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Autore: AlexVause    24/12/2014    3 recensioni
Henry fece un passo indietro.
- Dove mi porti?
- Non ti farò del male, se questo è ciò che ti chiedi.
La donna tese una mano verso il ragazzino, che abbassò lo sguardo verso essa.
- Mi sarai d’aiuto, nel convincere tua madre a fare una cosa per me.
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Una storia ambientata a Storybrooke dopo l’attivazione della seconda maledizione.
Nessuno ha memoria di come abbia raggiunto nuovamente la cittadina nel Maine.
Non ci sono spoiler perché segue un filo logico proprio :D
SwanQueen.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Malefica, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Domani è Natale e per l'occasione
ho pensato di regalarvi un capitolo in più
invece di farvi attendere sino a Martedì prossimo.
Auguroni a tutti :)

 
Capitolo 11
 
- Calmati, lo troveremo.
Emma poggiò le mani sulle spalle di Regina che la guardò furente. L’ombra violacea colorava i suoi splendidi occhi color cioccolato.
Ma quel tocco…il tocco della bionda così fermo e sicuro, riuscì a far svanire quel velo di magia che copriva quello sguardo in cui Emma adorava perdersi.
- Puoi starne certa che lo troveremo. David!
Ringhiò l’Evil Queen. Sebbene lievemente più calma di prima, ribolliva di rabbia. Emma si scostò mettendosi al fianco della mora.
- Dimmi ciò che vuoi fare.
L’uomo arrivato in cucina poco dopo l’accaduto era pronto a fare qualsiasi cosa per riprendersi il nipote.
- Contatta Robin Hood. È giunto per lui il momento di ricambiare un mio favore. Digli che porti i suoi uomini.
Ordinò Regina. Il tono imperioso e regale di una vera sovrana.
- Come facciamo a difenderci da Zelena?
Domandò il genero.
- Malefica ed io, potenzieremo il vostro abbigliamento per difendervi il più possibile dalla magia.
- E per far si che siate protetti anche da attacchi armati, pari all’indossare una corazza.
Aggiunse Malefica.
- Sarò di ritorno a breve.
Rassicurò i presenti, David.
- Teniamoci in contatto.
Emma si era rivolta al padre. Lo sguardo della figlia sembrò dire “Stai attento” mentre quello di David la rincuorava.
- Aspetta.
Lo richiamò la mora mentre il genero si stava allontanando.
- Voglio che porti Hook con te.
Disse poi richiamandoli a se con un gesto della mano.
- Vi proteggeremo già da subito. Non mi fido a mandarvi via senza una difesa adeguata.
Malefica si avvicinò ai tre, aiutando Regina a fare l’incantesimo che avrebbe dato protezione ai due uomini pronti ad uscire alla ricerca di Robin.
- Swan…farò ogni cosa è in mio potere per trovare Henry.
Disse Hook dopo essersi avvicinato ad Emma.
- Grazie.
 
