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Autore: marix96    22/12/2014    4 recensioni
Qualcuno, dopo anni, torna a New York per riallacciare i rapporti. Ma c'è anche qualcun'altro che arriverà a New York per scoprire la verità. Una verità scomoda che potrebbe costare la pelle a qualcuno. Nuove avventure, nuovi amori e nuovi omicidi per Kate Beckett e il suo partner Rick Castle
Dal primo capitolo:
“È come pensavo..” sussurro il ladro aprendo e richiudendo il fascicolo.
“Cosa capo?” chiesero all’unisono i due.
“Dobbiamo andare a New York.”
(IN PAUSA) per mancanza di tempo e di ispirazione non ho la possibilità di concludere la storia, almeno per il momento, prometto che la finirò prima o poi! I'm very sorry D:
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Terza stagione
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33. Chiacchierate


“Alex, non dire una parola!”
Vincent Braken aveva appena aperto la porta di scatto interrompendoli.
“Lei cosa fa qui?” chiese irritato il procuratore avvicinandosi.
“Sono l'avvocato del ragazzo, e da questo momento l'interrogatorio è finito!”
“L'interrogatorio finisce quando lo decido io! E poi il ragazzo non ha...” iniziò a ribattere il procuratore, ma
“Voglio un avvocato!” la voce di Alex li bloccò.
Il procuratore, irritato, uscì dalla stanza, lasciandoli soli, o quasi.
I presenti nella stanza adiacente erano rimasti sorpresi dall'entrata di Vincent, o almeno quasi tutti.
Guardando verso il vetro, Castle capì di aver fatto la scelta giusta.
Guardando verso Castle, Kate capì sempre più di aver ragione.
“Ti sei cacciato in un bel guaio!” la voce di Vincent li riportò alla realtà.
L'uomo stava parlando a suo figlio.
“Cosa ci fai qui?” gli chiede il ragazzo.
“Ho ricevuto una chiamata 'illuminante'!” disse. Alex capì subito di chi si trattava.
“Non credere che ti ringrazierò!”
“Non sono qui per questo. Sono qui per aiutarti!”
“Posso cavarmela da solo!”
“Invece hai bisogno di aiuto! Credi davvero che ti lasceranno in pace molto presto?”
Alex restò in silenzio, guardando nel vuoto.
“Ascoltami” iniziò l'avvocato, “Io so un po' di cose, so perchè...”
“Occhio a quel che dici!” lo interruppe Alex. L'uomo lo guardò confuso.
“Non siamo i soli a sentire!” disse facendo segno col capo verso il vetro.
Allora Vincent capì che doveva rimandare la conversazione.


Ritornato in cella, Alex rimase disteso sulla brandina a meditare giocando con una pallina di gomma.
'Se il procuratore ha capito tutte quelle cose, significa che il drago si può sentir messo alle strette, e farà sparire ogni minima traccia,' pensava il giovane 'quindi a questo punto la mia missione può dirsi anche fallita!' e lanciò con forza la pallina al muro in segno di stizza.
Il rumore della chiave che girava nel cancello gli fece voltare il volto verso l'entrata.
“Ora possiamo parlare!” esordì Vincent.
Alex si alzò dalla brandina, sedendosi, e lo guardò.
“Io so un po' di cose Alex, so che sei dragon, so che lo sei diventato per indagare sull'omicidio di tua nonna, so che i furti sono tutta una copertura, infatti secondo me una volta che avrai scoperto la verità restituirai tutto.”
Alex sorrise “Secondo me hai sbagliato lavoro!”
Anche Vincent sorrise “Però una cosa non la capisco, se vai alla caccia dell'assassino di tua nonna, cosa facevi nell'ufficio di mio padre?”
Quella domanda spiazzò Alex, che sgranò gli occhi spaventato.
Era il caso di dire a Vincent che suo padre era l'uomo che stava cercando, l'assassino di sua nonna, l'uomo corrotto e avido che si era nascosto sotto la carica di senatore?
Non sapeva che fare, se dire una volta per tutte la verità o continuare a nasconderla. La sua indecisione però non passò inosservata al suo interlocutore, che facendo due più due, arrivò alla straziante verità.
“Non mi dire...” non aveva neanche il coraggio di continuare la frase, troppo preoccupato che il suo ragionamento fosse esatto. Alex lo guardò senza dir nulla, sperando che capisse da solo senza altre sofferenze e delusioni.
“E' lui?” due parole pronunciate con la paura in gola. Alex annui solo. In quel momento parve che il mondo fosse crollato addosso all'uomo. Si prese il volto tra le mani ancora incredulo.
“Non posso crederci, non ci credo!” continuava a ripetere, come un disco rotto.
“Non volevo che scoprissi così la verità...” disse dispiaciuto il giovane.
“Voglio che mi racconti tutto!”
E così fu. Alex raccontò nei minimi dettagli tutti gli avvenimenti successi fino ad allora, da il coinvolgimento di Montgomery al suo attentato. Vincent ascoltava con attenzione tutto ciò che il figlio gli raccontava, meravigliandosi mentalmente di suo padre. Davvero era stato capace di tutto questo?
Quando fu il momento di andarsene, Alex raccomandò a Vincent di non parlare a nessuno della loro chiacchierata, e soprattutto di non affrontare suo padre, altrimenti avrebbe mandato a monte tutto.


