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Autore: _ Arya _    23/12/2014    7 recensioni
Emma Swan è una specializzanda al quarto anno di chirurgia. Durante un tragico incidente dove presterà soccorso, riuscirà a salvare il timoniere della Jolly Roger: Killian Jones. Non ci si dovrebbe mai innamorare di un paziente, ma le regole sono fatte per essere infrante...
"-Sono la dottoressa Swan. Emma. E le prometto che la tirerò fuori di qui- cercai di sorridergli incoraggiante.
-Lei è bellissima dottoressa- sorrise di rimando, e solo allora notai i suoi bellissimi occhi blu." [dal 1° capitolo]
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Trying to understand


Deglutii, non sapendo cosa dire. Regina me l'aveva detto, mi aveva detto che la moglie di Robin Hood era morta.
Se da una parte avevo paura di farlo agitare ancora una volta, dall'altra sapevo che se non avessi parlato ci sarebbe comunque arrivato da solo, e sarebbe stato peggio.
-Il bambino è in terapia intensiva. Ce la farà... i bambini sono forti.
-Marian? Lei quindi sta bene?
Restai in silenzio con lo sguardo basso, sentivo mio padre guardarmi con disapprovazione. Ero un medico, le emozioni dovevo saperle gestire. Ma non era facile, non sempre lo era. Non ero una debole nel mio campo, ma a volte era troppo anche per me.
-Marian non ce l'ha fatta. Quando l'hanno portata era in ipotermia e aveva un'emorragia irreparabile. Mi dispiace davvero tanto...- dissi d'un fiato, senza osare guardarlo.
Calò in silenzio, neanche lui sapeva cosa dire. Alzai un solo attimo gli occhi per accertarmi che non stesse soffocando o qualcosa del genere, ma l'unica cosa che non andava erano le lacrime nei suoi occhi.
-Era una brava persona Marian. Altruista, gentile... amava Robin e Roland. E anche loro... ed era una delle mie migliori amiche.
-Lo so che è dura Killian... perdere una persona cara è ciò che di peggio può capitare. È peggio che morire. Papà, ti prego esci. Dammi un attimo, lo sai che in queste condizioni non possiamo operarlo.
Mio padre annuì, e uscì chiudendosi la porta dietro.
-Non lo sai Emma, non lo sai! Tu salvi le vite, tu non vedi i tuoi amici morire, non vedi la tua famiglia morire! TU NON MI PUOI CAPIRE!- continuava a urlare con la voce ferma, ma sapevo che nono voleva fare altro che scoppiare in lacrime. Però era uno duro lui, non voleva piangere davanti a me.
-Sì che posso...
-NON PUOI! TU... VOI DOTTORI NON CI CAPITE VERAMENTE! SIETE DELLE PERSONE FREDDE, CHE CON TANTA FACILITA' LASCIANO MORIRE CHI CREDONO DI NON POTER SALVARE!
-Non ti permetto di parlarmi così!- esclamai ferita, chinandomi su di lui e stringendo il lenzuolo che lo copriva, giusto per non stringere il suo collo -IO ho perso la mia migliore amica! Due anni fa, in una sparatoria QUI IN OSPEDALE. È morta tra le mie braccia, non ho potuto fare niente! Lily era tutto per me! Quindi non osare darmi della persona fredda, o non mi importerà che tu stia male, e ti darò un pugno così forte che avrai bisogno anche del chirurgo plastico!- gli urlai in faccia, senza distogliere lo sguardo.
Lui continuava a guardarmi, e io facevo lo stesso. Nessuno di noi due aveva intenzione di cedere, o almeno io no di certo.
-Mi dispiace- sussurrò infine, e mi accarezzò la guancia -scusami, hai ragione... sono un egoista, non sono l'unico ad aver sofferto... mi dispiace per Lily. Davvero.
-Ok. Ora sei pronto per farti tagliare la mano?
-Sì. Sii delicata se puoi...
Un ghigno mi uscì dalla bocca senza che potessi evitarlo: -Scusa. Ma non è la dolcezza ciò a cui si pensa durante un'amputazione. E poi sarai in anestesia totale, dormirai. Non ti preoccupare. In ogni caso non sono tenera e delicata come un'infermiera, io sono precisa... ti basta?
-Mi basta- sorrise -è comunque la prospettiva più rosea che ho. Se proprio devo essere fatto a pezzi, mi sento meglio sapendo che sarà una dottoressa sexy a farlo...
-E devi smetterla di provarci con me, Jones.
-Vuoi dire che non ti piaccio?- alzò un sopracciglio, con una nota di malizia.
-Sta zitto. Andiamo a farti a pezzi, forza.

