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Autore: ButterflySeven    09/12/2014    8 recensioni
Belle è una ragazza di 23 anni, iscritta al terzo anno di Beni Culturali all'accademia di Belle Arti.
I sui problemi iniziano quando il professor Hood la rimanda per la seconda volta all'esame di storia dell'arte contemporanea 2.
Cercherà disperatamente aiuto in qualcuno che ne sappia più di lei in fatto d'Arte ed il padre dell'amico Baelfire, famoso storico dell'arte, sembrerebbe il candidato ideale... Ma tutto ciò, a quale prezzo?
[Rumbelle - coppia principale] secondarie Baelfire/Emma ed Emma/Killian
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy/Baelfire, Signor Gold/Tremotino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13


Le vacanze di natale, si rivelarono un magnifico momento per dedicarsi alla nuova relazione.
Suo padre partì il 25 notte per un viaggio organizzato insieme ai suoi amici d’infanzia e sarebbero rimasti fuori città fino al 6 di gennaio. Così Belle non ebbe rimorsi ad abbandonare la sua abitazione e trascorrere le vacanze da Robert, proprio come due semplici conviventi.
Fu bellissimo addormentarsi abbracciata all’uomo e lasciarsi cullare dal suo buon odore. Ma la felicità era tale che non le permise di dormire a lungo.
Si svegliò più volte durante la notte e si mise ad osservarlo dormire. Era bellissimo con il volto disteso e il respiro che filtrava leggero da quelle bellissime labbra schiuse. Sorrise e si rigirò tra le lenzuola, cercando di riprendere sonno.
Alle 4 del mattino, capì che l’unica soluzione era farsi un tè per rilassarsi.
Scese in cucina cercando di non far rumore, ma quando aprì la porta, notò che era già occupata da qualcuno.
- Bae… Che ci fai qui? Dovresti essere a letto- disse all’amico, che era seduto al tavolo e sorseggiava quello che dall’odore intuì fosse tè.
- Non riuscivo a dormire e ho pensato di farmi un tè-
- Siamo in due a non riuscire a chiudere occhio… Ne è avanzato un po’?- chiese indicando la teiera.
- Oh sì! Ti prendo una tazza-
Bae si alzò e le preparò lo spuntino notturno.
- Grazie…- rispose iniziando a sorseggiare il liquido ancora caldo. L’aroma del tè la fece sentire subito meglio.
- Perché non riesci a dormire?- le chiese l’amico.
- Non so… E’ strano tornare ad abitare in questa casa per più di una sola notte. Sono emozionata di trascorrere questi giorni insieme a Robert e stare finalmente insieme…-
- Come sei diventata romantica…-
- Smettila… E poi credo che questo sia l’effetto dell’amore…- si imbarazzò a confessare i suoi sentimenti, ma allo stesso tempo era felice di poter parlare un po’ con Bae.
- Direi che le cose tra di voi procedono bene…- commentò inzuppando un biscotto nel tè.
- Beh, in realtà abbiamo passato dei brutti momenti, ma ce la stiamo mettendo tutta per farla funzionare-
- Da quanto state insieme?-
- In realtà da pochi giorni, ma è una lunga storia. Sintetizzando, come sempre tuo padre si è tirato indietro per paura di amare e siamo rimasti senza parlarci per tantissimi giorni. Stavo impazzendo, te lo giuro…-
- E’ tipico suo aver paura di amare ed essere amato. Fa fatica persino con me che sono suo figlio, figurati con qualcun altro!- commentò ironicamente – eppure direi che ha fatto in fretta a ripensarci… E l’ho trovato anche molto migliorato! Che cosa gli hai fatto? Non l’ho mai visto così…-
- Non lo so! Non ho fatto niente di particolare, ma sembra che sia stato proprio questo a piacergli-
- E non solo quello… A giudicare dal trasporto con cui vi baciavate in negozio, immagino che siate molto attivi sotto tutti gli aspetti…-
Belle diventò rossa dalla vergogna.
- Bae! Ti prego! E’ già abbastanza imbarazzante senza le tue battutine…- prese un biscotto e lo divorò – e non puoi capire quanta vergogna ho provato quando ci hai visti!-
- Non dovresti, lo sai che appoggio la vostra relazione. Voglio bene a tutti e due e sono contento di sapervi insieme-
- Sì, ma tu rimani il mio migliore amico e Robert è tuo padre!-
- Ah, non preoccuparti, non sono all’antica e preferisco sapervi felici insieme, piuttosto che separati e tristi- le sorrise radioso e Belle si rasserenò – Piuttosto, devi ancora spiegarmi per quale motivo non mi hai detto niente per telefono. Pensavo fossimo amici! Non meritavo di conoscere la verità?-
- Bae, è successo tutto troppo in fretta e preferivo chiarirmi un po’ le idee prima di parlartene… E comunque potrei rigirarti la domanda! Perché non mi hai detto niente di Tamara?-
Bae sfuggì al suo sguardo e si mise a giocare con alcune briciole dei biscotti, che fece cadere una ad una dentro il poco liquido rimasto nella tazza.
- Belle, devi capire che non è stato facile per me lasciare tutti e mettere in gioco ogni mia certezza. Quello che ti avevo detto quel giorno, su me ed Emma, era vero, però…- afferrò un biscotto e lo inzuppò nel tè, ma non lo recuperò per mangiarlo, si limitò ad osservarlo mentre veniva inghiottito dall’oscurità – Sono arrivato in questa grande città, che mi ha travolto con i suoi ritmi frenetici. Ho iniziato ad essere ossessionato dal pensiero di cosa stesse accadendo a Storybrooke, mentre io mi lasciavo coinvolgere dalla spensieratezza e dalla solitudine dello stare accanto a migliaia di persone che non conosci, che non saluti, che ti passano accanto indifferenti, perché troppo presi dalla propria vita. La solitudine è la cosa peggiore e in queste grandi città, sembra che sia l’ostacolo più grande da superare. Pensavo di non potercela fare, pensavo che forse avevo sbagliato tutto, però mi piaceva New York… Mi mancava solo qualcuno con cui condividere questa esperienza! Ho incontrato Tamara in uno di questi giorni e non so come spiegarlo, ma è stato come un colpo di fulmine: l’ho guardata e per la prima volta non mi sono sentito solo… Lei mi ha sorriso e… Davvero, non so spiegare cos’è scattato in me. Siamo usciti insieme e ci siamo trovati bene. Lei è così diversa da Emma! Non si pone mille domande e non si affligge per i problemi della vita, li affronta e basta! Mi dà una forte carica positiva, mi fa ridere e mi fa sentire amato!-
Queste rivelazioni turbarono Belle, perché non credeva che Bae pensasse davvero che Emma fosse pesante.
- Bae, sai benissimo che Emma ha avuto un’infanzia difficile… Non puoi pretendere che sia semplicemente solare e che affronti la vita con leggerezza! Lei ha sofferto molto in passato e sta cercando di risolvere i suoi problemi e non pesare sui suoi genitori… E poi dimentichi quanto ti ha aiutato con tuo padre?-
- Lo so, Belle! E non devi fraintendermi, non sto dicendo che Emma è pesante, dico solo che il nostro rapporto era diventato quello di due ottantenni, afflitti dai propri problemi e che non riuscivano più a godersi la vita… Io l’ho amata e forse la amo ancora, ma non potevamo continuare a quel modo. E l’ho capito stando con Tamara! Mi sento una persona nuova! Mi sento leggero, mi sento libero di essere me stesso! Non che con Emma non lo fossi, ma eravamo bloccati in un rapporto che non ci rappresentava più. Eravamo un peso l’uno per l’altra e dovevamo soltanto sciogliere queste catene che ci univano, ma ci bloccavano da tutto il resto-
Bae finalmente si voltò ad osservarla e Belle potè leggervi tutto il dolore represso.
- Perché non me l’hai detto?-
- Volevo risolvere questa cosa da solo, tutto qui. Anche di Tamara non ho detto niente perché è successo tutto molto velocemente e volevo prima rendermi conto di cosa stava accadendo, per non turbare nessuno con le mie scelte… So che pensate tutti che sia un folle, che mi sia bevuto il cervello, o che sia stato troppo impulsivo. Il Bae di Storybrooke avrebbe aspettato molto tempo prima di iniziare una nuova relazione, ma a New York è tutto diverso. Se mi sentivo pronto, perché non dovevo farlo? Perché aspettare? Avevo bisogno di Tamara e lei è arrivata al momento giusto. Lei mi fa sentire bene e le sono grato per quanto ha cambiato la mia vita…-
- Ti stai innamorando?- chiese a bruciapelo.
- Non lo so… Forse sì, chi lo sa. Mi serve solo del tempo…-
- Che effetto ti ha fatto rivedere Emma?-
- E’ stato strano, però credo ancora che separarci sia stata la scelta migliore. Preferirei rimanerle lontano, non voglio turbarla e non voglio turbarmi. Qualche mese fa ero convinto di tornare a Storybrooke e cercare di riconquistarla, ma la soluzione non è questa. Sto bene così, dico sul serio…-
Bae non aggiunse altro e Belle lo ringraziò per avergli raccontato tutto andandolo ad abbracciare.
- Sai, mi sei mancato tanto, Bae… E comunque so che non mi hai detto niente per paura di essere giudicato male… So che è stato difficile per te, ma devi ricordarti che io ci sono sempre-
- Grazie Belle. Ti voglio bene…-
Rimasero a parlare ancora un po’, proprio come ai vecchi tempi.
Belle fu felice di aver ritrovato il suo vecchio amico e quando tornò a letto, strinse Robert sentendosi fortunata ad avere tutti quegli affetti.
 

