No,
non ho sbagliato a scrivere i personaggi di questa fic:
sto parlando proprio di una Sanji x Rufy!
La
colpa è di “Bloodlily”
che mi ha incuriosito con la sua bella fic a provare
questa strana accoppiata ^__^
All’inizio
pensavo fosse assurda poi invece mi ha stuzzicato l’idea di loro due insieme!
Ma
non preoccupatevi non tradirò mai la mia fede zorosanjiana! (leggere per
credere) ;D
Questo
breve episodio è ambientato poco dopo l’entrata in ciurma di Sanji. Spero vi piaccia!
Un
kiss a tutti e grazie ancora per i vostri commenti!
Non sapete quanto mi rendano felice ç__ç
Ma
ora, come dico sempre, bando alle ciance e buona lettura! Chiara
Il tempo delle mele
Rufy entrò in cucina
spalancando la porta. Sanji, che stava lavando i piatti, si voltò per
controllare chi fosse. Quando riconobbe il capitano mangione tornò al suo
lavoro, sicuro che il ragazzo si sarebbe diretto verso la carne che stava sul
tavolo.
- Sanji, dammi una mela! –
ordinò il capitano, stranamente serio. Sanji, che non poté vedere quell’espressione
così inusuale, sospirò.
- Guarda che se hai fame
c’è della carne in tavola – suggerì il cuoco insaponando un piatto.
- No, voglio una mela! –
ripeté il ragazzo. Sanji si voltò a guardarlo. Certo che Rufy, per quel poco
che aveva imparato a conoscerlo, non era tipo da rifiutare della carne, e per
una mela poi... mah, in fondo non stava a lui decidere le voglie degli altri.
- Ce ne sono alcune in
quel cesto – il cuoco indicò l’oggetto con una mano, lasciando cadere un po’ di
schiuma sul pavimento. Rufy seguì le indicazioni del compagno e si diresse a
passo spedito verso il piccolo cestino di vimini. Lo osservò attentamente
avvicinandosi con il viso. Prese una mela e la squadrò in ogni angolazione, poi
storse il naso riponendola. Ne prese un’altra e ripeté lo stesso gesto.
Sanji aveva finito di
lavare i piatti ed asciugandosi le mani si avvicinò al capitano.
- Si può sapere che stai
facendo? – chiese incuriosito da quel suo strano atteggiamento. Gli altri gli
avevano detto che Rufy era un ragazzo “particolare”, e in effetti aveva potuto
constatarlo di persona, ma ancora non si era abituato a quelle sue stramberie.
- Questa è perfetta!-
esultò Rufy senza badare alla domanda del compagno. Poi si voltò raggiante
verso di lui ed uscì dalla cucina ridacchiando.
Sanji si grattò la testa
sospirando. Cavolo se era un tipo bizzarro! Ma forse, se non fosse stato così,
non avrebbe mai accettato di entrare a far parte della sua ciurma. E poi il
capitano aveva insistito tanto... fu la prima volta che Sanji ebbe la
sensazione di essere davvero “voluto”.
Zeff gli voleva bene e questo non lo metteva in dubbio, ma
all’inizio l’aveva preso con sé, solo per un senso di dovere e anche un po’ per
necessità. Anche i suoi stessi colleghi cuochi, a cui era affezionato, tutto
sommato lo rispettavano perché conoscevano il suo caratteraccio. Alla fine non
aveva mai avuto nessuno che lo accettasse non perché fosse un “moccioso” o uno
che menava, ma solo perché fosse Sanji.
Fino a quando non aveva
incontrato Rufy.
Il capitano poi, una sera,
gli aveva detto, che anche se non fosse stato un cuoco straordinario, l’avrebbe
voluto lo stesso nella sua ciurma! Alle orecchie di Sanji quelle parole avevano
avuto lo stesso effetto di una abbraccio caloroso.
Mentre era immerso nei suoi pensieri, qualcuno
entrò in cucina sghignazzando.
Con le lacrime agli occhi,
Usopp si sedette su una sedia e balbettò al cuoco il bisogno di qualcosa da
bere.
- Che idiota! – continuava
a ridersela Usopp.
- Tieni – il cuoco gli
porse un bicchiere d’acqua che il cecchino mandò giù in un sorso.
