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Autore: Destyno    14/12/2014    3 recensioni
"Il Crepuscolo giungerà nel Mondo
Per portare la sua Luce morente
E salvare le stelle;
Il Crepuscolo diverrà poi Notte
Rischiarata solo dal pallido riflesso
Del Sole nella Luna;
Il Non Vivo combatterà la sua Guerra
Il Re donerà la Pace
L’Adepto farà la sua Scelta
Il Figlio del Male perirà per Amore
L’Elfa vivrà due Sorti
La Sacerdotessa sfiderà la Morte
L’Angelo Senz’Ali realizzerà il suo Desiderio
L’Eroe scruterà il Futuro
Il Pastore sacrificherà sé stesso per la Luce
La Principessa combatterà a fianco del Cielo
Il Discendente del Tempo riscriverà la sua Storia
L’Infante dovrà abbandonare il suo Passato
La Strega per il suo nemico proverà Pietà
Il Camminatore dell’Alba sveglierà il Dormiente
La Maga aprirà la Porta
L’Inesistente spezzerà le sue Catene
Il Mezzodemone avrà una nuova Vita
L’Incauta Maestra salverà chi fu destinato ad essere un Contenitore
L’Arciere combatterà per il suo Amico.
Mille sono le Chiavi, ma unico sarà il loro Destino."
Xehanort è forte.
La Profezia viene stravolta: non più sette Luci e tredici Oscurità, ma molte, molte più Luci. Tante quante sono le Stelle del Cielo.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Riku, Sora
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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XIII - Castle Oblivion: The Mage and the Misterious One
 
Attenzione, questo capitolo è molto lungo. Ho preferito non dividerlo per via dei miei aggiornamenti non proprio veloci.
 
Grande fu lo stupore negli studenti dell’Accademia della Vera Croce, che fossero esorcisti o comuni umani, quando videro l’astronave atterrare.
«Ok, dopo questa le ho viste veramente tutte…» commentò Bon, guardando la nave atterrare, mentre Mephisto si avvicinava sorridendo, tenendosi il cappello per non farlo volare via.
«Ragazzi, credo che questa sia per voi!» gridò il Re del Tempo, rivolgendosi al gruppo di Custodi con aria allegro.
«Cosa?»
In quel momento la porta dell’aeronave si aprì, rivelando il volto sorridente di Yugure.
«Ciao!» salutò, facendo cenno a Rin di salire sulla nave.
«Ma che diamine…» fece il mezzo demone, mentre sopraggiungevano Aelita e Jeremy.
«Fantastico! Mi ricorda la Skidblandir.» sorrise la ragazza, ricordando la nave che lei e i Guerrieri di Lyoko usavano per viaggiare nel Mare Digitale.
«Non so… io non ci vedo tutta questa somiglianza…» borbottò Jeremy.
«Wow…» fece invece Shiemi, meravigliata.
«Che ve ne pare?» chiese Yugure, scendendo dalla nave.
«Boh… non sarà un po’ piccola?» fece Jeremy, scettico.
«Se la pensi così, avrai una bella sorpresa quando entrerai, te lo assicuro.» lo rassicurò Yugure.
«E Sora - kun dov’è?» chiese invece Shiemi, non vedendolo.
«Guardate che pilotare una Gummiship modificata da un mago non è mica così semplice…» rise l’interpellato, uscendo fuori dall’astronave.
«Bene, credo che questo sia il momento dei saluti.» disse Mephisto, scostandosi e facendo vedere anche gli altri le persone che erano venute a salutare i due giovani esorcisti.
In prima fila c’era Yukio, che, incredibilmente, aveva le lacrime agli occhi, seguito dalla fantomatica insegnante di spada Kirigakure (che in effetti aveva davvero… no, niente, lasciamo stare), poi la madre di Shiemi, i monaci del tempio dove viveva Rin tempo addietro e persino un paio di persone che avevano salvato durante le loro missioni di esorcismo.
Ognuno di loro abbracciò i due giovani in procinto di partire, augurando loro buona fortuna.
Quando giunse il turno del gemello di Rin, ci fu un attimo di silenzio.
Poi anche lui gettò le braccia al collo del fratello.
«Stai attento.» sussurrò.
«… Lo farò.» rispose il demone, socchiudendo gli occhi.
E alla fine entrambi gli esorcisti salirono sulla nave, con le lacrime agli occhi.
«Arrivederci!» li salutò Sora, agitando la mano.
«Ciao ciao!» li salutò il Re del Tempo, sventolando un fazzoletto bianco.
Poi il portellone si chiuse e la nave partì.
 