Svegliarsi insieme la mattina, per Belle e Robert fu il modo migliore per augurarsi un buon giorno.
I giorni successivi furono uno più bello dell’altro, ma la cosa che le piaceva di più, era poter sfruttare il tempo a disposizione per visitare mostre e presepi viventi.
Le montagne erano la loro meta preferita e si riscoprirono molto interessati ad osservare le rappresentazioni natalizie passeggiando mano nella mano.
La loro sintonia si affiatava giorno dopo giorno, tanto che le sembrò che stessero insieme da anni e non da meno di dieci giorni. Sembravano conoscersi da tutta una vita e Belle arrivò alla conclusione che in una vita passata avessero vissuto un amore travolgente ed eterno.
Il rovescio della medaglia, era la tensione sempre crescente ogni qualvolta Tamara era nei dintorni. Spesso la sorprese a parlare con Robert di primo mattino (principalmente con la scusa di chiedergli alcuni pareri su artisti contemporanei) e aveva l’indecenza di presentarsi con una vestaglia sempre slacciata, che evidenziava il seno prorompete messo in risalto da sottane molto aderenti. Belle, a quel punto, s’intrometteva nel discorso e coinvolgeva Robert in fitte conversazioni sugli eventi natalizi visti insieme o sul lavoro al negozio. La seconda strategia era fare irruzione e coinvolgerlo in baci appassionati, come a rimarcare il proprio territorio.
Ma questo non bastava, perché Tamara continuava a non darsi per vinta e sfoggiava ogni giorno abitini sempre più succinti a pranzo e cena. Inoltre, tentava “casualmente” di sedersi accanto a Robert quando guardavano un film tutti insieme e cercava di attirare l’attenzione facendo continui commenti inutili.
Belle non la tollerava più ed ormai pensò che il fatto ci stesse provando con Robert, fosse più di un semplice presentimento. Per fortuna la sua costante presenza in casa, non dava molto spazio alla nuova arrivata di agire nell’ombra.
Parlò dei suoi sospetti anche a Bae, ma il ragazzo le ripetè più volte che stava confondendo il semplice interesse per una persona che stimava da tantissimi anni con altro.
Ma Belle era consapevole dell’effetto che faceva Gold ad una persona innamorata dell’arte e non credé a quella versione.
Quando Robert non era nei paragi, Tamara sembrava realmente interessata a Bae, era molto affettuosa con lui ed iniziò a credere, che forse era una sua strana fobia vedere qualcuno interessarsi troppo a Robert.
Nel mezzo di quei problemi, c’era anche Emma, che sembrava aver riscontrato una brutta influenza, dato che non era in grado di alzarsi dal letto per colpa dei continui mancamenti e attacchi di vomito. Belle la andò a trovare spesso nel tragitto dal lavoro a casa e rimase colpita nel trovare Killian  sempre con lei.
Un giorno che il ragazzo non c’era, ebbe il coraggio di chiederle come procedeva tra loro.
- Belle, sai benissimo che non c’è niente… Lui è molto dolce, viene a farmi visita ogni giorno in attesa che guarisca, però non riesco ad andare oltre l’amicizia, in questo momento… Ho bisogno di tempo e questo lui lo sa… Mi piace che mi stia vicino nonostante sia stata chiara fino in fondo, significa che il suo sentimento è sincero…-
- Sai com’è Killian, può sembrare un ragazzo duro, ma se vuole bene a qualcuno, darebbe anche l’anima per vederlo star bene. Inoltre, per te, ha un particolare debole…-
- Sono grata delle sue attenzioni, ma rimango ancora confusa… Per potermi impegnare davvero, ho bisogno di capire cosa voglio. Non mi va di ferirlo, voglio essere sicura di quello che faccio… Con Bae è diverso, credo che ormai la nostra storia sia arrivata al capolinea. A proposito, come va con la nuova ragazza? E ti stai trovando bene ad averla per casa?-
- Mah, direi che tra di loro vada tutto bene… Bae sembra davvero innamorato e lei pare ricambiarlo… Però non sono ancora riuscita a capirla. Non ti so dire se mi sta simpatica o no… Forse il problema è che la sera mi piacerebbe rimanere un po’ sola con Robert, ma in un modo o nell’altro me la ritrovo sempre tra i piedi. Il pomeriggio Robert ha deciso di tenere il negozio chiuso per poterci dedicare a delle escursioni, ma la mattina tengo aperto il negozio di fiori e temo che ne possa approfittare per corteggiare Robert-
- Dai, Belle! Non posso crederci! Sei davvero così gelosa? E poi è in casa con voi da pochissimo tempo, non posso crederci che sei davvero arrivata a questo punto!-
- Ah, non lo so!- si mise le mani ai capelli e sbruffò – guarda un po’ come mi sono ridotta! Stiamo insieme da pochi giorni e già temo che qualcuno possa portarmelo via…-
- Se ti fidi di lui, devi rimanere tranquilla…-
- Di lui mi fido, sono le altre il problema..-
- Ma le cose si fanno in due, quindi, se lui vuole, può sottrarsi anche alle fanciulle più tenaci. E poi ha te, non c’è motivo di cercarsene altre…-
- Dici così solo perché sei mia amica…-
- Proprio per questo devi fidarti di me. Ascolta il mio consiglio e cerca di essere più morbida. Goditi il momento e lascia fuori tutto il resto-
Belle sospirò. Non aveva poi così torto…
 
