Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: kiara_star    09/11/2008    4 recensioni
Cavolo se era un tipo bizzarro! Ma forse, se non fosse stato così, non avrebbe mai accettato di entrare a far parte della sua ciurma. E poi il capitano aveva insistito tanto... fu la prima volta che Sanji ebbe la sensazione di essere davvero “voluto”.... *Breve esperimento su una coppia abbastanza insolita!*
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Monkey D. Rufy, Sanji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

No, non ho sbagliato a scrivere i personaggi di questa fic: sto parlando proprio di una Sanji x Rufy!

La colpa è di “Bloodlily” che mi ha incuriosito con la sua bella fic a provare questa strana accoppiata ^__^

All’inizio pensavo fosse assurda poi invece mi ha stuzzicato l’idea di loro due insieme!

Ma non preoccupatevi non tradirò mai la mia fede zorosanjiana!  (leggere per credere) ;D

Questo breve episodio è ambientato poco dopo l’entrata in ciurma di Sanji.  Spero vi piaccia!

Un kiss a tutti e grazie ancora per i vostri commenti! Non sapete quanto mi rendano felice ç__ç 

Ma ora, come dico sempre, bando alle ciance e buona lettura!         Chiara

 

Il tempo delle mele

 

Rufy entrò in cucina spalancando la porta. Sanji, che stava lavando i piatti, si voltò per controllare chi fosse. Quando riconobbe il capitano mangione tornò al suo lavoro, sicuro che il ragazzo si sarebbe diretto verso la carne che stava sul tavolo.

- Sanji, dammi una mela! – ordinò il capitano, stranamente serio. Sanji, che non poté vedere quell’espressione così inusuale, sospirò.

- Guarda che se hai fame c’è della carne in tavola – suggerì il cuoco insaponando un piatto.

- No, voglio una mela! – ripeté il ragazzo. Sanji si voltò a guardarlo. Certo che Rufy, per quel poco che aveva imparato a conoscerlo, non era tipo da rifiutare della carne, e per una mela poi... mah, in fondo non stava a lui decidere le voglie degli altri.

- Ce ne sono alcune in quel cesto – il cuoco indicò l’oggetto con una mano, lasciando cadere un po’ di schiuma sul pavimento. Rufy seguì le indicazioni del compagno e si diresse a passo spedito verso il piccolo cestino di vimini. Lo osservò attentamente avvicinandosi con il viso. Prese una mela e la squadrò in ogni angolazione, poi storse il naso riponendola. Ne prese un’altra e ripeté lo stesso gesto.

Sanji aveva finito di lavare i piatti ed asciugandosi le mani si avvicinò al capitano.

- Si può sapere che stai facendo? – chiese incuriosito da quel suo strano atteggiamento. Gli altri gli avevano detto che Rufy era un ragazzo “particolare”, e in effetti aveva potuto constatarlo di persona, ma ancora non si era abituato a quelle sue stramberie.

- Questa è perfetta!- esultò Rufy senza badare alla domanda del compagno. Poi si voltò raggiante verso di lui ed uscì dalla cucina ridacchiando.

Sanji si grattò la testa sospirando. Cavolo se era un tipo bizzarro! Ma forse, se non fosse stato così, non avrebbe mai accettato di entrare a far parte della sua ciurma. E poi il capitano aveva insistito tanto... fu la prima volta che Sanji ebbe la sensazione di essere davvero “voluto”.

Zeff gli voleva bene e questo non lo metteva in dubbio, ma all’inizio l’aveva preso con sé, solo per un senso di dovere e anche un po’ per necessità. Anche i suoi stessi colleghi cuochi, a cui era affezionato, tutto sommato lo rispettavano perché conoscevano il suo caratteraccio. Alla fine non aveva mai avuto nessuno che lo accettasse non perché fosse un “moccioso” o uno che menava, ma solo perché fosse  Sanji.

Fino a quando non aveva incontrato Rufy.

Il capitano poi, una sera, gli aveva detto, che anche se non fosse stato un cuoco straordinario, l’avrebbe voluto lo stesso nella sua ciurma! Alle orecchie di Sanji quelle parole avevano avuto lo stesso effetto di una abbraccio caloroso.

 Mentre era immerso nei suoi pensieri, qualcuno entrò in cucina sghignazzando.