 
«Qual è la nostra destinazione, Yugure?» chiese Jeremy, avvicinandosi alla sala comandi.
«Stiamo cercando un mondo dove Sora è già stato in precedenza… anche se lui non se ne ricorda.» disse Yugure, impostando la destinazione sul pilota automatico.
«Cosa dobbiamo fare lì?» domandò Aelita, perplessa.
«C’è una ragazza di nome Naminè, che ha contattato Riku, un mio amico… è una storia lunga.» spiegò l’Eroe del Keyblade, vedendo le facce confuse dei due francesi.
«E magari, nella biblioteca di Vexen troveremo anche un rimedio per il sigillo che mi ha applicato Xehanort.» aggiunse il Custode dell’Ala del Destino, abbassando lo sguardo.
«Sigillo?» fece il Keyblader del Kadic.
«Quando mi ha colpito, Xehanort mi ha applicato un sigillo che mi impedisce di usare la magia.» chiarì Yugure, buttando poi lo sguardo sul monitor.
«Bene, siamo fortunati. Dovremmo arrivare il-» si interruppe un momento, guardando sullo schermo la data di arrivo.
«… 27 di agosto...» completò in un sussurro, mentre un sorriso andava allargandosi sul suo volto.
«Il 27 di agosto!» ripeté, più forte, ridendo.
«Mi sfugge qualcosa…» disse Jeremy, rimasto perplesso dalla reazione di Yugure.
«Il 27! È il mio compleanno!» rise ancora più forte il Custode dell’Ala del Destino, alzandosi in piedi.
«Oh! Ehm, aug-» iniziò Sora, salvo poi essere interrotto dall’altro Keyblader, che gli tappò la bocca con la mano.
«NO! Porta sfiga fare gli auguri prima del compleanno!»
«Ah… oggi che giorno è?» chiese Aelita.
«Il 21, stando a quanto dice il computer.»
«Di agosto?»
Il Custode del Code: Zero annuì, per poi notare una cosa importante.
«Un secondo… ma se è agosto, perché sia noi due» e indicò sé stesso ed Aelita «e Rin e Shiemi eravamo a scuola?»
Yugure si fermò un momento.
«Non so molto del sistema scolastico giapponese, quindi non so se loro hanno le vacanze estive di tre o un mese. Però per voi… credo che il Ritorno al Passato abbia influito un poco sull’orbita del vostro mondo, cambiando la data… o forse il vostro mondo usa un calendario diverso dagli altri… oh, ma chissenefrega?»
«Parla per te.» borbottò Jeremy, contrariato.
«Non sei tu quello che si è dovuto sorbire un mese di scuola in più.»
 
