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Autore: crazy640    08/11/2008    17 recensioni
Salve a tutti!!Questo è il SEGUITO di "IO E TE...PER SEMPRE?"ma non è per forza collegata,anche se così troverete qualche piccola stranezza...I personaggi sn + di quelli inseriti.Spero vi piaccia. Il numero 4 di Privet Drive era stranamente silenzioso. Non c'erano passi veloci che correvano su e giu' per le scale,o musica che usciva dalle varie stanze della casa. Non c'era neanche il suono delle risate che aveva caratterizzato quella casa negli ultimi 17 anni. (...)A guardarli adesso sembravano una coppia perfetta,una di quelle che venivano prese ad esempio dai loro amici e conoscenti,ma avevano avuto anche loro dei problemi,e se tutti i loro sogni si erano realizzati era grazie alla fortuna,al destino e alla loro costanza. P.S.Ci sono altri personaggi che non ho potuto inserire nella lista.
Genere: Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Io e te per sempre'
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Salve a tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!

Questo è il seguito di "Io e te...per sempre?".

So di avervi detto che avrei aspettato un pò a postarlo,ma siccome ho problemi con la linea,ho pensato di approffittare piuttosto che farvi un torto.

Piccola premessa:chi ha seguito le mie storie,fosse quella di Draco/Hermione o George/Luna sa che sono un'amante delle coppie un pò stravaganti,ma sempre nei limiti del lecito.

Ed ora buona lettura ci vediamo in fondo!

 