-Sai, stavo pensando che per la vigilia di capodanno potremmo andare in una mia tenuta fuori città…- gli disse Robert mentre cenavano.
- Hai una tenuta fuori città? Sul serio?-
- Ma certo… Sai, Bae mi ha detto che andrà a cena fuori con Tamara e mi aveva chiesto se volevamo unirci a loro, ma sinceramente credo che l’esperienza “tutti insieme appassionatamente” del giorno di natale, sia stata più che sufficiente… Si dice “quello che fai a capodanno, lo fai tutto l’anno” e mi piacerebbe iniziare l’anno insieme a te…-
- Dici sul serio? E’ un’idea magnifica…-
- Quindi sei d’accordo?- Belle annuì felice – allora domani manderò gli addetti a pulire la villetta. Saremo tu ed io. Nessuno ci potrà disturbare…- 
 
Belle iniziò a preparare tutto l’occorrente per la vigilia, a partire dalla scorta di cibo. Voleva preparare qualcosa di buono da mangiare e cercare di sorprendere Robert. Così giorno 30, andò a fare la spesa e sperimentò qualche alimento mentre l’uomo era in negozio il pomeriggio (Belle aveva insistito per fargli aprire il negozio, in quanto in molti si sarebbero ricordati dei regali di fine anno solo all’ultimo minuto).
Alla fine decise di preparare il pesce san pietro al forno, con pomodori, patate e spezie varie. Inoltre avrebbe preparato la pasta con le uova del pesce e antipastini vari.
Tenne per sé il menù e tentò di capire cosa indossare per la sera. Scegliere era piuttosto difficile, soprattutto perché non indossava spesso vestiti da grandi occasioni. Poi però si ricordò che le ragazze per il suo compleanno le avevano regalato un vestito in velluto molto bello, interamente rosso e con un profondo spacco laterale. Provò ad indossarlo e dovette ammettere che era molto seducente, in quel vestito sgargiante che lasciava la schiena quasi del tutto scoperta. Al vestito era stata cucita una catenina in brillanti, che cadeva come se fosse una collana a pendente sulla schiena nuda. Non era molto nel suo stile, ma Robert avrebbe sicuramente gradito…
Risoluta, preparò la valigia e mise tutto ciò che poteva servirgli per quel giorno di esilio.
Dire che era emozionata, era semplicemente riduttivo…
 
Quando Gold la accompagnò nella villa di periferia, Belle credeva si trattasse di un villino di poco conto, invece si rivelò un piccolo castello in miniatura.
- Che te ne pare?- le chiese quando scesero dalla macchina.
- Siamo sicuri che sia qui? Questo è un castello in piena regola…- commentò estasiata.
- No, il posto è questo… L’ho comprato parecchi anni fa ed in effetti era una residenza nobiliare. Ho mantenuto lo stile antico, ma ovviamente ho inserito alcuni elementi contemporanei…-
Aprì la porta e Belle iniziò a saltellare di gioia da una punta all’altra.
- Caspita! Questa residenza farebbe invidia alla Regina Elisabetta! Guarda questo tavolo… E le sedie… E le tendine!!! E il panorama è fantastico!!!- si affacciò dalla finestra e rimase a bocca aperta – non ho mai visto niente di simile in vita mia!-
La villa richiamava fortemente lo stile medioevale, ma c’erano anche alcuni oggetti contemporanei che contrastavano, rendendo l’atmosfera molto più leggera.
- Svuotiamo le valigie e prepariamoci per la nostra giornata ideale… Visto che c’è una bella giornata, potremmo fare un pic-nic in giardino- propose l’uomo.
- Oh, sì! Non ho mai fatto un pic-nic…-
 
