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Autore: bullet_    22/12/2014    3 recensioni
Che succede quando un ragazzo distrugge tutto ciò che hai sempre creduto di sapere su te stesso?
"Non mi piacciono i ragazzi. Ma mi piaci tu. Ha senso?"
"No."
"Bene."
{Lashton}
ıTRADUZIONEı
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Un po' tutti
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Oh give it a rest, I could persuade you
I'm not your typical stoned 18 year old
Give me a night I'll make you
I know you're looking for salvation in the secular age,
but girl I'm not your savior.”
-The 1975, 'Girls'

 

-Ashton

 

Ashton fu svegliato da Tighten Up dei The Black Keys. Le sette di mattina— troppo presto perché potesse apprezzare la canzone che usava come sveglia. Sollevò il cellulare e selezionò “spegni”, cercando di muoversi lentamente così da non disturbare Luke.

“Sveglia. Sveglia.” Luke sbadigliò assonnato e si girò verso Ashton, in modo che fossero petto contro petto respiro contro respiro vicini vicini vicini.

“Ciao.” disse Luke con gli occhi semichiusi e un sorriso adorabile e una mano poggiata sul fianco di Ashton. Aveva i capelli appiattiti su un lato della testa e il segno del cuscino sulla guancia ed era semplicemente stupendo.

E

e

all'improvviso, Ashton si stava innamorando di lui.

E successe velocemente e sorprendentemente e nel modo più ovvio e delicato, come se dello zucchero filato gli avesse pian piano riempito la cassa toracica e poi il cuore. Il petto di Ashton era come strappato, aperto e caldo e confuso e si rese gradualmente conto di quanto innamorarsi fosse in un certo senso doloroso.

“Hey,” rispose Ashton dopo troppi secondi.

“Hai gli occhi più belli del mondo.” Luke allungò una mano e gli carezzò la guancia. “Non so se lo sai, ma è vero. Sanno di primavera e felicità.” Ashton si beò del tocco delicato di Luke e si sentì magenta.

“Voglio baciarti.” disse al posto di grazie, e poi si avvicinò alla bocca di Luke e piano piano cercò di dirgli quello che aveva appena realizzato senza dire una parola.

Tutto quanto sembrò di cristallo per alcuni secondi, finché Luke si allontanò appena, sorridendo e scuotendo la testa.

Mm. Ha un test da superare, signor Irwin. Non possiamo mica lasciare che tutto quello studio vada sprecato.”

Ashton roteò gli occhi e si mise a sedere, e cercò di andarsene, ci provò sul serio, ma il suo sguardo era incatenato su Luke e gli ci volle un minuto intero a tirarlo via.

“Che c'è?” chiese Luke, tutto occhi blu e pelle chiara e labbra perfette perfette perfette.

“Niente. Solo che sei perfetto.”

 

X

 

Ashton si vestì ed uscì, dopo aver dato un bacio sulla mascella a Luke, perché aveva troppa fretta per prendere la mira. Andò all'università e fece il suo test e pensò al metallo freddo del piercing di Luke contro la sua spalla e rabbrividì.

Quando Ashton tornò al campus la sua stanza era vuota, proprio come si aspettava che fosse. Luke era di turno al negozio di musica ed erano già le 11:32. Si sedette ed ascoltò il silenzio e l'aura di Luke finché il suo cellulare non squillò.

“Pronto?”

“Io— wow. Non pensavo che avresti sul serio risposto.”

Ashton sbiancò.

“Liv?”

“A meno che tu non abbia altre ex stronze che devono chiederti scusa, sì. Sono io.” La sua voce era più delicata al telefono. Ashton rise leggermente.

“Ehm, ciao. Perché mi telefoni? Scusa, è solo che...”

“No. No, scusami. Pensi che—pensi che potremmo parlare? Magari? Ho delle cose da dirti e preferirei dirtele di persona.” Ashton riuscì ad immaginarsela che si mordeva le unghia come faceva sempre quand'era nervosa.

“Uh...non saprei—,”

“Ti prego, Ashton. Mi dispiace tantissimo.”

“Uhm.” Ashton ci pensò su un momento. “Okay.”