Il numero 4 di Privet Drive era stranamente silenzioso.
Non c'erano passi veloci che correvano su e giu' per le scale,o musica che usciva dalle varie stanze della casa.
Non c'era neanche il suono delle risate che aveva caratterizzato quella casa negli ultimi 17 anni.
La casa era immersa nel silenzio come lo era stata per i precedenti due mesi,finchè,come a spezzare un'incantesimo,la porta bianca dell'ingresso si aprì.
-Finalmente a casa...Credevo che quel viaggio sarebbe stato infinito-disse una donna dai capelli rossi aprendo la porta di casa e facendo un passo nell'ingresso.
-Avremmo impiegato molto meno se non vi foste fermati a guardare tutte le vetrine dei negozi dell'aereoporto...-commentò un ragazzo che entrò in casa,carico di valigie,subito dopo di lei.
-Sentì chi parla!Sei stato tu che non hai fatto altro che parlare fitto fitto al cellulare!-rimbrottò una ragazzina dai lisci capelli rossi che le arrivavano alla schiena.
-E tu di che ti impicci?-le chiese ancora il ragazzo.
-Allora ci muoviamo?-domandò un'altro ragazzo dai capelli rossi.
-Ragazzi che ne dite di entrare?Poi potrete discutere quanto volete-disse un'uomo in fondo alla lunga fila di ragazzi.
-James,Lily!Spostatevi,state intralciando il traffico-disse la donna,adesso vicino alle scale.
I due ragazzi si fecero una smorfia e,una valigia per uno,si avviarono verso il soggiorno per far passare i loro fratelli ed il padre,che ancora aspettava in strada.
Quando finalmente i suoi figli furono entrati tutti in casa,Harry Potter posò l'ultima valigia accanto all'attaccapanni come faceva sempre e chiuse la porta.
Poi guardò sua moglie e sorrise stanco per il lungo viaggio e per il jet-lag.
-E anche questa volta siamo tornati sani e salvi...-commentò.
Sua moglie,Ginny Weasley Potter,rise e gli andò vicino facendosi abbracciare.
-Sei stanco?-gli domandò la donna.
Harry scosse la testa e si tirò piu' su gli occhiali sul naso.
-Un pò stordito per il jet-lag,però niente che una buona dormita non possa rimettere a posto-le disse.
-Ancora una volta mi hai letto nel pensiero...-gli disse sua moglie prima di posargli un bacio veloce sulle labbra.
Poi si staccò da lui e si diresse verso il salotto dove i loro figli stavano riprendendo "confidenza" con l'ambiente.
Fu raggiunta quasi subito da Harry e per alcuni istanti rimasero in silenzio a guardare i loro figli, ancora una volta increduli,dopo 17 anni,che tutto quello che desideravano da ragazzi si era avverato.
Anche se avevano dovuto faticare parecchio...
A guardarli adesso sembravano una coppia perfetta,una di quelle che venivano prese ad esempio dai loro amici e conoscenti,ma avevano avuto anche loro dei problemi,e se tutti i loro sogni si erano realizzati era grazie alla fortuna,al destino e alla loro costanza.
Quando Voldemort era stato sconfitto,Harry pieno di sensi di colpa per la morte di Fred e di tanti altri amici,aveva preferito sparire senza lasciare traccia e si era rifugiato in quella casa che per anni aveva rappresentato per lui "tutto il disinteresse ed il disamore possibile" che un bambino potesse ricevere.
Con lui aveva portato Teddy Lupin,per evitare che finisse in qualche orfanotrofio senza sapere mai quanto importanti erano stati i suoi genitori per la vittoria del Bene,e anche per attenuare i sensi di colpa che sentiva verso di lui.
Si era nascosto lì per tre anni,vivendo da babbano e comportandosi come uno di loro,finchè un giorno il destino non lo aveva fatto letteralmente scontrare con Hermione,riportando tutto il mondo magico nella sua vita.
Ma non era stato semplice.
Ron non aveva accettato facilmente che lui se ne fosse andato nel momento in cui aveva avuto piu' bisogno di lui e non era disposto a perdonarlo.
Come al contrario aveva fatto Ginny.
Ginny lo aveva perdonato subito,non appena le aveva spiegato il motivo che lo aveva spinto ad allontanarsi da lei.
Erano tornati insieme,ma anche quella volta la loro non era stata una relazione semplice:per colpa di Harry,Ron e Ginny avevano litigato arrivando a non rivolgersi piu' la parola per mesi.
Inoltre,a rendere le cose piu' complicate,c'era Sarah.
Sarah era una sua collega alla Virgin Radio e non aveva mai fatto mistero della sua attrazione per Harry:aveva cercato in tutti i modi di portarselo a letto,ma aveva sempre trovato una strenua resistenza da parte dell'uomo.
Quando aveva conosciuto Ginny era diventata piu' cattiva,arrivando a inventare bugie soltanto per destabilizzare la coppia appena ritrovata e per minare la fiducia di Ginny.
Aveva rovinato il loro primo Natale insieme grazie ad una bugia.
Ma era niente in confronto a quello che era arrivata ad archittettare in seguito:aveva sparso alla radio il pettegolezzo di essere stata a letto con Harry ed era andata a riferirlo a Ginny.
In quel periodo Harry e Ginny si sentivano al di sopra di tutto:Ginny era incinta di James e Ronald e niente avrebbe potuto rovinare la perfezione di quel momento.
Proprio per evitarle emozioni forti,aveva deciso di non dirle niente di quel pettegolezzo,che continuava a rodergli dentro neanche un tarlo.
La donna,del resto,si era resa conto che c'era qualcosa che lo preoccupava e la cosa che l'aveva ferita maggiormente era stato il rifiuto di Harry di parlarne con lei.
Se lo avesse fatto le cose sarebbero andate diversamente ed entrambi avrebbero sofferto meno...
Per cercare di rimettere le cose a posto,Harry aveva parlato con Sarah e lei gli aveva chiesto un bacio:soltanto un bacio per mettere tutto a tacere e smetterla di infastidire lui e Ginny.
Ed Harry aveva accettato.
Ma non aveva mai immaginato che Ginny avrebbe assistito al bacio.
Le era corso dietro e aveva cercato di spiegarle,ma Ginny era talmente arrabbiata da non voler sentire ragioni;era corsa avanti ed aveva attraversato la strada senza accorgersi della macchina che stava passando in quel momento.
Qualche volta nei suoi incubi,Harry risentiva ancora lo schianto:sentiva il rumore che aveva fatto il corpo di Ginny quando era caduto sul cofano della macchina e poi si era accasciato a terra.
Ogni volta,anche a distanza di tanti anni,si risvegliava con la fronte madida di sudore e allungava il braccio per sentire se lei gli era ancora accanto.
Non si vergognava nel dire che quando le sue dita si posavano sul braccio di Ginny,quasi sempre posato sul ventre dell'uomo,un piccolo sospiro di sollievo gli usciva dalle labbra.
