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Autore: Shurq Elalle    24/12/2014    0 recensioni
Un giovane Remus osserva le stelle in una notte come tante nella torre di Girfondoro. I suoi pensieri, però, sono rivolti a Sirius, suo amico, ma che, in fondo, sente di esserne innamorato.
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La mia prima FF su la ship Remus/Sirius, buona lettura.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Colpa delle stelle

 

Avrebbe voluto essere una stella. Una stella piccola nel cielo.
Remus aveva sempre amato le stelle: se ne stavano lì, nel cupo cielo notturno facendosi i fatti propri senza sconvolgere l'esistenza a nessun essere vivente, come, invece, faceva la loro compare luna. Non c'era quella notte, a proposito, e ne era felice: aveva tanti problemi così, senza lei e le sue maledette fasi.
Aveva sempre desiderato che le persone che provavano a capire la natura della sua malattia divenissero tante piccole stelline. Non avrebbe più avuto problemi in questo modo.
Ne sarebbe stato felice.
Non che la sua vita fosse tanto disturbata: in tal senso, Sirius era carinissimo con lui. Lo proteggeva dalla curiosità degli studenti impiccioni, soprattutto da quella di Piton che aveva fatto dello smascherare Remus e la sua combriccola, la sua unica ragione di vita.
Se egli avesse scoperto che i suoi migliori amici erano divenuti Animagus per lui (l'idea era stata di Sirius) e che egli stesso era un lupo mannaro, la sua vita avrebbe raggiunto il capolinea.
Ma sapeva che, fino a quando ci fosse stato Sirius Black, tutto questo non sarebbe successo.
Aveva iniziato a provare un affetto particolare verso il suo amico: un affetto che andava oltre l'amicizia, oltre l'affetto fraterno verso un amico.
Sentiva che, sotto sotto, si stava innamorando di lui. Non sapeva perché, non sapeva come fosse capitato, ma era successo e non vi era minuto che non passava nell'osservare estasiato i capelli di Sirius o i suoi lineamenti regolari o a rimanere dolcemente colpito dal suo fascino.
Sospirò, mentre il cuore andava a mille al solo immaginare che anche il suo amico lo ricambiasse.
Sapeva che era un amore impossibile, il suo. Lo capiva ogni giorno (ed ogni giorno era una grossa pugnalata al cuore) quando Sirius rimorchiava una ragazza diversa; lo capiva quando lui lo chiamava “amico”; lo capiva quando nei suoi occhi vedeva solo amicizia, mentre avrebbe preferito che fosse amore, solo puro, struggente, fedelissimo amore.
Come quello che provava per lui.
Si sedette nel freddo pavimento del dormitorio, mentre udiva il respiro pesante di Sirius dietro di lui. Avrebbe potuto prova a baciarlo, che male ci sarebbe stato? Un solo, piccolo, tenerissimo bacio di cui lui non avrebbe mai saputo nulla.
Era un'idea folle, ma quella notte vi erano le stelle e a loro non importava di cosa avesse fatto, ma solo se avesse agito.
Prese coraggio. Si alzò. Il letto di Sirius era il più lontano dalla finestra. Dormiva supino, con l'espressione del volto serena, bella, luminosa come Remus non l'aveva mai vista prima. Si chinò su di lui e lo baciò. Un piccolo, dolce, bacio. Le labbra appena sfiorate, ma sempre un bacio.
Si allontanò dal letto e lo osservò da lontano.
Oh stelle, pensò in quel momento, Oh stelle, cosa mi avete convinto a fare.
Non era dispiaciuto di quel bacio, ma era un bacio rubato, un bacio che avrebbe voluto fosse stato ricambiato.
Ti conquisterò, Sirius Black, pensò, Fosse l'ultima cosa che farò.

   
 
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