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Autore: ErzaTitania08    12/12/2014    1 recensioni
Belle French è la ragazza più gentile e dolce della città, che si preoccupa sempre degli altri. Cosa deciderà di fare quando suo padre, Maurice, verrà arrestato per debiti? L'unica soluzione è accettare un accordo dall'uomo più temuto della città.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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SECONDE POSSIBILITA'



Natale era ormai alle porte e già le prime luci natalizie sbucavano per le vie di Storybrooke rendendola più magica che mai. Era l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze invernali e tutti non potevano essere più felici. Il preside aveva deciso di far festeggiare ai suoi studenti, allestendo la palestra come una sala da ballo completa di gruppo rock che intonava canzoni natalizie. Un ricco banchetto era stato allestito sotto il canestro da basket e fiocchi neve giganti pendevano dal soffitto.
Belle e le sue amiche indossavano come la maggior parte delle ragazze un cappello rosso alla Babbo Natale, fatta eccezione per Ruby che sfortunatamente aveva trovato solo corna da renna e finto naso rosso.
"Sei molto carina Rudolf" la prese in giro Mary facendo sorridere anche Belle.
"Ah ah molto divertente" rispose sarcastica sistemandosi le corna che di tanto in tanto, a causa del peso, le scivolavano sulla fronte.
"Sul serio ti stanno bene" le sorrise Belle.
Il gruppo rock concluse l'ennesima canzone per poi partire con la successiva.
"Rockin around Christmas tree!" sussultò Belle "è la mia canzone natalizia preferita".
Prese le mani delle amiche e le trascinò sulla pista da ballo.
Tra risate, balli sfrenati, abbuffate di panettoni la mattinata si concluse e la palestra iniziò a svuotarsi pian piano.
"Ragazze vi devo dare i regali di Natale prima che andiate" annunciò Mary portando due grossi pacchi d'orati alle amiche.
Belle prese il suo e iniziò a scartarlo curiosa. Era il secondo libro di una saga su cui aveva messo gli occhi da tempo. Peccato non fosse il primo pensò.
"Aspetta Belle" urlò Ruby. "Prima avresti dovuto aprire il mio" disse passando all'amica un altro pacchetto d'orato.
Belle lo prese e strappò la carta. Il regalo di Ruby era il primo libro di quella saga.
"Regali azzeccatissimi ragazze. Grazie." disse abbracciando le amiche "Questi sono i vostri".
Belle aveva regalato a Ruby e a Mary dei bracciali con due ciondoli ognuno, un lupo e una luna per Ruby e una mela ed una corona per Mary.
"Vado a prendere dei libri che ho lasciato nell'armadietto. Ci troviamo fuori" disse Belle ricordandosi di aver dimenticato il libro di matematica e quello di storia nel suo armadietto.
Percorse allegra i corridoi deserti della scuola. Era quasi giunta a destinazione quando si scontrò con Gaston. Il suo cuore esplose e le iniziarono a tremare involontariamente le mani.
Gaston aveva un'aria triste. Sembrava sul punto di piangere.
"Belle. Era da tempo che volevo parlarti" disse tenendo lo sguardo basso. "Io non so come fare per farmi perdonare per quello che ho fatto. Ma volevo che tu sapessi quanto mi dispiace e quanto mi detesto per quello che è successo ".
Si. Stava piangendo e Belle a quelle parole non poté far a meno di tranquillizzarlo nonostante la sua colpa.
"Gaston" disse sollevandogli il viso in modo da guardarlo negli occhi "Io ti perdono. So che eri ubriaco fradicio e non rispondevi alle tue azioni quindi sappi che non ce l'ho con te."
Gaston la guardò profondamente.
"Non devi essere così buona con me. Non me lo merito".
"Tutti meritano una seconda possibilità." rispose dolcemente con un sorriso.
Gaston non riuscì a non abbracciarla. "Grazie Belle. Ti giuro che non ti darò più fastidio e che da ora ti sarò amico. Se hai bisogno io ci sarò."
Vedere quel ragazzo pallone gonfiato piangere e parlare a quel modo fece sciogliere il cuore di Belle che ricambiò l'abbraccio del giovane.
I due si divisero e Belle gli tese una mano.
"Amici allora?"
Gaston non esitò e le strinse a sua volta la mano. "Amici".

Sulla strada del ritorno il cellulare la avvertì della presenza di nuovo messaggio.
Lo cercò con non poca difficoltà nella borsa e lesse il messaggio.

 

Pranzo da me. Raggiungimi al negozio.
Rumple

 

Un largo sorriso comparve sul suo viso e canticchiando Rockin around Christmas tree si avviò al negozio di antiquariato.
Il campanello d'ingresso scattò e Gold fece il suo ingresso dalla stanza sul retro.
"Belle" la salutò Gold dandole un bacio sulle labbra.
"Oggi volevo fare un picnic con te" annunciò posando sul tavolo un cestino da cui fuoriusciva un profumino invitante.
Belle cercò di sbirciare all'interno.
"Un picnic qui?" chiese sarcastica.
Gold iniziò a sistemare una tovaglia sul pavimento di legno e prendendo il cestino invitò Belle a sedersi.
"Si. A meno che tu non voglia farlo fuori al freddo e al gelo" disse sogghignando conoscendo la già la risposta della ragazza. Sapeva benissimo quanto Belle fosse freddolosa.