Quell'incidente era stato grave:aveva portato Ginny sotto i ferri e aveva messo i gemelli in pericolo di vita.
E aveva posto fine alla loro relazione.
Ginny gli aveva chiesto una prova d'amore,voleva una prova che lei fosse veramente la "sua vita", come Harry le diceva sempre.
Dopo essere uscita dall'ospedale aveva chiesto a George e Luna se potevano ospitarla e l'aveva lasciato di nuovo solo con Teddy.
Una prova d'amore...
Aiutato da Hermione e Ron,che fin dal giorno dell'incidente non lo aveva lasciato solo un'attimo, aveva trovato quella che loro consideravano "la" prova d'amore.
Le aveva donato tutti i suoi ricordi:dal primo all'ultimo.
Ne aveva salvato soltanto uno,quello del loro primo incontro sulla banchina alla stazione di King's Cross,per permettere alla sua memoria di riformarsi.
Doveva ringraziare Hermione se era rientrato in possesso di tutti i suoi ricordi:gli era stata accanto giorno e notte per due settimane,mentre lui era sprofondato in un sonno catatonico e aveva impedito che qualsiasi cosa lo svegliasse,o disturbasse.
Un minimo errore e la sua memoria sarebbe stata danneggiata per sempre.
Erano passati due mesi prima che lui e Ginny si incontrassero di nuovo:l'incantesimo lo aveva molto indebolito,al punto che qualche volta non poteva alzarsi dal letto senza avere le vertigini.
Si erano incontrati il giorno prima del matrimonio di George e Luna:Ginny aveva un pancione enorme,per i suoi cinque mesi.
Ed era bellissima.
L'imbarazzo che c'era stato fra di loro,all'inizio,era sembrato innaturale e buffo a chi li osservava,ma alla fine l'amore aveva trovato la strada e alla fine del matrimonio erano tornati a Privet Drive insieme.
Si erano sposati dopo la nascita dei gemelli,quando James e Ronald avevano sei mesi.
Avevano deciso di tornare a vivere a Privet Drive,nonostante tutto quello che era successo perchè era in quella casa che era ricominciato tutto,dove avevano iniziato a vivere come una famiglia quando erano ancora soltanto loro due e il piccolo Teddy contro il resto del mondo.
Erano ancora i padroni di Grimmuald Place,ma capitava raramente che vi tornassero:vi avevano invitato tutta la famiglia Weasley per il Natale di due anni prima,ma si erano accorti che non c'era la solita aria distesa e rilassata che c'era di solito durante le loro "riunioni di famiglia".
Quella casa si portava dietro troppi ricordi spiacevoli che era difficile mettere in un cassetto e dimenticare,quindi avevano preso ad andarci sempre di meno.
Vi avevano trascorso la sera del loro quindicesimo anniversario di matrimonio,soltanto Harry e Ginny,in ricordo di quel San Valentino che era terminato con la notizia della gravidanza dei gemelli.
Avevano lasciato i ragazzi a Hermione e Ron e per un'intero giorno si erano lasciati trasportare dal passato,ricordando quello che avevano passato agli inizi della loro relazione e quasi congratulandosi a vicenda per essere riusciti ad arrivare così lontano.
Con gli anni Harry aveva raggiunto una posizione importante all'interno della radio,diventando il braccio destro di Graham.
L'uomo aveva comprato gran parte delle azioni della radio quando la società aveva cominciato a dare segni di crisi,una decina di anni prima,e aveva chiesto ad Harry di entrare in società:potevano dividersi le quote della società e continuare a gestire la radio come avevano sempre fatto,evitando così il fallimento e la chiusura.
Dopo qualche tentennamento,Harry aveva accettato e da allora era uno dei dirigenti della Virgin Radio,anche se qualche volta si divertiva ancora a sedersi dietro il mixer del regista.
Anche il negozio di Ginny continuava ad avere successo.
Con gli anni avevano aperto anche due altri negozi nella Londra babbana che avevano ricevuto grandi complimenti dalla stampa ed un gran riscontro di clienti.
Qualche volta avevano avuto delle ordinazioni anche da registi e scenografi che mettevano in scena spettacoli nel West End.
A trentotto e trentasette anni erano perfettamente soddisfatti della loro vita.
C'erano alle volte quelle feroci litigate che li facevano somigliare a Ron ed Hermione,ma che si esaurivano presto e che gran parte delle volte si risolvevano in camera da letto,come era successo dopo la loro prima grande litigata.
Alla soglia dei quarant'anni Harry era uno dei pochi uomini che poteva vantarsi di trovare ancora attraente sua moglie.
Ginny,con gli anni e con le gravidanze,si era ammorbidita e dove prima c'erano angoli e ossa, adesso c'era una leggera rotondità che gli piaceva accarezzare e stringere:gliela faceva sentire piu' "appetitosa".
Aveva tagliato i capelli rossi in un caschetto scalato che le arrivava alle spalle e che incorniciava il viso,nascondendo quelle piccole rughe che cominciavano a formarsi intorno agli occhi,e che la facevano preoccupare anche troppo per i gusti di Harry che le trovava stranamente sexy.
Anche su di lui lo scorrere del tempo aveva lasciato dei segni.
C'era soltanto un leggero ricordo dei suoi addominali asciutti e tesi:anche se stava lottando strenuamente contro la pancetta,si era arreso all'idea di non essere piu' il ragazzo di vent'anni.
Anche i suoi capelli neri avevano cominciato ad ingrigirsi,specialmente sulle tempie,ma ogni volta che si fermava allo specchio del bagno per controllare che quei capelli bianchi non fossero aumentati,Ginny rideva e scuoteva la testa.
-A me piaci molto di piu' adesso...-gli diceva.
-Anche con tutti i capelli bianchi?-ribatteva lui sorpreso.
-Scherzi?Sono proprio i capelli bianchi che ti rendono affascinante!-lo rassicurava lei.
Ancora adesso dopo tanti anni,erano capaci di capire se c'era qualcosa che preoccupava l'altro con un solo sguardo, e si adoperavano per risolvere insieme ogni problema.
-Che ne dite di portare di sopra le vostre cose?-chiese Ginny ai ragazzi.
-Non possiamo farlo piu' tardi?-domandò Lily.
-Io sono distrutto...-ribattè Ron.
-Sai che novità!-lo beccò James.
Harry sorrise e scosse la testa:la casa sembrava svuotarsi durante i mesi che i ragazzi passavano ad Hogwarts,anche se restava la piu' piccola.
Ma sia lui che Ginny,anche se non l'avrebbero ammesso mai,avevano un'attaccamento particolare per i gemelli,forse dovuto all'incidente durante la gravidanza.
Era una specie di miracolo che fossero lì e fossero tutti e due perfettamente sani.
James e Ronald,i gemelli, erano nati alla fine di ottobre,leggermente in anticipo sul tempo esattamente 16 anni prima.