Così Belle si affrettò a togliere gli accessori dal trolley, cercando di tener nascosto il vestito rosso. Si cambiò velocemente, indossando dei jeans leggeri, una camicia ed un pullover per tenersi al caldo.
Robert la aspettava sotto e a differenza delle altre volte, anche lui indossò dei jeans scuri, una camicia ed un pullover. Si fermò ad osservarlo incuriosita.
- Qualcosa non va?- le chiese a quel punto.
- Stai male? Va tutto bene?-
- Sì, perché?-
- No, sai, è la prima volta che ti vedo in jeans e pensavo ti sentissi male…- l’uomo rise e le afferrò la vita per stringerla a se.
- Mia dolce Belle, a Storybrooke io sono il signor Gold, l’oscuro signore, colui che tiene in pugno la città e l’ex assessore ai beni culturali. Qui, con te, posso essere per una volta semplicemente “Robert” e Robert ha sempre pensato che in qualche occasione avrebbe anche potuto concedersi il lusso di un jeans…
- Stai benissimo anche così, anzi, se possibile sei ancora più affascinate…-
- Ma davvero?-
Belle si sentì sollevare di peso, poi tutto il resto fu offuscato dalle risate.
Robert la stava portando di peso all’esterno, quasi come fosse una dolce sposina. Poggiò il corpo nel divano in vimini e la sovrastò con il corpo.
- Dunque mi stavi dicendo che vestito così ti faccio un certo effetto… Beh, anche tu non scherzi, mia cara…-
La osservò con trasporto e Belle sentì il corpo andare in fiamme sotto al suo sguardo.
Avvicinò le labbra con un bisogno quasi disperato e fu lieta nel vedere che Gold le rispose con lo stesso bisogno.
Era sorprendente come ogni loro bacio si trasformasse sempre in qualcosa di nuovo. Ogni volta che le bocche si allacciavano, Belle percepiva sempre un nuovo dettaglio, una nuova sincronia e nuove affinità.
Il bisogno l’uno dell’altra, sembrava averli drogati peggio di qualsiasi droga e resi alcolisti senza bere un goccio d’alcool. Erano affamati e vogliosi di saggiarsi in ogni attimo possibile, perché sentivano che stare separati, era una tortura straziante.
 
Dopo la lunghissima serie di coccole, finalmente si sedettero composti nel tavolino e si cibarono con i panini preparati.
Belle aveva portato anche una torta di mele e Gold sembrò gradire quel pensiero.
- Non sapevo facessi torte così buone…-
- In realtà è una ricetta che mi ha passato Regina ai tempi delle superiori. Non so se lo sai, ma adora cucinare le mele in ogni modo e dato che le mele sono i frutti di stagione, ho pensato di approfittarne-
- Molto buona davvero! Ma sono certo che l’ingrediente segreto è l’amore che ci hai messo nel cucinarlo…-
- Ma questo è ovvio!-
Presero a scherzare e parlare di argomenti frivoli, così Belle potè godersi quell’innaturale sole che riscaldava quasi come uno di fine ottobre e la voce di Gold che le faceva da calmante.
Il pomeriggio passeggiarono nella tenuta. C’era persino un piccolo stagno e Robert la fece accomodare in una barca a remi, per poi intraprendere una piccola avventura marittima.
Belle si divertì a giocare con le papere dando loro da mangiare. C’erano anche un po’ di pesci d’acqua dolce e delle rane. Era splendido.
Quando tornarono a riva, Belle afferrò la mano di Robert e presero a rincorrersi tra gli alberi, poi quando si stancarono, tornarono a sedersi nel divano in vimini. Le venne naturale appoggiarsi con il volto sulle gambe dell’uomo, quasi fosse un cuscino, e accarezzargli l’addome con affetto. Robert giocò con le ciocche rossicce dei suoi capelli e il pomeriggio lo passarono così, semplicemente a chiacchierare e rilassarsi, godendosi quel momento praticamente perfetto.
 
Belle aveva intenzione di preparare la cena da sola e fare una sorpresa a Robert, ma l’uomo non ne volle sapere di lasciarle fare tutto il lavoraccio.
Se lo ritrovò in cucina senza che quasi se ne accorgesse, ma Belle fu chiara sin da subito: per quella volta, il capo chef era lei, quindi Robert avrebbe dovuto attenersi rigidamente a tutte le sue indicazioni.
- Ma se noto che qualcosa sfugge al tuo controllo, allora interverrò- precisò l’uomo.
Così Belle non ci pensò due volte a far fare all’altro i compiti che solitamente spettavano a lei, come sbucciare le cipolle, squamare il pesce e togliere tutte le interiora. Lei, nel mentre, si occupò di tagliare gli altri ingredienti e preparare il sugo per la pasta.
Belle amava la cucina italiana e credeva che in quel giorno di festa, avrebbero dovuto deliziarsi con cibi semplici, ma dai sapori sontuosi.
Per le restanti ore, si coordinarono come sempre nella preparazione di ogni portata e a risultato raggiunto, festeggiarono con un batti cinque, seguito da un piccolo bacio.
- Bene, adesso che è tutto pronto, non rimane che apparecchiare la tavola e prepararci per la cena… Ma, chiariamolo subito, la tavola spetta a me, quindi tu vatti a lavare e mi aspetterai da bravo maritino. Le donne si fanno attendere, quindi dammi questa soddisfazione, una volta tanto…-
Robert annuì e sparì nei corridoi particolarmente divertito.
Belle non aveva affatto dimenticato quanto si era impegnato per il loro primo appuntamento e lei non voleva essere da meno.
Utilizzò una tovaglia interamente bianca e la cosparse appena di petali di rosa e piccoli punti luce. Il centro tavola l’aveva preparato lei stessa e racchiudeva le stelle di natale, insieme a foglie colorate e rami di piccoli punti swarovsky rossi. Fortunatamente trovò dei bicchieri rossi in cristallo, posate d’argento e semplici piatti bianchi con piccoli decori nei bordi.
Quando fece un passo indietro, si sentì orgogliosa di se stessa.
Questo le diede una marcia in più per prepararsi al meglio anche nel look.
Corse felice nella sua stanza e preparò tutti gli accessori da indossare.
Accese lo stereo del bagno, inserì l’album che le aveva prestato Emma (“A thousand suns” dei linkin park) e si lasciò beare dagli aromi intensi che emanavano tutti quei saponi una volta in contatto con i vapori dell’acqua.
Il getto dell’acqua era fantastico e la accarezzava dolcemente in più punti del corpo.
Il calore le fece uno strano effetto, perché immaginò che lì dentro ci fosse Gold e che si sarebbero intrattenuti in piacevoli attività…
Insaponò il corpo e si beò di quella pace.
Immaginò le mani dell’uomo sul suo corpo e la bocca impegnata a baciarle il collo.
Chiuse l’acqua vergognandosi dei suoi stessi pensieri. Iniziò a credere che fosse davvero drogata d’amore per Robert, perché non faceva altro che pensare a lui in ogni istante.
Asciugò i capelli tentando di ricomporsi anche nello spirito, sperò soprattutto che il calore del phon assopisse i bollenti spiriti… Certo era che quel vestito rosso, non avrebbe per nulla controllato i bollenti spiriti dell’uomo che la stava aspettando lì sotto… E il trucco un po’ a gatta che aveva applicato sul volto, non aiutava di certo.
Si guardò allo specchio e dovette ammettere che era davvero bella. Le ragazze sarebbero state fiere di lei a vederla così.
Fece un lungo respiro, infilò le scarpe e si chiuse la porta alle spalle.
 
