Anime & Manga > Lupin III
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Autore: MadAme_MadNess    19/12/2014    5 recensioni
"Questa è la mia banda, ora però, dicci chi sei tu!''. La ragazza era in piedi, davanti ad un tavolo di legno massello rotondo e davanti a lei aveva tre emeriti sconosciuti (...) La giovane deglutì e poi parlò:" Io... io... mi chiamo Maria... Maria Bienbella.''
Maria Bienbella, un nome che risuonerà spesso nella mia storia, un nome che incrocerà più destini e che si legherà profondamente con la banda del giovane ladro Lupin terzo, travolgendolo in una nuova avventura in compagnia dei suoi fidati amici (e nemici) di sempre.
Una fanfic incentrata sull'azione, l'umorismo ed i sentimenti, spero vi intrattenga piacevolmente (e dato che è la mia prima fanfic critiche e commenti sono ben accetti!). Buona lettura!
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goemon Ishikawa XIII, Jigen Daisuke, Lupin III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Ebbene si, non sono morta!
 
Rispondo già che è stato un periodo pieno di... Novità. Studio, lavoro, sport, blocco dello scrittore, cazzeggio, fidanzato, ancora blocco dello scrittore, ancora studio eee via cosí.
 
Questo capitolo risale all'incirca a un anno fa, almeno sono contenta che sia riuscita a pubblicarlo finito.
 
Ho intenzione di finire la storia ma ho bisogno di un vostro consiglio... Che vi chiederó a fine capitolo.
(Piccolo sunto dei capitoli addietro: Mary purtroppo non è adatta alla vita spericolata dei quattro ladri e decide di lasciare il gruppo. Ma inaspettatamente riesce a sbloccare il Commodore che avevano rubato alla New Genesis e... Questo capitolo segnerà una nuova svolta per la banda)
 
Buona Lettura :)
 
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-"Ma che sta succedendo qui?!".
 
Goemon si precipitó verso la fonte di tutto quel trambusto, seguito da Fujiko in camicia da notte.
Lo spettacolo che gli si paró davanti fu abbastanza controverso.
 
 Jigen disteso a terra, mezzo svenuto, agitava solo le dita e contorceva il viso in mille smorfie diverse, come preso da un tic frenetico. Una strana macchia blu cominció a formarsi sulla sua fronte, dove vi erano presenti anche dei... cocci di ceramica?!
 
Sempre più confusi si girarono verso Lupin, dagli occhi stralunati, che immediatamente focalizzó Fujiko in quella semitrasparente vestaglia.
 Il testosterone annebbiò l'unico neurone logico del ragazzo, che prese ad ulularle dietro e ad inseguirla per tutta casa:" Fujikoooooooo!!! Vieni qui dal tuo Lupin, bella topolona miaaa!".
 
La ragazza spaventata si ritrasse dietro Goemon che rapido lo immobilizzò, prendendolo per la camicia e dopo un sonoro ceffone lo avvicinò a sé, sibilando gravemente:" Stai a sentirmi bene. Sono leggermente incazzato di mio stamattina, e potrei uccidere qualcuno contro la mia volontà. Ora, o mi dai una spiegazione del tuo strillare alle tre di mattina, oppure quello sfortunato qualcuno sarai tu! Parla!"
 
Quello schiaffo, in qualche modo, fece rinsavire il ladro, che scuotendo la testa, rimise a fuoco le idee:" Eheh.. Non c'é motivo di essere in collera, mio caro Goemon" esclamò girando la testa verso la televisione.
 
Gli occhi inarcuati del giovane samurai si spostarono nella direzione indicata, per poi distendersi in un'espressione di stupore:" Hai sbloccato il computer..."
 
-" Errore. Non sono stato io..."
 
Maria era rimasta in silenzio per cercare di svignarsela alla prima occasione.
 
Voleva comunque chiudere con quella faccenda, quello del computer era solo un favore. Ma non poteva piú sgattaiolare fuori senza sperare di non essere vista.
 
Fujiko le si piazzó davanti proprio quando stette per fare uno scatto verso la porta, costringendola ad indietreggiare:" Non cosí in fretta, signorina! Ora mi spieghi come diamine hai fatto a sbloccare quel coso!". 
-" E perchè dovrei dirtelo?".
-" Sai una cosa? Tu non solo non mi sei piaciuta dal primo momento in cui ti ho vista, ma ci nascondi tante cosucce su quello che sai e chi veramente sei, e ciò non è augurabile in un team di ladri come noi..."
-"Ma sentitela, parla proprio la doppiogiochista per antonomasia!" esplose Mary, stufa di essere additata da quella donna così altezzosa.
-" Come hai osato chiamarmi, stupida bimbetta scappata di casa?!"
Maria non ci vide più:" Prova a ripeterlo se ne hai il coraggio, tette di silicone!" e il suo pugno sinistro falciò quel minimo spazio tra lei e Fujiko.
 