 
«Il livello di arredamento dell’Organizzazione XIII è impressionante!» sbottò Rin, guardando il corridoio bianco all’interno del Castello dell’Oblio.
«Aspetta di vedere il Mondo Che Non Esiste…» rise Sora.
Erano arrivati al Castello dell’Oblio con un giorno di anticipo, grazie all’apparizione provvidenziale di un buco cosmico che li aveva teletrasportati direttamente al Castello.
Durante il viaggio, i due Keyblader più anziani avevano spiegato ai loro compagni di viaggio tutta la storia e i viaggi del Custode proveniente dalle Isole del Destino.
In più, Yugure aveva spiegato all’Eroe del Keyblade ed agli altri ciò che era accaduto nel Castello dell’Oblio, eventi di cui Sora non aveva alcun ricordo.
I sei ragazzi percorsero il corridoio, fino ad arrivare alla porta chiusa.
«Uhm, ok, e adesso?» chiese Aelita.
«Ci servirebbe una carta creata con i ricordi… ma anche se non avessi questo sigillo sarebbe troppo complicato per me.» spiegò Yugure.
Ma in quel momento accadde una cosa strana.
L’Ala del Destino apparve nella mano del suo proprietario e iniziò a muoversi da sola, come dotata di volontà propria, e lanciò un raggio bianco che si infranse a mezz’aria, facendo apparire una carta, che lentamente cadde in mano a Sora.
«Ok… abbiamo la carta…» fece dubbioso Rin.
Sora fissò la carta blu.
Ora che ci pensava, quel castello gli sembrava stranamente familiare… come se in precedenza… ci fosse stato… più volte
Nella carta c’erano sei figure: un arco, l’Ala del Destino, un uomo in nero e una figura femminile col volto in ombra. Al centro, il simbolo degli Heartless.
«Piuttosto inquietante.» commentò l’Eroe del Keyblade, lanciando la carta al legittimo proprietario, che sospirò.
«Sapevo che questo giorno sarebbe giunto. Venite, vi mostrerò i miei ricordi.»
Detto questo, alzò la carta in aria.
La porta la riconobbe e, dopo che la carta fu scomparsa in un lampo di luce, si aprì, e i sei compagni di viaggio entrarono nei ricordi di Yugure Tasogare.
 
Quando la luce scomparve, si ritrovarono in una camera da letto, appartenente ad un bambino.
Il bambino in questione stava dormendo profondamente… nel letto di Yugure.
«Sono io, quando avevo sei anni.» mormorò questo, fissando il suo doppione bambino.
Poi allungò una mano a toccare la sua stessa guancia.
A quel contatto, il mondo perse i suoi colori e tutti i presenti della stanza precipitarono nel buio.
 