Gold la aspettava in fondo alla scala e lei si sorprese a rallentare il passo e aiutarsi a scendere con l’aiuto del corrimano.
Quando Robert alzò il volto, la guardò come non aveva mai fatto prima d’ora. Era incantato e totalmente rapito da ogni suo più misero gesto.
Lei apprezzò quel tipo di reazione e quando arrivò all’ultimo gradino, si avvicinò con passo leggero.
- Sei bellissima…- le disse lui prendendole la mano e depositandovi un piccolo bacio. Belle sussultò, perché quel gesto era stato uno dei primi contatti che avevano avuto.
- Sei bellissimo anche tu…- ed era vero, perché l’uomo indossava un completo gessato che metteva in evidenza le sue forme accattivanti.
- Questa è per te…- disse porgendole una rosa – un misero omaggio a questa Dea della bellezza…-
- Oh, non sapevo di aver ottenuto un avanzamento di grado…- disse divertita. Annusò la rosa e tornò a concentrarsi sul suo sguardo malandrino.
- Beh, sai, questo vestito così seducente, devo dire che mette in evidenza ogni tua virtù… Anche se, ovviamente, la dea Athena ti accompagnerà sempre con la sua saggezza…-
- Uhm, due Dee in un solo corpo… Non posso proprio lamentarmi…-
Robert tornò ad afferrarle la vita con passione. Sembrava volerla coinvolgere in un bacio intenso da quanto il suo sguardo era profondo, ma si fermò ad un soffio da esse.
- No, non ti rovinerò il trucco- le disse, continuando però a rimanere a quella distanza inebriante – sei così bella, che giuro ti strapperei questo vestito a morsi. Ma temo sia poco galante, quindi aspetterò paziente la mezzanotte e tenterò di essere un ottimo gentleman…-
- La serata è lunga e la cena ci attende… Ci sarà tempo per tutto il resto. Per ora, godiamoci il momento…-
Robert la prese a braccetto e la accompagnò al suo posto, spostandole la sedia elegantemente per farla sedere. Lui prese posto di fronte a lei, stappò il prosecco e ne versò un po’ nei due bicchieri.
- Belle, per prima cosa vorrei brindare a questa splendida serata, con la speranza che rimanga sempre nei nostri cuori…-
- Ed io vorrei brindare anche all’amore… Salute- disse avvicinando il calice a quello del suo amato.
- Salute…- rispose facendo toccare i bicchieri.
Bevvero il contenuto quasi in un unico sorso e quello fu il primo di una lunga serie di brindisi che si susseguì durante tutta la cena.
 
Dall’altro lato di Storybrooke, Emma era ancora chiusa nella sua stanza, immersa nella visione di Star Wars episodio III la vendetta dei Sith. Star Wars era la sua saga preferita e dato che quello che si fa a capodanno, si fa per tutto l’anno, avrebbe iniziato con il prendere spunto da quella saga.
La maledetta influenza non era ancora passata e odiava il sentire queste continue nausee, senza nemmeno avere un po’ di febbre. Arrivò a pensare che forse era solo una questione di stress, dato che il ciclo tardava ad arrivare. Gli ultimi mesi erano stati devastanti, aveva visto crollare tutte le sue certezze, inoltre i sentimenti per Killian le mettevano paura, perché non aveva mai provato un tale desiderio per qualcuno. Lei era sempre stata abituata a controllare le proprie azioni, invece Killian innescava la sua parte più impulsiva.
Mary Margaret era molto preoccupata ed era molto carina a manifestarle tutto il suo dispiacere nel vederla così. David le aveva persino detto che l’avrebbe presa come suo secondo se poteva aiutarla a stare bene e dovette ammettere che quell’idea le piacque parecchio.
Quella sera avevano insistito per portarla con loro alla consueta festa cittadina di fine anno, ma lei aveva nausea ogni volta che sentiva anche lontanamente l’odore di cibo, quindi rifiutò l’offerta.
Fu quindi con sorpresa che sentì il campanello suonare. Si alzò dal letto e scese le scale tenendosi la testa con le mani.
- Chi è?- chiese, cercando di dare una sistemata ai capelli scompigliati.
- Il tuo peggiore incubo…- rispose un uomo dall’altro alto.
Aprì la porta non potendo fare a meno di sorridere divertita.
- Ma guarda chi c’è… Ed io che mi ero illusa di essermi liberata di te…-
- Mi dispiace deluderti, ma non potevo lasciarti sola l’ultima notte dell’anno… Anche perché si dice che “quel che fai a capodanno, lo fai tutto l’anno”, quindi spero non ti libererai di me per il resto dei tuoi giorni-
- Accomodati. Sei il solito scemo…-
Killian le porse un girasole e lei si sentì onorata di quel piccolo gesto*.
- Uhau, ma grazie… Non mi sarei mai aspettata un gesto così dolce da parte tua-
- Allora non mi conosci, Swan, perché io sono un romanticone incallito- vide Killian guardarsi intorno confuso – ma dove sono finiti tutti?-
- Sono andati alla festa del paese ed io ne stavo approfittando per una serata maratona con i film di Star Wars-
- Tanto per fare qualcosa di nuovo, giusto?-
- Andiamo, è solo una serata alternativa! E tu, invece, non dovresti essere di turno da Cora?- si accomodarono nel divano del soggiorno e vide Killian guardarla serio.
- Beh… Ero di turno, ma ho fatto cambio all’ultimo minuto con un mio collega e lo sostituirò per le cene del prossimo week end. Non volevo lasciarti sola, anche perché so che tutti gli anni sei stata insieme a Bae… Volevo solo farti arrabbiare, o ridere… O… Non so, causarti una qualsiasi reazione che non sia la tristezza…-
Emma lo guardò sorpresa ed emozionata.
- Tu… Hai rinunciato al lavoro, per me?-
- Detta così sembra quasi una galanteria…-
- Killian, dico sul serio. Hai rinunciato al lavoro per stare con me?-
Killian non rispose a parole, fece solo un breve cenno col capo. E lei sentì qualcosa invadere l’addome ed espandersi a macchia d’olio sul resto del corpo. Era una piacevole sensazione di calore e all’improvviso sentì la testa girare per altri motivi.
Una volta Belle le aveva detto che per Killian nulla era più importante del lavoro da Cora, perché senza di esso non avrebbe potuto pagare le rette dell’università e pagare il materiale per gli esami. Immaginò che la sera della vigilia di capodanno, la paga fosse molto più alta di quella delle altre sere. E lui aveva rinunciato a quella paga solo per lei.
Una lacrima solitaria le scavò il viso stanco. E quelle reazioni impulsive, ebbero ancora una volta il sopravvento sulla ragione.
Si sporse in avanti e catturò le labbra del giovane. Lo sentì sussultare dal gesto inaspettato, ma poi le afferrò la nuca e lasciò che le labbra potessero assaporarsi.
Era un bacio dolce, uno sfiorarsi lentamente, gustarsi con dolcezza.
Killian le accarezzò i capelli e lei si sentì invadere da un senso di completezza che non provava da tempo.
Si separarono qualche secondo per fissarsi negli occhi. Killian le chiese conferme con lo sguardo ed in risposta preferì sorridergli.
Killian non se lo fece ripetere due volte e tornò ad impossessarsi delle sue labbra approfondendo il contatto.
Continuarono a baciarsi per un tempo indefinito e stavolta Emma non ebbe alcun rimorso, alcun tentennamento. Aveva cercato e desiderato quel contatto per tantissimo tempo, ma aveva sempre messo a tacere i suoi reali sentimenti.
Non capiva se quello che provava per Killian era amore, sapeva solo che quando erano insieme, lei stava bene. Killian era l’unico che riusciva ad infonderle sicurezza e amore allo stato puro.
 
