Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: The2XGang_    23/12/2014    3 recensioni
New York.
Città pericolosa.
Soprattutto se sei un' agente di polizia inglese e ti hanno affibbiato un francese pervertito e guardone come partner per demolire dalle fondamenta i traffici tra le varie bande che occupano la città.
Aggiungi un rapimento, delle scazzottate e delle storie d'amore che rischiano di finire con un funerale, e otterrai la storia perfetta da raccontare ai tuoi nipoti.
Sempre se sopravvivi.
Prima fanfic *-* Alura, le coppie per stavolta sono tutte het... PER STAVOLTA... ma se date anche solo una sbirciatina mi rendete felice! [C]
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nyotalia, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La sveglia suonò.
Assordando tutti, come sempre.
"OY, LIL'HERO!! WAKE UP! THIS'LL BE THE BEST DAY EVER!!! GO AND SAVE THE CUTE LIL'PRINCESS! OY, LIL'HERO!! WAKE UP! THIS'LL BE---" La voce gracidante venne interrotta da una sonora manata sulla zucca della piccola statuetta di Superman situata sopra al timer. -...the best day ever. And I'm going to save the cute little princess.
La voce impastata dal sonno era quella di un giovane biondo, che acciuffò gli occhiali posati sul comodino (giusto accanto alla sveglia) e li inforcò, mettendo a fuoco la stanza mentre gli ultimi residui del dormiveglia svanivano. La prima cosa che gli saltò all'occhio fu il gigantesco striscione blu, bianco e rosso che troneggiava sulla parete opposta a quella del letto, che recava la scritta "BUON 4 LUGLIO ALFRED J!!!"
-Alfreeeeeeed! Svegliaaaaaaaa! Muovi il culo e vieni ad aiutarmi!!!
-Aaarrivo, bro!!! Un aaaaattiminoo...
-MUOVITI. STA ARRIVANDO QUEL MALNATO RUSSO DI BRAGINSKIJ A ROMPERE LE PALLE. DEVI VENIRE A SALUTARE.
-Uff...
Alfred crollò sul pavimento e si vestì in fretta e furia. Meglio non fare arrabbiare il fratellone Allistor.

~

Natalia scrutò di sottecchi Anja. La sorellona era silenziosa, aggrappata al braccio del padre e con lo sguardo spento.
Arrivarono davanti al portone di casa Jones e suonarono il campanello.
Un uomo coi capelli rossi aprì la porta. -Welcome, Mr.Braginskij. My name is Allistor Kirkland e sono il capofamiglia dei Jones - disse con un forte accento scozzese.
-Credevo che per essere capo dei Jones si dovesse avere quello come cognome.
Il rosso rise. - Vero, signore, ma mia madre ha sposato il mio patrigno quando ormai aveva quattro figli... Io sono il primogenito.
-Capisco...
I russi varcarono la soglia, entrando nell'atrio della villa. Anja strinse più forte il braccio del padre e stava per domandargli una cosa, quando venne interrotta da un rumore proveniente dalle scale.
Un ragazzo biondo e occhialuto stava scendendo giù scivolando sul corrimano.
E urlava forte, anche.
-...YIAHOOOOOOOH!!!
Arrivò alla base della scalinata e saltò giù con un balzo. L'urlo di Allistor fracassò i timpani di tutti.
-...ALFRED YOU IDIOT!!! TI HO DETTO CHE ABBIAMO OSPITI, DAMN!!!
-...Che succede? - domandò un altro ragazzo biondo, uscendo da una porta laterale. Katyusha trattenne il respiro. -...Matthew?
Il giovane strabuzzò gli occhioni viola e si sistemò meglio gli occhiali. -... Kat...Katya?
La ragazza gli si buttò letteralmente addosso travolgendolo e facendolo barcollare. -MATTIEODDIOSONOFELICISSIMAAAA!!!! - Il signor Braginskij scoccò uno sguardo di ghiaccio a Matthew.
-Quindi Matthew saresti tu...
Il giovane arrossì.
Alfred sbuffò e volse lo sguardo verso gli altri ospiti russi. Dietro al Boss Braginskij stava una ragazza vestita di blu e aggrappata a lei ce n'era un'altra.

Aveva il cappotto rosa e i capelli biondissimi le arrivavano fino alla base della schiena. I suoi occhi violetti non gli si staccavano di dosso.

Deciso a fare conoscenza, Alfred si diresse verso di loro e tese la mano. -Il mio nome è Alfred e temo che dovrete seguirmi. Devo mostrarvi le vostre stanze!

