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Autore: TheDarkLightInsideMe    18/12/2014    2 recensioni
Federica, Eleonora e Egle sono tre ragazzine tra i dodici e i tredici anni. E fin qui mi pare tutto normale.
Federica ha letto tutta la saga del Mondo Emerso, Eleonora sta leggendo le Cronache ed Egle (peraltro sorella maggiore di Eleonora) inizierà a leggere la prima trilogia dopo che la sorella l'avrà terminata. E anche questo non mi pare un granché emozionante.
Ma il Mondo Emerso, dopo gli avvenimenti narrati nella trilogia delle Leggende, è di nuovo in pericolo, e toccherà a tre ragazzine di un altro mondo salvarlo, insieme ad alcuni dei personaggi più importanti della saga.
D'altronde, con un po' di fantasia possiamo essere tutti un po' speciali.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ido, Kryss, Nuovo personaggio, San, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
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Capitolo 13 ~ La scelta giusta.


 
Quando San riprende conoscenza, per prima cosa si rende conto di non essere più legato e di essere in piedi. Quando poi apre gli occhi, una luce vermiglia lo acceca, tanto che è costretto a chiuderli di nuovo. Prima che possa tornare a vedere, i ricordi di tutto ciò che è accaduto nelle ultime ore gli ritornano alla mente: l’avevano colpito alle spalle, facendogli perdere i sensi, e poi portato a Salazar insieme agli altri grazie ad una magia estremamente potente. Le torture inflittegli con la magia, poi… meglio non parlarne.
È un miracolo se sono ancora vivo. pensa, provando di nuovo a dischiudere le palpebre.
E vorrebbe non esserci mai riuscito.
Haide, quel dannato essere dall’aspetto infantile, lo guarda con un ghigno che trasmette solo follia.
<< Ben tornato fra noi, San. >> gli dice, ridendo. Ma al mezzelfo non potrebbe importare di meno.
Tra lui e Haide ci sono due persone legate con un incantesimo e costrette in ginocchio dalla spada impugnata dal bambino –la sua spada!
<< In onore del tuo risveglio dall’assoggettamento del medaglione, che il tuo amico elfo mi ha aiutato a creare, ho invitato le persone a cui tieni di più. Non ne sei contento? >>
Nonostante San stringa i pugni dalla rabbia, le mani continuano a tremargli.
Da una parte c’è lei, la sua allieva, la sua luce se vogliamo, colei che condivide con lui il suo disgraziato destino e che è, lui spera, il suo futuro.
Dall’altra lui, il suo Maestro, la persona per cui tanto ha penato e per cui si è umiliato e prostrato ai piedi di una persona che non poteva disprezzare di più. Il suo passato. Ido.
Negli occhi di Federica si riflettono tutti gli orrori che ha visto fino ad ora, i cadaveri, le morti. San vorrebbe poterle andare accanto e dirle che va tutto bene, che sopravviverà a tutto quello e che lui la aiuterà ad andare avanti. Ma, ovviamente, non può.
Lo gnomo, invece, ha lo sguardo stanco di chi vorrebbe solo chiudere gli occhi per sempre pur di non vedere quello che gli accade intorno, e si ostina a non volerlo guardare in volto.
<< Allora, San, ora che sei di nuovo cosciente, volevo chiederti se non credi che sia meglio mettere da subito in chiaro le cose. >>
Chiaramente il mezzelfo non capisce. Il suo sguardo si sposta di continuo da Hatsya a Ido e viceversa, e si chiede perché Haide non li abbia uccisi. La risposta, ovviamente, è già nel suo animo, ma lui non vuole vederla.
<< Dico, non ti sembra un po’ egoistico tenere a due persone contemporaneamente? >>
<< Che cosa stai farneticando, Haide? >> trova il coraggio di chiedere, dopo che il ragazzino ha fatto una pausa ad effetto.
<< Cosa succederebbe se qualcuno ti chiedesse di scegliere tra loro due, eh, San? Cosa faresti? >>
Decine di brividi gli percorrono il corpo. << Non puoi dire sul serio… >>
