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Autore: isabelle88    10/12/2014    3 recensioni
Frammenti di vita SwanQueen, il più ordinaria possibile. -Per quanto sia possibile essere "ordinari" quando vivi con la Evil Queen e la Salvatrice.-
Partecipa alla Challenge "Slice of Life" di aeron indetta sul forum di EFP.
Non prendo in considerazione quello che accade dopo la 3x22.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prompt: #3, divano
Titolo:  Film & Cioccolata
Autore:  isabelle88
Fandom:  Once Upon a Time
Personaggi:  Emma Swan, Regina Mills, Henry Mills
Genere:  Slice Of Life
Rating:  Verde
Avvertimenti:  nessuno 
Lunghezza: 1706 parole - 3 pagine.
Eventuali note dell’autore : ed eccoci al secondo capitolo della raccolta :) questa settimana non mi sentivo per niente ispirata da niente, per cui scusate se il capitolo è uscito un po' così, spero vi piaccia comunque :3 Emma io la vedo così, con qualche lato ancora un pochino infantile, e secondo me adora i cartoni XD Scegliere Frozen era d'obbligo, dopo essermi sciolta in lacrime davanti alla 4x1O. Oddio, non riesco a credere che la prossima puntata sia l'ultima con i personaggi di Frozen, mi mancheranno da morire! comunque, sono felicissima se mi lasciate una recensione, e alla prossima! :*

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Challenge “Slice of Life” indetto da areon sul forum di EFP.

Emma era tornata a casa stanca morta dal lavoro, e non vedeva l'ora di buttarsi su divano e guardare un po' di tv, magari mangiando qualcosa di salutare come cioccolato o popcorn.

Aveva spalancato la porta , e Regina le era corsa incontro gridando di chiudere gli occhi.

-Emma Swan, se provi a sbirciare ti incenerisco!-

-Okay, okay, tranquilla! Non ci tengo a diventare un mucchietto di cenere sul nostro pavimento.- disse, sorridendo. Amava quando Regina la sorprendeva.

Poi si sentì prendere per mano da Henry, quella mano così soffice non poteva assolutamente appartenere a Regina.

-Henry, se provi a farmi cadere ti tolgo la Play per una settimana.-

-D'accordo...però sarebbe divertente!-

-Scambieresti una settimana di PlayStation con un minuto di risate per aver visto tua madre per terra?-

-Forse.- rispose sorridendo, ma Emma non poteva vederlo, concentrata com'era a serrare gli occhi per non finire incenerita.

Henry la condusse su per le scale, fino in salotto, dove la fece girare.

-Quando finiamo di contare apri gli occhi, okay?- le disse Regina.

-D'accordo.-

-Tre, due, uno, TADAAAAA!- esclamarono i due insieme.

Emma aprì gli occhi, e davanti a lei c'era il divano più grande e fantastico che avesse mai visto.

-Sappiamo quanto ami stare sul divano, e ce ne serviva uno nuovo, quindi...-

-Oddio, è bellissimo!- lo sceriffo si buttò a peso morto sul divano, e finì quasi per affondarci dentro. Era la cosa più morbidosa e soffice e comoda su cui si fosse mai seduta.

-Mi sa che dovrete faticare per farmi alzare da qui. Potrei licenziarmi, e voi potreste portarmi il pranzo e- Regina la interruppe.

-Non ti sognare di mangiare qui sopra!-

-Cosa? Ovvio che mangerò qui sopra!-

-MAI! Se una sola briciola toccherà il mio nuovissimo e immacolato divano bianco, e desidero che resti tale,sbatto fuori casa chiunque di voi due sia stato.-

Emma ed Henry fecero gli occhi da cuccioli, guardando Regina imploranti.

-Ma...-

-Non si può avere un divano se poi non ci mangi sopra!-

-Nemmeno i popcorn?-

-Solo se prima ci metterete una tovaglia sopra.- Il tono di Regina era deciso, e quando lei decideva una cosa non c'era verso di farle cambiare idea.

-Okay.-

-Bene. Ora vado al lavoro, o farò tardi.- prese la borsa dal tavolino, diede un bacio ad Emma, salutò Henry e uscì sbattendo la porta, l'eco dei tacchi che rimbombava nella casa.

La bionda si sdraiò sul divano, ed Henry fece lo stesso di fianco a lei.

-Certo che è davvero comodo.- constatò il ragazzino

-Già.-

Rimasero così per un po', in silenzio, ognuno immerso nei proprio pensieri.

-Facciamo qualcosa?- propose Emma.

-Qualcosa come cosa?-

-Che ne so, tipo guardare un film o uscire o mangiare.-

-Uscire non se ne parla, quando c'è questo divano in casa.-

-Vuoi dirmi che rimarrai qui sopra per il resto della tua vita?-

-Può darsi.- Emma rise, ed Henry si unì a lei.