Erano rimasti a baciarsi per più di un’ora.
Quando si separarono, Emma sentiva le labbra gonfie e Killian sembrava quasi ubriaco, perché riusciva a stento a parlarle.
- Ehi! Guarda che se queste sono le conseguenze, non ti bacerò più…- gli disse divertita.
- Ma cosa dici, sono abituato a fare ben altro…- rispose con la solita aria di superiorità.
- Beh, comunque ti ringrazio per essere venuto a trovarmi… Mi ha fatto molto piacere…-
- Sai, la mia missione originaria era portarti fuori da queste quattro mura, non mi aspettavo di certo questa “calorosa” accoglienza…-
- Sono certa che sei parecchio dispiaciuto per non aver compiuto la tua missione…-
- Oh, siamo ancora in tempo per uscire e goderci la splendida serata… A me no che tu non abbia altri programmi…- le fece uno dei suoi tipici sguardi sexy, ma ad Emma provocavano più un senso di ilarità che arrapamento ormonale.
- Ok, vorrà dire che faremo una bella passeggiata. Tu aspettami qui, non credo sia una buona idea uscire in tuta-
- Per me puoi uscire anche nuda… Sei sexy anche con addosso solo un sacco di patate…-
- Sicuramente. Ma non voglio spaventare i cittadini che solitamente mi vedono in condizioni migliori…-
- Fa come credi… Basta che non mi fai attendere un’eternità. I pirati sono impazienti…-
 
Emma si sentì stranamente emozionata nell’uscire con Killian per la notte di fine anno.
Per qualche oscuro motivo, le sembrò che quello fosse una sorta di primo appuntamento.
Non voleva sembrare provocante, così indossò un vestito anni sessanta che le fece ricordare Sally di grease. Raccolse i capelli in una coda alta e mise giusto un velo di trucco per togliersi di dosso l’aria malaticcia.
Prese una giacca pesante e tornò in soggiorno, dove Killian la aspettava impaziente.
- Possiamo andare…- gli disse porgendogli il giubbotto in pelle, che aveva appeso all’ingresso.
- Caspita, adesso sembriamo due personaggi di Grease… Ma John Travolta non può certo competere con il mio fascino…-
- Sta zitto, pirata, o potrei ripensarci e scegliere la maratona di star wars all’uscire con te…-
- Ok, ok. Prometto di trattenere il mio spiccato senso dell’umorismo…-
Emma scrollò il capo sconsolata, ma al contempo rise divertita.
La cosa bella di Killian, era che riusciva sempre a smorzare i momenti di tensione con molta leggerezza. Erano un po’ come il giorno e la notte, lei sempre riflessiva ed eternamente composta, lui impulsivo e casinista. Forse era quello ad attrarli l’un l’altra. Cercavano un modo di scendere ad una via di mezzo che li accomunasse.
- Dove andiamo?- chiese Emma afferrandogli il braccio.
- Pensavo di fare una passeggiata. Non mi sembra il caso di portarti al Granny o in altri locali. A proposito, come ti senti?-
- Continuo ad avere giramenti di testa e le nausee vanno e vengono, ma non ho febbre e questo è un bene…-
- Dì la verità, sei incinta e non vuoi dirmelo…- disse divertito.
- Ma finiscila…- Emma lo spintonò divertita, poi tornò ad appigliarsi al suo braccio – non ti dispiace se mi appoggio, vero?-
- Oh, Swan, io cerco di trattenermi dal fare battute, ma se tu me le fornisci su un piatto d’argento, viene difficile resistere, anche con tutte le buone intenzioni di questo mondo…- Emma lo guardò di traverso, così si ridimensionò – ma figurati. Per te questo ed altro, tesoro…-
 
