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Autore: SynysterIsTheWay    24/12/2014    4 recensioni
Dal prologo:
-Non eri sempre tu a ripetermi che devo sempre cercare di essere abbastanza forte da andare avanti?-
Ma tu non sei mai stato la seconda scelta di nessuno. Non sai cosa significhi per me essere solo la tua seconda
scelta quando sono stata l'unica donna capace di prenderti con il caratteraccio lunatico che ti ritrovi.
Dov'era lei quando avevi bisogno di qualcuno?
Scoppio a piangere dinanzi ai suoi occhi mentre lui pensa bene di alleviare il mio dolore abbracciandomi.
Mi lascio abbracciare da Brian, senza trovare le parole giuste per dirgli che ho infranto la nostra promessa.
Non avrei mai dovuto accettare una cosa simile ma non avrei mai pensato di riuscire a tradire me stessa.
"- Solo sesso. Promettimi che non ti innamorerai di me.-
-Non c'è pericolo. Io li odio quelli come te.-
-Allora siamo d'accordo. Io soddisfo te e tu soddisfi me. Sarai...-
-Una specie di amante?-
-Sì. Ma ricordati bene quello che ti ho detto.-
-Non metteremo il cuore in ciò che faremo. Una scopata e nient'altro.-
-Promettimelo di nuovo.-
-Te lo prometto, Brian. Prometto.-"
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
Capitoli:
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7° Their intention is to kill and they will, they will. 

















I miei piedi sembrano fluttuare su dell'erba fresca, mentre mi sento totalmente spaesata.
Mi chiedo continuamente dove sia finita ma qui non sembra esserci nessuno a 
darmi qualche spiegazione plausibile.
Mi ritrovo ben presto dinanzi ad un giardino immenso.
Delle fontane si accendono dando vita ad uno spettacolo fantastico ma si spengono
l'attimo dopo dinanzi ai miei occhi.
Adesso ho capito perfettamente dove sono finita.
Sono nel giardino del dolore.
Ho delle ali dietro le spalle ma non riesco ad usarle. Non riesco a spiccare
il volo.
Ci provo e riprovo ma quelle fontane ricominciano ad accendersi.
L'acqua diventa improvvisamente rossa e tutto ciò che faccio è semplicemente urlare.
Urlo i nomi dei miei migliori amici, dei miei genitori, di Cristal, di Brian.
Ma nessuno di loro sembra sentire le mie grida.
Forse, sto semplicemente urlando in silenzio.
Mi volto e dinanzi ai miei occhi ci sono altri totalmente bui e cupi.
Li riconosco in fretta e mi limito a sorridere alla vista di Brian che anziché fare lo stesso
mi volta semplicemente le spalle.
Si allontana da me, camminando verso una luce bianca, quasi accecante.
Urlo ancora il suo nome. Gli chiedo di tornare indietro, ma lui decide di non voltarsi.
Mi ha appena ignorata.
Stava per toccarmi una mano ma ha preferito andarsene.
Mi ha tagliata in due e non se ne è neanche accorto.
Mi raggomitolo in me stessa, lasciandomi cadere sull'erba fresca e continuando a chiamare il nome
del ragazzo fino a non sentirmi più le corde vocali.
"Brian, Brian, Brian!" grido di continuo, desiderosa di dare un po' di sollievo al mio povero
cuore andato a male.
Dai miei occhi scendono lacrime di sangue che iniziano seriamente a spaventarmi.
Mi osservo le mani colme di quel liquido rosso porpora e ricomincio ad urlare, cercando di trattenere
nei miei occhi le ultime lacrime rimaste.
Un ultimo urlo e Brian è semplicemente sparito.
-BRIAN!- 
Apro gli occhi di scatto, sentendo la fronte sudarmi come non mai.
Respiro profondamente ed osservo i volti impacciati delle persone dai camici bianchi che provano a riaggiustarmi
i lavaggi conficcati nelle braccia ed attraverso il naso per permettermi di respirare meglio.
Sento il mio cuore battere con forza mentre delle lacrime bollenti rigano il mio viso.
-Stia calma signorina, stia calma!- Mi dice una donna dai capelli biondi raccolti in una coda di cavallo, accarezzandomi i capelli con dolcezza.
Respiro a pieni polmoni, cercando di regolarizzare il battito cardiaco mentre altre persone entrano nella stanza con le mura
bianche e spoglie, armeggiando con l'aggeggio tecnologico che continua ad emettere un rumore assordante accanto al mio letto.
-Brian, dov'è Brian?- Urlo di continuo, continuando a muovermi con velocità su di un letto che non mi appartiene.
-Stia calma, la prego.- Continua poi un uomo, passando una siringa tra le mani della bionda.
-Che cosa volete farmi?!- Sbotto, osservando poi la donna asciugarmi un po' di sudore dal viso con un asciugamano
bianca.
-Shh.-
-No, aiuto! Aiuto!- Ricomincio ad urlare, sentendo un pizzico sul braccio ricoperto ancora
da questi stupidi lavaggi.
Mi tranquillizzo di colpo, sentendo ogni parte del mio corpo cadere in un sonno profondo.
Non riesco più a vedere neanche le persone che mi sono davanti agli occhi perché la mia vista è totalmente
annebbiata.
Mugulo qualcosa, per poi chiudere gli occhi e sentire solo un piccolo assaggio di tranquillità e beatitudine.



















