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Autore: ErzaTitania08    10/12/2014    2 recensioni
Belle French è la ragazza più gentile e dolce della città, che si preoccupa sempre degli altri. Cosa deciderà di fare quando suo padre, Maurice, verrà arrestato per debiti? L'unica soluzione è accettare un accordo dall'uomo più temuto della città.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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SASSOLINI ALLA FINESTRA




Casa French era in subbuglio quella sera. Probabilmente tutto il vicinato sentiva i forti schiamazzi che filtravano al di fuori di quelle mura.

Era la prima volta nella sua vita che inveiva a tal modo contro il padre. Era sempre stata la classica brava ragazza che litigava di rado con i genitori, e quando succedeva cercava sempre di non mancare troppo di rispetto al padre. Ma quella sera in cui le stelle brillavano nel cielo notturno Belle non riuscì a trattenersi.

Suo padre aveva infine scoperto la relazione con Gold e non appena sentì la figlia rincasare non attardò a chiederle spiegazioni.

Con tutta la calma possibile Belle raccontò tutti gli eventi di quell'ultimo periodo al padre sperando con tutta se stessa che Moe accettasse la cosa. Ma come era prevedibile fu tutto il contrario.

“Devi smetterla Belle di vivere nel mondo delle favole dove l'eroina ingenua s'innamora del cattivo e riesce a cambiarlo. Questa è la realtà e quell'uomo non farà altro che farti soffrire” urlò Moe con la sua voce roca agitando le mani.

Belle voleva tanto piangere ma non voleva mostrarsi debole.

“Tu non lo conosci. Non sai niente di lui.” rispose irritata.

“Perchè tu pensi di conoscerlo?! Tu non sai quale bestia si nasconda dietro a quell'uomo:”

“Lui non è una bestia. Tu e gli altri dovete smetterla di dare del mostro a Gold. Voi credete che sia lui la bestia? Vi sbagliate tutti. Siete voi i malvagi, gli stolti le bestie.” disse corrugando la fronte e lanciando occhiatacce al padre che le stava davanti con fare autoritario.

“Belle ma ti stai ascoltando? La Belle di una volta non avrebbe mai osato parlarmi in questo modo. Non vedi che ti sta già cambiando.”

“No. La Belle di prima era solo troppo stupida per lottare per quello che voleva. Ma ora, io lotterò con tutta me stessa per stare con Gold. E tu, nessuno potrà impedirmelo. Io lo amo.”

“Sei un illusa Belle. Non pensare di certo che mi arrenderò. Io lo faccio solo per il tuo bene.” detto questo si diresse in cucina sbattendo la porta e lasciando la ragazza, con i pugni stretti e lo sguardo adirato, da sola nel salottino.

Belle corse di sopra e si coricò in camera sua fino alla mattina seguente, non riuscendo a dormire per la rabbia e la tristezza.

 

Aveva deciso di starsene a letto tutto il giorno dandosi malata a scuola. Non voleva abbandonare l'unico luogo in cui si sentiva se stessa e in cui nessuno poteva giudicarla e odiarla per le sue scelte. Insomma, cosa aveva fatto di male. Si era innamorata. L'amore dovrebbe essere una cosa positiva che rende felici le persone; eppure lei si sentiva uno straccio. Perchè non si era innamorata di un ragazzo normale senza problemi, ma del mostro della città. La verità era che con Gold si sentiva viva. Era una sensazione che non aveva mai provato prima. L'ultima cosa che sentì prima di addormentarsi fu Moe uscire di casa con passi pesanti per andare a lavoro.

Venne svegliata di soprassalto dal suono del suo cellulare che vibrava sul comodino.

“Pronto” disse con voce assonnata facendo uno sbadiglio.

“Belle sono Mary-Margaret, perchè non sei venuta a scuola?” chiese con fare materno.

“Non mi sento bene. Mi sento la febbre. Ti ho mandato anche un messaggio.” rispose tirandosi su dal letto ancora caldo.

“Si ho letto. Ma voglio sapere il vero motivo.”

“Ho la febbre” ripeté subito.