«Do - dove sono?» chiese spaventato il bambino, guardandosi intorno e vedendo solo nero.
Incerto e tremante, mosse un passo in quel vuoto.
Il vuoto si trasformò in colombe, migliaia di colombe bianche, che spiccarono il volo verso il nulla.
Adesso il nulla dove prima il piccolo Yugure poggiava i piedi era stato sostituto da un bellissimo mosaico di vetri colorati che raffigurava un sole nascente.
«Wow…» sorrise il piccolo, quel sorriso meraviglioso dei bambini, quando vedono qualcosa di incredibilmente bello.
Ciao, piccolo Yugure.
«Eh? Chi - chi ha parlato?»
Non avere paura. Ci vorranno molti anni, prima che la porta si apra.
«Chi sei? E c- cosa vuoi da me?» balbettò il bambino.
“Ah, lascia fare a me. Tu non sai trattare con i bambini.”
Intervenne una nuova voce.
Perché, tu sì?
Replicò ironicamente la prima.
“Non ti mando esplicitamente tu - sai - dove solo perché il nostro ospite è un bambino, sappilo.”
«SI PUÒ SAPERE CHE Ci FATE NELLA MIA TESTA?!?» urlò Yugure, confuso e arrabbiato.
… Lo lascio a te.
“Brava, vedo che hai capito.”
Poi il buio prese forma e iniziò a camminare sul mosaico.
Adesso, di fronte a Yugure, c’era un alto uomo con un cappotto nero che gli avvolgeva il corpo e un cappuccio che manteneva il volto in ombra.
Il bambino arretrò un poco, spaventato dall’improvvisa apparizione della figura.
“Non devi avere paura di me, Yugure.” Disse bonariamente la figura.
Il bambino si rilassò un poco.
«Perché sto facendo un sogno così strano?» chiese ad alta voce.
“Non è un sogno, Yugure. È molto più di un sogno.”
“Tu non lo sai, ma il tuo mondo non è l’unico in questo universo. Esistono migliaia di altri mondi, al di fuori di questo. E sono tanti quante le stelle nel cielo.”
«Cosa? Cosa vuoi dire?»
“Alcuni di essi sono vicini al tuo, ma sono tutti disabitati. Quelli più lontani, invece, sono popolati, anche da creature piuttosto strane.”
«Alieni?»
“Un nome abbastanza appropriato. Ma molti di questi “alieni” sono molto simili agli umani.”
“Comunque, dicevo, esistono migliaia di mondi. Molti di essi vivono nella Luce, ma ci sono anche i mondi che sono situati nel regno dell’Oscurità.”
L’uomo lo fissò intensamente.
“Fin dall’inizio dell’universo, l’Oscurità ha cercato di prendere il sopravvento sulla Luce. E, tra qualche anno, ci riuscirà. Tra qualche anno, un ragazzo aprirà la Porta e porterà l’Oscurità in tutti i mondi, sotto la forma di queste creature.”
L’uomo nero fece un gesto con la mano, e un’ombra apparve sul mosaico.
L’ombra si alzò e prese la forma di una formica nera troppo cresciuta, dalle antenne a zig-zag e gli occhi gialli.
 “Queste creature sono chiamate Heartless. Gli Heartless rappresentano la parte oscura del cuore delle persone. Ne esistono due tipi. Questo è uno Shadow, e appartiene alla categoria dei Purosangue. E questa è l’altra categoria, quella degli Heartless Emblema.”
Fece un altro gesto, e apparve un altro Heartless, dalla forma di una campana rossa, con una specie di cappello di colore giallo, che lasciava intravedere due occhi gialli, che fluttuava in aria.
Questo, a differenza dell’altro, aveva un simbolo strano al centro del corpo, simile ad un cuore incatenato.
La figura senza volto fece un altro gesto e i due Heartless scomparvero.
“Sia gli Heartless Emblema che i Purosangue cercano di rubare i cuori delle persone, uccidendole e generando altri Heartless.”
«Cosa c’entra tutto questo con me?» chiese il bambino.
“Il tuo cuore emana una potente forza. Se gli dai una forma, ti proteggerà. Ora, scegli la forma da dare al tuo potere.”
L’uomo nero fece un gesto, e tre pilastri si innalzarono dal terreno, e su tutti e tre apparve un diverso oggetto fluttuante.
Su quello di fronte al piccolo Yugure fluttuava una spada dalla fattura semplice, dall’elsa tinta di colori vivaci, tanto da sembrare una spada giocattolo.
Alla sua destra c’era invece uno scudo nero dai bordi rossi, e al suo centro c’era…
«Ma quello è Topolino!» gridò, indicandolo.
“Lo conosci? Oh, tanto meglio.”
«Ma che ci fa la sagoma di Topolino su uno scudo?» chiese il piccolo Yugure, perplesso.
“Lo capirai più avanti.”
Il bambino si strinse nelle spalle, guardando a sinistra.
Sull’ultimo pilastro c’era uno scettro dal manico verde, e in cima c’era un’altra sagoma della testa di Topolino, stavolta tridimensionale e color cielo.
Il piccolo Yugure si diresse verso il pilastro con la spada.
Quando arrivò lì vicino cercò di saltare per prenderla.
Cedendo all’evidenza che era troppo piccolo per arrivarci, incrociò le braccia e gonfiò le guance, girandosi verso l’altro.
«Non ci arrivo.»
L’uomo sospirò, arrivando vicino al ragazzino e mettendoselo sulle spalle.
“Contento?”
Il piccolo Yugure rise e annuì, per poi prendere la spada.
“Il potere del Guerriero. Un coraggio indomabile. Una Spada distruttiva. È questo il potere che cerchi?”
Gli chiese l’uomo, volgendo il volto coperto verso di lui.
Yugure ci pensò un momento, poi scosse la testa, rimettendo la spada al suo posto.
Dopodiché, senza parlare, indicò all’uomo il piedistallo con lo scudo.
La figura sbuffò.
“Senti, non mi va di fare il galoppino. Anche se questo toglierà tutto il fascino…”
Schioccò le dita e i tre oggetti caddero a terra, al centro del mosaico.
Yugure rise del comportamento dell’uomo, per poi prendere lo scudo, facendosi serio.
“Il potere del Guardiano. La bontà per difendere i propri amici. Uno Scudo per difenderti. È questo il potere che cerchi?”
Chiese nuovamente la figura senza volto.
Yugure ci pensò più a lungo, per poi scuotere al testa nuovamente.
«Prima voglio vederli tutti.» si giustificò, posando lo scudo e prendendo in mano lo scettro.
“Il potere del Mistico. La forza interiore. Uno Scettro potente e terribile. È questo il potere che cerchi?”
Yugure chiuse gli occhi, per concentrarsi.
Quando li riaprì, aveva preso una decisione.
Annuì.
Anche l’uomo annuì, per poi indicargli lo scudo e la spada.
“A quale potere rinuncerai?”
Il bambino indicò la spada, che scomparve in uno scintillio di luci, così come lo scudo.
Adesso aveva in mano lo scettro.
“Hai scelto il potere della Magia. La Magia è ancora un mistero per te.”
“Questo potere rappresenta la tua forza vitale. Dovrai combattere contro coloro che mirano alla tua forza.”
Uno Shadow gli si aggrappò alle spalle, arrivato da dietro.
“Ora… combatti!”
Il piccolo Yugure cercò di colpire lo Shadow con lo scettro, ma questo sembrò non risentire del colpo.
“Sei ancora troppo debole…” sussurrò l’uomo, lanciandogli contro una piccola sfera gialla.
“Libera il potere del fulmine.”
Quando la sfera lo colpì, una scarica elettrica lo pervase, arrivando fino allo scettro, dal quale partì una saetta che distrusse l’Heartless.
«Wow…»
Poi il mosaico si ruppe in pezzi, trascinando il piccolo Yugure nel buio.
 