Quella vestita di rosa lo fissò e gli rivolse un sorriso da un orecchio all'altro.
Allistor gli mollò una gomitata mentre gli passava accanto e il ragazzo si vide costretto a offrire il braccio alla giovane, che lo accettò, portandoglisi al fianco. -Io sono Anja Braginskij...- gli mormorò.
Alfred sentì un improvviso calore nascergli sulle guance e  colorargli il viso di rosso.

~

Isabella si guardava intorno, curiosa. C'erano così tanti dipinti in quella casa!
Si avvicinò a Romano. -Questi quadri sono bellissimi... Chi li ha fatti?
L'italiano si voltò verso di lei. -È stata mia sorella.
-Ha un gran talento!- Ribatté l'iberica, appendendoglisi al braccio e guardando dietro di sé, dove Melania parlava senza sosta con chiunque. Non potè trattenere un sorriso.
Tra il vociare erano arrivati in sala da pranzo. Romano si abbassò un poco per mormorarle che non erano gli unici che erano stati invitati quel giorno e che non sapeva se la cosa avrebbe influito sull'andamento dell'incontro, ricevendo dalla donna un sorriso d'incoraggiamento.
Avvicinandosi al tavolo, Isabella notò due cose: Primo, la lingua in cui si stavano esprimendo gli uomini seduti era il tedesco; Secondo, uno di loro, un albino, si era alzato in piedi non appena era entrata e adesso la fissava scioccato.
-Isabelle?
La giovane restò basita a guardarlo.
-G-Gilberto?!
-Piantala di ispanizzare il nome del Magnifico Me!!!
- GILBERT, PORCA MISERIA, SONO ANNI CHE NON CI VEDIAMO!!!
I due si abbracciarono, sotto lo sguardo preoccupato di un altro tedesco, biondo, che Melania notò all'istante. La ragazza attivò il suo radar-cerca-ragazzi-fighi, che, da qualche parte nel suo cervello, archiviò il giovane sotto 'belli da morire'.
"Questo mi piace" pensò. "Mi piace proprio!"
Era vestito elegantemente, i capelli biondi ravvivati all'indietro. Gli occhi azzurri fulminavano il tedesco albino, che stava ciarlando allegramente con Isabella di chissà cosa. Quando parlò, la sua voce si rivelò calda e profonda. -Bruder, non cominciare.
"Aaaah, ma sono fratelli allora!!!" Pensò Melania, che, di tedesco, sapeva a malapena due parole.
L'altro si girò con un sorrisetto saccente.
-Che c'è, Ludwig, non ti piace sentire la Magnifica Voce del tuo fratellone?- sghignazzò.
"Ommamma, si chiama Ludwig! Aspetta... Lui è il più piccolo?! A giudicare dall'aspetto si direbbe il contrario!!! Sembra che il più piccolo sia Quellolà... Come l'ha chiamato Isa?... Gilbert?... Sisì, è Gilbert!!!..."
Poi il Magnifico (come lo ribattezzò Melania sul momento) parve accorgersi della presenza dell'italiana. -Ma... Isa!!! Non mi avevi detto di avere amiche così graziose!!!...-
-Idiota, quella è la sorella di Romano!
-Romano chi?
-Come "chi"?! Sei venuto a pranzo da lui oggi e non sai manco chi è?!?
-Aaah, QUEL Romano!
Isabella si trattenne dal rifilargli uno scappellotto.
Melania, mentre si svolgeva questo scambio di battute (e intanto suo fratello si avvicinava con aria imbufalita), notò con la coda dell'occhio che anche Ludwig si era accorto di lei.

~

"Gott, fà che non si giri! Fà che non si giri!"
Niente. La ragazza si girò, con aria un po'stupita.
Avrebbe voluto tirarsi uno scappellotto. Era un soldato, lui! I soldati non pensano a certe cose!
Sì, vabbè, non era proprio un soldato, ma, ligio al dovere com'era,  si era sempre ritenuto come tale.
Era vestita di marrone, i capelli raccolti in una coda. Una ragazza ordinaria, apparentemente.
Per lui, invece, si stava trasformando nella quintessenza della dolcezza, l'apoteosi della grazia, più bella di Afrodite!... Per qualche motivo si sentiva lo stomaco in subbuglio e la testa gli girava, ma non sapeva bene cosa fosse. "Forse sto male!"
Non si rese conto che aveva continuato a fissarla finché lei non si mosse.
Lo salutò con la mano, con un lieve sorriso.
Lui, incerto, sorrise e salutò di rimando. Le guance gli pizzicavano orribilmente.
Sotto alle urla di suo fratello e della sua amica spagnola sentì una dolce voce proveniente dalle labbra della ragazza.
-Suo fratello sembra simpatico.
-Cambierà idea, mi creda.
Lei ridacchiò.
-Beh, mi dispiacerebbe cambiare idea sul suo conto, perché sa, quando mi faccio un'idea su una persona di solito non sbaglio e poi è bruttissimo dover tornare sulle proprie posizioni, si rischia di non fidarsi più di qualcuno!!
Il discorso fu pronunciato con pochissime pause dovute alla necessaria respirazione, con un'allegria e un brio che Ludwig non aveva mai sentito.
-Io sono Melania Vargas... E lei?
-Ludwig Beilshmidt, miss Vargas... Suppongo lei sia la sorella del signor Romano.
Altro sorriso.
-Eheh, sì...
-Allora, um, miss Vargas... Posso andare a togliere a suo fratello quel coltello con cui sta minacciando Gilbert?

