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Autore: BDiz Ishida Histugaya    20/12/2014    1 recensioni
[Avatar la leggenda di Aang]
[Avatar la leggenda di Aang]Dopo l'Avatar Korra e i due successivi Avatar, nel Tempio dell'aria dell'est nasce Suta
che dimostra subito grandi potenzialità se non che i monaci non vogliono farlo uscire
nel mondo esterno. Una avventura che coinvolgerà più Avatar provenienti dal
passato per salvare il futuro da un destino tremendo.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Suta aveva deciso di andare fino in fondo alla grotta per vedere come il corpo materiale si Korra stesse. Ma era da parecchi tempo che aveva raggiunto il confine tra i due mondi ma il corpo della compagnia non c'era. Jiikan aveva detto che non era un passaggio materiale, allora perché non c'era il corpo? Suta iniziò a percepire dell'ansia fino a quando sentì dei passi dietro a lui. Era l'amico mascherato. “Ah, Jiikan. Stavo cercando Korra ma non la trovo!”. Nessuna risposta. Solo dopo qualche secondo si accorse delle spade che l'altro aveva sfoderato, si avvicinava.

“Jiikan?!”.

 

 

Ciao a tutti, sono tornato dopo un po' di tempo e mi scuso con chi stava seguendo la storia che rileggendo ho giudicato orribile. Spero di aver ricominciato meglio di prima e il nome dello spirito significa letteralmente “Flagello della terra” dovuto perché fin dalla tenera età amava fare passeggiate in solitario. Adesso vi lascio con un capitolo in sé striminzito con la speranza di farne un altro! (Come al solito non l'ho riguardato, risistemerò probabilmente l'intera storia dopo averla finita).

 

Korra in quel momento stava cavalcando Tochi no Sangeki verso il villaggio degli spiriti infondo alla vallata che stavano percorrendo. Non si poteva negare che la lucertola avesse una velocità fuori dal comune, sfrecciava tra i prati come un ghepardo imbizzarrito. La ragazza rischiò parecchie volte di essere sbalzata via dalla groppa del compagno che la intimò di agganciarsi con le gambe al suo ventre. L'aria si scagliava sul viso di Korra che non riusciva a tenere gli occhi lacrimanti aperti. Non era molto comoda a dirla tutta, la pelle dell'altro era dura e scivolosa con qualche squama alzata che minacciava di infilzarla ad ogni minimo sobbalzo. Si teneva con le mani al collo di Tochi che alcune volte sbuffava per la non delicatezza del Avatar. “Che strani tipi i nuovi Avatar!” continuava a dire tra sé la lucertola. Che giornata che aveva avuto, sicuramente però non più stressante delle altre. Il povero spirito era stato fatto membro del Consiglio del villaggio in cui viveva, pratiche da sbrigare, missioni diplomatiche con gli altri spiriti, la supervisione delle terme della montagna.... Non ne poteva più e proprio quel giorno doveva essere la sua breve vacanza. Altro che vacanza! Troppi impegni, “Facevo meglio a vivere nella mia vecchia cittadina, maledetto trasferimento!”. In In quel momento fare la balia a quella che doveva essere la salvatrice dei due mondi. Bene, la situazione si faceva più che seccante per lui. Korra invece era pensierosa, come mai il suo corpo materiale era con lei? Jiikan aveva detto che il passaggio era per via spirituale e non corporale. Che si sia sbagliato? Impossibile, conosceva da poco il compagno di viaggio ma aveva dimostrato in quel piccolo lasso di tempo aveva dimostrato di essere un tipo affidabile ma sopratutto esperto del mondo degli spiriti. Qualcosa non quadrava. Comunque non avrebbe potuto riandare nella palude per raggiungerli senza svenire ancora. Sarebbe andata al villaggio per chiudere il passaggio come era da piano, Tochi le aveva detto che faceva parte del Consiglio, con il suo appoggio avrebbe dimezzato la fatica e il tempo. Il tutto non sembrava troppo difficile e magari sarebbe riuscita a passare a salutare il vecchio Iroh da qualche parte, dopotutto doveva ancora ringraziarlo come si deve per averla aiutata a scappare dalla foresta spiritata della volta precedente. Alzò lo sguardo e in lontananza scorse i primi edifici del villaggio. “Eccoci arrivati Avatar, ti porto nella mia tana. Ti ospiterò lì, domani andrò al consiglio e cercherò di convincere i miei colleghi della tua proposta. Intanto tu fatti un giro da qualche parte, magari alle terme”. L'idea non era per niente male, Korra pensò che dopo la palude allucinogena un bel bagno le avrebbe fatto proprio bene. Presto arrivarono davanti alle mura di sicurezza interamente costruite in legno con una vedetta in cima. Da essa sbucò un piccolo spiritello violaceo che appena riconobbe Tochi gli rivolse un grande sorriso gridandogli “ Buongiorno signor Tochi no Sangeki, di ritorno da una delle sue passeggiate mattutine suppongo e vedo in compagnia di..... o mi scusi signorina Avatar, non l'avevo riconosciuta da qui sopra! Benvenuta nel villaggio di Ichi no kōsaten!”. Le mura di legno si aprirono lentamente di fronte ai due con un gran fragore cigolando. La prima cosa che si riuscì a vedere era il grande spiazzo piastrellato circolare circondato da abitazioni costruite in paglia e fango. Al centro una fontana argentata come la sua acqua all'interno zampillava essa con incredibili acrobazie aeree per poi ritornare nell'ampia vasca. Numerosi spiriti guardavano stupefatti lo spettacolo affollando la strada, urla e schiamazzi echeggiavano dovute a commercianti che cercavano di attirare gente e le grida meravigliate degli spettatori. Il primoo commento di Korra fu “ Questo posto è molto strano”.