 

x

 

“Sì. Il—il biondo mi faceva sembrare un bebè prematuro. Quindi ecco, sono ritornata al mio colore.” Olivia gli rivolse un sorriso che Ashton ricambiò. Liv era bella -lo era sempre stata- con quegli occhi verdi leggermente a mandorla e la pelle liscia e dorata, ed era anche intelligente -aveva una borsa di studio per una qualche università privata al centro di Londra. Quando l'aveva incontrata aveva pensato che fosse perfetta.

Da allora, comunque, Ashton aveva ridefinito la sua idea di perfezione.

“Mm, allora, di cosa volevi parlarmi?” Ashton si sedette dal lato opposto della panchina, lasciando un metro di distanza tra lui ed Olivia.

“Sono stata una stronza.”

“Già.” ammise Ashton.

“E mi dispiace. È solo che—mh. Ti sembrerà orribile ma tu sei sempre stato una persona migliore rispetto a me, quindi spero che tu capisca. Okay?”

“Ci provo.” le disse Ashton.

“Okay. Okay. È che—,” Olivia stava balbettando. Ashton non l'aveva mai vista così, nei pochi mesi passati insieme. “Io sono...io pretendo molto. Okay? Sono abituata ad avere quello che voglio, quando lo voglio, senza discussioni. Sono stata viziata e questo aspetto del mio carattere ha preso il sopravvento sulla nostra relazione. Perché non mi davi quello che volevo. Volevo che mi volessi come io ti volevo ma non era così e non riuscivo a capire perché perché cercavo di in tutti i modi di essere esattamente quello che volevi e poi quel giorno non ce l'ho fatta più ed ero umiliata e frustrata e arrabbiata e ferita e sono andata fuori di testa e mi dispiace perché non era colpa tua, era colpa mia e—,”

“Wow, Liv, respira. Va bene. Ho capito, non c'è problema.” Ashton le sorrise appena e lei annuì, sembrava che volesse piangere. “Mi dispiace che tu abbia sentito il bisogno di cambiare per me.”

“È solo che—mi sentivo male per com'era finita e volevo chiarire. Perché sei un ragazzo fantastico, Ashton. Probabilmente il miglior ragazzo che io abbia mai avuto e lo davo per scontato perché per qualche ragione avevo bisogno di qualcosa di più. Non ho bisogno di qualcosa di più, Ashton. Non più. E se, se magari—,”

“Liv. Penso che tu sia meravigliosa, ma non torneremo insieme.” le disse chiaro e tondo Ashton, impedendole di dire qualsiasi cosa stesse per dire.

Olivia aveva l'aspetto di qualcuno a cui è appena stato dato un pugno nello stomaco. “Okay. Scusami. Mi dispiace.”

“No, Liv—non fare così, basta. Non è colpa tua. Giuro. Tornerei con te se—se—,”

“Se non avessi trovato qualcun altro?” chiese in una voce monotona, tirando fuori il cellulare per controllare che il trucco fosse apposto. Era appena sbavato agli angoli degli occhi.

“Beh...sì.” rispose Ashton, giocherellando con uno strappo nei suoi jeans. “Mi dispiace.”

Olivia lo guardò con un'espressione triste. “Va benissimo. Se lei ti rende felice...io—scusa. Voglio che tu sia felice.”

“Uh—beh, non è una lei, in realtà.” disse Ashton arrossendo leggermente.

“Oh. Oh.” Olivia strabuzzò gli occhi. “Allora tu e Zayn finalmente—?”

“Che? Io—no. No. No.” Ashton sbiancò e deglutì per liberarsi da quella sensazione di fastidio alla gola. Com'era possibile che tutti se ne fossero accorti tranne lui?

Olivia avvampò. “Scusa. Pensavo solo—pensavo solo che, visto come si comportava quando c'eri tu e il modo in cui ti guardava e poi eravate sempre insieme e lui mi odiava, anche prima che lo conoscessi—,”

Ashton scosse la testa e la interruppe. “Già. C'era una strana...uhm, sai una cosa? Lascia stare. Si chiama Luke.”

Olivia rimase in silenzio per un attimo e studiò la sua espressione.

“Ti piace davvero?”

“Sì.” disse Ashton convinto.

“Si vede.” disse Olivia, che poi sorrise e si alzò. “Sono felice per te. Sul serio. Se avessi bisogno di qualcosa, chiamami.”

“Ciao, Liv.”

“Ciao, Ashton.”

   
 
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