.Moonlight Destiny.
3.
Estate: Sentimenti proibiti...
- Con il passare del tempo la fresca brezza primaverile si trasformò in un caldo vento estivo.
- Il paesaggio non era cambiato ma nell'aria si avvertiva molto chiaramente il cambio di stagione.
- Come era consuetudine, tutti, sia nel regno dei cieli, che in quello delle tenebre si stavano preparando per l'evento più importante del periodo: La Riunione tra i rappresentanti degli angeli e quelli dei diavoli.
- Per molti quest'assemblea era fondamentale per mantenere la pace e l'equilibrio tra i rispettivi regni; ma c'era qualcuno per cui l'assemblea era importante per un altro motivo.
- Quel giorno l'arcangelo della luce era più euforica del solito; per lei il giorno della Riunione aveva un secondo significato, oltre a quello tradizionale.
- Per Serenity significava che era finalmente arrivato il giorno in cui avrebbe incontrato ancora quell'Akuma.
- Per questo motivo si sentiva come mai prima d'ora; il cuore le batteva forte e provava una piacevole agitazione.
- Non vedeva l'ora che la riunione finisse per volare al ponte.
- Il luogo dove si teneva l'assemblea era precisamente a metà, al confine tra il regno dei cieli e quello delle tenebre; nelle vicinanze del ponte, in un maestoso palazzo.
- All'interno vi erano due sale laterali, divise da una sala centrale ancora più spaziosa.
- Quest'ultima era quella dove si teneva la riunione vera e propria; dove si incontravano faccia a faccia Satana e il Signore.
- Le due sale laterali erano per i rispettivi rappresentati dei due regni.
- Gli arcangeli e i figli di Satana non avevano il permesso di incontrarsi, per cui potevano partecipare alla riunione in maniera alternata.
- Quel giorno il tema principale dell'assemblea riguardava la creazione di un codice di leggi comune per entrambi i regni.
- Fortunatamente la discussione non durò molto, essendo un argomento complesso, che richiedeva una particolare attenzione si decise di comune accordo di continuare a parlarne anche durante l'assemblea autunnale.
- Con rapidità Serenity lasciò l'edificio e si diresse in fretta al luogo dell'appuntamento.
- Dopo un po' i figli di Satana uscirono anche loro dall'edificio.
- «Endymon
ti va di venire con me a
torturare qualche sciocco angioletto?»
- «Saphir ora ho da fare, magari un'altra volta» e così dicendo il figlio maggiore di Satana salì in groppa al suo cavallo corvino per poi librarsi in volo.
- Saphir rimase a guardare il fratello che, a grande velocità si allontanava.
- Era deluso dal comportamento di Endymion; un tempo lui e suo fratello si divertivano a torturare e a prendersi gioco degli angeli che gironzolavano nelle terre di confine, oppure ancora, organizzavano feste a palazzo a base di lussuria e perdizione.
- Ma Endymion era cambiato, non era più lo stesso di all'ora.
- “Ma
che cosa ti è successo fratello?”
- Nel frattempo, Serenity era arrivata puntuale al ponte, ma guardandosi intorno si rese conto di essere da sola.
- -Ti aspetterò qui dopo l'assemblea- le parole dell'Akuma risuonavano ancora nella mente dell’arcangelo.
- “Ha
detto così, ma ci sarà da fidarsi? È
pur sempre una creatura delle tenebre...”
- «Meow»
- La sua attenzione venne catturata da un piccolo e grazioso gatto appollaiato sul ramo dell'albero dietro di lei.
- “Un
gatto? Cosa ci fa qui?”
- Qualsiasi altra creatura al posto suo non si sarebbe fidata, sarebbe scapata, ma Serenity era diversa e incuriosita, si avvicinò al gatto dal pelo corvino e dagli occhi cobalto.
- “Ha
i suoi stessi occhi...”
- Allungò un braccio porgendo la mano verso il felino, una piccola parte di lei aveva paura che il piccolo animale l'aggredisse spaventato, ma si fece coraggio e avvicinò di più la mano.
- «Meow»
il
gatto avvicinò piano il muso alla mano dell'angelo, come a
volerne sentire
l'odore, poi, con un movimento veloce, cominciò a
strusciarsi emettendo anche
piccoli suoni simili a fusa.
- Qualche istante dopo, attorno al felino apparve un'aura di colore viola; Serenity fece qualche passo indietro, sgranò gli occhi alla vista di quello che stava accadendo.
- In pochi secondi il gatto s'illuminò di una luce oscura e, al suo posto, comparve il principe delle tenebre, Endymion.
- Serenity non credeva ai suoi occhi, sapeva che gli Akuma erano dotati di enormi poteri ma non immaginava fino a questo punto.
- «Ti ho spaventata? » disse Endymion con un sorriso beffardo sulle labbra.
- Serenity rimase a fissarlo incredula, non ne era spaventata, tutt'altro.
- «Direi che affascinata è il termine più appropriato»
- «Affascinata? » Il principe degli Akuma era incredulo, tutto aveva pensato tranne una cosa del genere.
- «Si! Non credevo che voi Akuma aveste anche il potere di mutare forma»
- Con un balzo felino, Endymion scese dall'albero, atterrando proprio davanti a Serenity
- «Non hai paura di me?» le chiese incuriosito dal suo strano comportamento
- «Perché dovrei? » chiese lei ingenuamente
- «Sono un una creatura delle tenebre»
- «Lo so» “Non mi importa”
- «Sono pericoloso»
- «Lo
so» “Non mi sento in
pericolo”
- Gli rispose come se il fatto che lei fosse un angelo e lui un diavolo non avesse alcuna importanza.