“No qui è perfetto” si affrettò a rispondere.

Gold aveva preparato dei tramezzini al salmone, una quiche agli spinaci, cus cus con verdure e una delizioso cream caramel. A pranzo concluse Belle si sentì più che soddisfatta del suo pranzetto e decisamente sazia.

“Era tutto squisito. Non sapevo fossi un cuoco così talentuoso.” disse bevendo un sorso d'acqua.

“E' una delle mie qualità” scherzò Gold per poi voltarsi e recuperare da dentro un cassetto un pacchettino decorato con stelle natalizie.

“Questo è il mio regalo di Natale.” disse porgendole il pacchetto. “Forse avrei dovuto aspettare il 24 ma non ho resistito.”

Belle iniziò a scartarlo tirando il nastro che lo avvolgeva.

“Non importa. Anche le mie amiche mi hanno dato oggi i loro regali” disse mentre si sforzava per rompere il nastro.

Finalmente riuscì a liberare un cofanetto di velluto blu che stava all'interno del pacchetto.

Se lo rigirò più volte tra le mani cercando un tasto di apertura. Una volta trovato fece scattare un meccanismo che ne rivelò il contenuto.

Belle rimase incantata. Era una collana d'oro bianco con un pendente ricoperto di brillanti a forma di rosa. Si portò la mano al petto rimanendo senza parole.

“Rumple è davvero bellissima” riuscì a dire in seguito.

Gold si fece passare la collana e fece cenno alla ragazza di voltarsi in modo da sistemargliela al collo.

“Non so per quale ragione, ma non appena l'ho vista ho pensato a te” disse a Belle una volta che gli rivolse lo sguardo.

“Ti amo Belle.”

“Anch'io ti amo Rumple.”

Era giunta l'ora di tornare a casa. Il tempo era volato.

“Ci vediamo domani allora?” chiese speranzoso Gold.

“Certo. A domani” rispose Belle dandogli un bacio e dirigendosi all'uscita.

 

Una volta fuori si strinse nelle braccia per il freddo pungente che invadeva la città. Sentì di nuovo il campanello del negozio di Gold scattare, e pensando che si trattasse di lui si voltò di scatto. Ma non vide nessuno. Tornò sui propri passi e si affacciò a una delle sue ampie vetrate.

L'uomo appena entrato era Leroy, un uomo tozzo sulla quarantina che nonostante il suo sguardo truce e il suo linguaggio poco scurrile era una delle persone più generose che Belle avesse mai conosciuto.

Sembrava arrabbiato. La porta del negozio non si era chiusa bene e così la ragazza ebbe la possibilità di sentire la conversazione tra i due.

“Ok Gold, rivoglio il mio piccone per lavorare alla miniera.” disse irritato.

Gold rimase impassibile.

“Desolato ma sono ancora chiuso” disse facendo un ghignò.

“E' mio. Devi restituirmelo.” ringhiò.

“Ho detto che sono ancora chiuso.” ripeté Gold digrignando i denti.

“Avere in mano qualcosa non significa possederla. In questo negozio non ti appartiene niente. Pensi che non sappia come ti procuri tutta questa roba? Sei un maledetto ladro.”

Gold aveva l'aria di uno che sarebbe esploso a momenti. E' così fece.

Agguantò Leroy per la giacca e lo spinse violentemente contro il muro facendo cadere un quadro a terra.

“Vuoi il tuo piccone?” domandò stringendo la presa. “Puoi averlo, conficcato nel bel mezzo del cuore.” urlò.

Belle non riuscì più a trattenersi. Si catapultò all'interno del negozio e tirò Gold per le spalle, costringendolo a mollare la presa.

“Fermo Rumple. Lascialo andare.” Imprecò Belle allontanandolo da Leroy.

Leroy si diede una sistemata alla giacca e rivolse la sua attenzione alla ragazza.

“Come puoi stare con questo mostro? Tu sei solo un altro dei suoi gingilli.” disse imboccando l'uscita.

Gold era ancora fuori di sé.

“Tu! Come osi? Torna indietro se ne hai il coraggio.” urlò cercando di liberarsi dalla presa di Belle. “Belle lasciami”.

La ragazza lo lasciò andare e non disse pìù una parola.

“Cosa fai ancora qui? Pensavo fossi già tornata a casa.”

“E io pensavo fossi cambiato. Ma non è così. Sei ancora una bestia.” affermò tristemente guardandolo con amarezza.

“Tu non capisci. Io ci sto provando, ma non è così semplice.” cercò di giustificarsi allungando le mani verso la ragazza.

“No. Non toccarmi. Ti ho concesso una seconda possibilità per redimerti dagli errori commessi in passato, ma tu l'hai sprecata. Non chiamarmi” concluse lasciando il negozio.

Non appena i due si separarono lasciarono libero sfogo alle lacrime.


Spazio autrice:
Buongiorno Oncers^^ sono tornata presto avete visto?! Ho avuto del tempo libero per scrivere questo nuovo capitolo per fortuna..così non avete dovuto aspettare tanto come la volta precedente:) qui la nostra amata coppia avrà delle difficoltà a causa della malvagità ancora presente in Rumple..ma si sistemerà non preoccupatevi^^ 
al prossimo capitolo e grazie a tutti**
baci:*

  
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