Ero bambino quando la vidi per la prima volta: ero andato coi miei al classico, noioso ricevimento a cui anni fa partecipavamo spesso. Mi stavo annoiando a morte quando, all’improvviso, apparve un bellissimo, luccicante vestito rosso, che attirò subito la mia attenzione. Ad indossarlo era una bambina della mia età, che però, con quel magnifico abito, sembrava tutto tranne che una bambina. Mi tremavano le gambe appena la vidi: era incredibile, sembrava una piccola dea marina, a cui noi comuni mortali non eravamo degni nemmeno di allacciare le scarpe. Nonostante mi mettesse in soggezione da morire, raccolsi tutto il mio coraggio e le andai incontro. Lei, ridendo, iniziò a scappare. La sua risata era cristallina e incredibilmente solare, e io mi sentivo insignificante al suo confronto. Non mi persi però d’animo e continuai a correre. Ma non riuscì a raggiungerla. L'avevo persa.


Mentre ripensavo a quella bambina, all’improvviso nella discoteca apparve una ragazza con lo stesso identico vestito che avevo visto quindici anni fa. Mi vide, si avvicinò con fare da vera regina e, timidamente mi disse “mi è piaciuto moltissimo correre con te. Che ne diresti di rifarlo?”

E inseguendola, capii che quella era la ragazza dei miei sogni