Venne però bloccato dall'intervento di una mano che sbilanciò il colpo e lo portò in basso.
 
Mary guardò con odio colui che l'aveva fermata ma questo con voce roca e guardandola negli occhi l'anticipò:" Calmati, non ne vale la pena...". 
 
Jigen non sapeva perché l'avesse fermata. 
In effetti aveva sempre sognato di vedere un giorno il bel visetto di Fujiko venire pestato a sangue da una donna. Ma non era dell'umore quel giorno, e non per la botta ricevuta, ma mosso dallo stesso intento della ladra.
 
 Voleva scoprire di più su Mary, e sul come fosse riuscita a sbloccare il Commodore.
-" Lascia stare Fujiko, tutti noi siamo un pó curiosi di scoprire come tu abbia fatto ad indovinare la password... Non credo sia stato solo un caso, eh?" la guardò Lupin.
 
Maria era molto confusa:" Non capisco, perché volete sapere come ho fatto?! Non vi basta il fatto che sia riuscita a farlo?"
-" Tranquilla Mary, non vogliamo metterti ansia..." esclamò pacato il ladro dalla giacca rossa "... Guarda, se ci spieghi come hai fatto poi potrai essere libera di andartene. Niente più domande, niente obiezioni. Libera. Ti chiedo di spiegarmi solo questo tuo piccolo trucchetto col computer, sai potrebbe sempre tornarci utile oggigiorno. Ok?"
 
Maria dopo aver guardato i volti dei tre ragazzi espirò sconsolata e, sedendosi sul divano, prese il Commodore in braccio e cominciò a spiegare i passaggi che l'avevano portata a disattivare i vari blocchi e decodificare la password. Ma Lupin non era soddisfatto:" Dove hai imparato tutte queste cose? Sui libri? Da un professore o uno studioso in particolare? Per imparare tutte queste nozioni lo dovrei sequestrate per mesi, sto già andando in confusione sui termini che hai usato!". 
 
Maria ridacchiò:" Ho imparato tutto questo da uno studente... Ma ti sarà difficile rapirlo... Non so più neanche io che fine abbia fatto ora..."
 
La ragazza prese dallo zaino il suo fidato diario e ne estrasse una foto, mostrandola a Lupin:" Quel ragazzo é Matthew… il ragazzo più sveglio che abbia mai conosciuto".
-" Questo ragazzino qui?! Un genio dell'informatica?! Mary, mi sa che hai sbagliato foto..."
-" Ti assicuro che é stato lui il mio insegnante e fidati, nonostante avesse solo una ventina d'anni la sua velocità di pensiero rispecchiava esattamente tutto ciò che creava, soprattutto i primi prototipi di calcolatori, molto spartani ma veloci ed efficienti... Mi istruì nelle componentistiche di un computer, come assemblarle e che linguaggi usare per interagire con le macchine...-" sospirò -" ... Confesso che mi manca molto...".
-"Eeeeeeh, tutte le storie d'amore finiscono, fattene una ragione mia dolce Mary. Chiedilo a Jigen, lui lo sa bene! Ihihih" scherzò allegro Lupin, parando istintivamente il pugno che Jigen gli assestò sulla spalla.
 
-"Storia d'amore? Oh, no no no, non era il mio fidanzato, era un mio amico! É il figlio del padrone dell'hotel per cui lavoravo. Non ci sopportavamo all'inizio, ma col tempo imparammo a conoscerci e diventammo amici... Un giorno poi suo padre, il Signor Pork.. Ehm, Park, gli ordinò di intraprendere la carriera militare, di entrare in accademia e di diventare un Marine. Matthew ha sempre odiato le armi e la guerra, pur portando rispetto ai corpi militari non aveva nessuna intenzione di arruolarsi. Il suo sogno era diventare un ingegnere elettronico, voleva costruire computer sempre più potenti... Morale della favola, il padre lo cacciò di casa, sbattendolo nella prima accademia navale... Non lo rividi più da quel giorno... ".
 