-Io però ho davvero bisogno di mangiare! Che ne dici se vado a fare la cioccolata mentre tu scegli un film? Per piacere, non uno già visto milioni di volte come Hunger Games.-

-Okay, cercherò di essere originale.-

-Bravo, ragazzino.- gli scompigliò i capelli, mentre si alzava per preparare la cioccolata.

Dopo molte indecisioni, scelsero di vedere Frozen. Era pur sempre un cartone, ma Emma amava i cartoni, -molto più di Henry, anche se aveva quasi il doppio dei suoi anni- e quello aveva sentito che, secondo molti, valeva davvero la pena vederlo.

-Ecco la tua cioccolata, ragazzino.- disse Emma, tornando dalla cucina. Gli porse una tazza fumante stracolma di panna, con abbondante cannella sopra.

Henry bevve un sorso.

-Questa volta ti sei superata, ma'!- lo sceriffo alzò la mano, e Henry le diede il cinque.

Poi si sedettero sul divano con la loro magnifica cioccolata, e premettero play.

Il film piacque a entrambi, anzi, Emma ne era entusiasta.

-Credo che questo sia una dei miei cartoni preferiti. Cioè, ma hai visto quant'era fantastico?! Non so se ti rendi conto di quanto fosse bello!-

-Oddio, adesso che hai una nuova fissazione parlerai di questo film per settimane, vero? Come con Dragon Trainer.-

-Esattamente. Ma sarà peggio. Non saranno settimane, saranno mesi! Se non di più!- esclamò Emma, felicissima, mentre annunciava che voleva altra cioccolata. Henry rise, sapeva com'era sua madre. Quando avevano visto Dragon trainer, non aveva fatto altro che parlarne per giorni interi, paragonando quello che le succedeva a quello che succedeva nel cartone e lo vedeva ogni volta che aveva un'ora e mezza libera, finché Regina non aveva nascosto il DVD, ed Emma si era arrabbiata come non mai. La ricordava ancora come una delle peggiori litigate tra le sue madri.

-Tu ne vuoi ancora?-

-No, grazie. Anche se è una delle tue migliori cioccolate.- disse Henry, sorridendo. La bionda fece un piccolo inchino, mentre andava a prendere altra cioccolata.

Stava per tornare a sedersi, quando la pantofola le si infilò sotto il tappeto, facendola cadere rovinosamente in avanti. La tazza le volò di mano, mentre Henry schizzava in piedi per evitarla. Ci riuscì per un soffio.

Quando Emma si rialzò, e vide cosa aveva combinato, fece una delle facce più sbalordite che Henry avesse mai visto, e il ragazzo non resistette dall'immortalarla con il cellulare.

-Cheese!-

-RAGAZZINO, LEVA IMMEDIATAMENTE QUEL COSO DALLA MIA VISTA.- Henry non riusciva a trattenere le risate, mentre Emma lo fulminava con lo sguardo.

-Ormai la foto l'ho fatta! Oh, ma lo tengo pronto per quando la mamma vedrà cos'hai fatto al suo nuovissimo e immacolato divano bianco, che sinceramente non mi sembra più tanto bianco.- Emma guardò il divano. Cioccolata e panna erano ovunque, e ormai il divano era irrimediabilmente marrone con pezzi di panna qua e là.

-Merda, merda! Regina mi ucciderà. Faccio prima a preparare le valigie mentre non c'è, tanto lo so che mi caccerà! Quanto diavolo è grande quella macchia? Non potevo avere così tanta cioccolata nel bicchiere! Voglio dire, è scientificamente impossibile. Guarda quant'è piccola questa tazza e quanto è grossa la macchia.-

-A me quella tazza sembra enorme, e la macchia ancora di più.-

-Sei molto confortante.- disse la bionda, scoccandogli un'occhiataccia.

-E guarda che la cioccolata l'hai bevuta anche tu!- continuò.

-Beh, ma a chi credi che crederà la mamma? A me, il suo figlio preferito, o a te, che ogni due secondi rovesci qualcosa?-

Emma ripensò a tutte le volte in cui lei aveva cercato di dare la colpa ad Henry. In effetti, non c'era una volta in cui Regina le avesse creduto.

-Maledizione.- sussurrò, sbuffando. -E comunque è ovvio che sei il suo preferito, dato che sei anche l'unico.- aggiunse.

-Adesso che cavolo faccio? Potrei ricomprarlo, no?-

-Oh sì, potresti. Ma credi che facciano arrivare un divano entro le otto di sera? Perché altrimenti sei spacciata comunque.-

-Henry. Non devi necessariamente farmi vedere tutti i lati negativi della situazione, grazie.-

-Io vedo solo lati negativi. Ovviamente tranne che per la tua foto. Se la carico su Facebook sarà condivisa come minimo da tutti quelli che conosco.- da dopo “l'incidente”, faceva ancora fatica a smettere di ridere. Immaginava già le urla di Regina quando lo avrebbe scoperto.

