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Autore: ShiNear    23/12/2014    3 recensioni
Il mondo sembra lo stesso, dalla fine di Ashura. Ma l'arrivo di un nuovo ragazzo alla Shibusen, metterà in bilico vecchie e nuove alleanze, mentre vecchi e nuovi nemici tramano per riportare indietro il Signore dei Kishin. Il mondo è in pericolo e contano tutti sui maestri d'armi e le loro armi. Come si salverà la DWMA, in una battaglia fra entità... divine?
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair, Medusa, Nuovo Personaggio, Tsugumi Harudori, Un po' tutti | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Soul Eater 2: I colori di un'Anima'
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25. NOTIZIE SCOTTANTI. ASSISTIAMO AL PRIMO SCONTRO TRA DUE MAESTRI DI FALCE MENTRE IL MONDO CROLLA NELLA FOLLIA?

 
C’era una folla immensa, davanti alla zona di combattimento che stava per svolgersi tra la Maestra d’Armi Maka Albarn, che sconfisse il Kishin, e Manuel Desper, il neo-arrivato prodigio che aveva appena sconfitto Medusa Gorgon.
Il quale, nella sua stanza, era in ritardo e si stava lamentando con Lucy: - Accidenti, Lucy. Sicura di non averli visti?-
Lei sbuffava, rintanata sotto i cassetti a cercare negli angoli sperduti della stanza: - Ma piantala! Che cosa vuoi che sia, con o senza guanti?-
Lui commentò, girandosi da dietro l’armadio: - Con i guanti ho una presa migliore sulla mia arma. Hai idea della figura che potrei fare se ti mollo come uno scemo per via del sudore?-
Lucy stava per rispondere che in un modo o nell’altro non era uno scemo, quando si sentì bussare di sotto; Manuel andò ad aprire e si trovò davanti al dottor Stein.
Il quale, molto freddamente, gli allungò un paio di guanti e una fialetta: - I guanti te li aveva presi Blair e nella fialetta c’è l’anti-dolorifico che mi hai richiesto.-
Lui prese prima la boccetta e la bevve tutta d’un sorso, dicendo: - Grazie.-
Stein gli allungò i guanti, chiedendogli: - Posso chiederti a che ti serviva?-
Manuel s’infilò i guanti, dicendo: - Mal di testa. L’aspirina non funziona. Ora scusi ma sono...-
Lui lo interruppe, accendendosi una sigaretta: -...in ritardo? Lo so, ma Soul doveva assentarsi in infermeria per una... diagnosi, dato che i traumi cranici rientrano nelle competenze della Neigus. Quindi, ero anche venuto a dirti che lo scontro avverrà tra un’ora.-
Manuel lo squadrò: - Traumi cranici? Ho qualche dubbio che si tratti di qualche Maka Chop di troppo.-
Stein si limitò a fissarlo in silenzio per qualche secondo, prima di chiedergli: - Di’ un po’, com’è che il mal di testa ti è venuto proprio dopo lo scontro con Medusa?-
Manuel si appoggiò alla trave della porta, improvvisamente preso dall’ironia: - Un ragazzo di venti e passa anni non può decidere del diritto di rimanere in silenzio? Mi sembra di averle già detto che me ne sarei occupato da solo.-
- E a me sembra di aver capito che sei un bell’egoista, se pretendi di sapere tutto dal Sommo Shinigami e non gli permetti di sapere tutto di te.- concluse Stein, girando la vite sulla testa un paio di volte.