- “Che
strano, è la prima volta che incontro un angelo che non ha
paura di un
diavolo... è una creatura misteriosa”
- Quell’angelo
non era come tutti gli
altri.
- Lei
non lo guardava con terrore, nei
suoi occhi c’era qualcosa di diverso.
- Nessun
abitante del regno dei cieli gli
aveva mai rivolto uno sguardo simile.
- Poi
la vide, riconobbe la luce negli
occhi azzurri di lei, era la stessa che aveva lui quando la osservava
dallo
specchio.
- Quella
creatura non era solo incuriosita
o affascinata da lui, quel Tenshi nutriva i suoi stessi sentimenti, i
suoi
stessi desideri.
- «Io sono Endymion» disse semplicemente.
- «Oh! Ma allora sei il figlio primogenito di Satana!» gli disse la ragazza sorridendo, ancora più entusiasta.
- “Ora
capisco, è il secondo diavolo più potente del
regno delle tenebre, è normale
per lui saper mutare il suo aspetto”
- «Endymion, posso farti una domanda? »
- «Cosa vuoi sapere? »
- «Come mai hai scelto di venire qui al ponte sotto sembianze feline? »
- «Non credo sia una buona idea farmi vedere mentre vengo qui ad incontrarti, sarebbe pericoloso. Non credi? »
- L'ultima frase la disse sussurrata, con voce calda e profonda, all'orecchio dell'angelo, che non sembrò affatto intimorita, anzi, gli regalò un dolcissimo sorriso.
- “La
sento ancora, la presenza di quel piacevole tepore al
cuore...”
- “Il
desiderio di possesso nei suoi confronti... adesso è
più forte di prima”
- «Tu mi piaci. Voglio incontrarti ancora» disse Endymion prendendo la mano di Serenity e baciandole dolcemente il palmo.
- «Si è fatto tardi, devo andare. Ti aspetterò qui anche dopo la prossima riunione»
- Riprese le sembianze di un gatto nero e si allontanò veloce e silenzioso come era arrivato.
- L'angelo non riusciva a distogliere lo sguardo dal punto in cui era svanito Endymion, poi però si concentrò sulle foglie dei grandi alberi che circondavano la cascata.
- “Endymion...
ci incontreremo di nuovo quando le foglie di questi alberi assumeranno
il
colore del tramonto... fino ad allora però...”
- Serenity voleva assolutamente mantenere segreti i suoi incontri con Endymion, per cui rivolse una preghiera al proprio elemento implorandogli di mantenere il segreto.
- «Serenity»
- La ragazza si voltò di scatto, sobbalzando, sentendosi chiamare all'improvviso.
- «Scusa, non volevo spaventarti»
- «Mako, cosa ci fai qui?»
- “Per
fortuna non ha incontrato Endymion. Sarebbe stato un bel
guaio...”
- «Ho
bisogno di parlati»
- Makoto,
o come la chiamava Serenity,
Mako, era l’Arcangelo del vento, dei toni e delle tempeste,
aveva lunghi capelli
castani mossi, solitamente portati legati in una coda alta e occhi
verdi come
due smeraldi. Era l’Arcangelo più forte e
coraggioso, ma nascondeva anche un
animo gentile e sentimentale.
- Mako in quel momento aveva un'espressione seria e intensa.
- Serenity la osservò interrogativa, non capendo il perché di quello strano comportamento «Di cosa si tratta?»
- «Serenity, andrò dritta al sodo, sono molto preoccupata per te, è da un po' di tempo che sei strana, sei persa in chissà quali pensieri, sei diventata taciturna, non ti riconosco più»
- “Persino
lei si è accorta del mio cambiamento”
- «Sono
certa che ti sia successo qualcosa
di grave»
- Mako si avvicinò ad Serenity e le prese entrambe le mani
- «Ti prego dimmi cosa ti preoccupa tanto, sai che puoi sempre contare su di me» disse guardandola dolcemente
- “Il
tepore delle mani di Mako... è molto diverso da quello delle
mani di
Endymion...”
- «Perché non ti confidi con me?»
- “Come
posso rivelarti che in miei pensieri in questo periodo sono rivolti
interamente
a Endymion, al figlio di Satana in persona, al principe del regno delle
tenebre... non posso assolutamente”
- Lo sguardo di Mako, così dolce e premuroso, faceva male a Serenity perché non poteva assolutamente raccontarle la verità, non poteva rivelare a nessuno il perché del suo cambiamento improvviso; si sarebbe di certo scatenato l'inferno, le avrebbero dato della pazza, le avrebbero vietato di rivedere Endymion e sarebbe di certo scoppiata una guerra tra i due mondi.
- Un Tenshi e un Akuma non potevano avere alcun tipo di relazione, era considerato Peccato.
- “Perdonami
Mako”
- Serenity sorrise rassicurante. «Non preoccuparti, non è nulla, credimi. “
- «Sei
sicura?» “Perché
non vuole confidarsi? Cosa sta nascondendo?”
- «Certo! Grazie sei una vera amica»
- Makoto
sorrise all’amica, ma la sua
espressione lasciava trasparire comunque una leggera preoccupazione.
- Decise
che era arrivato il momento di
parlare con gli altri Arcangeli.
- Incontrarci di nascosto è rischioso
- Parlare tra di noi è inconcepibile
- Toccarci o sfiorarci è proibito
- Amarci e desiderarci è peccato