Erano gemelli,ma ad un primo sguardo erano pochi quelli che se ne accorgevano.
James Sirius Potter era la copia perfetta di suo padre alla sua età,sia nell'aspetto che nel carattere;l'unica cosa dissonante era la mancanza degli occhiali da vista da parte di James e per quegli occhi neri che sembravano essere un condensato di quelli dei suoi genitori.
Anche James,che i fratelli chiamavano Jim,era il Cercatore per la squadra dei Grifondoro ad Hogwarts e a differenza di suo padre sarebbe stato,per il secondo anno consecutivo,il Caposcuola della sua Casa.
Era un ragazzo estroverso e sempre pronto allo scherzo,ma alle volte si chiudeva in sè stesso, come se avesse bisogno di un pò di privacy in tutto il caos provocato dai fratelli.
Quando aveva un problema,o aveva bisogno di parlare con qualcuno,il primo a cui si rivolgeva era Ronald,altrimenti ne parlava con suo padre:cercava sempre di tenere sua madre al di fuori dei suoi problemi per evitare che si preoccupasse troppo,anche se aveva la quasi certezza che suo padre le riferisse sempre una parte di quello di cui parlavano.
-Ho bisogno di dormire almeno per dieci ore di fila...Non dobbiamo andare da nessuna parte,vero?-domandò Ronald alzandosi dal divano e guardandosi i suoi genitori.
Ginny scosse la testa.
-Cerca solo di svegliarti per l'ora di cena perchè abbiamo ospiti-gli disse la madre.
Tutti i ragazzi Potter si voltarono verso i genitori,sorpresi dalla notizia.
-Chi sa del nostro arrivo?-domandò Albus curioso.
-Lo zio Ron e la zia Hermione-disse Hermione.
Tutti si voltarono a guardare la piu' piccola dei fratelli che vedendosi tanti occhi puntati addosso,si limitò ad alzare le spalle.
-Cosa?Ero con loro quando è arrivata la lettera-spiegò tranquilla.
Ginny e Harry sorrisero.
-Possibile che lei sappia sempre le cose prima di noi?-domandò Albus,alzandosi anche lui dal divano.
-Cos'è sei geloso?-lo prese in giro Hermione.
-Ok mentre voi litigate,io vado a letto-disse Ronald,dando le spalle ai fratelli.
Per scegliere il nome dei gemelli,Harry e Ginny non avevano avuto bisogno di pensare troppo:una volta saputo che aspettavano due maschi,avevano deciso che uno dei due si sarebbe chiamato come il padre di Harry,James,e per il secondo gemello avevano scelto il nome di colui che li aveva fatti incontrare.
Ron,il fratello di Ginny e migliore amico di Harry.
Quindi Ronald Micheal Potter,detto Ronnie,per non confondersi con lo zio Ron.
Durante la gravidanza,Fred e Harry avevano spesso discusso su quale ramo della famiglia avrebbe avuto la meglio sui gemelli,arrivando quasi a fare una scommessa,e alla nascita si erano accorti di aver vinto tutti e due.
Se James rassomigliava in tutto e per tutto a Harry,Ronald era quello che aveva ripreso di piu' da sua madre:aveva i suoi stessi occhi marroni,il viso candido pieno di lentiggini,i capelli rossi tipici della famiglia Weasley,anche se ribelli come quelli di Harry,ma che il ragazzo aveva imparato a tenere a bada con il gel.
Si era lasciato crescere un accenno di barba rossiccia nelle ultime settimane,e piu' volte sua madre era rimasta qualche istante interdetta prima di dire il suo nome:aveva un'impressionante rassomiglianza con Fred che la lasciava ogni volta senza fiato.
Se James era il Cercatore della squadra,Ronald lo scorso anno era stato il portiere,ma non sembrava voler tentare di nuovo quell'esperienza.
Quello sarebbe stato l'ultimo anno ad Hogwarts ed era interessato a fare piu' esperienze possibili.
-Jim vieni anche tu?-domandò Ronald voltandosi verso il fratello.
-Vengono anche Hugo e Rose?-chiese James ai genitori che stavano per seguire l'esempio di Ronald e stavano allontanandosi verso la scala.
Ginny sbadigliò e annuì.
-Sì ci saranno anche loro...E anche Teddy e Vicky-aggiunse.
Ronald,stanco di aspettare,era uscito dal salotto e si era accostato al padre iniziando una discussione con lui mentre salivano le scale.
-Ragazzi,restate di sotto?-domandò Ginny agli altri figli rimasti in salotto.
Subito Albus e Lily apparvero sulla soglia del salotto e mentre Lily seguì gli altri verso le scale, Albus restò sulla porta.
-Papà posso andare nel tuo studio per sentire un pò di dischi?-domandò affacciandosi nella tromba della scala.
-Basta che dopo rimetti tutto in ordine!-rispose Harry dal piano superiore.
Albus Severus era nato un'anno dopo i gemelli ed era il piu' schivo dei fratelli.
Era quello piu' legato alla madre e,al contrario dei fratelli,andava sempre da Ginny se aveva qualche problema.
Ma suo padre non si sentiva per nulla minacciato da quel rapporto privilegiato:gli bastava guardarlo negli occhi per capire se Albus aveva un problema.
Era l'unico dei figli maschi ad aver ereditato gli occhi di Lily e Harry approfittava di quel canale privilegiato per comunicare con suo figlio.
I gemelli lo avevano un pò isolato per il loro legame,anche se si volevano bene e non riuscivano a stare un giorno senza l'altro,o per lo meno senza sentirsi.
Ma mentre i gemelli avevano fin dalla nascita diviso una camera,i loro giochi e alle volte anche i loro vestiti,Albus non aveva nessuno con cui dividere quel legame speciale.
I suoi genitori avevano fatto di tutto per evitare che si formasse una frattura o delle incomprensioni fra i tre figli e,grazie a qualche acrobazia,c'erano riusciti:non c'era l'ombra di quell'odio fra fratelli di cui Harry e Ginny avevano sempre sentito parlare,ma che non avevano mai vissuto di persona.
Come i gemelli era nella Casa dei Grifondoro e frequentava il sesto anno:aveva ereditato il talento di sua madre per gli incantesimi di Difesa e di Trasfigurazione,anche se il suo sogno fin dall'età di dieci anni era quello di diventare un medico,anche se non aveva ancora deciso se iscriversi ad un'università magica o babbana.
Qualche volta aveva fatto da "assistente" a Rupert,il compagno di Seamus,quando questi era di passaggio a Londra da Chicago ed era rimasto affascinato da quello che i medici babbani riuscivano a fare senza l'uso della magia.
-Perchè lavorare così tanto se puoi usare la magia?-lo prendevano in giro i fratelli.
-Perchè in questo modo devi dimostrare quanto sei capace!-ribatteva lui deciso.
Harry non aveva nessun dubbio che medicina fosse la sua strada e non gli importava se fosse stata medicina babbana o magica:Albus se la sarebbe cavata perfettamente in entrambi i casi.
A distanza di due anni era nata Lily Luna,la prima figlia femmina.
La persona di cui Harry era piu' geloso dopo Ginny.