Lui abbassò la testa, ridendo piano: - Qui è diverso. Se il Sommo Shinigami venisse a saperlo...-
Il dottore sorrise: - Tranquillo, non ti toglierà dalla squadra solo perché hai una maledizione.-
Manuel sbarrò gli occhi: - Co-come fa a saperlo?-
- Me lo hai detto tu adesso.-
Lui scosse la testa, maledicendosi mentalmente, poi chiese: - Può non dirlo a nessuno?-
- Figliolo, sono un dottore matto e instabile; se vuoi un’assicurazione medica, c’è il professor Sid per questo.-
Lui si sedette sullo sgabello delle scarpe, sospirando e dicendo: - Sì, ho una maledizione. Devo sentire l’Urlo della Natura finché il tempo non scorrerà all’indietro.-
Stein fece girare ancora la vite, commentando: - Mhm. Medusa era sadica fino ai capelli, su questo non ci piove.-
Lo stregone lo fissò, prima di chiedere: - L’antidolorifico potrebbe non funzionare?-
Lui si appoggiò allo stipite della porta, prima di spegnere la sigaretta e commentare: - La maledizione riguarda la tua anima, non il tuo corpo. Se ci tieni tanto a perdere il mal di testa, devi trovare il modo di far cessare la maledizione.-
Manuel si massaggiò le tempie: - Problema numero uno. Non ESISTE una persona che sappia far girare il tempo all’indietro.-
Stein commentò, prima di allontanarsi: - Una persona, vero. Anche se una strega... Beh, ci si vede tra un’ora. Io ti consiglio di riposare.-
Lucy chiese, dalla cameretta: - Manuel, stai bene?-
Manuel si riscosse, dicendo: - Lascia stare Lucy, ho trovato i guanti.-
 
Al campo da combattimento, situato vicino al campo da Basket, Manuel era pronto a tutto. Tranne che a una visitina del Sommo Shinigami.
Il quale, dirigendosi verso di lui, commentò: - Bene bene beeeene. Cos’è successo ieri? E non venirmi a dire che voi potete venire a sapere cose dentro la mia anima di cui io debba rimanere all’oscuuuroooo.-
Lo stregone non si scompose: - Se Maka non gliel’ha detto, non vedo perché glielo debba dire io.-
Lui sembrò sorpreso: - Oh. Beeeeh, straaano. Maka ha detto la stessa cosa. Ad ogni modo, buona fortuuunaaaa!-
Manuel si concentrò su Maka, che, dall’altra parte del campo, si prendeva con tutta calma una bottiglietta d’acqua fresca. Naturale, mentre lui si riposava, lei passava il tempo ad allenarsi. Un attimo dopo, Stein si mise al centro del campo da combattimento, sulla sedia a rotelle, mormorando qualcosa sulla “sportività” e gli “eventuali spargimenti di sangue”, si allontanò, tenendoli sempre d’occhio e con il rischio di capitombolare dal suo mezzo di sostegno. Manuel avrebbe preferito la Mjolnir come arbitro, ma Liz diceva che, come osservatrice, lasciava alquanto desiderare.
Manuel gridò a Maka: - Se ti azzardi ad abbassare la guardia perché sono un novellino, guai a te!-
Lei sogghignò: - Non ci pensare nemmeno, fratellino. Tanto, hai ancora molto da imparare.-
Lucy e Soul si trasformarono quasi istantaneamente, in un tripudio di colori rosso e nero, mentre Marie sussurrava a Stein: - Sbaglio, o la cosa non ti da’ alcun peso?-
Lui rispose: - Ti sbagli, invece. Sono molto curioso. Dopotutto, è uno scontro unico nel suo genere, se non epico.-
Lei chiese: - Che vuoi dire?-
Stein girò la vite un paio di volte: - Non so te, ma io non ho mai visto uno scontro tra maestri di Falci.-
Maka partì all’attacco, mentre Lucy diceva: - Ricorda; arma e maestro sono una cosa sola.-
Lui si limitò ad annuire leggermente, prima di colpire la guardia di Maka con un affondo della Falce Oscura. Maka parò il colpo con abilità, ma nel farlo tenne la lama di Soul in posizione perpendicolare al pavimento. Manuel liberò Lucy dalla stretta di Maka, saltando velocemente sulla lama e volandole alle spalle, mirando con la Falce alle gambe. Maka parò velocemente con la scarpa rinforzata, ma Manuel spinse con tutta la forza delle braccia, facendole perdere l’equilibrio e cercando di affondare. La maestra d’armi, però, lo colpì con tutta forza con la punta del manico, facendolo volare all’indietro.
