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Autore: OfeliaMontgomery    15/12/2014    1 recensioni
Prima storia della serie "La Clessidra della Morte".
Katie Stokes muore in un incidente d'auto (almeno così sembra) mentre la madre e un'amica rimangono illese. La ragazza si risveglia bloccata dentro ad una clessidra. Scopre di essere nel limbo della Morte e di non avere più l’anima. La morte le spiega che per poter riavere indietro la sua anima ed essere libera, deve uccidere 100 vittime entro il giorno di Halloween. La ragazza accetta senza esitazione. Rimane qualche giorno nel castello della Morte per poi tornare sulla terra per cercare la sua prima vittima. Dopo 49 vittime incontra Lucas e se ne innamora. La morte lo vede ma alla fine decide di lasciar passare. Ma alla fine Katie dovrà scegliere fra la sua vita e quella di Lucas. Quale sceglierà? La sua o quella di Lucas?
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=ULgKS-tIEO0&list=PLmk4hgCzbLEDseKJwiGcTc78gbWuixooo&index=2
Genere: Dark, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Clessidra Della Morte'
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Katie si guardò intorno, nemmeno lei sapeva perché era entrata in un supermercato; forse non voleva perdere le poche cose che le rimanevano della vita umana: fare la spesa come un comune mortale e rilassarsi un po’.
Stava riempiendo il carrello della spesa di ogni tipo di cibo, ovviamente poi dopo l’avrebbe rimessi al proprio posto. Fare la spesa l’aveva sempre tranquillizzata, infatti era così. Stava cercando di non pensare a Samantha e alla reazione che potrebbe avere quando scoprirà che Oscar era stato ucciso.
«Mi scusi, potrebbe spostare il carrello? Devo prendere i piselli in scatola» chiese una signora anziana spingendo il carrello in avanti. La bionda annuì e si spostò da lì, scusandosi con la signora per poi dirigersi verso le scaffalature dei salumi.
Katie era sul punto di rimettere apposto ogni cosa, quando di colpo due persone incappucciate e armate di pistole, fecero irruzione nel supermercato e urlarono di stendersi tutti a terra. La ragazza al posto di stendersi al suolo, scomparve agli occhi di tutti e con passo svelto si avviò verso i due ladri.
Uno dei due ladri - l’uomo perché l’altro ladro era una donna - puntò una pistola alla fronte della cassiera che tremò fortemente. «Apri immediatamente la cassa» le ordinò con voce potente e rude. La donna invece controllava che nessuno si muovesse o chiamasse la polizia.
La cassiera iniziò a piangere silenziosamente mentre apriva tremolante la cassa e tirava fuori tutto l’incasso.
«Grazie» disse sarcastico prima di spararle un colpo nello stomaco. La povera cassiera si accasciò al suolo con una chiazza di sangue enorme sullo stomaco.
Katie si materializzò davanti ai due ladri e con colpi veloci e decisi, taglio le gole ad entrambi. I due ladri si accasciarono al suolo mentre i clienti del supermercato iniziarono ad urlare e a correre fuori per chiedere aiuto, altri invece semplicemente scappavano. Beh, non era da tutti i giorni vedere due persone venir sgozzate senza però vedere chi era stato. Katie raccolse le anime dei due ladri poi si nascose fra gli scaffali per poi materializzarsi agli occhi di tutti. Uscì di corsa da lì e si avvicinò alla cassiera che stava sanguinando.
«Vedrai che andrà tutto bene. Hanno chiamato l’ambulanza» le disse dolcemente Katie mentre le scostava una ciocca di capelli dalla fronte.
«Morirò» disse la cassiera tossendo sangue. Katie le sussurrò ‘shh’ mentre continuava ad accarezzarle la testa.
Da lontano si sentirono le sirene dell’ambulanza, «Visto, stanno arrivando» esclamò Katie, scostandosi dalla cassiera per uscire dal supermercato e fare segno all’ambulanza di fermarsi lì.
«E’ dentro, le hanno sparato» urlò Katie indicando la cassiera attraverso le porte di vetro chiuse.
Gli infermieri scesero dall’ambulanza e tirarono fuori un lettino che portarono di corsa dentro al supermercato.
Poco dopo arrivò la polizia, che chiese a tutti quelli che erano rimasti davanti al supermercato cos’era successo. Toccò anche a Katie dare una spiegazione, «Non so cosa sia successo. Io era lontana da loro. Ho solamente sentito lo sparo e poi poco dopo le urla delle persone» spiegò lei cercando di essere il più convincente possibile.
L’agente di polizia segnò tutto sul suo taccuino, «Okay, può pure andare» le disse lui. Katie non se lo fece ripetere due volte, se ne andò immediatamente. Appena ebbe svoltato il vicolo iniziò a correre, verso dove non si sa, ma il più lontano possibile da quel posto. Quando finì di tranquillizzarsi, iniziò a cercare la sua prossima vittima, la cinquantesima, finalmente.
Katie continuava a camminare avanti e indietro per le strade del Maryland, più precisamente di Baltimora, alla ricerca della sua prossima vittima, quando per puro caso si imbatté in una rissa. Un ragazzo cicciotello stava venendo picchiato da un ragazzo alto e muscoloso.
Il ragazzo alto sferrò un ultimo colpo sul viso di quello cicciotello poi lo lasciò cadere a terra. Il cicciotello alzandosi a fatica scappò dalle grinfie del suo assalitore.
«Bravo, corri e non farti più vedere» urlò furioso il ragazzo alto sferrando un calcio contro ad un scatolone che si trovava in quel vicolo buio e puzzolente.
Katie si stava avvicinando con passo veloce verso il ragazzo, era sul punto di estrarre la sua falce quando una ragazzina sui quindici anni gli corse in contro e lo abbracciò.
«Dio Cordelia» disse il ragazzo stringendo fortemente fra le braccia la ragazzina. Quando si staccarono, Katie poté notare che la ragazzina aveva un enorme ematoma sullo zigomo sinistro e il labbro inferiore spaccato.
«Grazie» le sussurrò lei, sorridendo appena.
«Se quel bastardo prova ancora ad avvicinarsi a te, lo ammazzo. Nessuno tocca mia sorella» disse digrignando i denti e afferrando il braccio della sorella per poi abbracciarla ancora.
«Gli ho detto che era finita almeno una ventina di volte eppure continuava ad avvicinarsi e provava a baciarmi anche se io non volevo. Io non sono riuscita a fermarlo, ma spero che adesso la smetterà» disse con la voce strozzata da un singhiozzo.
«Oh vedrai che lo farà» disse serio lui mentre accarezzava dolcemente i rossi e mossi capelli della sorella. «Forza ora andiamo a casa» si staccò da lei e le diede una pacca sul sedere che la fece sobbalzare e ridere allo stesso tempo.
«Lucas?»
«Si?»
«Sei il fratello migliore del mondo» disse Cordelia sorridendo al fratello per poi saltagli addosso.
Katie era rimasta dolcemente sbalordita dal mondo in cui quel ragazzo aveva protetto la sorella. Il mondo in cui le accarezzava i capelli e la stringeva a sé con fare protettivo.
I due fratelli se ne andarono via e Katie rimase da sola in quel vicolo sporco ad aspettare la sua prossima vittima.
 
