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Autore: elyxyz    09/11/2008    24 recensioni
Un’interpretazione alternativa al finale dell’episodio n°13, ‘Fuoco contro Acciaio’.
“Cos’è?! Oggi piovono cani e gatti?” ipotizzò, tra il polemico e il divertito. “E’ la Giornata del Randagio e nessuno me l’ha detto?!”
(Roy x Ed)
Storia partecipante al Contest 100 Prompts! indetto da Fanfiction Contest ~ {Collection of Starlight since 01.06.08}
Dopo quasi 5 mesi d’attesa, ecco postato il nuovo capitolo. Avviso comunque i lettori che i futuri aggiornamenti saranno più frequenti ma ancora irregolari.
Genere: Romantico, Malinconico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: What if? (E se ...), Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il seguente scritto contiene lievi riferimenti yaoi

Il seguente scritto contiene lievi riferimenti yaoi.

 

L’incastro cronologico di questo cap è ininfluente per la sua comprensione; ad ogni modo, è ambientato quando Roy e Ed hanno iniziato da poco a convivere.

 

Per ulteriori spiegazioni, vi rimando alla conclusione della fic, dopo la lettura.

 

 

Dedicato ad Arianna, che tra qualche giorno compie gli anni.

Mi spiace, cucciola, ma temo di non poterti regalare nient’altro in tempi ragionevoli.

Spero almeno che ti piaccia.

 

A quanti commenteranno.

Ai vecchi e ai nuovi lettori.

Grazie.

 

 

Pesce gatto

 

by elyxyz

 

 

 

 

Edward Elric canticchiava allegramente un motivetto senza senso che lo metteva di buonumore.

Era orgoglioso della cena che era riuscito a procacciarsi.

Guardava con fierezza quella sfavillante trota fario che campeggiava, vinta, sul ripiano del lavello: uno splendido esemplare col ventre bianco grigiastro argentato, rivestito di macchie puntiformi nere e rosse sul dorso olivastro, l’occhietto vitreo che lo scrutava in modo accusatorio.

Una bestia da quasi un chilo, ed era stato un gioco da ragazzi tirarla fuori dall’acqua, senza peccare di finta modestia.

In fondo, non era mica Roy, lui!

Ne bastava uno, in famiglia, a fare il gradasso.

 

Però, certo… non capitava tutti i giorni una cosetta così graziosa, - puzzo fisiologico a parte - e l’amor proprio di poter dire che la cena era tutto merito suo - dalla materia prima al risultato finale.

 

Quel weekend, mentre l’Alchimista di Fuoco era stato sommerso da scartoffie infinite e riunioni improrogabili, ne aveva approfittato per fare una piccola fuga fuori città con suo fratello: vista la bella stagione, avevano sfruttato l’occasione per rinverdire i vecchi tempi, andando a pescare nel torrentello che poi confluiva nel Blue River - tanto caro ad Havoc e alle sue esche - così simile a quello che scorreva appena fuori Resembool, dove l’acqua era ancora limpida e fresca, e dove da bambini sguazzavano allegramente d’estate, assieme a Winry.

 

Il risultato di quella velleità ittica erano stati un pugno di pescetti - poco più che sardinelle - e quel bestione inaspettato.

Perché sì, bisognava dire che l’entusiasmo della pratica sportiva non era mai stato supportato da un altrettanto consistente introito animale.

Fin da piccoli, lui e Al avevano fatto i conti con le figuracce e le delusioni, ma in fondo lo facevano per il gusto di farlo, non per il risultato.

C’era un ché di misticamente segreto e arcano, nell’infilare un’esca nell’amo e a star lì, ad attendere per ore, bisbigliando appena, per non spaventare i pesci.

Che poi quelle dannate bestiacce fossero più furbe di loro, beh… quello era un altro conto.

E lui non ci teneva a doverlo spiegare a chicchessia.

Winry non li aveva mai capiti, quand’erano piccoli; e Roy non lo faceva adesso. Difatti con lui non era mai andato a pesca. E non lo attraeva neppure farlo, a dirla tutta.