Dopo un attimo in cui rimasero a terra ad ansimare, si misero a ridere, prima che Manuel commentasse: - Adesso capisco cosa intendi per “molto da imparare”. Stare per terra è un ottimo esercizio per riprendere fiato.-
Maka si rialzò quasi in contemporanea al fratello, dicendo: - Ora basta battutacce. Mi sa che è tempo di smetterla con le buffonate.-
Lucy ridacchiò: - Di già? Abbiamo appena iniziato!-
Soul rispose: - E chi ha detto che la finiamo qui?-
Maka e Manuel cominciarono a tempestarsi di colpi, stoccate, affondi e parate. Il più delle volte si finiva che le falci s’incastrassero, di modo che la battaglia proseguisse in un tira e molla per vedere quale arma cedesse per prima, cosa che finiva sempre con la vittoria di Maka.
I movimenti erano rapidi e veloci da entrambe le parti, ma mentre Manuel sfruttava la forza delle braccia, Maka rispondeva con una fluidità che aveva dell’innaturale, come l’acqua.
A un certo punto, Maka colpì il fratello con la base da cui spuntava la lama, sfracellandogli la mascella. Il pubblico allibì, ben due volte; la seconda avvenne quando Manuel ne approfittò per afferrare Soul e centrare Maka con una ginocchiata all’altezza del fegato. Barcollarono entrambi, ma rimasero in piedi. Il susseguirsi di colpi li stava facendo stancare più velocemente del previsto e ansimavano. Lo scontro proseguì ed entrambi i maestri andarono sul pesante, colpendosi e ferendosi a vicenda con le lame delle falci.
Tsubaki, dagli spalti, fissava allibita, sussurrando: - Da non credere! Ma che stanno combinando? Doveva solo essere un allenamento...-
- Non è questo, Tsubaki.- s’intromise Balck*Star; - Devono stabilire chi è il migliore maestro di falce. Incosciamente stanno cercando di stabilire chi è il capobranco.-
Tsubaki era così sconvolta che non riuscì a dirgli che si diceva “inconsciamente” e non era l'unica ad essere sconvolta, considerato che Marie protestava con Stein: - Ma li vuoi fermare? Ancora un po’ e si uccideranno.-
Lui si aggiustò gli occhiali: - Non mi sembrano molto diversi dagli scontri tra me e i miei colleghi alla Shibusen.-
Lei sbuffò: - Peccato che siano finiti tutti all’Ospedale.-
Stein la fissò di traverso: - Scusa, ma a che serve una fidanzata strega guaritrice, se non ti aiuta?-
Manuel ribaltò la situazione quando, scontrandosi con Maka al centro del campo, le fece volare Soul dall’altra parte del campo con un pugno. E lei gli rese la pariglia spedendolo, sempre con un pugno, dalla parte opposta.
Manuel si rizzò in piedi in fretta, con un colpo di reni, esclamando: - Ora basta, Maka! Vediamo se riesci a fermare questo!-
Poi pensò: “Pronta, Lucy?” e lei accennò a un sì dall’altra parte.
Manuel, allora, fece ruotare la falce sopra la testa, facendola poi scendere con la lama rivolta alle sue spalle verso il basso, prima di gridare con Lucy: - Eco dell’anima!-
Maka, dall’altra parte, rispose, dopo aver recuperato Soul: - Ah, è così? Soul!-
Lui: - Pronto!-
Anche Soul ruotò velocemente sopra la testa di Maka, prima di scendere, solo davanti a Maka e con la punta della lama rivolta in avanti.
E anche loro gridarono: - Eco dell’Anima!-
Le quattro anime si unirono, sollevando un polverone immenso.
Il pubblico si zittì, mentre Stein pensava: “Beh, pure questo è epico; il primo grande scontro tra due Cacciatori di Streghe.”