Camminarono per quasi tutta la città, fermandosi poi ad osservare da lontano la festa in paese. Emma vide tutti ballare divertiti e lei sorrise nell’intravedere la sua famiglia felice.
- Spero anch’io di metter su famiglia, un giorno…- le venne spontaneo commentare.
- Beh, credo sia il sogno di tutti… Questa vita solitaria, ha iniziato a stancare anche me. Ogni mattina mi sveglio e sento solo il vuoto. Quando c’era mio fratello Liam era diverso, ci facevamo compagnia a vicenda, ma adesso… Ho sempre paura di non trovare nessuno che mi ami davvero… Io sono uno spirito libero, ma l’avventura è bella se può essere condivisa con chi si ama. Non credo ci sia qualcuno che sia disposto a rischiare tutto, per me… Anche se, in fondo, non m’importa di essere seguito, vorrei solo essere amato…-
- Sai, tu sei una continua scoperta. All’apparenza sembri un duro, ma non sei poi così diverso dagli altri, hai solo bisogno di sentirti amato… E sai, capisco cosa intendi quando dici che ti svegli la mattina e senti il vuoto attorno a te, perché per tantissimi anni mi sono svegliata la mattina, sentendomi sola. Io sono stata fortunata a ritrovare la mia famiglia. Tu, invece, hai perso tutto…-
- Beh, almeno uno dei due ha raggiunto il proprio obiettivo…-
Emma si fermò e lui si voltò per guardarla negli occhi.
Erano ormai al molo e l’aria pungente della sera, si unì con la brezza marina, facendoli rabbrividire dal freddo.
- Io credo che anche tu troverai qualcuno che possa starti accanto…-
- E se avessi già trovato questa persona, ma non sapessi se condivide il mio stesso desiderio?-
- Io penso che dovresti fare un tentativo, insomma, potresti essere rifiutato, ma potrai dire di averci almeno provato…-
Killian si avvicinò piano ed Emma pensò la stesse per baciare, ma la sorprese quando le sovrastò il corpo e la abbracciò.
- Oh, Emma… Se solo sapessi quanto ti amo… Tu sei stata l’unica a rimanere al mio fianco dopo la morte di Liam. Ed io ti ero così grato… Non so quando mi sono innamorato di te, ma tu eri la fidanzata del mio amico d’infanzia ed io non potevo tradire la fiducia di un amico… E ti giuro, Emma, ti giuro… Ho provato in tutti i modi a dimenticarti, ho provato ad andare con le altre, ho cercato disperatamente una tua sostituta, ma tu sei unica. Hai acceso dei sentimenti che non ho mai provato in tutta la mia vita. E desidero solo starti accanto, anche se questo significa dover aspettare sino alla fine dei miei giorni… Io so che tu ami ancora Bae, ma spero che un giorno tu possa accorgerti che forse ci potrebbe essere una possibilità, per noi. Fino ad allora, io continuerò a starti accanto come amico, perché la cosa che mi fa stare peggio, è vederti soffire… Posso accantonare i miei sentimenti, ma non posso accettare vederti star male. Quindi, puoi accettarmi nella tua vita?-
Emma lo osservò attentamente. Era la dichiarazione d’amore più bella ed intensa che avesse mai ricevuto. Come poteva non amare un ragazzo così?
- Oh, Killian…- pianse per quanto le sue parole la colpirono nell’anima – Tu sei già nella mia vita. Sei entrato come un uragano e sei riuscito a travolgermi con una forza sovrumana. Non so cosa mi fai, ma quando sto con te sto bene… E non so se questo sia un inizio, ma mi piacerebbe poter far parte di quel mondo che desideri… E… Non sono molto brava in queste cose- sorrise appena dall’imbarazzo e lui le accarezzò le guance – Quello che vorrei dirti, è che… Mi piacerebbe tanto affrontare i problemi della vita insieme a te. Potresti prendermi nel tuo equipaggio? E so che le donne portano sfortuna ai pirati, ma potresti fare un’eccezione?-
- Siamo nel XXI° secolo. C’è ormai da un pezzo la parità dei sessi-
Emma rise e interpretò quella risposta come un sì.
Si avvicinò piano al ragazzo e gli afferrò la giacca con mani tremanti.
Socchiuse gli occhi e lui la imitò, stringendola più forte a sé.
Le labbra si sfiorarono appena, quando ad un tratto sentirono delle urla dall’altra parte del molo.
- Cos’è stato?- chiese spaventata.
- Non lo so…- poi le urla si fecero più forti, sentirono dei tonfi ed entrambi corsero spaventati in quella direzione…
 
- Dunque, hai gradito la cena?- chiese Belle quando si spostarono nel divano.
- Oh, si… Ho gradito moltissimo…- rispose Robert stringendola a sé – ma sai, prima della mezzanotte c’è un’ultima cosa che dobbiamo fare-
- Davvero?-
- Davvero… Vieni con me…-
Si alzarono dal divano e Gold le fece strada, sino ad arrivare a una parete scorrevole.
- Cosa c’è lì dentro?- chiese curiosa.
Robert non le rispose. Fece scorrere le pareti e si aprì uno spazio enorme.
- Oh, che meraviglia…- rispose esterrefatta.
Era una stanza grandissima, con ai lati alcune vetrinette piene di libri, ma il centro era interamente libero e dal soffitto pendeva un lampadario di cristallo.
- Direi che un ballo sia più che dovuto, che ne dice? Vuole ballare, signora Gold?-
Belle era emozionata e fece cenno di sì con la testa.
L’uomo si avvicinò ad un vecchio mangiadischi e l’aria fu invasa dalle note della bella e la bestia.
A Belle veniva da piangere, così si aggrappò forte all’uomo dei suoi sogni e si lasciò guidare in quella danza fiabesca. 
Era come essere all’interno della storia disney.
L’uomo che amava la stringeva forte e lei si sentì amata e protetta come mai prima d’ora.
Ondeggiarono al ritmo delle note, le fece fare un piccolo caschè e poi la rialzò stringendola forte. Le labbra si sfiorarono appena e quando la musica finì, Belle lo strinse forte e pianse sulla sua spalla.
- Quella sera, al matrimonio, nella mia mente si era formata questa melodia, quindi ho pensato ti sarebbe piaciuto rivivere quel momento adesso che stiamo insieme…-
- Oh Robert, io ti amo così tanto! So che sembra assurdo, ci conosciamo da pochi mesi, ma i miei sentimenti per te sono incontrollabili…-
- Ti amo anch’io. E credo che per tutta la vita, abbia aspettato solo te… Perché nessuno mi rende felice quanto lo fai tu…-
Belle alzò appena lo sguardo e vide che anche i suoi occhi erano lucidi dall’emozione.
La cosa più naturale, fu unire le labbra in un contatto dolce.
- Ti amo…- continuò a sussurrarle all’orecchio e lei sentì le emozioni continuare a crescere a dismisura, tanto che si aggrappò forte al colletto della giacca e lo spinse con forza verso di se.
Sentì le sue mani sfiorarle la schiena scoperta e giocare appena con il pendente di gioielli. Le dita si insinuarono nella stoffa e presero ad accarezzarne ogni angolo della schiena.
Belle tremò a quel contatto, così lo prese per la cravatta e lo condusse bisognosa in camera da letto.
Ancora una volta si sorprese della sua intraprendenza, ma quando erano insieme, si sentiva capace di gesti mai fatti.
Si spogliarono e si amarono come se fosse la prima volta.
Non si erano detti “ti amo” prima di quella sera, anche se l’avevano palesato in altri modi, quindi festeggiarono doppiamente sia l’iniziò dell’anno nuovo, che il coronamento del loro sogno d’amore.
Era tutto perfetto, così si lasciarono cullare dal sospiro di morfeo, che li portò nel suo magico mondo.