***















Le mie palpebre si aprono leggermente mentre mi sento completamente indolenzita.
Non sono fuggita in nessuna realtà parallela.
Sono ancora qui in questo posto che non conosco e sto cercando di rianimarmi.
-Eccola, si sta svegliando!-
-Lo abbiamo capito che si sta svegliando, Christ.-
-Oh, non fare il sapientone adesso, Jimmy!-
-Io faccio quel che mi pare.-
-Ma la smettete di litigare, voi due?- 
-Cristal tu...stai zitta, hai capito?-
-No, non sto zitta, Sullivan!-
-Fareste meglio a zittirvi tutti, mi state già facendo venire mal di testa...- Sussurro con debolezza,
osservando i ragazzi sorridere insieme a Cristal.
-Sì! Finalmente ti sei svegliata, piccola!- Esclama Matt, felice.
-Tesoro mio...non ci speravo più.- Continua Cristal, avvicinandosi a me per abbracciarmi.
Io non riesco a stringerla sentendo tutti i muscoli del mio corpo irrigidirsi mentre lei mi stringe
a più non posso.
-Non vi libererete così facilmente di me.- Ammetto, facendo sorridere i miei migliori amici e la mia piccola
e fragile Cristal.
-Dio, ci hai fatto prendere proprio un bello spavento, Win.- Borbotta poi Zacky, sospirando.
-Ma...che cos'è successo? Io...non ricordo. Dove sono finita?- Sussurro ancora, guardandomi intorno, spaesata.
-Sei in ospedale, tesoro. Tu e Brian vi siete scontrati contro un altro veicolo. Brian era passato con il rosso...-
Sì, adesso ricordo.
Quella luce. Quella strana luce accecante di quel faro...
-Brian? Dov'è lui? Come sta?- Mi allarmo, agitandomi.
-Stai tranquilla, Winter. Per fortuna, anche lui sta bene.- Mi rassicura Johnny, prendendomi una mano.
-Ed io? Io sto bene, vero?- Continuo terrorizzata, sbarrando gli occhi.
-Ti hanno solo ricucito un braccio. La vedi, la bend?- Jimmy mi indica il braccio sinistro ed io osservo
sulla mia pelle una benda che non avevo mai avuto prima d'ora.
-Oh no...- Sussurro, sentendo nuove lacrime rigarmi il volto distrutto.
-Tesoro, credimi che poteva andarti peggio. E' stato Brian a posizionarsi sul tuo corpo per proteggerti ma 
per fortuna l'airbag ha fatto il suo lavoro.- Mi spiega la rossa, continuando a stringermi tra le sue braccia.
Brian...ha fatto cosa?
-Brian...mi ha...- 
-Proprio così.- Annuisce Zacky, sorridendomi.
-Voglio andare da lui! Devo sapere come sta!- Urlo, cercando di alzarmi dal letto ma è Jimmy a bloccarmi, ritrovandosi
a pochi centimetri dal viso di Cristal.
I due si guardano incantati, facendo salire il vomito a tutti gli altri che continuano ad osservarli.
Jimmy finge di tossire, allontanandosi da me e la mia amica con imbarazzo.
-Non puoi vederlo adesso. Non lo abbiamo ancora visto neanche noi ma ci hanno detto che sta bene...adesso
riposati cuginetta. Dovrai restare qui per alcuni accertamenti ma verrai dimessa in fretta.- Continua James, sorridendomi
per darmi tutta la forza di cui ho bisogno.
-Va tutto bene, okay Win? Rilassati. Stasera ti sentirai già meglio, promesso.- Mi rassicura Johnny.
Annuisco alle parole dei miei amici, salutandoli mentre mi lasciano da sola con me stessa.
Osservo la stanza in cui mi trovo mentre nella mia mente continuano ad echeggiare delle voci che stanno
tentando letteralmente di farmi impazzire.