Con le lacrime agli occhi, Usopp si sedette su una sedia e balbettò al cuoco il bisogno di qualcosa da bere.

- Che idiota! – continuava a ridersela Usopp.

- Tieni – il cuoco gli porse un bicchiere d’acqua che il cecchino mandò giù in un sorso.

- Si può sapere che hai da ridere? – chiese sedendosi di fronte al compagno.

Usopp, che ancora rideva, si schiarì la voce.

- È.. è Rufy... è proprio un babbeo! – riprese a ridere il ragazzo. Sanji gli tirò il naso per farlo rispondere.

- Ok ok – borbottò Usopp. Poi diete un colpo di tosse.

- Allora Rufy,.. oddio ancora non ci credo... – il ragazzo tornò a sghignazzare. A quel punto Sanji gli tirò un pugno in testa.

- Avanti parla – ringhiò spazientito. Ora o sputava il rospo, o avrebbe assaggiato i suoi calci.

Sbuffando il cecchino tornò a fiatare.

- Che maniere... comunque devi sapere che il nostro capitano.. non ha mai dato un bacio a nessuno – fece un’altra risatina. Poi notando l’espressione neutra sul viso del cuoco si ricompose.

- Beh, che c’è di male – esclamò Sanji accendendosi una sigaretta e tirando una leggera boccata. Usopp lo guardò perplesso. Pensava che uno come Sanji, avrebbe trovato la cosa, alquanto buffa!

- Scusa, devi mettere che è strano. Cavolo, in fondo non è più un bambino – sentenziò il cecchino.

- L’hai preso in giro per questo? – chiese il cuoco leggermente serio in volto.

- IO? Ma và... cioè dai Sanji! È che sembra una cosa ridicola... pensare che mi ha anche chiesto come si fa! Troppo uno spasso quel capitano! – esclamò sorridente Usopp

- Io gli ho detto che poteva provare con una mela... non ci credo... era davvero lì a baciare... una... mela! – il cecchino si sganasciò sul tavolo continuando a ridersela alle lacrime.

Sanji scosse la testa alzandosi. Che Usopp era un idiota era chiaro, ma che si prendesse gioco così di Rufy, un po’ lo infastidiva. Forse quei due avevano un rapporto da fratelli, ma non riusciva  a mandare giù quello sfottò.

Uscì dalla cucina, lasciando Usopp alle sue risate.

 

Diete un’occhiata in giro ma non riusciva a trovare il capitano da nessuna parte. Si incamminò  per raggiungere Zoro che stava sonnecchiando all’ombra.

- Ohi, hai visto Rufy? – chiese svegliando lo spadaccino.  Zoro aprì gli occhi molto infastidito.

- Non sono la sua balia – rispose con poca voglia di farlo.

- Non ti ho chiesto questo, ma se l’avevi visto. Poi, se sei così stupido da non capire neanche una domanda così semplice, non sono problemi miei – sospirò il cuoco.

- Senti un po’ cuoco da quattro soldi, a chi hai dato dello stupido?! – si alterò Zoro. Sanji si limitò a scrollare le spalle soffiando un po’ di fumo.

- Lascia stare – mormorò andando via.

Zoro iniziò ad urlargli contro ma, forse per pigrizia, forse per orgoglio, non gli andò dietro.  Lo guardò solo allontanarsi, pensando che quel tipo gli stava proprio sulle scatole. Quel damerino... tzè...

 

Mentre si lasciava alle spalle gli insulti di Zoro, Sanji notò la sagoma inconfondibile del cappello di Rufy, spuntare da dietro ad una botte. Si avvicinò lentamente.

Sentì il rumore di uno schiocco di labbra.

 - Che stai facendo? – chiese affacciandosi dalla botte. Rufy alzò la testa verso di lui, poi sbuffò e tornò a fissare la mela fra le mani. Sanji si sedette accanto al capitano.

- Non capisco – mormorò Rufy con tono abbattuto.

- Cosa non capisci? – chiese ancora Sanji, per niente infastidito dal fatto che il ragazzo continuava a non rispondere a nessuna delle sue domande. Rufy si voltò a guardarlo, poi gli porse la mela senza dire nulla. Il cuoco la prese sorridendo. Notò che il capitano lo fissava aspettando che facesse chissà cosa. Sanji si tolse la sigaretta dalle labbra e diede un morso alla mela.