La mattina seguente per Katie fu abbastanza noiosa, così per non stare tutto il giorno chiusa nella stanza nel limbo della Morte, decise di andare a bere - anche se non lo necessitava - un caffé.
Entrò dentro al primo bar che si era trovata davanti. Il bar era tutto un gioco di toni del bianco e nero: il pavimento a scacchi, i divanetti in pelle neri e i tavoli in marmo bianco. Un grande e lungo bancone di marmo nero era la destinazione di Katie. Con passo svelto si diresse verso di esso e si sedette su un alto sgabello bianco che andava ad alternarsi con gli altri (uno bianco e uno nero e così via). 
«Caffé?» domandò un cameriere.
Quando Katie alzò lo sguardo, non si sarebbe mai aspettata di incontrare il ragazzo di ieri. La ragazza sbatté un paio di volte le ciglia per controllare se era vero o un frutto della sua immaginazione.
«Vuole un caffé o qualcos’altro?» domandò ancora il ragazzo. Katie annuì «Un caffé andrà più che bene» rispose guardandolo attentamente mentre le serviva il caffé in una mug di ceramica.
Era davvero molto alto, almeno un metro e ottantacinque, con un viso aguzzo pieno zeppo di lentiggini, un naso regolare e due occhioni verdi contornarti da delle spesse occhiaie. I capelli rossi erano folti, corti e tirati indietro col gel.
«Grazie» le disse gentilmente Katie, sposandosi tutti i capelli sulla spalla sinistra.
«Di nulla» ribatté lui, andando a servire gli altri clienti.
Katie lo guardò lavorare, si era davvero pentita di quello che stava per fare ieri notte. Era così ansiosa di arrivare alla cinquantesima vittima che avrebbe ucciso chiunque e lo stava per fare. Si sentiva così in colpa perché alla fine lui voleva solamente difendere la sorella.
Il ragazzo stava tornando dalla sua parte per prendere altro caffé e le ordinazioni di altri due clienti al fianco di lei.
«Mi chiamo Katie» disse la bionda, quando il ragazzo dai capelli rossi le fu davanti.
«Lucas» ribatté lui sorridendole.

 
  
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