Mustang aveva altre concezioni - inconciliabili con le sue - del termine ‘oziare’. E, benché in quest’arte fosse un innegabile maestro, Edward ci teneva a chiarire che ne prendeva le distanze.

Pescare non era oziare. Era uno sport.

 

 

Introducendo una variante alla canzoncina, finì di pulire le sue prede dalle interiora, fantasticando sul modo migliore di cuocerle saporitamente… alla brace, al vapore, al forno… alla mugnaia, oppure lessate, o ancora fritte

 

Il problema era la misura.

I pesciolini non si sarebbero adattati al tempo necessario per quello più grosso - il suo orgoglio - e inevitabilmente qualcosa non sarebbe andato secondo i suoi piani.

 

“Sono tornato…” avvisò Mustang dalla soglia.

 

Edward si volse a guardarlo, mentre strisciava verso di lui strascicando le ciabatte.

 

“Sembri stanco morto!”

 

“Non lo sembro, lo sono.” Precisò, chinandosi a ricevere almeno un bacetto di bentornato.

 

“Lavorare seriamente ti distrugge, eh?” lo punzecchiò il biondo, sogghignando.

 

“Non me ne parlare…” si lagnò, strofinando stancamente il mento sulla spalla del più basso, in cerca di coccole.

 

“Vai a farti il bagno, così poi ceniamo e ti potrai rilassare.”

 

“Cosa si mangia di buono?”

 

Ta-dan!” Allargò le mani in un teatrale gesto onorifico, indicando la trota passata a miglior vita. “Non è meravigliosa?”

 

Mame-chan… hai intenzione incorniciarlo, quel pesce?” scherzò, “E’ meglio che lo cucini, prima che ti scappi via!” sghignazzò, prendendolo in giro.

 

“Vedrai!” replicò Edo, in tono profetico. “Ci sarà da leccarsi i baffi!”

 

Giusto in quel mentre, il loro micio fece il suo miagolante ingresso, zampettando allegramente verso le gambe di Roy. Senza perdere tempo, si strusciò con foga contro i suoi pantaloni.

 

“Ehi! Sacco di ciccia!” esordì questi, abbassando lo sguardo, mentre Ed disapprovava l’appellativo. “Com’è che siamo così affettuosi, stasera?”

 

“Vuole che tu gli dia da mangiare.” Spiegò il compagno, lavando le verdure di contorno.

 

“Ah, ecco! Mi pareva strano…” malignò, scrutandolo truce.

 

Meeooowwwww!” ripeté il gatto, contraccambiando l’occhiataccia.

 

“Sei ridotto così male che vieni ad elemosinare persino da me?!” sbottò scandalizzato.

 

Meow!”

 

Edward rise, indicando le ciotole vuote. Poi, da bravo genitore, si chinò ad accarezzare il felino impostando un’intonazione autorevole, gentile e al contempo inflessibile. “Mi dispiace, Tora. Ma il veterinario è stato chiaro: devi rispettare la dieta, e tu hai già mangiato la tua razione più di un’ora fa.

Prese uno dei contenitori, indirizzandosi al rubinetto. “Niente latte. Posso darti dell’acqua fresca, è il massimo dell’offerta.

 

Ma il micio snobbò quella gentilezza, limitandosi ad annusare guardingo, poi fece fuoriuscire un verso gutturale, vagamente infastidito.

 

“E’ inutile che protesti!” lo sgridò Roy, in tono divertito, avviandosi in corridoio. Risbucò dalla soglia. “Lasciami un quarto d’ora, Mame-chan, ma se mi addormento in ammollo vieni a prendermi, non voglio morire lessato come quella povera bestia!”

 

“Quella povera bestia si sente onorata di venir mangiata da noi!” lo contraddisse, gonfiando il petto.

 

“Sì, amore, certo. Moriva dalla voglia di avere questo privilegio.” Lo canzonò, scomparendo prima che Edward potesse partire con una delle sue tiritere infinite. “Vado a riempire la vasca.”