 
«Q- quello era…» balbettò Jeremy.
«Sì. Tuffo nel Cuore, il luogo dove noi Keyblader affrontiamo le nostre sfide più importanti.» confermò Sora.
«Ho scelto la Magia, rinunciando alla Forza. E adesso sono senza Magia, più debole che mai.» rifletté Yugure.
«Come è strana la vita…»
 
«E adesso?» chiese il bambino, ritrovandosi sopra ad un altro mosaico, stavolta raffigurante un ragazzo armato di arco che combatteva contro figure bianche.
«Un altro regalo?»
“Più ti avvicini alla Luce, più grande diventa la tua Ombra. Fai attenzione, Yugure, perché non potrai restare per sempre come sei ora…”
Il piccolo mago si girò immediatamente a controllare la propria ombra, che diventava sempre più grande, e acquisiva sempre più spessore, per poi trasformarsi in un enorme Darkside.
“Ma non avere paura.”
«Ah, davvero? Bizzarro, e io che pensavo di doverne avere.» replicò sarcastico il bambino, correndo via per schivare un gigantesco pugno e contrattaccando lanciando una palla di fuoco.
“Farò finta di non aver sentito quello che hai detto.”
«Qualche consiglio più utile?»
“Il tuo cuore è l’arma più potente di tutte.”
«Mi pare di aver letto una cosa simile in un Bacio Perugina…»
“Oh, senti, se non ti sta bene me ne vado, ecco. Sempre a trattarmi male, voi prescelti del Keyblade.”
«Key - cosa?» chiese il bambino, distraendosi.
L’Heartless gigante approfittò di quell’attimo, facendo volare via lo scettro dalle mani del bambino e trascinandolo nel buio.
 
Con questo dovrei essermi fatto perdonare…
S: Mah…
Je (Jeremy): In effetti…
Ae (Aelita): Forse…
Rin: Potresti…
Come dite? * passa Ultima Weapon alla mola *
D: Passiamo alle News, che è meglio…
Giustissimo, mio insignificante alter ego! Allora, la notizia numero 1: il giorno di Natale posterò uno “Special Natalizio”, sempre a tema “L’Ultima Guerra”.
Quindi state in campana!
S: Nooootizia numeroooooo * rullo di tamburi * 2!
Ho deciso di dividere questa storia in “saghe”. Come quelle dei manga, capito?
La storia completa comprende 7 saghe, senza contare la “Premonizione” iniziale e l’Epilogo finale. Questa per ora è ancora la prima saga, ovvero quella delle Nuove Chiavi. Immagino che abbiate capito a cosa mi riferisco.
E infine, notizia numero 3! Mi sono fatto Faccialibro! * partono musichette e palloncini colorati *
Però, dato che i suoi arcani meccanismi per me sono ancora, appunto, arcani, se qualche anima pia può aiutarmi non la schifo.
Ci rivediamo al prossimo capitolo o, alla peggio, a Natale!
Con affetto,
Destyno.
   
 
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