~

Alice si fece coraggio. "Dài, andrà tutto bene! Me lo sento! Almeno spero..."
Spinse in giù la maniglia ed entrò nella stanza.
...Per poco un proiettile non la beccò in pieno.
Troppo scioccata per parlare, quasi non si accorse che un uomo biondo e con gli occhi verdi le stava dicendo qualcosa: -Non ti preoccupare, è caricato a salve!- disse, accennando al fucile che aveva tra le mani.
-Ma cosa?...
-Beh, in teoria siamo una squadra speciale composta da membri elitari, ma nonostante dovremmo andare d'accordo ogni tanto veniamo alle mani... E alle armi...
Alice si guardò attorno. La sala sembrava, anzi, era un campo di battaglia.
Sedie e tavoli rovesciati, proiettili a salve un po'ovunque, e persone che si urlavano contro.
-Cose così sono all'ordine del giorno... Ma non preoccuparti, dopo un po'ti abitui... Ah, il mio nome è Vash Zwingli, sono svizzero... Piacere. Laggiù sotto a quella scrivania trovi il nostro capo.
La donna continuava a spostare lo sguardo dallo svizzero alla porta alla scrivania. Dopo essersi tormentata le mani a lungo decise di dirigersi verso quest'ultima, sotto alla quale trovò un uomo biondo e occhialuto, tremante.
-Scusi... Io...
L'altro la interruppe.
-Sei quella nuova?
-U-uh... Sì...
-Bene.- Si aggiustò gli occhiali sul naso e le borbottò -Io sono Eduard Von Bock... In teoria sono il tuo capo.
Si alzò in piedi e si schiarì la voce, nel vano tentativo di attirare l'attenzione.
Allora estrasse anche lui la pistola. -Al diavolo... Se non li puoi battere, unisciti a loro...
Sparò due o tre colpi sul soffitto e poi urlò: - EHI, RAZZA DI IDIOTI! È ARRIVATA LA NUOVA!!! PIANTATELA DI FARE GLI STUPIDI E VENITE QUI!
Non senza un gran baccano, il gruppo si radunò attorno alla scrivania vicino alla quale si trovava Von Bock.
Ad Alice saltarono subito all'occhio due o tre persone, delle quali cominciò all'istante a delineare i caratteri.
E poi...
"Why that idiot keeps staring at me?..."
In prima fila, giusto giusto dietro a Vash, si trovava un uomo biondo, alto ed estremamente proporzionato che la guardava quasi incantato, i begli occhi blu che le scorrevano addosso.
Alice si sentì trapassata da parte a parte. Odiava quella sensazione.
Decisa a fargliela pagare, aspettò che gli occhi dell'altro incrociassero i suoi per poi sostenere il suo sguardo senza alcuna fatica. "You bastard..."
Con sua sorpresa l'uomo, dapprima stupito, le sorrise e le fece l'occhiolino, facendola arrossire.
A malincuore Alice dovette riconoscere che era piuttosto... bello, e quell'atteggiamento quasi sicuramente faceva cadere le masse ai suoi piedi... Sia donne che uomini, probabilmente...
Il corso dei suoi pensieri fu interrotto dalla voce di Eduard.
-... Ergo Alice avrà bisogno di un partner, che dovrà spiegarle i regolamenti eccetera... Um... Qualcuno volontario?
Silenzio.
Eduard li guardò in cagnesco per una manciata di secondi, finché un braccio non si levò solitario sopra alle teste.
Tutti si voltarono verso il suo proprietario, che era...
"Oh, NO!!! Chiunque ma non lui! Non l'idiota!!!"
-... Beh, visto che non c'è nessun altro... Temo che Francis sarà il tuo accompagnatore.- disse, rivolto a lei e sporgendosi le mormorò all'orecchio un -Mi spiace... Stai attenta... -
Francis venne avanti sorridendo.
L'inglese constatò che gli arrivava poco al disopra della spalla e che emanava un ottimo profumo.
E per la seconda volta il filo dei suoi pensieri fu interrotto, questa volta dall'uomo che le stava davanti (e che le aveva preso la mano): - Sono felice di poter lavorare con te... Sono Francis Bonnefoy.
-Un francese, eh? Ecco perché sentivo puzza di vino.
Attorno a loro si scatenò istantaneamente l'ilarità, e Vash, in disparte, si rese conto che non aveva notato una cosa: Gli occhi della ragazza erano limpidi e calcolatori.
"È preparata al peggio" riflettè, e un sorrisetto gli affiorò sulle labbra. "Francis, hai appena trovato pane per i tuoi denti..."
Il francese la fissò, apparentemente ferito: -Mais ma mademoiselle! Non è una bella cosa da dire!
-Beh, se è per questo noi inglesi secondo voialtri ignoranti d'oltremanica non diciamo mai cose belle.
Altre risate.
-Così mi ferisce, miss Alice.
-Mi piacerebbe, almeno ti leveresti dalle scatole.
-Parlo sul serio!
-Anch'io.
A quel punto Francis, tirando a sè il suo braccio riuscì a farsela cadere addosso. -Mi dispiace, mon ange, ma non posso perdonarti.
Mentre gli cadeva tra le braccia Alice sentì un sussurro alla sua destra: -Ahia... Alle solite...
"Come si permette questo idiota?!"
-... GO FUCK YOURSELF, STUPID FROG!!! - gli urlò contro, mollandogli una ginocchiata (bella forte) nel... Ehm...luogo in cui non batte il sole e divincolandosi dalla sua presa.
L'altro lanciò un urlo di dolore, accasciandosi sul pavimento, mentre i presenti la guardavano esterrefatti.
Anzi, 'esterrefatti' era un eufemismo.
-Non ci provare mai più, frog. Altrimenti ti farò male sul serio.
Si rivolse a Eduard, troppo scioccato per dire o fare alcunché: -Domani mattina mi presenterò puntuale, signore. Adesso vado a dormire. Arrivederci a tutti.
Detto questo, girò i tacchi e se ne andò sbattendo la porta.

