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Autore: TheDarkLightInsideMe    21/12/2014    2 recensioni
Federica, Eleonora e Egle sono tre ragazzine tra i dodici e i tredici anni. E fin qui mi pare tutto normale.
Federica ha letto tutta la saga del Mondo Emerso, Eleonora sta leggendo le Cronache ed Egle (peraltro sorella maggiore di Eleonora) inizierà a leggere la prima trilogia dopo che la sorella l'avrà terminata. E anche questo non mi pare un granché emozionante.
Ma il Mondo Emerso, dopo gli avvenimenti narrati nella trilogia delle Leggende, è di nuovo in pericolo, e toccherà a tre ragazzine di un altro mondo salvarlo, insieme ad alcuni dei personaggi più importanti della saga.
D'altronde, con un po' di fantasia possiamo essere tutti un po' speciali.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ido, Kryss, Nuovo personaggio, San, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
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Capitolo 14 ~ La fine.

 

Il corpo del mezzelfo si irrigidisce tra le mie braccia dopo un ultimo sussulto; impaurita riapro gli occhi e scopro che chiuderli per sempre è una soluzione che mi tenta abbastanza da desiderare che Haide mi ammazzi o da farlo io stessa.
Per i primi istanti mi rifiuto di crederci, mi rifiuto di vedere quel liquido vermiglio attaccarsi ai miei vestiti.
<< Questo non me l’aspettavo… >> il commento di Haide, di quel maledetto, mi arriva come un’eco sfocata, come se mi trovassi in un sogno. O meglio, in un incubo.
Il respiro mi si fa più affannato, il battito del mio cuore accelera considerevolmente, il mio intero corpo inizia a tremare.
Le corde oscure dell’incantesimo di Haide iniziano a bruciare di fiamme dai riflessi neri intorno ai miei polsi, liberandomi. Con delicatezza prendo il corpo di San fra le braccia, scuotendolo leggermente.
<< Non è vero, stai fingendo, è tutto un incubo… >> mormoro, creando frasi sempre più sconnesse e interrotte dai singhiozzi.
Ma la spada di Nihal gli affonda nella carne trapassandola, e il suo cuore si è fermato, e il sangue continua a sgorgargli dal ventre, sempre più lento.
Con le mani tremanti stendo il suo corpo sul pavimento della terrazza, soffermandomi con lo sguardo sul suo viso rilassato, sulle palpebre chiuse, sui capelli smossi sulla fronte.
Più cose osservo su quel viso, più le lacrime si susseguono sul mio, ma non riesco a distaccare lo sguardo da quei lineamenti perfetti, da quella pace che la morte trasmette ad un cadavere con il suo pallore. E forse oggi desidero davvero avere lo stesso destino di colui che è stato, anche se per un tempo infinitamente minimo, il mio Maestro.
Così Sarnek per Dubhe, così Ido per San. Quanti allievi dovranno ancora veder morire i loro maestri, di battaglia e di vita? Quanto sangue dovrà essere sparso ancora, prima che l’uomo decida di estinguersi dalla vergogna?
<< Lo vedi, Hatsya? Lui si è tolto la vita pur di non toglierla a te. Gira che ti rigira, non sei forse sempre tu la causa della morte delle persone che ami? >>
Haide mi si avvicina lentamente, pronunciando quelle parole così crude ma così vere che non voglio ammetterlo a me stessa.
<< No, no! Sta’ zitto, sta’ zitto! >> le mie non sono solo urla, le mie sono le urla di un pazzo rinchiuso per troppo tempo nel suo mondo che viene a contatto con la dura realtà all’improvviso. Mi premo le mani sulle orecchie, stringendo con forza diverse ciocche di capelli tra i pugni, chiudendo gli occhi per non vedere quell’uomo dall’aspetto infantile estrarre senza sforzo o rimorso la spada nera dal corpo di San.
<< Quando accetterai la realtà? Quando ammetterai di essere tu la colpevole di tutte le morti che hai visto finora? >>
Le mie urla si fanno più elevate, adesso sono vere e proprie grida di dolore.
<< Muori mettendo una distanza invalicabile tra te e i tuoi cari, o fanne cibo per la tua furia! >>
Continuo a tremare convulsamente, le mani strette sul petto come se pregassi, ma le urla non si attenuano e le lacrime continuano a scorrermi, ghiacciate, lungo le guance.
Haide sta per calare la spada su di me, quando si ferma all’improvviso, la lama a mezz’aria.
È un attimo.
Il globo argentato che avevo evocato inconsapevolmente tra le mie mani si espande a dismisura; lo rilascio con un ultimo grido. << No! >>
Poi tutto, intorno a me, si illumina di bianco.
 