Entrambi i maestri si lanciarono l’uno verso l’altro, mentre le lame di Soul e Lucy risplendevano rispettivamente di colore blu e nero e i maestri gridavano all’unisono: - Antica tecnica dei Maestri della Falce! Majogari!-
Le lame si allargarono e si scontrarono quasi nello stesso momento e lo spostamento di aria creatosi fece volare i capelli a tutti gli spettatori. Il bagliore dello scontro tra le quattro anime era quasi insostenibile.
Alla fine, il bagliore finì e il campo si trovò diviso in due da una linea diagonale che scavava il terreno fino ai margini degli spalti, dove si trovavano due buchi, l’uno di fronte all’altro.
Tsubaki chiese a se stessa, allibita: - Un... pareggio?-
Black*Star scosse la testa, mentre il Professor Stein si alzava in piedi e diceva: - Il primo a uscire dal campo è stato Desper, quindi... la vincitrice è Maka Albarn... che festeggeremo una volta che tutt’e due saranno tirati fuori dalla mia camera d’Ospedale.
Shinigami commentò: - Sempre che si riescano a tirare fuori.-
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Dopo l’incredibile vittoria di Maka, i ragazzi erano rimasti di sotto a chiacchierare su quello che era accaduto nello scontro. Tutti... tranne Tsugumi e Kid, che avevano seguito i loro amici fino alle porte dell’ospedale, dove era stato chiesto loro di aspettare. Kim era fuori per una commissione ed era tornata in fretta e furia.
Tsugumi e Kid stettero ad aspettare fuori, con l’apprensione alle stelle, mentre Tsugumi cercava di rompere il silenzio inquietante che si era formato: - Ehm... bene, chi credevi che vincesse?-
Lui la fissò di sottecchi, appoggiato al muro: - La cosa non mi ha sorpreso. Sottigliezze a parte, è stato un pareggio, proprio come sospettavo.-
Tsugumi era sorpresa dalla sua risposta, ma non chiese di più.
Fu Kid a proseguire, chiedendole: - Piuttosto, riguardo all’altra volta, mi spieghi come ha fatto a finire quel... mostro nella tua testa?-
Karkadoom, nella testa della Gatta Nera, commentò: “Mostro... ma ha mai visto suo padre prima della fondazione della Scuola?
Tsugumi lo ignorò e si limitò a rispondere: - E chi lo sa? A saperlo prima, lo avrei cacciato molto tempo fa. D’altronde, me l’aveva già detto...-
S’interruppe bruscamente, mentre Kid la incalzava: - Chi?-
Lei pensò a quella donna... come si era presentata... “Io sono colei che il tempo ignora, perché da me non passa mai... sono il ghiaccio del cuore che ha soffocato il piacere; ma senza di me, precipiterai nel buio.”
La Gatta Nera ricacciò quei ricordi, rivolgendosi a Kid: - Nessuno. Una figura misteriosa. Ma non era malvagia... era molto triste, questo sì.-
Lui decise di cambiare argomento: - Ti ricordi la prima volta che ci siamo visti? Io non pensavo che la tua anima fosse così triste.-
Tsugumi voleva rispondere che allora non poteva essere triste, perché non sapeva, invece disse: - Non me lo ricordo bene...-
Kid era stupito, ma rimase tranquillo: - Io lo ricordo, invece. Era davanti al Chupacabra...-
 
2 ANNI PRIMA
 
Tsugumi stava andando al Chupacabra. Non sapeva il perché, considerato che da quando erano arrivate le nuove bariste, era tutto più difficile. Erano attaccabrighe e facevano paura... ma voleva solo essere loro amica.
Una volta arrivata al posto, però, sentì un fracasso orrendo provenire da dentro e la voce di quella di nome Liz urlare: - Che ci fai tu qui? Ci stai spiando ancora?! Se non devi ordinare qualcosa, vattene, ora!!! Stai disturbando gli altri clienti.-
E la porta del bar si spalancò, facendo intravedere mentre usciva un ragazzo moro vestito da funerale, che si limitò a dire: - Non ci sono altri clienti, grazie a voi. Vi ho già detto che è un buon lavoro. Che cosa penseranno i servizi sociali di voi?-
Liz urlò: - Zitto! Vai al diavolo!- e gli lanciò una tazzina, che lui afferrò con una facilità impressionante.