~

-...È STATO FICHISSIMO!!! Fran, dovevi vedere la tua faccia!!! Ahahah, non mi sono mai divertito tanto in vita mia!!
-Piantala, Mathias.
-Ma dai, Nora, ridevi anche tu!
Francis non li ascoltava. Era ancora zitto e dolorante e stava cercando di capire dove diavolo aveva sbagliato.
Le persone di solito si limitavano ad arrossire e a insultarlo, ma erano comunque "succubi" del suo fascino.
"Cosa ho sbagliato?!"
"Ahio che male!"
"Dio, quant'è bella!"
Questi erano i suoi unici tre pensieri in quel momento.
Accantonò il secondo e si concentrò sul primo. La 'fanciulla' in realtà non era molto femminile, come aveva potuto constatare. Avrebbe dovuto usare un'altra tattica...

In quanto al terzo... Beh...


NOTE DELL'AUTRICE
Oy, Lil'hero! Wake up! This'll be the best day ever! Go and save the cute lil'princess!= Hey, giovane eroe! Sveglia! Questo sarà il giorno migliore di sempre! Vai e salva la piccola graziosa principessa!
Why that idiot keeps staring at me= Perché quell'idiota continua a fissarmi ((credo))
Mon ange= Angelo mio
Go fuck yourself, stupid frog= Fottiti, stupida rana
Dai, il resto è facile xD

Ok, ok, mi spiace, sono in ritardo...
Allora, io non sono un granchè in inglese, non so un beato kaiser di tedesco (a parte le famose due parole di Melania XD) e per lo spagnolo penso che chiederò la consulenza di Siv ù.ù
Fatto sta che... In questo chap si sono FINALMENTE incontrati... No, 'scontrati' i nostri personaggi principali!! *piange* finalmente ce l'ho fatta!!! Lo so che sono in ritardo ma chiedo venia!!! ;)
Un grazie immenso a lastangel, Black_Mamba, Kawaiidemon e alla Vale per le recensioni e ai vari utenti che hanno aggiunto questa storia alle preferite/seguite/ricordate!! Grazie davvero! XD Non mi aspettavo tanto successo o.O
Beh... Il bello è appena cominciato! >:D
Alla prossima!

p.s.: Buone feste!
   
 
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