Zaniah alza lo sguardo verso la barriera nera che divide Hatsya e Haide da loro, la barriera indistruttibile che nessuna magia può infrangere.
E la guarda venire infranta da una luce argentata proveniente dall’altra metà della terrazza.
Dopo di lei, tutti alzano lo sguardo verso quella cupola nera che esplode in miriadi di pagliuzze, come quelle di cristallo nero che riempivano il deserto della Grande Terra fino a che Learco non salì al trono.
Tutti, la temeraria Nihal compresa, spalancano la bocca e gli occhi increduli.
Quando ormai della barriera non resta più nulla, una debole onda d’urto colpisce i nuovi Eroi del Mondo Emerso, ed è come una doccia fredda.
Sennar e Nihal si guardano preoccupati, perché entrambi hanno percepito che quell’onda d’urto è il lascito di un incantesimo, di una formula proibita.
<< Il Lampo Oscuro… >> mormora Zaniah che, da ottima maga, conosce tutte le formule proibite ma non le ha mai utilizzate.
Alya si guarda intorno spaesata, in mano la spada sporca del sangue dell’elfo che ha appena ucciso, il battito del cuore accelerato.
Si guarda intorno per la prima volta solo adesso: da che erano partiti in dodici, sono rimasti in piedi solo lei, sua sorella, Nihal e Sennar.
Nel silenzio che segue l’abbattimento della barriera, dei singhiozzi provenienti dall’altra parte della terrazza riempiono l’aria.
Egle ed Eleonora riconoscono una figura accovacciata per terra, tremante, ma non vedono altro. Sanno solo che è una figura femminile e che il pavimento e la ringhiera sono anneriti e che è successo qualcosa di grave.
Quindi si fanno forza, sostenendosi l’un l’altra, e si avvicinano alla sopravvissuta. Poco lontano da lei, lo gnomo Ido è ancora legato e spaventato –terrorizzato.
<< È riuscita a creare una barriera intorno a me appena in tempo, ho temuto che mi avrebbe lasciato qui a morire, io… >> balbetta, ma Zaniah pensa solo a liberarlo, mentre con lo sguardo osserva la sua migliore amica piangere su un corpo. E come non riconoscere quei capelli grigio-blu così particolari?
Alya non si cura del cadavere, va oltre. Davanti all’amica c’è un corpo carbonizzato, un corpo piccolo, come di un bambino. A un nulla dalla mano annerita c’è la spada di Nihal, puntata verso Hatsya, come a dire “È stata lei a fare tutto questo! È colpa sua!”
D’altra parte, Federica non è in sé. Continua a ripetere il nome del mezzelfo come una cantilena, tra un singulto e l’altro.
<< È colpa mia… se non avessi accettato di essere la tua allieva… tu non l’avresti fatto, vero? Tu non ti saresti mai tolto la vita… È colpa mia, è solo colpa mia, perdonami… >>
Quando Zaniah le mette una mano sulla spalla non la sente nemmeno, e non ascolta neppure le parole di conforto di Alya. In questo momento solo una persona potrebbe rincuorarla, e quella persona è il motivo delle sue lacrime.
<< Tra le due Luci c’è un’Ombra,
Tra due chiazze di bianco il rosso del sangue,
Tra due cadaveri una lama nera e una donna
Saranno Oscurità senza Pace e Catene.” >> La voce è quella di Sennar, che intanto è arrivato accanto a Ido sostenendo la moglie. << Quindi alla fine è questo ciò che era stato preannunciato… >> il mago si interrompe non appena capisce chi è uno di quei cadaveri.
Nihal si porta una mano alla bocca, soffocando un singhiozzo, Sennar la stringe più forte a sé per comunicarle la sua vicinanza.
Ma, nonostante il legame di sangue, loro non conoscevano per nulla il loro nipote, non sapevano niente di lui. Federica invece sì.
Alya le si inginocchia accanto, componendo anche se inutilmente il corpo e ponendovi sopra la spada di cristallo nero.
<< È colpa mia, è soltanto colpa mia... avrei preferito sapere che tu non fossi reale, piuttosto che vederti qui, ora! >> la voce di Hatsya si alza progressivamente, culminando con una bestemmia urlata al cielo che fa rabbrividire la Consacrata. << Perché non posso seguirti? Perché non ne ho il coraggio? E perché invece tu ci sei riuscito, eh?! Dannazione! >>
I minuti successivi sono di puro pianto purificatore, ed è passata quasi un’ora quando Zaniah si alza:
<< Il Mondo Emerso è libero adesso, la nostra missione è compiuta. Che ne sarà di noi tre prescelte? >> chiede a Sennar, ma lui scuote delicatamente la testa, dicendo che non lo sa. << Comunque, questo Mondo ha bisogno di chi lo governi, un re come Nammen, un re come Learco. Perché non voi due? >> domanda poi alla mezzelfo e al fulvo, ricevendo in risposta un timido sorriso da parte di entrambi.
Lo faranno, pensano le due sorelle lo faranno e lo faranno anche perfettamente.
Ad est, oltre la parte annerita della terrazza, i primi raggi del sole illuminano quel nuovo giorno.



Angolino autrice.
Credo di non dover dire nulla su questo capitolo, nulla che non sia già scontato: la profezia si è avverata, Haide è morto, le tre prescelte sono vive e vegete, nonstante Hatsya sia estremamente scossa.
Ma non è finita, non ancora, non oggi. C'è ancora altro da dire, sulle Prescelte del Mondo Emerso.
Al prossimo capitolo,

DarkLight
   
 
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