"Ed invece l'ho fatto, contenta? E' questo ciò che penso di te, Winter. E maledetto quel giorno
che mi innamorai di una stronza come te!"







"Ho infranto la promessa, Winter. Mi dispiace, è soltanto colpa mia."










Piango in silenzio, stringendomi nelle coperte calde e nascondendomi al di sotto
di esse.
Se solo fossi stata più responsabile, tutto questo non sarebbe mai successo.
E' tutta colpa mia e non potrò mai perdonarmelo.
























***
















E' già il secondo giorno che sono qui in ospedale.
I dottori mi stanno facendo gli ultimi controlli mentre i ragazzi, i miei genitori
e Cristal vengono a trovarmi tutti i giorni.
Mi fa felice avere un po' di compagnia.
Hanno cercato in tutti i modi di non far sapere l'accaduto in giro in modo da non far preoccupare
tutti i loro fans e da quel che so ci sono anche riusciti.
Vengono spesso a trovarmi per strapparmi un sorriso.
Cristal invece mi ha annunciato che solo oggi Brian è uscito da qui.
Sta bene a parte qualche ferita qua e là.
Ed io ne sono felice. Ero così preoccupata all'idea di stare per perderlo per sempre.
Sarei probabilmente morta anch'io, a quel punto.
Ma sono sicura che troverà un po' di tempo per venire a trovare anche me.
Non lo vedo da due giorni ormai e nei corridoi dell'ospedale non si fa altro che parlare
di lui.
Jimmy e i ragazzi mi hanno assicurato che sta benissimo ma io continuo ad avere una brutta
sensazione che mi si spinge nello stomaco.
Non mi viene neanche lo stimolo di mangiare qualcosa. 
Mi sento nuovamente bloccata.
Anche oggi, i dottori sono venuti a controllarmi. Mi hanno fatto qualche domanda e controllato
il braccio.
Non credo ci siano problemi ma al contrario, sembra andare tutto a gonfie vele.
Ma per fortuna, sia io che Brian stiamo bene.
Non vedo l'ora di riabbracciarlo e stargli accanto come al solito.
Voglio dirgli che non è stato l'unico ad infrangere la promessa ma che, probabilmente, sono stata io la prima a farlo
a sua insaputa.
Dirgli che ho sempre cercato di essere tutto ciò di cui aveva bisogno anche se non sarebbe mai stato abbastanza. 
Dirgli che ho cercato di essere lei per bastargli.
Dirgli che avrei dato qualsiasi cosa per avere un po' del suo amore, tutto per me.
Dirgli che avrei voluto essere la donna che ha sempre visto in sua moglie ma non in me.
Sì, avrei voluto dirgli tante cose, ma quell'incidente e tutta quella rabbia non ce lo ha permesso.
Finisco sempre per farlo soffrire ma questa volta sarà diverso, me lo sento. 
Questa volta siamo in due a combattere per un amore che sembra finalmente appartenerci.
