- No Sanji! Non devi mangiarla! – brontolò Rufy riprendendo dalle mani del ragazzo il frutto. Sanji rise.

- Le mele si mangiano... perché che volevi farci? – chiese sperando che almeno stavolta dicesse qualcosa di inerente a ciò che gli aveva domandato.

Rufy tornò a fissare la piccola sfera rossa. Poi sospirò

- Non ci riesco – sussurrò triste. Sanji non poté fare a meno di ridere. In fondo Usopp aveva ragione, era un vero spasso quel ragazzo!

- Che hai da ridere? – borbottò Rufy incrociando le braccia.

- Non dare ascolto ad Usopp... lo sai che dice un sacco di stupidaggini - esclamò il cuoco gettando la sigaretta dopo un’ultima boccata. Rufy lo guardò non troppo sorpreso. Non gli chiese come facesse a sapere di Usopp, non perché pensava che forse il cuoco aveva parlato col cecchino, ma perché in cuor suo, credeva che Sanji avesse capito tutto senza bisogno di parole. Sanji era un tipo sveglio, per questo lo aveva voluto con lui!

- È difficile! C’ho provato e non ci riesco, e poi non capisco che divertimento ci sia! – brontolò Rufy ingoiando la mela in un sol boccone.

- Prima di tutto, non è difficile. Seconda cosa, è normale che a farlo con una mela, non ci sia nulla di divertente – sospirò Sanji. Rufy lo guardò titubante.

- E allora che devo fare? – chiese al biondo.

- Tu non devi fare nulla. Quando incontrerai una persona che ti piace, vedrai che ti verrà naturale – affermò  Sanji sorridendogli. L’espressione del capitano cambiò in un secondo.

Come colpito da un fulmine, Rufy esclamò

- Allora è tutto qui! – il tono di chi ha fatto la scoperta più importante del secolo.

Sanji lo guardò dubbioso. Sicuro che avesse capito davvero quello che voleva dire?

- Posso baciarti Sanji? – chiese sempre sorridente. Il cuoco sgranò gli occhi

- Ma che cavolo dici Rufy? Perché dovrei baciarti? – urlò agitato. Il capitano si rabbuiò

- Ma tu hai detto che con una persona che ti piace ti viene naturale... – brontolò.

Sanji si passò una mano fra i capelli sospirando. Poi sorrise guardando l’espressione imbronciata del ragazzo.

- Rufy, io intendo un altro tipo di piacere – tentò di far capire al ragazzo la differenza fra affetto e attrazione, fra amicizia ed amore, insomma: un’impresa!

Gli portò diversi esempi ma sembrava tutto incomprensibile per Rufy.

Alla fine il cuoco rinunciò

- Basta è tutto inutile – sospirò il biondo. Sul viso del capitano era rimasta quell’espressione confusa e anche un po’ abbattuta.

- Ci tieni davvero tanto a dare un bacio? – chiese rassegnato il cuoco. Rufy fece un grosso sorriso annuendo con la testa.

- Va , ho capito – Sanji sorrise. Si avvicinò di più al ragazzo togliendogli il cappello. Il capitano lo guardava fare un po’ dubbioso.

- Non preoccuparti. Ora fai quel che ti dico – lo rassicurò arruffandogli i capelli.

- Allora, inumidisci le labbra così – sussurrò il cuoco passandosi leggermente la lingua sulla labbra. Rufy ripeté il gesto del cuoco, anche se con un po’ più di incertezza.

- E ora? – chiese ansioso. Sanji sorrise e poggiò un pollice sul suo mento avvicinandogli il viso.

- Socchiudi le labbra – sussurrò. Poi aspettò che il ragazzo facesse quello che gli aveva detto.

- Ora chiudi gli occhi... – le ultime parole si spensero mentre Sanji poggiava le labbra su quelle di Rufy. Le premette un poco poi si staccò. Si allontanò leggermente notando che Rufy aveva ancora gli occhi chiusi. Non voleva rendere quel bacio troppo “profondo”, ma a quell’espressione adorabile non poté frenarsi. Avvicinò nuovamente le labbra a quelle del capitano, sentendo che questa volta era Rufy a premerle contro le sue. Lentamente fece scivolare la sua lingua nella sua bocca, incontrando quella del capitano. Iniziò ad accarezzarla dolcemente, e dopo qualche attimo di esitazione sentì Rufy ricambiare quelle carezze con la sua lingua. Portò la mano dietro la sua nuca intrecciando le dita nei capelli neri del ragazzo, e spinse la testa verso la sua rendendo quell’incontro ancora più intenso.