“Per favore Belle, sai che non me la bevo. Perchè non sei venuta a scuola?” chiese di nuovo l'amica.

Ripensando alla sera prima e a tutti i pensieri che aveva cercato di allontanare scoppiò a piangere.

“Belle che succede?” domandò preoccupata Mary.

“Io lo amo. Ma non posso stare con lui. Mio padre ora mi detesta e tra poco lo farete anche voi” disse tra le lacrime.

“Calma Belle. Noi non ti detesteremo mai, capito! Qualunque cosa accada ti staremo accanto. E se tu hai scelto di stare con il signor Gold non ci importa. La cosa che importa davvero è che tu sia felice.”

“Come lo sai? Di Gold?” chiese Belle stupita.

“Sono la tua migliore amica. Non puoi nascondermi certe cose.”

Entrambe risero. Proprio in quel momento Belle sentì degli strani rumori provenire della sua finestra. S'infilò le ciabatte e si avvicinò furtiva alla finestra.

Vide Gold intento a lanciare sassolini alla sua finestra. Questa poi non se la sarebbe mai immaginata.

“Belle sei ancora lì?” chiese Mary.

“Si. Scusa ma ora devo andare. Ti voglio bene” così dicendo si congedò dall'amica.

Lasciò cadere il telefono sul letto e andò subito ad aprire la finestra.

“Rumple che stai facendo?” domandò non riuscendo a trattenere un sorriso.

“Scusa se ho ricorso a questi metodo da principe e poco da me per attirare la tua attenzione, ma il tuo cellulare era occupato.”

“Si ero al telefono. Ma piuttosto cosa ci fai qui.?”.

Doveva ammetterlo. Non appena aveva visto il signor Gold raggiunse il settimo cielo.

“Volevo vederti” rispose sincero.

Belle sorrise raggiante.

“Mio padre è a lavoro ti faccio entrare dalla porta principale.”

Corse all'armadio tirando fuori dei jeans e una maglioncino color panna e mentre correva giù dalle scale cercò di sfilarsi il pigiama e infilarsi i vestiti.

Si diete una spazzolata con le dita guardandosi alla specchio d'ingresso e aprì la porta.

Gold era già lì. Indossava una camicia bianca e dei pantaloni eleganti blu scuro. Lo fece accomodare e non appena fu dentro i due si abbracciarono calorosamente.

“Mi sei mancata Belle” disse stringendola sempre di più a sé.

“Anche tu.” disse a sua volta.

Belle continuò. “Andiamo in camera mia. Devo parlarti di una cosa.” affermò prendendolo per mano e guidandolo sopra le scale.

Non appena giunsero nella camere Belle raccontò per filo e per segno la discussione avuta con il padre. Gold era attento e di tanto in tanto faceva qualche smorfia.

“Belle ne lui ne nessun altro ci potranno separare. Con il tempo gli passerà vedrai.” disse accarezzando le guance della ragazza.

Belle annuì.“Hai le mani fredde” disse in seguito.

Gold avvicinò le labbra a quelle di Belle e la baciò intensamente.

La ragazza gli mise una mano tra i capelli e lo strinse a sé. Ogni bacio diventava più passionale del precedente facendo nascere nuove sensazioni. Senza nemmeno accorgersi si ritrovarono sul letto continuando a baciarsi e sempre più vicini, più intimi. Le mani della ragazza finirono meccanicamente sui bottoni della camicia di Gold e uno ad uno li slacciò abilmente.

Gold si allontanò per qualche secondo fissando negli occhi la ragazza che amava più di se stesso.

“Sai se fai così non so se riuscirò a trattenermi” scherzò l'uomo giocando con una ciocca di capelli ramati di Belle.

Lei sorrise e si morse il labbro inferiore.

“Non voglio che tu ti trattenga Rumple.”

Di certo quel pomeriggio non se lo sarebbe mai dimenticato.

Spazio autrice:
Ehi Oncers^^ scusate l'abbissale ritardo e la breve lunghezza di questo capitolo ma con l'inizio dell'università è dura fare qualsiasi cosa che non c'entri con  la suolaT-T  grazie per seguirmi sempre e buona lettura:)
Baci:*

  
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