 

Edo sospirò, accantonando il discorso. Decise che aveva voglia di una buona frittura, perciò andò a raccattare la farina bianca dalla credenza… o era meglio il pangrattato?

 

Di sottofondo, l’acqua che scorreva in bagno copriva appena il suo rovistare tra i ripiani.

 

Fu in quel mentre che il telefono squillò.

 

Eeeeddd! Vai tu?” si sentì chiedere, la voce del compagno sovrastata dallo scrosciare. “Se è dal Quartier Generale, ed è per me…” gridò il Flame “Di’ loro che non ci sono e non ci sarò, almeno fino all’anno prossimo! Che sono partito, che sono in letargo, che sono a Briggs, vedi tu!

 

“Ok, ok. Ho capito!” ridacchiò, pulendosi le mani nel grembiule con le paperelle gialle, incamminandosi verso l’apparecchio. “Pronto?”

 

La voce squillante della sua meccanica di fiducia - nonché migliore amica - lo accolse all’altro capo del filo.

 

Winry! Ma che piacere! Come mai…?”

 

Non l’avesse mai fatto. Win si era lanciata in un approfonditissimo resoconto sull’ultimo modello di auto-mail che aveva intenzione di fargli sperimentare, un esemplare ‘super-ultra-leggero-e-resistente’ che avrebbe fatto la gioia di ogni uomo senza un arto.

 

“Senti... sono un po’ di fret-” ma non servì a nulla. Lei riprere a snocciolare, entusiasta, le innumerevoli doti e le infinite qualità, senza neppure riprender fiato tra una frase e l’altra.

 

Venti minuti dopo, sbuffando come una locomotiva, Edo riuscì finalmente a riagganciare.

Ma quand’era diventata così dannatamente chiacchierona?!

 

Mame-chan?” lo chiamò Roy, dalla camera da letto. “Chi era?”

 

Winry!” sbraitò, con un tantino di nervoso.

Aveva fame, e quella benedetta trota lo stava invocando come il soave canto delle sirene.

 

“Ah, beh...” borbottò il consorte, facendo capolino avvolto nell’accappatoio. “Facciamo finta di niente. Non ti chiederò nulla.”

 

Per una volta, Ed fu felice che il suo partner e Win mal si sopportassero. Così non avrebbe dovuto confessargli, prima del tempo, che lei aveva tutta l’intenzione di sperimentare su di lui i suoi neonati ‘gioielli di tecnologia’, come li aveva amorevolmente e maternamente definiti. Ci sarebbe stato tempo per farlo, giusto un paio di giorni prima del suo arrivo a East. In data da destinarsi, si augurò.

 

“Ma è pronta la cena?” l’interrogò il moro, strofinandosi stancamente i capelli umidi con un asciugamano.

 

“Non ancora.” Bofonchiò, perdendo gran parte del suo buonumore iniziale. “Vai a metterti il pigiama, nel frattempo provvederò.”

 

E mentre il suo uomo seguiva il consiglio, egli procedette alla volta del cucinino.

Un istante dopo, un urlo cavernoso riecheggiò per tutta la casa, dalla cantina al tetto.

 

Mustang - la maglia infilata solo a metà - corse a vedere cosa fosse successo. Lo trovò impietrito sopra lo zerbino del lavello, mentre inveiva una serie di imprecazioni contro il loro gatto; e Tora, che trascinava i resti del suo insperato happy hour verso le ciotole, con l’intenzione di finirlo - probabilmente - durante uno spuntino di mezzanotte.

 

Roy sarebbe scoppiato a ridere, se la faccia funerea del suo Fagiolino-incazzato-nero non l’avesse desistito dal farlo.

Perché sì, era oggettivamente divertente vedere il micio tigrato mentre, con considerevole impegno, trascinava sul pavimento i resti della loro cena - una lisca semiintegra e poco più.

 

“Probabilmente l’ha spinto giù dal lavello e poi…” sintetizzò, sperando che verbalizzare l’accaduto desse modo al giovane Elric di sbollire al più presto la rabbia.

 

“Si è mangiato la nostra cena!” guaì invece il biondo, facendo scricchiolare sinistramente l’auto-mail. “Stavolta lo scuoio!”