Lasciò che le loro lingue si sfiorassero ancora, poi lentamente staccò le labbra dando un ultimo piccolo bacio sulla bocca del capitano.

Tolse la mano dai suoi capelli andando a recuperare il capello da terra e riponendolo sulla sua testa. Rufy aprì lentamente gli occhi tenendo ancora le labbra socchiuse.

- Allora, come ti è sembrato? – chiese naturale il cuoco. Rufy lo guardava senza rispondere. Sanji pensò che forse era rimasto deluso. Non sarebbe stata una sorpresa. Con tutte le fantasie che Usopp gli aveva messo in testa, chissà il capitano quale strana sensazione si aspettavo da un semplice bacio!

- Wow – sospirò Rufy . Sanji sorrise abbassandogli il cappello sugli occhi.

- Almeno ora sei contento... Non dare più retta a quello che dice Usopp – il cuoco si alzò.

Il capitano si rialzò il cappello guardando il compagno

- Ohi Sanji – lo chiamò sollevandosi anche lui da terra.

- Dimmi Rufy – il cuoco si portò una sigaretta alle labbra.

- Lo facciamo ancora – urlò esaltato.  Sanji si fece scivolare la sigaretta ancora spenta dalla bocca guardandolo perplesso. Il viso di Rufy era raggiante.

- Ascoltami bene. Non ti nego che sia stato piacevole ma... – Sanji fu interrotto

- E allora facciamolo ancora! Dai vieni! – il capitano gli si catapultò addossò avvolgendogli le braccia al collo.

- Aspetta un secondo Rufy, aspetta! – urlò Sanji cercando di bloccargli la bocca con la mano. Il capitano si staccò sbuffando.

- Che c’è? – chiese corrucciato.

Sanji sapeva che per uscire da quella situazione doveva ricorrere a qualche “trucchetto

Prese un'altra sigaretta, stavolta riuscendo ad accenderla, mentre il capitano lo guardava ansioso.

- Sentimi. Ora non posso baciarti ma quando diventerai il re dei pirati, ti darò tutti i baci che vuoi. Ci stai? – propose il cuoco allungandogli la mano. Rufy sorrise entusiasta.

- Allora è solo questione di tempo! – affermò stringendo la mano del compagno. Sanji sorrise sollevato. Forse era riuscito a cavarsela, almeno per un po'.

- Un’ultima cosa... – Sanji fu interrotto nuovamente.

- Non preoccuparti! Non lo dirò a nessuno! – esclamò il capitano anticipando il cuoco.

- Sarà la nostra promessa! – aggiunse poi con un enorme sorrise sul viso.

Sanji lo guardò sorpreso. Allora non era così tonto!

Sempre sorridendo il capitano scese le scale correndo verso la polena. Ci saltò su e iniziò ad urlare.

- Diventerò il re dei pirati!!!!!! –

 

Sanji scosse la testa, poi scese anche lui.

- Ehi cuoco – le parole di Zoro lo raggiunsero alle spalle.

- Che c’è? – mormorò a denti stretti il biondo, per non lasciar cadere la sigaretta.

- Si può sapere che hai detto a quell’idiota? Se è possibile, è ancora più chiassoso del solito -  brontolò lo spadaccino.

Sanji sorrise.

- Cosa gli ho detto... se ti comporterai bene, magari un giorno lo dirò anche a te – ghignò il cuoco guardandolo con la coda dell’occhio. Poi si diresse in cucina.

 Zoro brontolò qualcosa di impreciso tornando a sonnecchiare.

Non lo capiva proprio quel cuoco, ma di una cosa era certo, gli stava proprio sulle scatole!

 

 

 

The end

 

 

 

Alla fine c’ho dovuto mettere un po’ di zorosanjismo, purtroppo è più forte di me!

Anche se Rufy io lo trovo semplicemente adorabile *_* chissà che non mi cimenti in un bel triangolo  >__> 

(Attenzione: fanfic perversa work in progress) ^__^

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: kiara_star