perché non riesco a
rispondergli come si
deve?
“sto
aspettando” mette il cavalletto e si gira un po’ di
più verso di me.
Mi
sento male, non ce la faccio neanche a guardarlo negli occhi.
“Draco…”dico,
fissandogli le scarpe; lui mi costringe ad alzare la testa e a
guardarlo. Sento
le lacrime che iniziano a scendere.
“ti
prego” è tutto quello che riesco a mettere insieme
“non chiedermelo, non ce la
faccio, lo sai già…non farmelo dire, per
favore.”
Mi
lascia, mi accarezza il viso e io comincio a vedere le stelle
“non
devi stare male, non te lo meriti.”
Poi
cambia argomento. E io arrossisco, pensando a quello che avrei potuto
dirgli
“no sai scusa è solo che ti
amo”…non avrebbe riso, non me l’avrebbe
fatta una
cattiveria del genere, sarebbe stato dolce e comprensivo come
sempre…almeno
come è sempre stato con le persone a cui vuole bene, e io mi
sarei sfogata. Tutti
lo vedono come uno stronzo, un bastardo…non dico che non lo
sia con tutti gli
altri, però…come si fa a non amarlo? Ora che ci
penso, è strano…oggi non
abbiamo incontrato il trio dei miracoli, erano
assenti…stanno sicuramente
tramando qualcosa
“Ma
dai che hai da lamentarti?E’ stato gentile”
“lo
so è solo che…non ce la faccio
più”
“Pansy…tu
lo ami?”
“non
lo so, ma farei ogni cosa per lui.”
“e
tu credi che lui non ci starebbe?”
“è
troppo un signore per approfittarsene”
“è
un uomo, la carne è carne. Sai che sono contraria a certe
cose ma non dire
stupidaggini: ci starebbe sicuramente.”
“tu
dici?”
“Non
farti venire strane idee!”
“no,certo…non
lo farei mai, ho sedici anni in fondo..”
“esattamente,
quindi dimentichiamoci questa conversazione!”
Andiamo
a fare un giro, noi due e Millicent; si respira una strana aria,
c’è agitazione
sui volti dei professori… e la risposta ci attende in sala
comune.
E’
Draco a spiegarci tutto, e per una volta presto più
attenzione a quello che
dice che a quanto è bello.
“Il
ministero ha approvato un nuovo decreto…non ci crederete
mai, è assurdo…”