Tochi si fece spazio tra la folla e chiese “Che cosa te lo fa pensare?”

“Non è come gli altri posti del mondo degli spiriti, è tutto molto materiale non so se mi spiego”.

“Questo è perché tu sei sempre stata nell'anello inferiore, questo è l'anello secondario”.

“è come a Ba Sing Se! Gli anelli inferiori sono più arretrati e quelli più in alto sviluppati!”

“Esatto, secondo te da chi hanno preso l'idea gli umani quanto hanno costruito quella città?”.

Al passaggio della ragazza i presenti la salutavano con cortesia e Korra ne fu molto lusingata.

“Sono davvero popolare qui!” esclamò sorpresa.

“Specialmente qui, l'Avatar Aang riequilibrò la vita da queste parti, prima c'era solo distruzione”.

Una punta di rammarico si percepì nella voce di Tochi e Korra non domandò altro.

Finalmente riuscirono ad uscire dalla piazza e ad incunearsi in una via secondaria.

Svoltarono però diverse volte e si fermarono d'avanti ad un baldacchino di legno mal messo.

Su di esso appariva uno striscione con su scritto “Casa del consigliere numero ventidue”.

Non sembrava esattamente l'abitazione di una rispettata persona di politica ma più che altro un emporio in fallimento almeno dall'esterno perché all'interno era ancora peggio. Il suolo non era rivestito ed era costituito da dune di fango e legno, vi era un solo mobile ossia una libreria straripante di libri vecchi. Sulla parete di fondo vi era una nicchia probabilmente per la notte.

Tochi si sedette con un grande sospiro per terra leccandosi una zampa. La ragazza invece stava facendo passare in rassegna tutti i volumi in possesso dello spirito. Non ne conosceva nessuno, vi erano titoli strambi e alcuni scritti in una lingua incomprensibili, altri sembravano vecchie pratiche lasciate lì ad ammuffire. “Ti interessano?” chiese Tochi all'Avatar. Lei non rispose, era troppo occupata a decifrare una pagina di un testo storico. “Te li dovrai far piacere, per oggi starai qua e non dovrai uscire, non ti devi far troppo notare. Domani mi occuperò del tuo caso al Consiglio.

Suta indietreggiava in posizione di combattimento, l'amico invece rimaneva fermo ed in silenzio con in pugno le sue sciabole. Il monaco lo aveva già chiamato un paio di volte ma non aveva ricevuto nessuna risposta, sentiva di essere in pericolo quindi decise di smuovere la situazione. Lanciò una raffica di vento che l'altro schivò senza problemi, la sfruttò per alzarsi in aria e ribaltarsi. Si appoggiò con i piedi al soffitto roccioso per effettuare una piroetta ed atterrare dietro al ragazzino. Suta reagì girandosi di scatto e lanciando di istinto una fiammata bloccata dall'avversario, si allontanò e cominciò a richiamare l'acqua dei rigagnoli lungo le sue braccia. Lanciò poi due getti ghiacciati che furono spezzati dalle spade di Jiikan. Il monaco allora cercò di schiacciarlo tra due massi ma l'altro sgusciò via in tempo, si scansò di fianco ma non ebbe il tempo di contrattaccare, l'altro era già sopra di lui. Lo disarmò di una sciabola e la puntò al suo.