Fatto questo sospirò, si voltò dall’altra parte per andarsene e fu in quel momento che vide Tsugumi, la quale non poté non  notare le tre striscie bianche sulla sua testa.
Lui la fissò con interesse, si diresse verso di lei, le mise la tazzina in mano e disse: - Scusami.-, cominciando a sistemarle le trecce e i capelli.
Lei non poteva muoversi, mentre lui la fissava negli occhi a un metro dal suo naso. Era imbambolata persa in quegli occhi indagatori, alla prima impressione gelidi, ma indagatori oltre ogni dire. Occhi DORATI!!! Bellissimi! Per la prima volta nella sua vita, avvertì una stretta prenderla all’altezza dello stomaco. Non poté non sentirsi imbarazzata per il cerotto che portava al centro della fronte, che doveva apparire pressoché ridicolo.
Quando ebbe finito, si allontanò di un passo, la fissò e commentò, chiudendo un occhio e sorridendo in un modo che Tsugumi trovò BELLISSIMO, dicendo: - Sì. Ora sei perfettamente simmetrica. Ti chiedo ancora scusa.- E si allontanò.
Tsugumi rimase lì, rossa in viso, dimentica di quel che voleva fare, mugugnando: - Simmetrica?!-
 
Tsugumi ascoltava quello che diceva Kid e ricordava pian pianino ogni dettaglio di quello che era accaduto quel giorno.
Finì con il chiedere: - Solo una curiosità; perché quel giorno mi fissavi in quel modo?-
Per la seconda volta in due giorni, il figlio del Sommo Shinigami arrossì come dall’imbarazzo, senza sapersi spiegare il perché; o almeno, il perché lo sapeva, ma non aveva idea di come spiegarlo. E Tsugumi non poté non notare che era terribilmente carino quando era così... umano, ecco.
Si limitò a schiarirsi la voce e a spiegare: - Io... ero ammirato dalla tua anima, ecco.-
Tsugumi inarcò un sopracciglio: - La mia... anima?-
Lui si affrettò a dire: - No, no, non è come pensi, è che... ecco... tu sai che sono ossessionato dalla simmetria, no?-
Lei annuì, mentre Kid proseguiva imperterrito: - Ecco... il punto è che la tua anima... è perfettamente simmetrica.-
Lei non capiva ancora e il ragazzo se ne accorse: - Vedi... è difficile notare le anime degli immortali e non potevo immaginare che tu... lo fossi. Le anime umane, per quanto belle possano apparire, non sono mai completamente simmetriche. Anche l’anima di Maka, per quanto sia Grigori, sbatte le ali in modo irregolare. Il punto è che comunque, la tua anima HA qualcosa che la rende simmetrica e sono rimasto colpito.-
Tsugumi chiese, curiosa: - E cioè?-
Lui la fissò sorridente, dicendo: - L’otto.-
Lei inarcò un sopracciglio: - Ho... un otto nell’anima?-
Kid le pose inavvertitamente una mano all’altezza dello sterno, facendola sobbalzare: - Un otto rovesciato in orizzontale... è il simbolo dell’infinito.-
La Gatta Nera chinò il capo, imbarazzata e triste: - Già... una vita destinata a non finire... a differenza di Anya.-
Lui le sollevò il mento, facendola arrossire più del dovuto: - Come me per Liz e Patty, d’altronde.-
Tsugumi non ci aveva mai pensato in effetti; ma capiva che in quel momento erano troppo vicini. Troppo...
Kid le sussurrò: - Tsugumi, io...-
Un colpo di tosse dietro di loro, li fece sobbalzare e allontanare di almeno una decina di passi. Il professor Stein era lì dietro, sulla sedia girevole e li fissava come curioso.