Haide avanza di poco, frapponendosi tra San e i due prigionieri. All’inizio giocherella con l’elsa della spada di cristallo nero, poi la punta prima verso Ido e dopo verso la ragazza che tenta invano di liberarsi dalle corde magiche.
<< Scegli, San, e in fretta, o li ucciderò entrambi. >>
Il mezzelfo sgrana gli occhi, impossibilitato a rispondere a tono e disarmato.
<< Tu… tu scherzi… non puoi essere serio… >>                                                             
Il nipote di Aster ride di gusto alla vista del terrore negli occhi viola del mezzelfo. << Non solo ribadisco che non sto scherzando, ma ti dirò di più: colui che farai morire, beh… dovrai essere tu ad ucciderlo, Marvash. >>
La tranquillità, la pacatezza con cui quella…creatura (perché uomo non si può definire) pronuncia quella frase sconvolge ancora di più San, che è sul punto di cadere in ginocchio e implorare pietà.
<< Stai tranquillo, San. >> il mezzelfo alza il capo, posando lo sguardo sulla ragazzina che sta parlando. << Hai passato una vita intera a cercare di riportare in vita Ido, e ora lui è qui davanti a te. Io sono solo una ragazzina che gioca a fare l’eroe, non avrebbe senso far vivere m-! >>
Una ginocchiata nella schiena fa quasi cadere distesa la ragazza, e solo dopo Haide le intima di tacere.
<< No, San, ascoltami! >> è lo gnomo stavolta a parlare, finalmente ha alzato la testa e guarda il suo allievo negli occhi << Io appartengo al passato, e il solo fatto che io sia vivo è ingiusto. Non puoi rimanere per sempre attaccato al passato, devi guardare anche al futuro. >>
<< N-no, Ido, io… non posso uccidere nessuno dei due… >>
<< Tic tac, San. Il tempo sta per scadere! >> lo canzona Haide, puntando la spada di Nihal al collo di Ido e disegnandogli una sottile striscia rossa sulla gola.
<< Non importa chi sceglierai, San. Sono sicura che qualunque scelta farai sarà quella giusta. >> conclude Federica, un sorriso aperto sulle labbra.
A quella vista a San si scalda il cuore e nella sua mente si fa strada la ragione. E capisce quello che deve fare.
Inspirando profondamente, ricaccia indietro le lacrime che già stavano per scendergli sul viso, asciugandosi gli occhi con il dorso della mano. Deciso, muove un passo avanti ed un altro ancora, fino a trovarsi davanti alla ragazza. Con la stessa convinzione, sposta Haide di lato con malagrazia e gli prende la spada dalle mani; poi si inginocchia a pochi centimetri dal volto sorridente di Hatsya.
Qualunque scelta farò sarà quella giusta, eh?
Dopo un attimo solo di esitazione, San le cinge il corpo con le sue braccia, permettendole di affondare il viso sulla sua spalla.
<< Perdonami… >> le sussurra impercettibilmente all’orecchio, dandole poi un leggero bacio sulla guancia.
E lei serra gli occhi, sperando che la fine arrivi presto, che il colpo mortale sia rapido e indolore e lei non debba sentire il suo sangue fluire via dalle sue membra goccia dopo goccia.
Ma il colpo non arriva, e il sangue che le bagna le vesti non è il suo.
Dietro il Marvash, Haide è il primo a rendersi conto della punta della spada nera che gli fuoriesce dalla schiena.




Angolino autrice.
Chiedo per prima cosa perdono per questo capitolo così breve e per il suo possibile nonsensismo (?) ma ci ho lavorato davvero tanto, sia a casa che a scuola, ne ho scritto versioni e versioni e... niente, questa mi sembrava la più adatta al contesto. Chiedo scusa a tutti i fan di San (me compresa T.T) per questo finale. Spero che non siate Shinigami o possessori del Death Note (o Nihal, o San stesso) perché altrimenti sono davvero fregata.
Sclero a parte, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto; grazie per aver recensito e/o letto :D
Alla prossima,

DarkLight
   
 
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