Il sogno idilliaco svanì quando Belle sentì un suono in sottofondo.
- Mmmm, suona un telefono…- sussurrò nel sonno, tirandosi maggiormente le coperte sentendo freddo.
- E’ il tuo…- le disse Gold, continuando a tenerla stretta per la vita.
- Che ore sono? Forse è papà che vuole augurarmi buon anno…-
- Mmmm, torniamo a dormire, risponderai domani…- disse risoluto baciandole la spalla.
- No, dai, potrebbe essere importante…-
Dopo parecchi tentativi, riuscì ad avercela vita e a raggiungere la borsa per prendere il cellulare. Non riuscì a leggere il nome data la vista ancora offuscata.
- Pronto? Buon anno- disse meccanicamente. Sussultò quando dall’altro lato non sentì una risposta, ma solo un insieme di singhiozzi – Pronto? Chi è?- ripetè allarmata.
Belle, oh… Belle… Io… sigh…-
- Emma!? Emma, che succede? Non stai bene? Perché piangi?- il sonno svanì all’improvviso sentendo l’amica continuare a piangere. Poi notò sempre più dettagli. Dall’altra parte del telefono, si sentivano le voci di molte persone – Emma, ti prego, dimmi dove sei…-
Belle… sigh… Io, oddio, Belle… Come faremo a dirglielo?-
- Dirgli che cosa? Emma, per favore, parlami!- lanciò un’occhiata a Robert, che si alzò dal letto sentendola così preoccupata. Nel mentre sentì che il telefono era passato da Emma a qualcun altro.
Belle, sono io…-  
- Killian! Mi dici che diavolo succede? E perché ci sono tutti questi rumori in sottofondo?-
Belle, dovete venire immediatamente in ospedale, non c’è tempo da perdere…-
- Siete… Siete in ospedale? Sto arrivando… Ma chi devo portare? Oddio, ma che diavolo è successo?-
- Ti spiegherò quando arriverete. Tu porta Gold con te…-
Il ragazzo non aggiunse altro, chiuse solo la cornetta.
Belle fissò il telefono impaurita.
- Chi era?- chiese Robert in un sussurro e non seppe il perché, ma le venne spontaneo abbracciarlo e piangere contro la sua spalla.
- Non lo so, ma dobbiamo andare in ospedale, tutti e due-
Sentì il suo forte corpo tremare un attimo e la paura si insinuò nel suo animo.
Qualunque cosa fosse successa, aveva una brutta sensazione…



Continua…
 

*NOTE SUL SIGNIFICATO DEL GIRASOLE:

L'affinità del fiore con il sole, fa sì che al girasole venga associato un significato allegro e spensierato, in grado di infondere gioia e allegria ma è anche simbolo di amore. La leggenda narra infatti che la ninfa Clizia fosse perdutamente innamorata di Apollo: ogni giorno che Apollo passava nel cielo trasportando il sole, Clizia lo guardava e lo seguiva con lo sguardo. Apollo tuttavia non era innamorato di lei e dopo nove giorni la trasformò in un girasole. Il girasole rappresenta quindi l’amore, ma spesso anche l’amore non ricambiato.Il girasole infine è il fiore perfetto da regalare a chi si vuole augurare una guarigione o a cui si vuole regalare un po’ di positività: regalare un girasole sarà come donare un raggio di sole!


NOTE ABITO DI BELLE: 
E' ispirato a due vestiti di Regina:
- ho preso spunto per i decori da questo

http://img2.wikia.nocookie.net/__cb20130121171948/onceuponatime/fr/images/e/e3/HookRegina_2x09.jpg (il dettaglio del pendente sulla schiena)
http://images6.fanpop.com/image/photos/32900000/ouat-once-upon-a-time-32936400-500-281.gif (così è come cade sulla schiena. Ho anche immaginato che il cinturino alla vita continuasse in modo molto semplice anche nel davanti. Ho preferito non inserire il davanti di quest'abito perchè è troppo elaborato per la personalità di Belle)
- per il colore e la coda dell'abito, ho preso spunto da questo

http://frmag.gr/wp-content/uploads/2014/08/d62b1d37b9f7418ec0ca4785c7bb9233.jpg (ovviamente i decori non ci sono nell'abito di Belle XD)

NOTE ABITO DI EMMA:

https://38.media.tumblr.com/fce99e28179d1d0e2203d5c212dab8ab/tumblr_ndpzy26uTL1r8w6n0o2_250.gif
 http://www2.pictures.zimbio.com/mp/AovvKLPHA3yl.jpg 
(perdonatemi, ho visto questo vestito postato in un sacco di pagine facebook, adesso che mi serviva, sembra sparito! Ho trovato solo queste immagini ç_ç)

ALTRE NOTE:

Buonasera..................... Sì, lo so, adesso verrò tipo presa a uova perchè ho interrotto in un momento di panico. Avete ragione!
Chissà cosa mai sarà successo... Mah! Lo scoprirete nel prossimo capitolo, ovviamente!
Ma partiamo dal principio: come potete vedere, finalmente Belle e Bae hanno un attimo per parlarsi e raccontarsi le novità. Bae, inoltre, tenta di chiarirci le idee e possiamo tranquillamente affermare, che l'aria di NY fa male al cervello! XD no Bae, non è vero, ti si vuole bene lo stesso.
Tamara qui ha ormai rotto le scatulin, ma Belle è pronta a tutto per tenersi stretta il suo Bobby! 
Emma a questo punto tenta nell'impossibile e cioè tranquillizzarla (è facile parlare, quando non hai il Bobby per fidanzato!)
E poi c'è questa doppia visione della notte di capodanno, che parte con i controfiocchi, ma poi finisce a tarallucci e vino (almeno per i CS).
Il vestito di Belle ammetto che sia un pò azzardato, ma è capodanno! Ci piace Belle che si fa sexy per il suo amore.... E poi c'è la canonica scena della Bella e la Bestia. Non poteva mancare.
Una cosa che mi sono dimenticata di dire, ho sostituito la rosa con il girasole, che è il mio fiore preferito e che già conoscevo per i suoi significati. Ho pensato fosse perfetto per la situazione di Killian, che si sente respinto da Emma, ma che allo stesso tempo non demorde in quanto innamorato. Allo stesso tempo, però, desidera portare un pò di sole nella vita della ragazza e augurarla pronta guarigione dato il suo stato di salute. Un mix di cose che per me dicono molto di più di una semplice rosa ;)

Il prossimo capitolo arriva la prossima settimana. Non posso proprio pronunciarmi perchè rischierei di far perdere la bellezza del capitolo con stupidi spoiler.


Ci tengo, ancora una volta, a ringraziare tutti coloro continuano a seguire questa storia, in particolare Dita di Polvere, loveplacido, Emma_blue, Ariki e Chrystal_93 che hanno recensito lo scorso capitolo.
Lasciatemi un commento, se vi va. Mi farebbe molto piacere! (anche per dirmi se il capitolo non vi ha convinto, o se volete tirarmi qualcosa in segno di protesta, non so....)

Grazie a tutti, alla prossima!


PS. SPOILER PER CHI NON HA VISTO LA 4X01
La casa in cui vanno Belle e Rumple è ispirata a quella in cui vanno in viaggio di nozze ♥
  
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