***











Terzo giorno in questo stupido ospedale.
Non ne posso più della puzza di sostanze chimiche che respiro di giorno in giorno.
Per non parlare poi del cibo rivoltante che ci servono e di tutti i pazienti in fin di vita
che ho visto in questi pochi giorni.
A momenti mi sono sentita anch'io in fin di vita.
I ragazzi vengono a trovarmi di continuo. Anche i miei genitori. Anche Cristal.
Brian no.
Non lo vedo da tre giorni e sto iniziando ad impazzire lentamente.
Chiedo continuamente di lui ai ragazzi e Cristal ma mi danno continuamente sempre la stessa risposta.
"Sta bene".
Certo, questo mi rende felice ma...non mi basta.
Io ho bisogno di assicurarmi che stia davvero bene.
Se mi ama come ha detto, allora perché non è ancora venuto a trovarmi neanche una volta?
Lui è uscito da questo postaccio e sarebbe potuto venire da me anche solo per un saluto fugace.
Invece non lo ha ancora fatto.
I dottori si stanno occupando di alcune terapie per le mie gambe e le mie ossa.
Sono costretta a restare qui per una settimana.
Me la farò bastare attendendo che Brian venga presto ad assicurarsi che anche io stia bene.
Spero che sua moglie non gli abbia tolto del tempo prezioso.
Ma conoscendolo...so bene che verrà.
Me lo sento dentro.
Lui verrà.






















***














Cinque giorni.
Brian non è venuto.
I miei genitori mi hanno detto che il mio cellulare si è rotto nell'incidente.
Hanno provveduto a comprarne uno nuovo ma più economico per permettermi almeno di inviare
chiamate e messaggi.
Ho anche cambiato numero.
Quando Jimmy è venuto a trovarmi gli ho consegnato il mio numero, chiedendogli di darlo a Brian.
Sono stata sveglia tutta la notte ad aspettare anche un suo misero messaggio ma lui ha preferito
non farsi più sentire.
Prendo il cellulare dal comodino accanto al mio letto, osservando con attenzione il display annunciare
una chiamata persa.
Tremante, sblocco lo schermo e prego con tutta me stessa che sia quella di Brian.
Ma, sfortunatamente, non lo è.
E' Cristal. Probabilmente, vorrebbe venirmi a trovare anche questo pomeriggio.
L'altro giorno sono venuti lei e Jimmy insieme, inconsapevolmente.
Hanno iniziato a dirsene tutti i colori dinanzi a me ma io non facevo neanche caso alle loro parole.
I miei occhi erano fissi contro la porta in legno della stanza nella speranza che potesse aprirsi
al più presto per mostrarmi la figura del ragazzo che mi ha fottuto il cuore ed il cervello.
Ma Brian non ha mai aperto quella porta.
Probabilmente, non lo farà mai.
















***










Sesto giorno.
Finalmente domani mi dimettono.
Osservo la pioggia cadere dal cielo come le lacrime stanno cadendo
di continuo dal mio viso.
La pioggia si infrange contro l'asfalto e le mie lacrime contro il cuscino ormai
bagnato fradicio.
Affogo nel mio dolore, osservando quel cellulare che non ha più squillato.
Sono passati ormai sei giorni...ed oggi finalmente riesco a muovermi più del solito.
La dottoressa Dean mi permette di fare delle passeggiate nel parco di fronte in sua compagnia, così
da farmi distrarre un po' e mettere in funzione quelle ossa che sembravano esser morte dentro di me.
Mi sono sentita bene per un attimo, ma poi sono ricaduta nei miei dolori.
Senza di lui, continuo a piangere.
Continuo a ricordare.
Le solite parole non mi fanno dormire. Ho delle occhiaie viola da far paura e neanche i sonniferi
hanno più un effetto positivo su di me.
Cristal oggi è scoppiata in lacrime dinanzi ai miei occhi.
Non riusciva a dirmi del perché si sentiva così male ed io, per la prima volta, non sono riuscita
proprio a capire cosa avesse.
Credevo che avesse a che fare con James ma evidentemente mi sbagliavo.
I ragazzi non sono più venuti a trovarmi.
L'ultima volta che li ho visti confabulavano tra di loro come se mi stessero tenendo nascosto
qualcosa.
Ed io ho avuto paura.
Ho avuto paura di chieder loro cosa stesse accadendo.
Ho avuto paura di affrontare la realtà.


