Fin dalla prima volta che l'aveva presa in braccio e il suo sguardo aveva incontrato quel viso tutto grinzoso e ancora sporco,aveva capito che non sarebbe stato facile lasciarla andare.
Era innamorato di sua figlia,una piccola copia di Ginny:aveva sempre insistito per farle il bagnetto o per metterla a dormire quando era appena nata,e con pazienza le aveva insegnato a camminare.
All'età di cinque anni era salita per la prima volta su una scopa mettendo in mostra un talento inaspettato,specialmente per una bambina della sua età.
Quando era partita per il primo anno ad Hogwarts,aveva avuto non poche difficoltà a riabituarsi alla casa vuota e al silenzio.
Aveva sempre il dubbio che le potesse succedere qualcosa di grave o che potesse farsi male,ma lo aiutava sapere che c'erano ben tre fratelli pronti ad aiutarla e a proteggerla.
Lily era al quarto anno e finora sembrava essere la migliore del suo corso in Pozioni,nonostante il Professor Malfoy facesse di tutto per screditarla o metterla in difficoltà.
Harry si chiedeva ancora da chi aveva preso quel talento,vista la sua famosa incapacità in quella materia.
-Sei sicuro che sia tua figlia?-gli aveva chiesto una volta Draco Malfoy per prenderlo in giro.
-Guardala...E' identica a me!-aveva ribattuto Harry.
-Credi che basti?-aveva domandato ancora Draco,continuando a punzecchiarlo.
-Falla finita Malfoy!-
Con la nascita di Lily,Harry e Ginny avevano chiuso un cerchio:avevano tre figli maschi ed una figlia femmina.
E inoltre c'era Teddy,che era un'altro figlio per loro.
Teddy era sempre vissuto con loro,inizialmente solo con Harry durante i tre anni che questo aveva passato isolato dal resto del mondo magico,e in seguito anche con Ginny.
Sin dall'inizio,aveva considerato i gemelli i suoi fratelli,e lo stesso era stato per Albus e Lily:erano cresciuti insieme incuranti dei quattro anni di differenza.
Quando Teddy era partito per Hogwarts,non passava giorno senza che Tonks,la civetta di Teddy, arrivasse con un messaggio per tutta la famiglia.
Il ragazzo si trovava a suo agio nella scuola di magia e in breve tempo aveva fatto amicizie importanti che,Harry ne era certo,sarebbero durate per il resto della vita.
E inoltre aveva trovato l'amore...O meglio,lo aveva risvegliato.
Conosceva Vicky Weasley fin da quando aveva quattro anni,ma solo quando si erano trovati isolati dal resto della famiglia fra le mura della scuola avevano avuto modo di conoscersi meglio e di apprezzare le qualità dell'altro.
Avevano stretto la loro amicizia fin dal primo anno di scuola,ma avevano capito di essere innamorati soltanto alla fine del secondo anno.
Prima di fare qualsiasi mossa,Teddy era andato a parlare con Harry per sapere se c'erano delle possibili implicazioni che potevano impedire la loro storia,ma l'uomo l'aveva rassicurato:anche se avevano sempre vissuto come cugini,fra lui e Vicky non c'era alcun legame di sangue.
Dopo quella chiacchierata,aveva fatto il primo passo.
Aveva scritto una lettera a Vicky,dichiarandole il suo amore e spiegandole i motivi che l'avevano tenuto lontano da lei fino a quel momento e chiedendole se c'era qualche speranza che quel sentimento fosse ricambiato.
Per giorni la famiglia Potter l'aveva visto struggersi per il mancato arrivo di una risposta:doveva considerarlo un brutto segno,oppure la sua lettera per qualche motivo non era stata recapitata?
Ginny aveva parlato con Fleur e aveva saputo dalla donna che la lettera era arrivata il giorno dopo,consegnata direttamente da Tonks a Vicky e che la ragazza non aveva ancora risposto.
Continuava a guardare la civetta come in cerca di un segno o di un'illuminazione.
Quando stava per perdere definitivamente le speraze, finalmente Teddy vide tornare Tonks con la sua risposta.
Vicky non aveva mai avuto dubbi sui suoi sentimenti,era innamorata di lui da quasi un'anno, ma voleva essere sicura che fosse vero amore e non una passione passeggera che avrebbe potuto rendere la situazione imbarazzante per via delle loro famiglie.
Al ritorno ad Hogwarts,Teddy aveva iniziato a corteggiarla:l'accompagnava alle lezioni,arrivando quasi sempre in ritardo alle sue,e ogni mattina le faceva trovare un mazzo di violette sulla porta del dormitorio femminile,nonostante il gelo e la neve.
Le sue gentilezze con il tempo riuscirono a convincere Vicky dei suoi sentimenti e poco prima della chiusura del terzo anno,i due ragazzi si erano fidanzati.
Da allora,nonostante qualche volta avessero i loro problemi,non si erano piu' lasciati andando a vivere insieme due anni dopo la fine della scuola.
Fu proprio l'anno in cui Teddy finì di frequentare Hogwarts che Ginny scoprì di essere incinta di nuovo.
Erano passati cinque anni dall'ultima gravidanza e sia lei che Harry non avevano piu' pensato ad avere altri figli,ma fin dal primo momento non ebbero dubbi.
Avevano tirato giu' dalla soffitta passeggini seggiolone e culla ed era nata Hermione Molly Potter:quel nome era il loro modo per ringraziare Hermione per averli fatti incontrare di nuovo e per aver aiutato Harry dopo l'incantesimo dei ricordi.
Era la piccola di casa,quella che tutti coccolavano e vezzeggiavano,forse perchè consapevoli che sarebbe stata l'ultima sorella.
Hermione era una giusta miscela dei pregi e difetti dei suoi genitori:era testarda ed caparbia come Harry,ma allo stesso tempo era dolce e paziente come Ginny.
Inoltre negli ultimi anni aveva dimostrato uno spiccato senso degli affari:adorava dare una mano nel negozio della madre e qualche volta arrivava a dare dei consigli a Ginny su come attirare piu' clienti o su come allestire la vetrina.
Fin dall'età di sei anni aveva strappato la promessa alla madre di poter dirigere uno dei negozi "Now and Forever" una volta cresciuta,e a meno che con il tempo non avesse cambiato idea,sua madre era piu' che disposta a mantenere la sua promessa.
Ora,all'età di nove anni,era l'unica dei fratelli che restava a Privet Drive mentre i fratelli andavano ad Hogwarts,frequentando una scuola babbana.
-Posso venire con te Al?-domandò Hermione ad Albus che si stava avviando verso lo studio di Harry.
James le passò accanto e le scompigliò i capelli prima di correre verso il corridoio per evitare la sua reazione.
-Ok,ma la musica la scelgo io!-disse il ragazzo senza voltarsi.
La bambina affrettò il passo per raggiungere il fratello mentre dal piano superiore si sentivano le porte che si aprivano e chiudevano.