In sala operatoria fui impeccabile come sempre, avevo lasciato da parte la stanchezza perché non era ancora il momento di cederle.
Era però il momento segare l'osso, e improvvisamente sentii la sega tremarmi nella mano.
-Tutto bene dottoressa Swan?
-Tutto bene dottor Nolan.- presi un grosso respiro. Non volevo tagliargli via un arto, la sua mano destra era così forte, delicata e calda che avrei voluto potergli stringere anche l'altra... eppure lo stavo facendo per il suo bene.
-Anzi, no. Non sono sicura di poterlo fare. Perdere proprio una mano, capisci? Per noi le mani sono fondamentali e... credo anche per lui e...
-Puoi farlo. Lui vuole che sia tu. Possiamo anche mentire, ma sei un medico e devi poterlo fare.
Respirai ancora a fondo, e la mia mano tornò ferma. L'avrei fatto per lui. Era consapevole di cosa sarebbe successo, e voleva lo facessi io... glielo dovevo.
Non fu un taglio dolce, non sarebbe stato da me. Ma fui precisa come gli avevo promesso, e il taglio fu perfetto.
La mia mente era vuota mentre sistemavamo le fibre muscolari e la pelle, per poi ricucire la ferita e bendare il moncone.

Una volta finito, corsi fuori dalla sala togliendo mascherina, camice guanti, e mi rifugiai in bagno a vomitare. Poi mi sciacquai la bocca e rimasi seduta per terra, poggiando la schiena contro il muro e chiudendo gli occhi.
-Emma! Ti senti male?
-Sto bene Elsa- borbottai senza riaprire gli occhi -è solo stata una giornata lunga e dura. Molto lunga e molto dura. Ho appena eseguito un'amputazione... e poi sono venuta qui a vomitare. Non sono mai stata debole di stomaco, non dovrei reagire così.
-Al paziente che hai salvato? Anna me l'ha detto...
Annuii, e le feci spazio perché potesse sedermisi accanto.
-Hai una cotta per lui?
-Non... non è questo, è... non lo so. Ma... è così affascinante. Tremendo ma affascinante.
-Emma, lo sai che non devi affezionarti troppo a un paziente... e non provare a innamorarti!
-Innamorarmi?! Non esageriamo, lo conosco da... da neanche 24 ore!- mi tirai su reggendomi al lavandino, poi mi sciacquai il viso ancora una volta. Ero stanca, ma volevo prima andare a controllare Killian. Poi, forse, sarei andata a casa per dormire e tornare in forze.
-Ci vediamo alle 23 a fare una bevuta da Granny se non sei in coma...
-Ok, vedrò cosa posso fare... ciao!

L'uomo non si era ancora risvegliato, ma sembrava dormisse sereno. Aveva il viso rilassato, come se non avesse appena subito due interventi. Come se stesse nella sua casa a riposarsi, dopo una lunga giornata di lavoro.
Sorrisi, e presi una poltrona avvicinandola al letto, poi mi ci accomodai. Il sonno poteva aspettare ancora un po': non aveva nessuno ad aspettare che riaprisse gli occhi, nessuno che l'avrebbe consolato mentre si ritrovava con una mano in meno.
E non potevo permetterlo, meritava qualcuno che tenesse a lui, qualcuno che gli avrebbe fatto forza. E quel qualcuno sarei stata io, era anche quello il mio lavoro: assistere il mio paziente. Oltretutto, al momento non lo consideravo neanche solo un lavoro. Era un piacere.
Mi poggiai contro lo schienale e mi misi comoda, decidendo di chiudere gli occhi solo per un po'. Non avrei dormito, volevo solo potermi rilassare un pochino mentre lui era ancora incosciente.