***















Settimo ed ultimo giorno qui dentro.
Stasera torno a casa.
Saluto tutti i dottori che mi hanno assistita in questi giorni
mentre i miei genitori mi aiutano a camminare verso la loro auto.
Nella macchina abbasso il finestrino per poter sentire l'aria fresca scompigliarmi
i capelli e dare la possibilità alle mie lacrime di asciugarsi in fretta.
Per quanto io sia stata male in questi giorni, adesso ho deciso di farmi forza ed andare avanti.
Tutti, prima o poi, dobbiamo andare avanti.
Specialmente quando credevi di aver accanto la persona giusta. La tua anima gemella, insomma.
Ed io lo credevo davvero.
Ma forse, Brian deve essersi reso conto dello sbaglio che ha avuto il coraggio di fare. 
Forse si è pentito di ciò che mi aveva detto la sera dell'incidente e ha capito che non ha bisogno
di nessun altro nella sua vita se non di sua moglie Shelly.
Ma avrei comunque preferito vederlo.
Sentirlo mentre mi diceva di non amarmi avrebbe fatto male...ma non più male di ciò che ho subìto
in questi ultimi giorni.
Perché mi ha fatto questo? Io credevo davvero che questa volta avrebbe provato ad amarmi come meritavo.
Credevo mi avesse dato finalmente il suo cuore, ma evidentemente mi ha solo presa in giro.
Sì, voleva solo giocarmi.
Tanto, chi si sarebbe mai aspettato che la stronza ed acida Winter si sarebbe mai innamorata di uno come Gates?
Nessuno, in effetti.
Una come me, che ha il gelo nel nome, non è destinata a molto.
Probabilmente continuerò a vivere la mia vita da sola. Non ho bisogno di nessun uomo...sto bene anche
con me stessa.
Sì, proverò ad amare me stessa anziché riprovare con uno come lui.
Mi ha abbandonata proprio nel momento in cui avevo più bisogno di lui mentre io gli sono sempre rimasta
accanto anche quando preferiva sua moglie a me.
Anche quando tutte le donne del pianeta sembravano essere più interessanti della piccola e stupida Winter.
Ed io sono da sempre stata una dei suoi rimpiazzi preferiti. 
Odio pensare a lui in quel modo.
Odio pensare al fatto che non riesco ad odiarlo.
Odio pensare di non essere abbastanza per meritarlo.
Dovrei odiarlo per davvero, ma proprio non ce la faccio.
Scendo dall'auto arrivata finalmente a destinazione.
Mia madre mi annuncia di voler restare per un po' in mia compagnia ma io le assicuro
di potermela cavare benissimo anche da sola.
Le dico che tra un po' dovrebbe tornare Cristal e lei annuisce, arrendendosi alle mie suppliche.
I miei mi lasciano dei baci sulle guance per poi dirigersi verso la propria abitazione dopo che io
sono finalmente entrata nella mia.
Strano ma vero, questa casa mi è proprio mancata.
Mi distendo sul letto con lentezza, cercando di rilassarmi ed osservando lo schermo del cellulare.
Chiamo Cristal ma lei non mi risponde.
Dove sarà finita anche lei?
Perché ho come la sensazione che stiano cercando tutti di evitarmi? 
Sapevano che sarei tornata a casa oggi, eppure nessuno di loro ha provato anche solo a 
chiamarmi per chiedermi come stavo.
Quando ho aperto la porta di casa speravo di ritrovarli tutti qui a videogiocare o magari
vederli saltellare per la vittoria dei Lakers.
Ma ad accogliermi non c'è stato nessuno a parte queste mura e questi mobili impolverati.
Ormai non credo che Brian verrà.
Trattengo le lacrime sentendo solo un forte sentimento d'odio premermi dentro.
Che Cristal sia a casa loro? Quei deficienti condividono insieme una villa che vale come studio di registrazione.
I privilegi delle rockstars.
Con lentezza indosso di nuovo il mio giubbino in pelle contornato da una sciarpa e degli anfibi
non troppo invernali.
Esco di casa ma non trovando il coraggio di entrare nella mia auto, decido di farmi due passi a piedi e raggiungere
la fermata dell'autobus.
Prendo il pullman e, dopo aver passeggiato per un po', mi ritrovo dinanzi allo studio dei ragazzi.
Sospiro facendomi coraggio e cercando le palle per poter fare la spavalda come al solito.
Mi avvicino alla porta e suono al campanello, sentendo delle urla provenire dall'interno.
Staranno vedendo qualche film o forse videogiocando come al solito.