 


Harry si buttò sul letto quasi a peso morto,la testa sul cuscino e il braccio destro disteso verso l'altro lato del letto.
Chiuse gli occhi e sorrise sentendo il letto adattarsi al peso di Ginny che si sdraiava a sua volta,arrivandosi poi piu' vicino al suo petto.
La testa della donna si fermò sul suo torace e il braccio sinistro gli si allungò sull'addome prima che lui riaprisse gli occhi.
-Sono a pezzi!-le disse.
Ginny alzò gli occhi verso di lui e fece un piccolo affermativo con la testa.
-Sono davvero stanco-le ripetè come per ribadire il concetto.
-Tesoro non lo sto mettendo in dubbio...-gli disse Ginny.
Harry chiuse gli occhi e quasi nello stesso istante,sentì la mano sinistra di sua moglie accarezzargli il petto con gesti circolari.
-A che ora vengono Ron ed Hermione?-domandò Harry,senza aprire gli occhi.
La mano di Ginny si era mossa e aveva preso a salire verso il collo lasciato scoperto dalla camicia,riprendendo anche lì le sue carezze.
-Dovrebbero essere qui per le sette e mezzo-rispose Ginny.
Anche la mano di Harry aveva iniziato a muoversi su e giu' per la schiena di Ginny,come mossa da volontà propria,seguendo la linea della spina dorsale.
-Come vanno le cose fra quei due?-le chiese cauto,quasi spaventato dalla risposta.
Ginny sospirò e per qualche istante smise di accarezzarlo,mentre pensava alla situazione fra suo fratello ed Hermione.
-Come al solito...-commentò semplicemente.
Sarebbe stata una serata pesante...
Voltò leggermente il viso verso la testa di Ginny e le posò un bacio fra i capelli,in silenzio,mentre lei ricominciava ad accarezzare il suo torace.
-Bene allora abbiamo un pò di tempo-commentò Harry.
Riaprì gli occhi e si mosse facendo sdraiare Ginny con la schiena sul materasso, imprigionandola poi con il suo corpo.
La donna sorrise e incontrò i suoi occhi,lanciandogli uno sguardo divertito.
-Ci sei riuscita ancora una volta...-le disse fingendosi arrabbiato.
-Io non ho fatto nulla...E poi sono stanca anche io,cosa credi?-ribattè Ginny continuando a sorridere divertita.
-Certo,certo...Scommetti che ho il modo per farti passare la stanchezza?-le chiese Harry iniziando ad accarezzarle una coscia con la mano.
Ginny lo guardò con aria scettica,ma non riuscì a trattenerla a lungo e scoppiò a ridere.
Harry si riempì le orecchie della sua risata e abbassò lo sguardo sulle sue labbra.
-Questa risata,amore mio,ti costerà davvero cara...-

