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Autore: Phenix893    10/12/2014    3 recensioni
Se la maledizione non fosse mai stata lanciata? Se Regina avesse davvero scelto una nuova vita con suo padre Henry?
Questa FF è ambientata nella Foresta Incantata, nessuna Storybrooke e nessun campanile....
Castelli, pozzi dei desideri, magia e tutto ciò che le favole racchiudono... Compreso l'Amore
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Fu come se la stanza si stesse chiudendo in se stessa. Le pareti divenivano sempre più strette ed i pochi metri che le separavano sembravano quasi infiniti. Non c’era stato bisogno di spiegazioni, il volto della bionda parlava da solo. Il più orribile dei segreti era stato svelato. Non sarebbe rimasto tale, tutto sarebbe stato raccontato a tempo debito quando Regina avrebbe avuto la sicurezza che qualsiasi cosa fosse accaduta Emma sarebbe rimasta al suo fianco.

 

In quella stanza si fermò il tempo e lo spazio. Solo il rumore della legna che ardeva  e delle spade che si incrociavano infrangeva quel gelo. Un gelo che non si sarebbe di certo sciolto con una fiamma qualsiasi. I loro sguardi erano persi l’uno nell’altra e persino Biancaneve si accorse che c’era qualcosa di ambiguo in tutto ciò. Osservava prima la figlia e successivamente la matrigna con continuità senza sapere in cuor suo perché Emma avesse quello volto incredulo davanti ad una donna che non poteva mai aver conosciuto in vita sua.

 

Gli occhi della bionda iniziarono a gonfiarsi per le lacrime trattenute, aveva voglia di piangere, disperarsi, urlare al mondo perché la sua mente, il suo corpo e soprattutto il suo cuore avevano ceduto ad una donna cosi crudele, ripugnante e cattiva. Si cattiva era il termine corretto… Regina Cattiva. In tutte le favole ne è presente una e fino a quel momento la sua favola, la sua vita non aveva ancora incrociato quel fato tanto orribile. Gli occhi si abbassarono e l’unica cosa che in quel momento voleva fare era scappare, correre il più lontano possibile da quella stanza, da quella persona. Le gambe si mossero, passo dopo passo, finché non si trovò esattamente a fianco di quella che pensava fosse l’Amore, il Vero Amore. Gli occhi di entrambe erano incastrati ancora tra loro. Lo sguardo era basso però come se si volesse nascondere la più terribile delle colpe.

 

Emma poteva ancora sentire il suo profumo, quel delicato profumo di mele che sempre aveva accompagnato quella donna, che dal primo momento l’aveva incuriosita. Poteva sentire il suo respiro spezzato da dalla tristezza, dalla sorpresa, dalla consapevolezza di aver commesso un errore imperdonabile. Un altro passo, stava ormai di spalle a Regina, di spalle all’unica persona che fino a quel momento, da quando l’aveva conosciuta, aveva riempito le sue giornate di sorrisi, di desideri. Ora di tutto ciò rimaneva un vago ricordo, perché il cuore della bionda piangeva, piangeva di lacrime amare. Non poteva voltarsi, non riusciva a farlo anche se la mente come sempre voleva l’opposto.

 

Regina dal canto suo non poté fare a meno di assistere ad una storia già vissuta, ma scritta in maniera differente. Un altro futuro si stava sgretolando. Non era più un cuore ad andare in polvere ma la terra sotto i suoi piedi e le pareva di vedere un baratro nero senza fondo nel quale sarebbe precipitata nuovamente.  Quando Emma le fu accanto il suo corpo era come immobilizzato bloccato da quella dannata paura di vivere in eterno con l’ennesimo fallimento in amore.

 

I passi erano lenti e pian piano si avvicinavano a quella porta che sarebbe stata la via d’uscita da quella stanza, da quell’Amore che tanto aveva bramato, atteso di vivere. La mano di Emma ormai era poggiata sulla maniglia. Il sogno era finito si ripeteva nella mente. Il sogno di vivere la vita che voleva con la persona che voleva, che era stata scelta dal destino per lei.

 

Lo sguardo di Biancaneve era incollato a quella strana scena che si stava via via sviluppando davanti ai suoi occhi, era incredula, sbigottita da tutto questo.

 

“Emma aspetta” la voce di Regina ruppe quel silenzio che era piombato in quella stanza, ma ne segui altrettanto.

“Mi spiace” Fu nuovamente lei a parlare

“Come hai potuto fare tutto quel male? Che razza di donna sei?”

Ne la mora ne la bionda si voltarono l’una verso l’altra solo le parole raggiungevano i legittimi destinatari. Parole dure e forti.

“Non ci sono parole per descrivere tutto quello che ho fatto e giuro… Ti giuro che te l’avrei detto. E’ un passato di cui non vado fiera e del quale pago ancora oggi”

“Voi due vi conoscete?” Stavolta fu Biancaneve ad intromettersi nel discorso, sempre più confusa dalle parole di entrambe.