Poco dopo che Vincent se ne fu andato, il cancello si aprì una seconda volta.
Questa visita, per Alex, sarebbe stata molto più dura.
Kate se ne stava davanti alla cella del figlio a guardarlo, mentre Alex reggeva il suo sguardo.
“Perchè? Dimmi solo perchè! Perchè l'hai fatto?”
“Non puoi capire mamma!”
“Allora cerca di farmelo capire, maledizione!” gridò quasi Kate.
Era irritata, arrabbiata ma contemporaneamente anche spaventata e preoccupata. E Alex la capiva benissimo.
“Non so se te ne sei reso conto, ma sei un mare di guai giovanotto, e io non posso far niente per aiutarti!”
“Io non ti ho chiesto di aiutarmi, sapevo sin dall'inizio a cosa andavo incontro!”
“Il procuratore ha detto la verità? E' per il caso di nonna che sei diventato.... ciò ” e indicò lui rinchiuso in cella. Alex non rispose, la guardò soltanto intensamente, sperando che capisse.
“Alex rispondimi!”
“Meno cose sai, meglio è per tutti mamma!” disse solo il giovane.
“Non riesco a capirti proprio! Io voglio aiutarti!” disse sconsolata la detective, ma il figlio non le rispose, anzi fece quasi l'indifferente.
Dopo alcuni attimi di silenzio...
“Non puoi fare niente mamma!” parlò il ragazzo “L'unica cosa che puoi fare è aspettare!”


Dopo due ore, la chiave gira l'ennesima volta nella toppa che apre il cancello.
Questa volta però è diverso.
Un agente entra nella cella e, ammanettando Alex, lo scorta fuori verso il centro del distretto.
“Dove mi state portando?”
“Nel paradiso dei criminali, il carcere!”
Svoltato l'angolo, la strada che lo avrebbe portato in ascensore assomigliava alla passione di cristo.
Ai lati del muro quasi tutti gli agenti del 12th che aspettavano il suo passaggio, increduli per ciò che sarebbe successo da li a poco.
In fondo al corridoio, Ryan, Esposito, Castle, Martha, Alexis e Kate.
Davanti all'ascensore, il procuratore con due agenti del penitenziario.
Mentre Alex percorreva quei pochi metri, pensava a un modo per uscire da quella situazione, se mai ce ne fosse stato uno.
Quando alzò lo sguardo e incrociò quello di Alexis, il suo cuore quasi si frantumò: poteva vedere bene i suoi occhi rossi, forse a causa delle lacrime versate fino a quel momento, e potè vederli tornare subito lucidi man mano che si avvicinava.
Cercando di non essere visto, le disse con il labiale “I love you” per calmarla e confortarla. La ragazza sorrise, per quanto potesse essere possibile in una situazione del genere.
Incrociò anche lo sguardo con gli altri presenti, soprattutto con i tre detective e Castle: Espo e Ryan avevano un espressione delusa ma anche preoccupata, mentre Castle era preoccupato e forse anche spaventato. Lo sguardo di Kate non riuscì a decifrarlo, forse a causa dei vari sentimenti che attanagliavano sua madre in quel momento.
Arrivato davanti all'ascensore, i due agenti del penitenziario presero Alex sotto braccio uno da un lato e un dall'altro e lo condussero nell'ascensore.
Poco prima che le porte si chiudessero, Alex diede uno sguardo generale ai presenti, soffermandosi su Alexis e sua madre cercando di rassicurarle.
Istanti dopo, le porte si chiusero.






Angolo di Marix96:
Ciaooooo a tuttiiiii!
I'm back, con un ritardo che neanche io so definire.... è un secolo che non pubblico, scusatemi tanto, ma ora che sono in pausa dalla scuola, posso dedicarmi dinuovo alla mia long :D
Eravamo rimasti alla porta che si apre che interrompe l'interrogatorio di Alex...
Ebbene, si tratta di suo padre, che arriva per aiutarlo. Ma Vincent finisce per scopire la verità, una verità che lo riguarda pergiunta... quindi doppio schok!
Vediamo che anche Kate vuole risposte, ma ne avra ben poche
E infine vediamo il trasferimento di Alex al penitenziario. L'ultima parte è volutamente presa della 5x05, non è solo una vostra impressione... ho solo cambiato soggetto :P
Cosa succederà adesso?
Restate con noi per scoprirlo!
Cercherò di non sparire di nuovo, almeno prima proverò a finire la long :P

Una recensione per sapere se la storia vi sta piacendo o solo per lamentarvi del mio ritardo, è sempre ben accetta!

Alla prossima
Baci,
Marix96 :D
 

  
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