 

A Ronald piaceva essere circondato dalla famiglia:erano chiassosi e confusionari come lui,quindi ci si trovava perfettamente a suo agio.
Anche quella sera,non appena lo zio Ron e la zia Hermione arrivarono si ricreò quell'atmosfera piacevole e alla mano che faceva star bene tutti.
Gli avevano dato i piccoli regali che avevano comprato a Seattle e in cambio avevano ricevuto i "pensieri" che zio Ron e zia Hermione,insieme ad Hugo e Rose,avevano portato da Atene.
Come al solito,i suoi genitori avevano iniziato a parlare di cose noiose e vecchie con gli zii,chiusi in soggiorno e Al era corso in camera con Hugo per fargli vedere qualcosa.
Lily e Mimi erano impegnate con i regali che avevano ricevuto e gli non avevano prestato molta attenzione quando aveva provato a punzecchiarle.
Ma dov'erano finiti Jim e Rose?
Era sicuro che fossero rimasti per un pò con gli altri,ma adesso si erano dileguati.
Eppure era strano:se quei due dovevano andare da qualche parte,di solito ci andava anche lui.
Erano un trio inseparabile,come lo erano stati i loro genitori ai tempi di Hogwarts,tanto che i professori li chiamavano la "Nuova Triade".
Salì le scale e puntò dritto verso la camera che divideva con James:forse il fratello aveva bisogno di qualche aiuto per i compiti e aveva sequestrato la cugina.
Era meglio che andare a darle una mano...
Aprì la porta e quello che vide lo fece bloccare sulla soglia.
Non era possibile!Era al di fuori di ogni legge!
Non riusciva a muovere lo sguardo eppure non voleva piu' guardare!
-Che accidenti sta succedendo qui?-