 

“Sì, amore. Si è mangiato la nostra cena…” lo assecondò, perché era la cosa più saggia da fare, al momento. “Tuttavia non credo tu voglia applicare una qualsivoglia proprietà transitiva, vero?”

 

Edward sbatté le palpebre, confuso. “Quale proprietà transitiva?” domandò, spostando gli occhioni dorati, addolorati, dal micio - che si stava letteralmente leccando i baffi - a lui.

 

Roy si fece serio. “Semplice: il gatto ha mangiato il pesce, noi mangiamo il gatto, così è come se noi avessimo mangiato il pesce.” Precisò, con linearità matematica.

 

“Mangiare Tora non mi farebbe stare meglio…” si lamentò, querulo. “Non mi restituirebbe il mio bellissimo, buonissimo, grandissimo pesce perfetto che ho pescato e quasi cucinato.”

 

“E allora mi dispiace, tesoro. Per stavolta, ci accontenteremo delle sardinelle.

 

E mentre Edo annuiva affranto, tirando su col naso, egli prese saggiamente il malandrino peloso in braccio e lo nascose in salotto, lontano dalla sua ira funesta.

 

 

Fine



Disclaimers: I personaggi citati in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

Note varie: il titolo cerca di richiamare il grigio tipico delle squame delle trote.
Purtroppo la mia incapacità tecnologica si è fatta sentire… ho lavorato per più di un’ora, cercando di riprodurre nel titolo i colori della trota fario, usando anche le scagliette, secondo Word-Art. Ne è venuto fuori un bel risultato semirealistico, ma al momento di caricare in HTML ho scoperto che alcuni effetti grafici non sono supportati, quindi ho dovuto rinunciare ç__ç
Questo non rende bene l’idea, ma pazienza. Chi non usa Explorer vedrà altri colori in questo titolo. Me ne scuso, ma non so come ovviare a questo problema.
Il significato del titolo stavolta non va preso in senso letterale, anche se si poteva usare. Ma il pesce gatto mi fa abbastanza schifo, non mi piace né da vedere né da mangiare. Perciò scindiamo le cose: abbiamo un pesce, e abbiamo un gatto.

Veniamo al cap!^^
Mi avevate chiesto di dare un po’ più spazio a Tora, e spero di avervi accontentati/e ^_____^ (anche se il vero protagonista è Ed XD).

Questo capitolo è preso da un fatto realmente accaduto. Dalla telefonata al furto di pesce.

Piccola curiosità: Ed e Roy si ritrovano per cena gli avanzi di Tora e le povere, piccole sardinelle.
Vagando in cerca di ricette per cucinare il pesce, ho scoperto che le Sardinelle aurite disidratate sono un ottimo snack da masticare per i cani, a cui piacciono molto e sono ricche fonti di proteine.

Da bravi cani dell’esercito, Roy e Ed mangeranno quelle! ^_______^



Precisazioni al capitolo precedente: uhm… forse non c’è niente da precisare ^^’

La sua collocazione è prima della gravidanza di Winry, sì, avete indovinato.

Mi fa piacere che abbiate apprezzato il cameo implicito di Albus! ^___^

E Tora mancava… ma oggi si è rifatto!

 

 

Do il benvenuto a  preffy tra i nuovi lettori!^^

 

 

Ringrazio le 134 persone che hanno messo la sottoscritta come writer preferita.

Mi sento onorata di questo (_ _)

E i 117 utenti che hanno messo It’s raining tra le loro fic preferite. (Avanti, su!, non siate timidi e lasciate un commentino^^)

 

 

Ringrazio quanti hanno letto e commentato le mie ultime fatiche:

Hunter (The Bloodhound)’ nel fandom di Twilight, una delle poche fic sul personaggio e l’introspezione di James. (NO spoiler)

 

E la mia fic originalStoriche Ingenuitàoneshot comica.

 

Se vi va, leggete e commentate. Grazie.

 

 

 

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(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)


Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche.


Grazie (_ _)

elyxyz

 

   
 
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