“Si Madre, non due ci conoscevamo già. O per meglio dire pensavo di conoscerla. Ma non sapevo chi fosse realmente” la rabbia accompagnò ogni singola parola “Forse Regina Cattiva a questo punto le si addice di più”.

Quella frase piombò nelle orecchie della mora come un colpo in pieno petto, l’ennesima colpa, l’ennesimo rimpianto. Quel baratro diventava sempre più nero pronto ad inghiottirla, rapirla da quella vita.

“Tu… Tu non sai come ci si può sentire, cosa si può provare quando la persona a te più cara, la persona che dovrebbe offrirti un abbraccio dopo una lacrima, un bacio prima di andare a dormire strappa dal petto della persona che più ami, a cui eri promessa, il cuore. Un cuore nel quale era racchiuso un amore grande, una promessa di matrimonio. Per poi farlo diventare cenere fra le dita. Una vita spezzata ed un'altra che vive ogni giorno con il rimpianto di non aver potuto far nulla per cambiare il destino.” Regina si voltò verso Emma “Ed avere tra queste mani ormai il corpo senza vita dell’uomo che più ai amato e di fronte a te una madre che dice d’aver fatto tutto questo per Amore”

 

Quelle parole scossero Emma… Il sogno… Quel sogno che tanto l’aveva turbata, rattristita, affranta. Tutto quello era reale. Era accaduto molti anni prima ma era reale. Qualcosa aveva voluto mostrarle il passato di quella persona prima che tutto avrebbe avuto inizio.

 

“Il ragazzo… La stalla… Quella donna… Io ho visto tutto questo o meglio l’ho sognato ma ho provato il tuo dolore. In un modo o nell’altro il tuo passato è entrato nei miei sogni. Ma come è possibile che tu sia così… Giovane?”

“Magia Emma una magia che mi fa vivere ogni giorno con quel rimpianto, quel dolore e lo vivrò per sempre.”

“Posso sapere in che modo vi siete incontrate? Vista tutta questa confidenza?” Biancaneve era curiosa, troppo curiosa, ma in quel momento le due donne erano troppo impegnate a sanare quel diverbio che s’era creato, che rispondere alla sua domanda.

“Probabilmente non potrai perdonarmi, ma spero tu possa capirmi visto che dici di aver provato ciò che ho provato io. Non sono più quella persona Emma, quella Regina Cattiva non esiste più, esiste solo Regina che paga ogni giorno il prezzo degli errori del passato” Quelle parole vennero pronunciate dalla mora con le lacrime agli occhi come una supplica, per non far prendere una decisione affrettata, avventata e veder sfumare un futuro.

“Ho vissuto in un mondo felice fino a poco tempo fa, in un mondo in cui tutti vivono felici e contenti, dove il Vero Amore vince su tutto. In questo mondo sono cresciuta e credo di fare la scelta giusta in questo momento. Il passato non si può cambiare Regina, ed in quel passato io non ne facevo parte. Possono raccontare storie o narrare leggende, ma io quella Regina Cattiva non l’ho mai conosciuta. So che ha fatto del male a molte persone, ma so anche a cosa è dovuto tutto questo. Vivo in un presente nel quale tutto questo non è mai successo e non credo succederà. Le seconde possibilità fanno parte di questa famiglia”

Sui volti di entrambe si creò uno splendido sorriso radioso. Non c’erano più segreti ormai fra le due.

“Allora!!” La voce fredda di Biancaneve invase la stanza, in modo severo, autorevole “Sto aspettando delle spiegazioni”

 

Sapevano di dover dare delle risposte più grandi di loro, di dover affrontare un argomento che sicuramente non sarebbe stato visto di buon occhio dalla donna davanti a loro, ci sarebbero stati troppi malintesi e non avrebbe capito ciò che effettivamente era nato in quella serata.

 

“Noi… Ecco… Ci siamo conosciute al ballo. Nella foga di essere puntuale mi sono scontrata con lei e durante la serata, nei giardini, ho avuto modo di scambiare qualche parola con lei, oltre che porgerle le mie più sentite scuse. Non sapevo di certo chi potessi avere di fronte. Tutto qui, non c è da dire altro vero Regina?”

“Esattamente, proprio come dice Emma.” Disse la mora stando al gioco della ragazza.

 

Non era ancora il momento giusto per raccontare quello che è successo dopo, di certo non sarebbe mai stato accettato da Biancaneve.

 

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Eccomi di nuovo!!

So di essere in ritardo, avevo promesso di pubblicarlo sabato ma “affari natalizi” hanno avuto la meglio… Scusatemi!!

Ora a Voi i commenti, come sempre spero sia di Vostro gradimento.

A presto

Trish

   
 
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