 

 

Era stato difficile far finta di niente.
La lontananza era stata lunga:due mesi senza vedersi,senza quasi nessun contatto a parte le chiamate sul cellulare,a notte fonda quando tutti gli altri erano profondamente addormentati.
Quando era finita la solita giostra dei saluti e dei souvenir era salito in camera sua,sicuro che l'avrebbe seguito.
Infatti non aveva neanche dovuto aspettare tanto.
-Lo sai che non è carino andarsene in questo modo?-sentì alle sue spalle.
Si voltò verso la voce e sorrise.
Rose Weasley aveva appena richiuso la porta e fatto un passo verso di lui.
Sul viso il solito broncio che le veniva quando le cose non andavano come voleva lei.
-Volevo mettere a posto il vostro regalo per evitare di rovinarlo-le disse facendo un passo nella sua direzione.
Rose lo aveva guardato,portandosi dietro l'orecchio un ricciolo ribelle.
-E dovrei crederti?-gli domandò.
James alzò le spalle.
-Com'era la Grecia?-le chiese ancora.
-Calda...E interessante.
Tu,invece,ti sei divertito a Seattle da Seamus?-gli chiese di rimando.
James restò in silenzio,incurante della sua domanda.
Quella commedia era durata anche troppo!
Fece i pochi passi che lo dividevano da Rose e quasi simultaneamente,le strinse la vita con un braccio e posò le labbra su quelle di lei.
Erano proprio come le ricordava:morbide e calde,invitanti...
Subito si dischiusero sotto le sue permettendo alla sua lingua di entrare e di scontrarsi con quella di Rose.
Sentì le braccia della ragazza che si stringevano attorno al suo collo,mentre le lingue continuavano a sfiorarsi,a toccarsi con dolcezza e ferocia per saziarsi dopo l'astinenza di due mesi.
Rose staccò le labbra dalle sue e gettò la testa all'indietro,scoprendo la linea del collo,invitandolo a seguire quel sentiero bianco.
-Non hai idea di quanto mi sei mancato...-gli disse con il fiato leggemente corto,mentre le labbra di James scendevano sul suo collo e sulla sua gola.
Erano mesi che andavano avanti così,nascondendosi agli occhi di tutti e vivendo quella passione sperando che nessuno se ne accorgesse.
Non potevano...Non dovevano...
Ma era piu' forte di loro.
Era amore e passione:era lava fumante che scorreva dentro le loro vene ogni volta che si incontravano e che non li faceva ragionare razionalmente.
-Lo so benissimo!Un'altro giorno senza di te e sarei impazzito-le disse James rialzando la testa e tornando a guardarla.
Le loro labbra si incontrarono di nuovo e senza guardare,si mossero verso il letto del ragazzo, staccandosi quel poco che occorreva per non scivolare o farsi male.
Rose si sdraiò sul letto con la schiena sul piumone,attirando James su di sè,le labbra di nuovo unite in una lotta.
Tante volte avevano provato a resistere,a riportare il loro rapporto ai binari su cui era stato per anni,senza però riuscirci mai.
Avevano paura di essere scoperti,ma allo stesso tempo speravano che qualcuno venisse a conoscenza del loro amore per poter finalmente smettere di fingere e cominciare ad amarsi alla luce del sole.
Una mano di James scivolò sulla gamba nuda di Rose,facendola piegare e rimanendo intrappolato con le dita sotto la pelle morbida del ginocchio.
Si separarono qualche istante,giusto il tempo perchè Rose si liberasse dell'imgombro della camicia a maniche corte,seguita subito dopo da James che gettò la sua t-shirt il piu' lontano possibile.
Si guardarono e quando i loro occhi si incontrarono per qualche istante,il tempo sembrò fermarsi:era già capitato altre volte quando erano soli e altre volte in futuro sarebbe capitato.
-Non vedo l'ora di ritornare ad Hogwarts...-le disse James sulle labbra.
Rose sorrise e alzò leggermente la testa dal cuscino per sfiorare leggermente le labbra del ragazzo con un bacio veloce e delicato.
-Solo tu ed io...Oh James,non puoi capire quanto sono stata male senza di te-gli disse la ragazza.
Strinse le braccia attorno al collo di James e lasciò che lui la avvicinasse di piu' a sè,nascondendo il viso nell'incavo fra la spalla e il collo.
-Ti amo James-disse Rose senza vergogna.
-Anche io Rose...Anche io-
I loro occhi si incontrarono di nuovo e dopo qualche istante di immobile silenzio,Rose avvicinò di nuovo le labbra a quelle di James ricominciando a baciarlo.
James si abbandonò a quel bacio con l'incoscienza e l'azzardo che caratterizzava quell'amore: sapeva che era proibito,che non dovevano,ma era successo.
Si erano innamorati e ora non potevano piu' far niente contro quel sentimento...Non volevano piu' combatterlo.
Avevano tentato e avevano perso.
Lasciò che il bacio diventasse piu' profondo e fece aderire il corpo di Rose al suo,diminuendo ancora di piu' la già minima distanza fra di loro.
Non sentirono la porta che si apriva,non si accorsero neanche di quella presenza che li guardava scioccato dalla soglia della camera,incapace di distogliere gli occhi.
Sentirono solo le sue parole sconvolte.
-Che accidenti sta succedendo?-

 

Come vi avevo anticipato in apertura...

Ho fatto un pò di ricerche in giro prima di scriverlo e sono sicura al 100% che nn ci sia nessuna legge o che nn si commette nessun crimine innamorandosi di un cugino.

Questa fiction tratterà la nuova generazione e anche i "senior":Harry/Ginny, Ron/Hermione e George/Luna,ma vi anticipo fin da ora che saranno soprattutto le ultime due ad essere maggiormente al centro dell'attenzione visto che la prima coppia ha avuto un'intera fiction tutta per lei.

Anche per quanto riguarda queste due coppie,preparatevi a sorprendevi!

Ho detto anche troppo,fatemi sapere che ne pensate!

Ringrazio tutti coloro che recensiranno e leggeranno questo capitolo,e chiedo scusa per eventuali errori di battitura.

Per il momento vi lascio,e vi do appuntamento al prox capitolo...

"Settembre-Un'anno prima"

Baci,Eva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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