Ad aprirmi è Jimmy che dapprima sembrava avere un sorriso così pieno, mentre ora quest'ultimo sembra
esser stato portato via dal venticello fresco.
-Win...ma che sorpresa...ehm...- Dice Jimmy, mentre io lo spingo all'indietro, entrando con rabbia in casa.
Osservo Cristal seduta su di un divano in compagnia degli altri che stavano semplicemente suonando.
Tutti sbiancano nel vedermi e non ne capisco il motivo.
Che si stiano sentendo in colpa?
-Ah, grazie per avermi invitata.- Sbotto, incrociando le braccia contro il petto.
-No, aspetta tesoro, possiamo spiegarti...- Prova a dirmi Cristal, alzandosi dal divano.
-Tu sta zitta. Non voglio sentire alcuna spiegazione...- Continuo acida, guardandomi intorno alla ricerca
di un viso che non vedo da troppo tempo.
-Ma Winter, non è come pensi!- Borbotta poi Johnny, cercando di avvicinarsi a me.
-E com'è allora, Johnny? Avete fatto la vostra parte per i primi giorni e poi non ho avuto più vostre
notizie. Sapevate che sarei tornata a casa stasera, eppure nessuno di voi ha osato anche solo chiedermi come stessi.-
-Winter, noi...- 
-Matt, non dovete aggiungere altro. Voglio solo sapere dov'è Brian.-
-Lui...non c'è.- Mi dice Zacky, con una voce tremolante.
-Non cercare di difenderlo adesso, Vee! Ditemi subito dov'è Brian o non rivedrete la mia faccia
per un bel po' di tempo!- Continuo ad urlare, più furiosa del solito.
-Win...no, aspetta!-
-Smettetela di difenderlo! Perché si sta nascondendo da me?! Voi siete anche miei amici, cazzo!- Urlo ancor di più,
salendo al piano di sopra con debolezza ma riuscendoci prima che potessero fermarmi.
-No, Win, aspetta!- Prova a dirmi Jimmy, ma io entro con rabbia in una delle stanze dinanzi a me,  osservando Gates fumare con tutta tranquillità.
-No, Winter, non farlo!- Mi implora poi Cristal, tenendosi il petto tra le mani.
Osservo Brian voltarsi verso di me e rivolgermi uno sguardo quasi confuso.
I suoi occhi color nocciola, non sembrano essere neanche quelli di sempre.
-Davvero bravo, Brian, i miei complimenti. Sei riuscito a deludermi.- Sussurro, con il cuore in gola.
-Mh?-
-Sono stata una settimana intera ad aspettare una tua chiamata e a sperare che ti facessi vivo...e indovina un po'?
Hai preferito non presentarti. Se volevi dirmi che non volevi più avere nulla a che fare con me, potevi farlo. Non lo avrei
accettato subito ma me ne sarei comunque fatta una ragione. Mi hai delusa, Brian. Ti ho dato tutto il buono che c'era dentro di me 
e alla fine, hai scelto lei. Ma va bene così. Sono sempre stata la seconda scelta di tutti e questa volta lo sarò anche di te. 
Strano, vero? Adesso sono sicura del fatto che se non ci fosse stata quella dannata promessa, a quest'ora saresti rimasto comunque un buon amico. 
Ed invece, sono stata io la stupida ad innamorarmi e darti il mio cuore consapevole del fatto che apparteneva già ad un'altra donna. 
Ma forse, doveva andare così. Ed io non riesco ad accettarlo. Non in questo modo.-
Dico con debolezza, sentendo il mio cuore sgretolarsi di continuo. Gli ho detto tutto. Sono finalmente
riuscita a confessargli il mio amore dopo tutto questo tempo.
I ragazzi non dicono una sola parola mentre Cristal mi osserva preoccupata.
Brian aspira del fumo dalla sua sigaretta ma i suoi occhi continuano ad intimorirmi.
Ha appena serrato la mascella. Tipico.
Probabilmente adesso dovrei prepararmi alla verità ma mi sento abbastanza forte per superare un suo rifiuto.
Non capisco perché sta provando a tenermi sulle spine ma glielo leggo negli occhi che non riesce neanche a rispondermi.
Ed io l'ho sempre saputo che sarei stata destinata a tutto questo.
Dovevo essere ferita nuovamente per imparare a vivere la mia vita da sola. 
-Brian, perché non parli? Perché mi stai facendo questo?- Continuo, sentendo le lacrime pizzicarmi pian piano negli occhi.
Ma ben presto, lui apre le labbra e dalla sua bocca escono parole che mi spiazzano ancor di più.
Mi sentivo pronta ad affrontare un rifiuto ma i miei occhi sono appena ceduti.
Ho appena capito che mi sarei addormentata per sempre piangendo nel sentire quelle parole così semplici
ma laceranti.
-E tu chi sei?-


