-"Oh... Mi dispiace" esclamò Lupin dando ancora un'occhiata alla foto, osservando i tratti del ragazzo. 
-"Si si, che storia commovente, bla bla bla...". Fujiko scansò in malomodo Mary dal divano, le strappò di mano il Commodore e cominciò a pigiare dei tasti:" Non ci vuole niente a usare un computer! Da qui in poi ci penso io...".
 
La donna continuava a digitare sulla tastiera, sibilando a denti stretti:" Dai... Vieni fuori... Uh! BINGO!" esclamò ad un tratto battendo le mani "Sapevo che quel ciccione teneva i suoi segreti qui!".
Tutti si avvicinarono allo schermo, leggendo il documento che Fujiko aveva aperto.
 
-"I barattoli di fagioli Campbell di Andy Warhol?! Sono in realtà completamente d'oro sotto l'etichetta che li ricopre?! WOOOHOOO!!! Che meraviglia!". Lupin divenne euforico. "Dove si trovano?", 
-"Al MoMA di San Francisco", sentenziò Fujiko
-" Perfetto! Preparate le valigie! Andiamo a prenderli tra cinque giorni! Yeah!", 
-"Non cantare vittoria troppo in fretta tesorino".
 
Fujiko scosse la testa mentre elencava tutti i sistemi di sicurezza del museo:" Telecamere a circuito chiuso in ogni piano, collegate con rilevatori di luce, calore e onde sonore! Hanno appena installato un sistema di antifurto ai laser intermittenti, impossibili da intercettare da qualsiasi paio di occhiali speciali! Ed è tutto collegato da un generatore alimentato a batterie, quindi non possiamo nemmeno togliere la corrente per eliminare il tutto! Ci vorrebbe un miracolo!"
 
"Nah, basta disattivare le batterie...". Maria stava riordinando gli appunti nell'agenda e, sovrappensiero, rispose alle lamentele di Fujiko "...di sicuro saranno sotto controllo di un calcolatore client, avranno posizionato il server in un luogo sicuro, all'esterno della struttura probabilmente. Trovate il server, entrate nel sistema e segnatevi la password, vi servirà per riavviare la memoria centrale e spegnere tutto l'ensemble delle telecamere e sensori di sicurezza". 
 
Ci fu un lunghissimo minuto di silenzio, mentre i quattro ragazzi fissavano con gli occhi sbarrati la giovane donna che, zaino in spalla, si dirigeva verso la porta.
 
-"Oh no, sarei un cretino se mi lasciassi scappare questo alfiere travestito da pedone".
 
Lupin capì in un attimo che non si era sbagliato su quella timida ragazza, era convinto che prima o poi avrebbe scoperto la sua vera natura: Maria non era adatta allo scontro aperto, non aveva lo spirito combattivo di un ladro, ma al contrario aveva l'intelligenza e la discrezione di un hacker.
 
Aveva sbagliato a collocarla sul palcoscenico insieme a lui nel loro ultimo colpo alla New Generation, il suo vero posto era dietro le quinte, la sua indole manovrare il sipario e senza di lei non si sarebbe levato alcun tendone che gli avrebbe aperto la strada verso il loro prossimo obiettivo.
 
Con passo felino si interpose tra la porta e la ragazza, stringendo il pomello con una mano dietro la schiena e fissando Maria intensamente:" Maria Bienbella... Non ho capito un accidente di quello che hai detto poco fa ma non importa... Ti chiedo di perdonarmi...".
 
La ragazza alzò un sopracciglio mentre fissava gli occhi scuri del ladro davanti a lei. Quel sorrisetto che aveva le suggeriva qualcosa... Qualcosa di strano... Come se volesse dirle che...
 
La ragazza sgranó gli occhi:" OH NO,! NO NO NO NO NO!!!! ASSOLUTAMENTE NO! NON CI PENSARE NEMMENO! Mantieni la tua parola e fammi passare!"
-"Maria, ti prego, mi sono accorto di aver sbagliato quando..."
-"NO! Non voglio! 
-"Ascoltami per favore, ti chiedo solo un ultimissimissimo favorinooo..."
-"Stai diventando sordo?! NO! N O! Non voglio più causarvi guai, non sono adatta ad una vita come la vostra, non voglio rischiare più neanch'io! Ti ho detto quello che dovete fare, se non te lo ricordi sequestra un informatico e fattelo fare da lui!"
 -" Io mi fido solo di te!"
 
Calò il silenzio. I ragazzi avevano capito tutto ma nessuno era intervenuto.
 