Aveva un insolito ghigno malvagio stampato sul viso, avrebbe trafitto l'altro se esso non lo fece cadere con una spazzata e gli urlò in faccia “Suta! Riprenditi!”. Il ragazzo si mise a sedere ansimante. Diede un'occhiata in giro, la caverna era devastata ma non a causa dello scontro di prima, il suolo era squarciato come le pareti. Lo sguardo ricadde su Jiikan e gli chiese “Cosa è successo?!”. Il compagno lo indicò. Possibile che fosse stato lui?

Inaspettatamente la notte Korra dormì tutto il tempo, stava accompagnando Tochi al consiglio visto che le terme erano sulla strada. Ancora una volta sembrava essere trattata come una regina dalla gente del posto. Il Consiglio si trovava vicino alla piazza del giorno precedente, precisamente al centro del villaggio. Era l'edificio più alto di tutti, completamente bianco con una bandiera rossa in cima, di certo non si poteva ignorare un edificio così. Ed ecco presentarsi la fontana. Come il giorno precedente il posto era invaso da gente. Svoltarono e presto finirono d'avanti ad un bivio, Tochi andò nella via di destra mentre Korra in quella di sinistra. L'altro le aveva indicato la strada per le terme il giorno precedente ed infatti ci arrivò senza problemi. Era una struttura interamente composta da legno e decorata con diversi striscioni colorati. Una insegna rossa campeggiava su di un porticato che sovrastava le terme con scritto “Le terme vapore”. La ragazza entrò e fu accolta dalla reception da uno spirito umanoide mezza scimmia “Buon giorno signora Avatar”. Le porse una una tessera con scritto il numero della vasca che Tochi le aveva prenotato. Poi lo spirito la condusse lungo un corridoio tappezzato di tessuto rosso con diverse porte alle pareti, sembrava un albergo più che un centro terme. Finalmente arrivarono alla vasca numero 192. Korra entrò mentre la scimmia se ne andava. La stanza era estremamente più grande di come sembrava dall'esterno. Un flusso di acqua calda fluiva da una sorgente artificiale sulla parete alla sua destra e ricadeva in un piccolo stagno adornato da vegetazione e fiori che ricoprivano le rocce e il suolo. Vi erano anche delle palme disseminate lungo tutta la zona. Il vapore poi inondava la camera e rendeva sfocati i vari colori sgargianti. La ragazza rimase allibita, si avviò incredula vicino al laghetto. Disposti sulla riva vi erano parecchi asciugamano e qualche kimono. Korra constatò la temperatura dell'acqua con la mano, pi si svestì e si immerse nell'acqua. Sguazzò felicemente rilassandosi finalmente un po' e si levò tutti i suoi problemi di dosso, sembrava che le terme avessero un effetto rinvigorente e fortificante. La ragazza si sentì subito meglio e tiro un sospiro “Chissà come se la stanno cavando Suta e Jiikan, quei due si staranno annoiando a morte immagino. Una cosa che non si spiega è che perché il mio corpo non sia rimasto nel mondo umano. Forse è uno dei piani contorti di Jiikan” disse fra sé ricordandosi improvvisamente dei due. Si immerse completamente e se ne sto a guardare il fondo della vasca. Un rumore però interruppe il suo riposo e presto una luce accecante si diresse verso di lei. Un secondo e poi vi fu una grande esplosione che fece saltare all'aria il lago. L'acqua si sollevò di colpo e del fumo impedì la visuale. Una figura si mise in piedi su di una roccia sopraelevata a guardare la scena dopo il colpo che aveva inferto. Guardò compiaciuto il lavoro fatto ed esclamò “Fin troppo facile, mi aspettavo qualcosa di più emozionante dalla famosa Korra. Niente di che invece, eliminare il suo spirito è stato una vera noia!”. Se ne stava per andare quando una voce lo chiamò “Ehi! Tu! Razza di pervertito, mi attacchi mentre mi lavo?!”. Korra sbucò dai massi mentre si metteva addosso un yukata giallo mezzo stropicciato. “Cosa volevi dire con distruggere il suo spirito? Non hai sentito le novità? Sono carne e ossa, per eliminarmi dovrai sforzarti un po' di più di così!”. L'altro la guardò sorridendo “Finalmente qualcosa di interessante, SuiSei sarà contento del mio lavoro!”.

 

Sono inaspettatamente riuscito a scrivere il nuovo capitolo abbastanza in fretta ed è inutile dire che non l'ho ricontrollato, come già detto riscriverò la storia una volta finita. Vediamo presentarsi un nuovo personaggio ( possibilmente con disturbi psichici) fare la sua comparsa e la descrizione la fornirò nel prossimo capitolo ma per dare subito l'idea assomiglia di Ichimaru di Bleach con qualche variazione.

 

  
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