Regina era intenta a esaminare il libriccino rilegato in pelle che Zelena aveva dato a Malefica.
- A che pensi?
Chiese la bionda strega intenta a fissare l’amica.
- Penso che lo sapesse. Voleva fartela trovare in modo che noi…
- Trovassimo lei! Maledetta…
Malefica finì la frase per Regina, alzandosi in piedi di scatto dal sofà su cui erano sedute, imitata dalla mora.
- Sempre tutto calcolato eh?
Chiese Emma frustrata. L’angoscia per tutta la situazione in cui si trovavano, riusciva a percepirsi nel tono della sua voce.
Nessuna delle due maghe rispose.
La bionda Strega aprì la mano contenente la sfera da lei trovata.
Essa iniziò a fluttuare in aria a pochi centimetri dal palmo della donna.
Il suo colore, che prima era puro cristallo, divenne porpora.
- Sei tu…
Sussurrò l’Evil Queen meravigliata dalla magia di quell’oggetto.
- Pensami.
Propose poi Regina all’amica che comprese, diversamente da Emma.
- Come scusa?
Domandò lo Sceriffo, lievemente irritata.
- Calma biondina. Sperimentiamo.
- Ed è esattamente ciò che mi preoccupa.
Borbottò Emma, ma ciò che vide nella sfera la fece tacere.
Il colore dell’oggetto era divenuto viola.
- Ed eccoti qua.
Sorrise Malefica.
L’Evil Queen posò una mano sopra la sfera, ma senza toccarla.
Essa divenne di un bellissimo bianco candido luminescente.
- E c’è anche la biondina vedo.
Emma era rapita da quell’oggetto.
- Ora, troviamo Zelena.
Disse Regina. Il tono freddo.
Entrambe le maghe si concentrarono, ma qualcosa deviò la loro attenzione.
La porta d’ingresso della villa dell’ex Sindaco si aprì.
- Siamo qui.
Avvisò David. Aveva trovato Robin e i suoi seguaci.
- Regina…
Iniziò il Principe dei Ladri, ma la donna lo zittì nell’immediato.
- So già ciò che vuoi dire. Una volta catturata Zelena, riavrai la tua Marion e noi riavremo Henry. Insieme riusciremo a mettere fine, una volta per tutte, a questa sua follia senza senso.
L’uomo chinò il capo davanti ai presenti.
- Siamo con voi.
 
Ci volle almeno un’ora per rinforzare le difese di ogni persona presente in quella casa.
Conoscevano benissimo i pericoli cui andavano incontro: armi e magia. Il loro dovere e la cosa che aveva più importanza in assoluto, era cercare di essere il più possibile immuni ad entrambe le cose.
In quel lasso di tempo avevano elaborato un piano per affrontare la strega: trovarla e con un fronte unito affrontarla. Insieme avrebbero fatto la differenza.
Malefica aprì la mano nella quale teneva la sfera. Essa si levò a mezz’aria sul palmo della mano della donna. Regina si avvicinò all’amica, ponendo sopra la sfera una mano, come aveva fatto precedentemente e insieme pensarono a Zelena.
In un attimo l’oggetto magico si colorò di verde.
- E ora andiamo.
Disse la bionda strega.
- Ma come facciamo a sapere dove si trova?
Chiese Biancaneve incuriosita.
Regina scostò la mano dalla sfera. Malefica alzò la mano e l’oggetto magico iniziò a volare verso la porta principale della villa dell’ex Sindaco.
- Oh…così…
Rispose incredula Emma, incamminandosi dietro ai suoi famigliari all’inseguimento della sfera.
- Ho una mezza idea di dove possa essere.
Informò Robin affiancando David.
- Scommetto si tratta della vecchia baracca, dove tu sei entrato. Correggimi se sbaglio.
Malefica era certa di quello che aveva detto.
- E come lo sai?
Chiese il Principe dei Ladri incuriosito. Quelle due maghe sapevano più di quello che volevano far credere.
- Ti abbiamo spiato quella notte e il comportamento di quella donna verso l’ambiente che la circondava, era equivalente a quello rapportato verso una possibile abitazione…in più quando ne ho parlato con lei, diretta interessata a mia insaputa, ha tentato di sviarmi da quell’ipotesi.
Spiegò la bionda strega con tono assai serio.
- Stiamo a vedere, ma raramente Malefica sbaglia.
Asserì Regina.
- Puoi dire anche mai.
Sorrise Malefica.
- Ora non esagerare.
 