-PROVA A CARICARE QUELLA FOTO DA QUALCHE PARTE E SEI TU QUELLO SPACCIATO.-

-Okay, okay!- Henry alzò le mani in segno di difesa, facendo finta di essere intimidito, ma sorrideva ancora.

-E smettila di ridere.-

-Io non sto ridendo!-

-Certo, certo.- Emma rifletté su quale fosse la cosa migliore da fare. Comprare un nuovo divano? Lo avrebbe fatto, ma Regina l'avrebbe scoperta comunque. Nascondere l'accaduto? Era impossibile, quando il divano su cui sicuramente Regina avrebbe voluto trascorrere la serata con la sua famiglia era chiazzato come fosse una mucca. Regina lo avrebbe scoperto comunque, non c'era niente da fare. Tanto valeva dirglielo sinceramente.

Emma preparò la cena, e poi attese il ritorno della moglie, mentre Henry finiva i compiti.

Appena aprì la porta, prima ancora che potesse mettere piede in casa, Emma la prese per le spalle e la baciò con passione.

Regina rimase per un attimo sorpresa, e poi ricambiò il bacio.

-Emma? Che succede?- disse, dopo che si staccarono.

-Allora, Regina. Non succede niente, piuttosto è successo qualcosa. - la bionda continuava a mordersi il labbro, e muoveva nervosamente il piede.

-Emma. Dimmi adesso che hai fatto così avrò più tempo per calmarmi, su. L'ho capito che hai fatto qualche casino, magari mi baciassi così ogni sera.-

-Sicura di volerlo sapere?-

-Sicura.-

-Horovesciatolacioccolatasuldivano.- confessò, tutto d'un fiato.

-Che diavolo hai detto?- Regina non aveva capito assolutamente niente. Mentre aspettava che Emma si decidesse a parlare, entrò in casa, si levò la giacca e la sciarpa, e posò la valigetta sulla sedia.

-Ecco, ehm... io... dovrei dire io ed Henry, ma più che altro io ho...rovesciato la cioccolata sul divano.-

In quel momento, Henry sbucò fuori dal nulla e fotografò l'espressione di regina, un misto di sorpresa, rabbia e incredulità.

-Ed ecco qui, adesso che ho anche questa posso pubblicarle entrambe.- ghignò.

-EMMA SWAN. DIMMI CHE E' UNO SCHERZO. Ti prego, dimmi che l'hai detto solo perché Henry potesse farmi la foto. Ti prego. Altrimenti ti avverto che non so cosa potrei farti.

Emma non rispose, ma le prese la mano e la condusse su per le scale, fino a davanti al divano.

-EMMA. COME DIAVOLO E' SUCCESSO. EMMA. PERCHE' C'E' UNA MACCHIA MARRONE GROSSA COME UNA CASA SUL MIO DIVANO.-

-Tesoro, calmati. Stavo portando la cioccolata ad Henry, e sono inciampata e...-

-Veramente la cioccolata la stava portando a se stessa.- intervenne il ragazzino.

-Sta' zitto tu!- Emma lo fulminò con un'occhiata.

Okay, okay. Regina. Contieniti, respira. Su, forza, è solo un divano. E' solo un divano, Regina. Non puoi arrabbiarti tanto per questo. Respira, uno, due, uno, due.

Riguardò il divano. Un'enorme macchia si estendeva su tutti i cuscini, parte dello schienale e di un bracciolo.

Nessuno disse nulla per un po', tutti attendevano la reazione di Regina, che si girò a fissare Emma.

Aveva due enormi occhioni verdi imploranti, e stava sfoderando la sua migliore faccia da cucciola. Anche se era la Evil Queen, non era in grado di arrabbiarsi con lei quando le faceva quella faccia. Henry, purtroppo, aveva preso da lei, insieme facevano le migliori facce da cuccioli della storia.

-Allora, Emma. Primo, vi avevo detto di non mangiare sul divano. Sapevo che sarebbe successo qualcosa. Secondo,te la faccio passare liscia. Ma solo per stavolta, ricordatelo. Solo per stavolta.-

Emma le saltò al collo, baciandola sulle guance e tra i capelli.

-Oddio, grazie! Grazie, grazie grazie! E scusa, prometto di non farlo più, e te ne comprerò un altro il prima possibile.-

-Sarà meglio.- disse Regina, sorridendo, mentre ricambiava l'abbraccio. Dopotutto, Emma era così, e lei la amava per quello che era.

 

  
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