- Si può sapere che hai da
ridere? – chiese sedendosi di fronte al compagno.
Usopp, che ancora rideva,
si schiarì la voce.
- È.. è Rufy... è proprio
un babbeo! – riprese a ridere il ragazzo. Sanji gli tirò il naso per farlo
rispondere.
- Ok ok
– borbottò Usopp. Poi diete un colpo di tosse.
- Allora Rufy,.. oddio
ancora non ci credo... – il ragazzo tornò a sghignazzare. A quel punto Sanji
gli tirò un pugno in testa.
- Avanti parla – ringhiò
spazientito. Ora o sputava il rospo, o avrebbe assaggiato i suoi calci.
Sbuffando il cecchino
tornò a fiatare.
- Che maniere... comunque
devi sapere che il nostro capitano.. non ha mai dato un bacio a nessuno – fece
un’altra risatina. Poi notando l’espressione neutra sul viso del cuoco si
ricompose.
- Beh, che c’è di male –
esclamò Sanji accendendosi una sigaretta e tirando una leggera boccata. Usopp
lo guardò perplesso. Pensava che uno come Sanji, avrebbe trovato la cosa,
alquanto buffa!
- Scusa, devi mettere che
è strano. Cavolo, in fondo non è più un bambino – sentenziò il cecchino.
- L’hai preso in giro per
questo? – chiese il cuoco leggermente serio in volto.
- IO? Ma và... cioè dai Sanji!
È che sembra una cosa ridicola... pensare che mi ha anche chiesto come si fa!
Troppo uno spasso quel capitano! – esclamò sorridente Usopp
- Io gli ho detto che
poteva provare con una mela... non ci credo... era davvero lì a baciare...
una... mela! – il cecchino si sganasciò sul tavolo continuando a ridersela alle
lacrime.
Sanji scosse la testa
alzandosi. Che Usopp era un idiota era chiaro, ma che si prendesse gioco così
di Rufy, un po’ lo infastidiva. Forse quei due avevano un rapporto da fratelli,
ma non riusciva a mandare giù quello
sfottò.
Uscì dalla cucina,
lasciando Usopp alle sue risate.
Diete un’occhiata in giro
ma non riusciva a trovare il capitano da nessuna parte. Si incamminò per raggiungere Zoro che stava sonnecchiando
all’ombra.
- Ohi, hai visto Rufy? – chiese
svegliando lo spadaccino. Zoro aprì gli
occhi molto infastidito.
- Non sono la sua balia –
rispose con poca voglia di farlo.
- Non ti ho chiesto
questo, ma se l’avevi visto. Poi, se sei così stupido da non capire neanche una
domanda così semplice, non sono problemi miei – sospirò il cuoco.
- Senti un po’ cuoco da
quattro soldi, a chi hai dato dello stupido?! – si alterò Zoro. Sanji si limitò
a scrollare le spalle soffiando un po’ di fumo.
- Lascia stare – mormorò
andando via.
Zoro iniziò ad urlargli contro
ma, forse per pigrizia, forse per orgoglio, non gli andò dietro. Lo guardò solo allontanarsi, pensando che
quel tipo gli stava proprio sulle scatole. Quel damerino... tzè...
Mentre si lasciava alle
spalle gli insulti di Zoro, Sanji notò la sagoma inconfondibile del cappello di
Rufy, spuntare da dietro ad una botte. Si avvicinò lentamente.
Sentì il rumore di uno
schiocco di labbra.
- Che stai facendo? – chiese affacciandosi
dalla botte. Rufy alzò la testa verso di lui, poi sbuffò e tornò a fissare la
mela fra le mani. Sanji si sedette accanto al capitano.
- Non capisco – mormorò
Rufy con tono abbattuto.
- Cosa non capisci? –
chiese ancora Sanji, per niente infastidito dal fatto che il ragazzo continuava
a non rispondere a nessuna delle sue domande. Rufy si voltò a guardarlo, poi
gli porse la mela senza dire nulla. Il cuoco la prese sorridendo. Notò che il
capitano lo fissava aspettando che facesse chissà cosa. Sanji si tolse la
sigaretta dalle labbra e diede un morso alla mela.
- No Sanji! Non devi
mangiarla! – brontolò Rufy riprendendo dalle mani del ragazzo il frutto. Sanji
rise.