***

Iniziai lentamente a riaprire gli occhi, con un raggio dispettoso che mi disturbava la vista.
Un momento.
Avevo dormito? Non ricordavo di essere andata a casa. Avevo bevuto così tanto da Granny che mi ero dimenticata praticamente tutto? Ma ero stata da Granny?
Spalancai gli occhi e mi vidi avvolta da una coperta calda: ero ancora sulla poltrona, alla fine mi ero addormentata. Oh mio dio...
-Ben svegliata dottoressa...
-Killian! Oddio, che ore sono? Dovevi svegliarmi, io... oh mio dio. Quanto ho dormito?
-E' da poco passata l'alba... hai dormito almeno otto ore buone, direi.
-COSA!! E non mi hai svegliata!! Quando ti sei svegliato? Dovevi svegliarmi!
-Rilassati splendore. Stavi dormendo così bene, mi dispiaceva... un'infermiera mi ha portato da mangiare un'orribile gelatina verde e poi le ho chiesto di coprirti... tremavi un po'.
Arrossii violentemente; invece di prendermi cura io del mio paziente, lui si era preso cura di me. Come avevo potuto addormentarmi! Sperai che nessuno dei superiori ne sapesse niente, o sarei finita nei guai. O forse no, ma preferivo non dover correre il rischio.
-Ora devo farti un controllo di routine.- dissi, scattando in piedi forse un po' troppo veloce. Crollai quindi nuovamente sulla poltrona e lui si fece sfuggire una risata.
-Non c'è fretta... vatti a prendere un caffè, lavarti la faccia...
-Assolutamente no. Già non dovrei aver dormito 8 ore qui. Mio dio, a parte le infermiere è passato qualcun altro?
-No, non ti preoccupare. Non sei nei guai. Prenditi dieci minuti... e poi potrai palparmi quanto vuoi.- mi fece l'occhiolino, e io mi alzai senza dire niente, solo lanciandogli un'occhiataccia.
-Ti porto la colazione. Tieni a bada gli ormoni.- dissi mentre uscivo, poi raggiunsi il bagno e mi lavai la faccia. Ero in uno stato orribile, con delle borse sotto gli occhi e i capelli in disordine: avrei chiesto al bar una spazzola e un correttore a qualcuna delle ragazze.

-Emma! Sei ancora qui...
-Ciao Regina, sì... sono rimasta per... via del paziente. Non ha parenti, quindi...
-E poi è un figo, sì lo so. Siediti che ti sistemo, e prenditi un caffé. Però sembri più riposata di ieri...
Arrossii ancora una volta: come facevo a dirle che mi ero addormentata su una poltrona vicino al paziente senza che mi prendesse in giro per il resto della vita?
-Non fare domande e non sarò costretta a mentirti per salvarmi la reputazione- feci, e mi sedetti perché potesse pettinarmi e coprirmi le occhiaie.
-E' amico del tuo paziente e della sua famiglia... ci è stato male per la donna. Come sta Robin?
-Deve ancora svegliarsi... e lo farà. E io non so come dirgli della moglie... il bambino invece sta migliorando, ma non è abbastanza stabile per fargli sapere della mamma.
-Capisco... è difficile, ma devi essere tu. Come dovevo essere io ad amputargli la mano. Grazie per la sistemata... prendo il caffé e corro, devo ancora fargli un controllo.
-Vai vai... che se è così bello, qualche infermiera potrebbe portartelo via.
-Ah ah ah. Che ridere, guarda.

Ingoiai il caffé d'un fiato, poi rubai qualche biscotto e una mela in un sacchetto di plastica e tornai di corsa in camera di Jones. Sembrava tranquillo per fortuna.
-Non riesci a stare più di qualche minuto senza di me, vero?
-Ma che hai che non va?- gli domandai sconcertata -ti ho detto di smetterla. E come fai a provarci quando hai 3-4 costole rotte e varie altre fratture e lesioni più gravi?
-Beh, potrei avere delle ossa rotte... ma c'è altro che è perfettamente intatto, e funziona...
Lasciai cadere involontariamente la bustina coi biscotti, per fortuna chiusa, e rimasi a bocca aperta a fissarlo. Non era la prima battutina che faceva, ma questa era la prima così “spinta”.
Non riuscivo a capirlo quell'uomo, per quanto mi sforzassi.
-Oh, non dirmi che ti sei scandalizzata per così poco, tesoro... che c'è, sei vergine?
-Mio dio, ma tu sei davvero così o hai battuto la testa?! Forse dovrei richiedere una tac al cranio.
-La mia testa sta bene- mi fece l'occhiolino -allora? Lo sei?
-Non sono affari tuoi, Jones. Ora lasciami fare questo controllo e se la smetti di fare il cretino ti do' anche i biscotti.
Non fu molto professionale, ma godetti tra me e me quando la sua ennesima risata gli procurò una fitta di dolore: se l'era cercata.
Mentre gli alzavo la maglia sotto il suo sguardo compiaciuto, il mio cerca persone si mise a suonare.
-Oddio, altri traumi in arrivo! Un incidente in pullman! Ma cosa succede in questi giorni!- esclamai riabbassandogli le maglia: -Scusa, ma io servo. Manderò qualcun altro a controllarti!
E quando cercai di correre fuori dalla stanza, finii col sedere a terra proprio sotto il suo sguardo.

















Note dell'autrice;
vorrei ringraziare chi sta leggendo e/o recensendo questa "follia". Quando ho iniziato l'ho fatto davvero tanto per, e pensavo sarebbe stata una schifezza xD quindi boh, grazie :)

 

   
 
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