É vero, Lupin aveva ancora una volta ragione: avevano davvero bisogno di lei per quel lavoretto con i sistemi di sicurezza ed era anche vero che non avevano tanto tempo per cercare un sostituto che sapesse di tecnologie moderne a quel livello.
 
Fujiko ammise a sé stessa che nonostante sapesse usare i computer non aveva la minima idea di dove mettere le mani sulle programmazioni basiche.
Goemon nascose un sorrisetto di pura gioia: Maria sarebbe restata ancora un pó con loro se avesse accettato di rimanere.
Jigen osservava la scena a braccia conserte, nascondendo i suoi occhi interessati sotto il cappello. Non voleva fare pronostici, voleva osservare il comportamento di Mary.
Era comunque speranzoso...
 
Lupin prese gentilmente la mano di Mary portandosela al cuore:" Maria... Ti chiedo scusa se ho azzardatamente coinvolto anche te nel nostro ultimo colpo, sono stato precipitoso e me ne pento. Sarò sincero con te, ho voluto testare il tuo livello di preparazione. Ma ho sbagliato a collocarti sul tavolo come parte di un Full... Ho vanificato il tuo vero potere e la tua vera abilità ed intelligenza, ammetto che per una volta ho sbagliato a valutare le carte da utilizzare in gioco...".
 
Maria lo fissava interessata e ingenuamente un po' estasiata: dove voleva arrivare con la metafora del Poker?
Lupin si accorse che stava catturando la sua attenzione e non esitò:" Ti chiedo ancora scusa se ti ho fermata, ma ho da chiederti un'ultima domanda, qualsiasi sia la tua risposta la accetterò e non ti tratterrò mai più, parola d'onore... Ti accorderò l'esatta metà del ricavato di quei barattoli se ci aiuterai ad eludere la sicurezza e ci insegnerai le procedure basiche per hackerare qualsiasi computer, così da non avere più nessun'altra scusa per bloccarti se cambiassi idea..."
 
Maria non si sentì allettata per i soldi, di sicuro le sarebbero serviti per gran parte dei prossimi anni ma quello che la stupì di più furono le prime parole di Lupin.
 
Io mi fido solo di te.
 
Si accorse che il ragazzo stava premendo la sua mano sul petto, all'altezza del taschino della camicia e la ragazza notò un piccolo bordo bianco spuntarne fuori. Estrasse quella che si rivelò essere una carta e la contemplò per pochi intensi secondi.
 
Maria sospirò quasi divertita, riconsegnando la carta:" Spero tu l'abbia giocato bene questa volta".
 
Si girò verso gli altri:" Beh, a quanto pare mi dovrete sopportare ancora per un po'... Domani se volete inizierò ad introdurvi al concetto di computer... Ora se permettete vi posso preparare la colazione..."
 
Goemon saltellò dalla felicità:" È rimasta! Siiii!!! Grazie Maria -san! Graz... Ehm.. Certo, certo, prendo volentieri una tazza di thè...".
 
Maria ridacchiò contenta, correndo a posare lo zaino in camera sua.
 
Tutti puntarono gli occhi divertiti su Goemon che imbarazzato e rosso in viso abbassò lo sguardo:" Che avete da guardare?!".
 
Jigen alzó finalmente la visiera d'innanzi agli occhi e scrutó Lupin, come per dire:" Quindi?".
 
Il ragazzo dalla giacca rossa sorrise soddisfatto e girò tra le dita la carta, mostrandola ai suoi amici:" Questa non si gioca mai da sola: uno di noi la dovrà scortare fino alla sala macchine, farla lavorare e portarla in salvo. E la partita sarà in mano nostra dal principio".
 
I ragazzi compresero all'unisono.
Capirono anche che Lupin aveva già pensato a come rimediare al suo errore, sennò non si sarebbero spiegati il perché di quella carta nel suo taschino... 
 
Un Jolly Joker.
 
 
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Ok, ecco qui le mie due idee:
 
  1. Continuo i capitoli (sperando di aggiornarli senza far passare secoli ma con una laurea in ballo la vedo un pó dura...)
  2. Il prossimo capitolo sarà un riassunto generale ma ben corposo dei prossimi capitoli fino alla fine della storia, in modo che possa chiuderla senza tenervi troppo in attesa. 
 
Che ne dite? Fatemi sapere! :) Inoltre ringrazio ancora tutti i miei lettori! Grazie ancora di seguirmi nonostante la mia assenza :) <3 

 
  
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