- Le mele si mangiano...
perché che volevi farci? – chiese sperando che almeno stavolta dicesse qualcosa
di inerente a ciò che gli aveva domandato.
Rufy tornò a fissare la
piccola sfera rossa. Poi sospirò
- Non ci riesco – sussurrò
triste. Sanji non poté fare a meno di ridere. In fondo Usopp aveva ragione, era
un vero spasso quel ragazzo!
- Che hai da ridere? –
borbottò Rufy incrociando le braccia.
- Non dare ascolto ad
Usopp... lo sai che dice un sacco di stupidaggini - esclamò il cuoco gettando
la sigaretta dopo un’ultima boccata. Rufy lo guardò non troppo sorpreso. Non
gli chiese come facesse a sapere di Usopp, non perché pensava che forse il
cuoco aveva parlato col cecchino, ma perché in cuor suo, credeva che Sanji
avesse capito tutto senza bisogno di parole. Sanji era un tipo sveglio, per
questo lo aveva voluto con lui!
- È difficile! C’ho
provato e non ci riesco, e poi non capisco che divertimento ci sia! – brontolò
Rufy ingoiando la mela in un sol boccone.
- Prima di tutto, non è
difficile. Seconda cosa, è normale che a farlo con una mela, non ci sia nulla
di divertente – sospirò Sanji. Rufy lo guardò titubante.
- E allora che devo fare?
– chiese al biondo.
- Tu non devi fare nulla.
Quando incontrerai una persona che ti piace, vedrai che ti verrà naturale –
affermò Sanji sorridendogli.
L’espressione del capitano cambiò in un secondo.
Come colpito da un
fulmine, Rufy esclamò
- Allora è tutto qui! – il
tono di chi ha fatto la scoperta più importante del secolo.
Sanji lo guardò dubbioso.
Sicuro che avesse capito davvero quello che voleva dire?
- Posso baciarti Sanji? –
chiese sempre sorridente. Il cuoco sgranò gli occhi
- Ma che cavolo dici Rufy?
Perché dovrei baciarti? – urlò agitato. Il capitano si rabbuiò
- Ma tu hai detto che con
una persona che ti piace ti viene naturale... – brontolò.
Sanji si passò una mano
fra i capelli sospirando. Poi sorrise guardando l’espressione imbronciata del
ragazzo.
- Rufy, io intendo un
altro tipo di piacere – tentò di far capire al ragazzo la differenza fra
affetto e attrazione, fra amicizia ed amore, insomma: un’impresa!
Gli portò diversi esempi
ma sembrava tutto incomprensibile per Rufy.
Alla fine il cuoco
rinunciò
- Basta è tutto inutile –
sospirò il biondo. Sul viso del capitano era rimasta quell’espressione confusa
e anche un po’ abbattuta.
- Ci tieni davvero tanto a
dare un bacio? – chiese rassegnato il cuoco. Rufy fece un grosso sorriso
annuendo con la testa.
- Va bè,
ho capito – Sanji sorrise. Si avvicinò di più al ragazzo togliendogli il
cappello. Il capitano lo guardava fare un po’ dubbioso.
- Non preoccuparti. Ora
fai quel che ti dico – lo rassicurò arruffandogli i capelli.
- Allora, inumidisci le
labbra così – sussurrò il cuoco passandosi leggermente la lingua sulla labbra.
Rufy ripeté il gesto del cuoco, anche se con un po’ più di incertezza.
- E ora? – chiese ansioso.
Sanji sorrise e poggiò un pollice sul suo mento avvicinandogli il viso.
- Socchiudi le labbra –
sussurrò. Poi aspettò che il ragazzo facesse quello che gli aveva detto.
- Ora chiudi gli occhi...
– le ultime parole si spensero mentre Sanji poggiava le labbra su quelle di
Rufy. Le premette un poco poi si staccò. Si allontanò leggermente notando che
Rufy aveva ancora gli occhi chiusi. Non voleva rendere quel bacio troppo “profondo”,
ma a quell’espressione adorabile non poté frenarsi. Avvicinò nuovamente le
labbra a quelle del capitano, sentendo che questa volta era Rufy a premerle
contro le sue. Lentamente fece scivolare la sua lingua nella sua bocca,
incontrando quella del capitano. Iniziò ad accarezzarla dolcemente, e dopo
qualche attimo di esitazione sentì Rufy ricambiare quelle carezze con la sua
lingua. Portò la mano dietro la sua nuca intrecciando le dita nei capelli neri
del ragazzo, e spinse la testa verso la sua rendendo quell’incontro ancora più intenso.