Rimasero un attimo lì, poi il professore commentò, spegnendo la sigaretta: - I ragazzi si sono ripresi in fretta. Kid, Tsugumi, è richiesta la vostra presenza e quella delle vostre partner alla Death Room.-
Tsugumi e Kid si diressero a casa dei loro partner, mentre Tsugumi non poté fare a meno di pensare: “Ma cosa mi è successo?”
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Manuel e Maka erano sorridenti davanti a Shinigami, che non poté fare a meno di chiedere: - Coomeeeee? Credevo foste ancora arrabbiati.-
Manuel aggrottò la fronte: - Arrabbiati? Era solo una sfida. E alla fine, la migliore è Maka. Com’è giusto che sia.-
Lei gli tirò un pugnetto amichevole sulla spalla: - Alla fine, però, non dovevo insegnarti molto.-
Il professor Sid si schiarì la voce, ma fu Sherlock Holmes a parlare: - Basta convenevoli, la situazione è molto critica.-
Tutti gli Spartoi fissarono l’investigatore, improvvisamente attenti.
Holmes proseguì: - Anzitutto, c’è un problema che sta causando non pochi guai al mondo intero. A quanto pare, e Black*Star sa di cosa sto parlando, nel mondo avvengono sempre più omicidi. I quali, sfacciatamente, risalgono a un solo nome, un’associazione, per essere precisi.-
I ragazzi fissarono Black*Star, il quale si limitò a sbuffare infastidito, dato che lo fissavano più per sapere che per ammirarlo: - Zodiaco.-
Maka fece letteralmente un salto indietro, mentre gli altri puntarono gli occhi su Holmes.
Ma fu il professor Sid a parlare: - Era un allievo di assassinio alla Shibusen, insieme a Black*Star. Era... diciamo che era molto indietro al corso, rispetto a Black*Star. E questo non gli andò mai giù. Tanto che cominciò con l’uccidere la sua partner.-
Manuel era allibito: era impensabile una tale crudeltà.
Holmes proseguì: - Fatto questo, creò un’associazione cui aderì anche il Dottor Nim, l’Associazione Zodiaco. Si diffuse per un paio di anni, finché, quando credetti di aver ucciso Nim, due anni fa, scomparve nel nulla insieme a Zodiaco. Quel tipo è un freddo calcolatore, che uccide con la stessa perizia di un artigiano. Sono anni che gli dò la caccia ed ecco che... pouf, appare dal nulla, specie dopo l’arrivo di Karkadoom.-
Maka era ancora scossa, ma ebbe la forza di chiedere: - E immagino che tu abbia già una pista, vero?-
Lui masticò il manico della pipa, dicendo: - Sì, ma il luogo non vi piacerà.-
Attesero e Watson disse, con espressione tombale: - Il luogo... è Brooklyn.-
Fu un attimo. Patty cadde letteralmente per terra, cominciando ad arretrare verso l’uscita e dicendo: - Nononononononononono...-
Liz urlò, inviperita e rossa in viso: - Scordatevelo! Ci sono voluti anni per farci dimenticare quegli anni e voi ci volete riportare laggiù?!-
Holmes era tranquillo: - Non abbiamo molta scelta.-
Kid si avvicinò alle ragazze, dicendo a suo padre: - Padre, se mi consente, vorrei parlare con le ragazze da solo.-
Shinigami annuì appena, visibilmente preoccupato.
Manuel parlò per tutti: - C’è dell’altro, vero?-
Shinigami commentò lugubre: - Il mondo sta crollando nella Follia. Gli stati si stanno dichiarando guerra, uno dopo l’altro, e il potere di Karkadoom non fa che crescere. Sembra che... non lo so, ma l’ordine non si mantiene... sembra esserci di mezzo un sentimento molto particolare...-
Black*Star chiese, stranamente: - Si tratta dell’Odio?-
Lui annuì tristemente e Black*Star commentò: - Allora so chi c’è dietro.-
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Saliva, saliva. Quella scala non faceva che salire. Che noia! Si teletrasportò su con uno scattò, atterrando vicino alla sua cara amica. Stava fissando lo spettacolo di distruzione che le aleggiava davanti.