NOTE DELL'AUTRICE.

Buona Vigilia di Natale a tutti miei amatissimi lettori!
Yeee!
Cosa farete di bello quest'anno? Festeggerete con i vostri parenti o resterete
semplicemente in famiglia?
Io stasera cenerò dai miei zii con tutti i miei cugini quindi vi lascio immaginare
il caos!
Però, spero per voi che passiate una bella serata e che riceverete degli splendidi
regali dalle persone che più vi amano!
Io credo che dovrò accontentarmi di poco dato che ho compiuto da poco 18 anni
e i miei si sono occupati di farmi festeggiare al meglio.
Quindi, tutto tranquillo.
Ma adesso, veniamo al capitolo!
Lo so, mi odiate ed è comprensibile ma...ma...spero che continuerete a leggere la ff!
Sono felice di aver ricevuto più recensioni del solito allo scorso capitolo e sono felice
che la storia vi stia piacendo.
Anche se, sono sicura che ormai avrete capito a che cosa intendo mirare con questo capitolo.
Dal prossimo in poi, accadranno tante cose che credo vi faranno riflettere molto.
O almeno spero.
Vi preannuncio che non sono molto soddisfatta di questa storia ma mi andava comunque di pubblicarla
perché credo che abbia uno stampo diverso dal solito.
Diverso dal solito nel senso di tematiche e soprattutto per la trama.
Sto cercando di migliorare ma non so quanto questa storia possa piacere. Io sto cercando
di farmela piacere in qualche modo ma ahimé, la vedo tragica.
Tuttavia però, ci sto provando.
Sono felice inoltre di sapere che lettori come voi non mi abbandonano mai e vi auguro davvero
il meglio dalla vita.
Dato che non riuscirò ad aggiornare per domani, vi auguro di trascorrere un felice Natale
e che il sole splenda sempre su di voi.
Augurissimi, lettori!
Se volete, lasciate qualche recensione al capitolo! Mi farebbe davvero molto piacere!
Un mega abbraccio!













-SynysterIsTheWay.

   
 
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