Lasciò che le loro lingue
si sfiorassero ancora, poi lentamente staccò le labbra dando un ultimo piccolo
bacio sulla bocca del capitano.
Tolse la mano dai suoi
capelli andando a recuperare il capello da terra e riponendolo sulla sua testa.
Rufy aprì lentamente gli occhi tenendo ancora le labbra socchiuse.
- Allora, come ti è
sembrato? – chiese naturale il cuoco. Rufy lo guardava senza rispondere. Sanji
pensò che forse era rimasto deluso. Non sarebbe stata una sorpresa. Con tutte
le fantasie che Usopp gli aveva messo in testa, chissà il capitano quale strana
sensazione si aspettavo da un semplice bacio!
- Wow – sospirò Rufy .
Sanji sorrise abbassandogli il cappello sugli occhi.
- Almeno ora sei contento...
Non dare più retta a quello che dice Usopp – il cuoco si alzò.
Il capitano si rialzò il
cappello guardando il compagno
- Ohi Sanji – lo chiamò sollevandosi
anche lui da terra.
- Dimmi Rufy – il cuoco si
portò una sigaretta alle labbra.
- Lo facciamo ancora –
urlò esaltato. Sanji si fece scivolare
la sigaretta ancora spenta dalla bocca guardandolo perplesso. Il viso di Rufy
era raggiante.
- Ascoltami bene. Non ti
nego che sia stato piacevole ma... – Sanji fu interrotto
- E allora facciamolo
ancora! Dai vieni! – il capitano gli si catapultò addossò avvolgendogli le
braccia al collo.
- Aspetta un secondo Rufy,
aspetta! – urlò Sanji cercando di bloccargli la bocca con la mano. Il capitano
si staccò sbuffando.
- Che c’è? – chiese
corrucciato.
Sanji sapeva che per
uscire da quella situazione doveva ricorrere a qualche “trucchetto”
Prese un'altra sigaretta,
stavolta riuscendo ad accenderla, mentre il capitano lo guardava ansioso.
- Sentimi. Ora non posso
baciarti ma quando diventerai il re dei pirati, ti darò tutti i baci che vuoi.
Ci stai? – propose il cuoco allungandogli la mano. Rufy sorrise entusiasta.
- Allora è solo questione
di tempo! – affermò stringendo la mano del compagno. Sanji sorrise sollevato.
Forse era riuscito a cavarsela, almeno per un po'.
- Un’ultima cosa... –
Sanji fu interrotto nuovamente.
- Non preoccuparti! Non lo
dirò a nessuno! – esclamò il capitano anticipando il cuoco.
- Sarà la nostra promessa!
– aggiunse poi con un enorme sorrise sul viso.
Sanji lo guardò sorpreso.
Allora non era così tonto!
Sempre sorridendo il
capitano scese le scale correndo verso la polena. Ci saltò su e iniziò ad
urlare.
- Diventerò il re dei
pirati!!!!!! –
Sanji scosse la testa, poi
scese anche lui.
- Ehi cuoco – le parole di
Zoro lo raggiunsero alle spalle.
- Che c’è? – mormorò a
denti stretti il biondo, per non lasciar cadere la sigaretta.
- Si può sapere che hai
detto a quell’idiota? Se è possibile, è ancora più chiassoso del solito - brontolò lo spadaccino.
Sanji sorrise.
- Cosa gli ho detto... se
ti comporterai bene, magari un giorno lo dirò anche a te – ghignò il cuoco guardandolo
con la coda dell’occhio. Poi si diresse in cucina.
Zoro brontolò qualcosa di impreciso tornando a
sonnecchiare.
Non lo capiva proprio quel
cuoco, ma di una cosa era certo, gli stava proprio sulle scatole!
The end
Alla
fine c’ho dovuto mettere un po’ di zorosanjismo, purtroppo è più forte di me!
Anche
se Rufy io lo trovo semplicemente adorabile *_* chissà che non mi cimenti in un
bel triangolo >__>
(Attenzione:
fanfic perversa work in progress)
^__^