Avvertmenti: pre-ACWNR; non
è un triangolo e nemmeno un
threesome.
Happy Birthday
Non
esisteva
il Natale nella città sotterranea; il 25 dicembre non era
altro che un giorno
qualunque, durante il quale le normali attività, legali e
non, andavano avanti
senza interruzioni. Gli abitanti della città sotterranea
rischiavano, come ogni
giorno, di patire la fame; non esisteva alcun buon sammaritano pronto a
condividere il proprio pranzo con qualche mendicante. Niente era
diverso,
tranne in una piccola casa composta da un paio di stanze ed
un’area giorno.
«Buon
Compleanno, fratellone.»
La
voce
squillante di Isabel si sentiva anche all’esterno della casa,
attirando qualche
sguardo e qualche sorriso divertito. A lei, però, non
importava nulla: era il
compleanno di Levi.
«Isabel,
stai urlando troppo.» le disse Farlan, guardandola con un
sorriso divertito
mentre osservava la ragazza sprizzante di gioia mentre dava ad un Levi
leggermente irritata il regalo che lei e Farlan gli avevano preso.
«Una
cosa
totalmente inutile.» disse il festeggiato, nascondendo un
piccolo sorriso all’allegria
contagiosa di Isabel. Farlan sorrideva apertamente, ridendo e prendendo
in giro
la più piccola del gruppo per il pacchetto che avvolgeva il
regalo. Era fatto
male, con della semplice carta usata per avvolgere il pane, e legato
con dello
spago sfilacciato. Almeno è pulito,
pensò Levi mentre osservava i coinquilini battibeccare
allegramente.
«Non
è
inutile festeggiare il tuo compleanno, Levi.» disse Farlan,
alla fine,
decidendo di lasciare le frecciatine sul pacco di Isabel per un futuro
prossimo. «Significa che sei ancora più vecchio.
Guarda, si vedono già alcune
rughe intorno agli occhi.» disse ironicamente, punzecchiando
l’angolo dell’occhio
di Levi quando si fu avvicinato.
«Anche
tu
non scherzi, Farlan.» rispose alla frecciatina con un ghigno
divertito, mentre
Isabel si avvicinava ad entrambi per tirare un calcio sullo stinco di
Farlan. «Il
fratellone non ha le rughe.»
Levi
alzò
gli occhi al cielo, mentre Farlan ed Isabel riprendevano a
punzecchiarsi senza
fare troppo caso a ciò che li circondava. Non
cercò nemmeno di farli calmare,
mentre occhieggiava il pacchetto sul tavolo. Era stretto e lungo,
probabilmente
chiuso in una scatola oltre che in quel pacchetto fatto male; la
curiosità si
fece largo in lui, mentre cercava di capire cosa ci fosse lì
dentro.
«Puoi
aprirlo. Non ti mangia mica.»
Isabel
e
Farla lo stavano guardando con un sorriso incoraggiante, sempre
più largo
mentre osservavano la curiosità illuminare gli occhi di
Levi. Sebbene il suo
volto rimanesse inespressivo per il 90% delle volte, i suoi occhi
mostravano
sempre quello che provava, brillando in sfumature diverse a seconda
dell’emozione
che lo dominava.
«Spero
che
sia utile, almeno.» disse falsamente infastidito. Quel mezzo
sorriso sulle
labbra diceva il contrario. Anche se non voleva darlo a vedere, era
contento di
quella pausa da quella realtà dura ed infelice. Festeggiare
qualcosa, anche
solamente il suo compleanno, era un modo piacevole per staccarsi da
tutto il
resto. In quel momento la loro casa sembrava più luminosa,
quasi splendesse il
sole sulla città sotterranea.
Levi
scartò
lentamente il pacchetto, facendo attenzione a non far cadere pezzetti
di carta
in giro. Non aveva voglia di pulire il giorno del suo compleanno.
Quando tolse
tutta la carta, trovò una scatola di velluto un
po’ consunto che aprì subito:
all’interno c’era un coltello dalla lama stretta e
dall’impugnatura in pelle,
affilato e così pulito da potercisi specchiare nella lama.
«Il
tuo lo
hai perso per causa mia, quindi mi sembrava il minimo trovarne uno
nuovo.»
mormorò Isabel, guardandosi le punte dei piedi. Almeno
finché Levi non si
avvicinò a lei per accarezzare i capelli in un gesto
affettuoso che glieli
scompigliò tutti.
«Grazie!»
disse con un sorriso più aperto del precedente, mentre
metteva il nuovo
coltello nel fodero che aveva attaccato alla cintura. «E per
oggi non vi
chiederò come abbiate fatto a procurarvi un coltello
così bello.» disse mentre
tornava a sedersi al suo posto.
«Cantando!»
rispose subito Isabel, facendo bloccare sia Farlan che Levi. Entrambi
si
voltarono a guardarla, bianchi in volto perché sapevano
benissimo cosa voleva
fare la rossa. «Così!» aggiunse prima di
prendere un lungo respiro per iniziare
a cantare.
«NO!»
Farlan
e
Levi si mossero in fretta, lanciandosi su Isabel per tapparle la bocca
con la
mano.
«Oggi
puoi
mangiare tutto quello che vuoi, basta che non canti.» disse
Farlan, lasciando
andare la mano davanti alla bocca lentamente.
«Va
bene.
Dopo tutto oggi è anche Natale. Dobbiamo festeggiare anche
questo, no?» disse
con un sorriso allegro e vittorioso. Si erano fatti mettere nel sacco
come due
stupidi; ma la paura che iniziasse a cantare li aveva fatti agire prima
di
bloccarsi.
«Questa
sarà
una lunghissima giornata.» si lasciò sfuggire in
un sospiro Levi, mentre
prendevano i mantelli per andare a prendere quello che Isabel avrebbe
voluto
mangiare.