Si avvicinò anche lui, sussurrando: - Spettacolo, meraviglioso, non trovi, tesoro?-

Lei sussurrò: - Vuole adularmi?-
- Complimentarmi sarebbe più adatto. Tutto grazie a te.-
Lei ridacchiò: -
No. Tutto grazie a LORO. Che personaggi affascinanti.-
Il ragazzo commentò: - Desper se la prenderà parecchio, sai? Forse un po’ troppo. E tutto per rivedere quel ragazzo che dici sia il tuo pupillo?-
La donna sussurrò e la sua voce raschiante non avrebbe mai potuto lasciare intravedere la nostalgia che traspirava dal suo animo marcio: -
Il mio piccolo Blackie...-
Il ragazzo la accarezzò alla guancia: - Ti raccomando. Ci tengo a te, sai? Ci tengo a tutte e tre.- Detto questo sparì.
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Stesso momento, in Francia.
Una ragazza, seduta a braccia conserte, con gli occhi chiusi, sussurrò, nella solitudine delle candele: - Quando finirà, Aisu?-
Una voce gelida e morbida come la neve sussurrò in risposta: -
Devi saper pazientare, piccola mia. Pure io ho dovuto aspettare, per mio figlio.-
La ragazza pianse piano, dicendo: - Tsugumi... non manca molto.-
La voce proseguì: -
Il tuo tempo sta per arrivare... Tengan.-
L’occhio sinistro della ragazza si aprì, rivelandosi senza pupilla e con una lice azzurrognola nel buio della casa.

 
Angolo dell’Autore: Fatto questo, AUGURI DI BUON NATALE A TUTTI!!! E FELICE ANNO NUOVO PER CHI DOVESSE LEGGERE SOLO NEL 2015 QUESTO CAPITOLO.
Anzitutto, so che questo sa di citazione, ma ci tengo ad assicurare una cosa: se c’è un qualsiasi particolare che non vi è chiaro nelle mie ff o se c’è qualcosa che volete farmi approfondire, sono aperto ad ogni richiesta ragionevole. Se c’è un personaggio che ho spiegato male, o se volete che ripeschi qualcuno dall’aldilà... ditemelo e io vi risponderò a tempo e debito.
Arrivato a un nuovo anno, non posso non passare in rassegna chi mi ha seguito con affetto fino ad adesso.
In primis comincio con chi mi ha seguito per prima, dandomi l’input fondamentale per proseguire,
ShinigamiGirl, le cui ff, Daughter of Darkness della sezione Soul Eater e Wammy’s House Story della sezione Death Note, sono in attesa di essere lette da molte persone che non so se le apprezzeranno quanto le ho apprezzate io.
Xablerot, poi, è stato un mio fedele compagno di scrittura e mi ha dato un gran generatore di fantasia con Soul Eater 2: Resonance, del quale aspetto con ansia il prossimo capitolo.
Infine, ma non meno importante, quella ragazza che, da una semplice amica su questo sito, è diventata per me una fan, una star e la mia Sensei:
Teony, alla quale ho dedicato la mia seconda ff, che, spero, non possa deludere le aspettative. Di lei non posso dire più di quanto non possa, considerato che ho chiesto alla redazione di inserire le sue storie tra le scelte. Vi consiglio solo di leggerle, perché, credetemi, non avete mai letto niente del genere. Sono “Alle prese con la Simmetria”, “La riunione delle Tredici Lune” e “L’anima di uno Shinigami”, tutto incentrato sulla pairing Tsugumi/Kid, che spero possa essere presto accettata nella sezione Soul Eater, pairing che, avrete notato, è diventata anche per me una preferita.
Detto questo, aspetto risposta. Joma joma dabarasa. E arigatou a tutti.
   
 
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