Erano arrivati poco distante dalla casa in cui Robin aveva rubato l’amuleto qualche giorno prima.
La luce del sole filtrava tra alberi.
- Laggiù c’è la botola, dove spesso la vedevo scendere.
Indicò il Principe dei Ladri ai presenti.
- Dobbiamo vedere se Marion è li. In quel caso la spedirò da Ruby, già a conoscenza di tutto.
Avvertì Regina già pronta ad andare verso la botola. Una mano sul suo avambraccio la fermò.
- E se prendesse le sembianze di quella donna?
Chiese Snow preoccupata.
- La sfera ci dirà se la persona che abbiamo davanti possiede magia. Se così non sarà allora, saremo certi che è la moglie di Robin.
Malefica fu molto esaustiva nella sua risposta.
- Ho come l’impressione che sia fin troppo facile.
Borbottò David.
- Sa che andremo da lei, per questo ora è semplice. Il suo attacco lo sferrerà quando sarà certa che non potremo fuggire dal suo “parco giochi”, in cui non troveremo nulla per difenderci. Marion che poco prima era una merce di ricatto, ora è solo un ostaggio usato per spostare l’attenzione di Robin da Me a Lei. Questo per far sì che, una volta riavuta la moglie, mi abbandoni al mio destino prendendosi cura di lei. Spiegò Regina cautamente.
- E tu, giustamente, sei pronta a farci ammazzare tutti.
Disse Hook che si trovava un po’ in disparte dal resto del gruppo.
- Tranquillo Pirata. Quando troverò Zelena, sarete liberi di andarvene.
Ringhiò Regina fulminandolo con lo sguardo.
- Basta perdere tempo. Andiamo!
Sbottò Malefica incamminandosi verso la botola, imitata dal resto del gruppo.
Regina si avviò seguendo l’amica ma nuovamente qualcuno la fermò.
- Non ti lascerò sola.
Bisbigliò lo Sceriffo. Lo sguardo cristallino di Emma era sincero e determinato.
- Porterai Henry con te. Io non sono sola.
Rispose Regina con un lieve sorriso.
- Ma non sarai con me.
A quelle parole il cuore di Regina mancò di un battito.
La mora abbassò lo sguardo. Sembrò riflettere per un istante.
Sospirò. Un sorriso timido nacque sulle labbra dell’Evil Queen che poggiò una mano su quella di Emma, che ancora tratteneva il suo braccio, tornando poi a riagganciare quello sguardo che tanto segretamente adorava.
- Andiamo.
Disse infine in un sussurro, consapevole di interrompere quel momento.
 
Regina fu la prima a scendere le scale di quella che sembrava un rifugio antiatomico o un magazzino sotterraneo.
Un corridoio si stagliava dinnanzi a lei. Celle di ferro battuto si trovavano ambo i lati.
Il luogo non era poi tanto grande.
- Che razza di posto è mai questo.
Biancaneve era sbalordita. Quel sotterraneo le metteva addosso un senso d’angoscia e timore.
- Zelena non c’è. Possiamo avanzare.
Disse certa l’Evil Queen.
- Non vedo segni di trappole.
Assicurò Robin.
- Nessuna trappola magica.
Confermò Malefica.
Il gruppo avanzò in quella buia cantina illuminata solo da una luce tenue, situata in fondo al corridoio.
- Ro…Robin?
Una timida voce richiamò l’attenzione del Principe del Ladri che corse immediatamente verso chi poteva aver pronunciato il suo nome.
- Marion!
- Robin…sei qui.
Lacrime calde solcarono il viso della moglie di Robin, felice di rivederlo.
- Siamo venuti a liberarti e portarti in salvo.
L’uomo cercò di aprire la cella ma Malefica lo fermò.
- Aspetta.
Disse la maga puntando l’oggetto magico verso Merion. Nessuna reazione.
Con un gesto della mano aprì il lucchetto facendolo cadere.
Robin strinse la moglie a sé ma, improvvisamente, qualcosa sembrò spaventarla.
- Lei…
Marion indicò Regina indietreggiando.
- Lei ti porterà al sicuro.
- No…no…lei è…
La donna farneticava terrorizzata.
- Non devi esserne impaurita, Regina è cambiata.
La rassicurò Biancaneve avvicinandosi alla moglie di Robin e alla sua matrigna.
- Lei mi aveva rinchiuso nelle sue celle. Voleva giustiziarmi.
- Sei ancora viva mi sembra.
Sbottò Malefica. Tutte quelle proteste li stavano rallentando a dismisura.
- Solo perché la persona che poi mi ha rinchiuso qui è venuta a liberarmi.
- Bell’affare.
Borbottò fra se la bionda Strega.
- Ehi! Qui c’è qualcun altro!
L’attenzione del gruppo si spostò su Hook.
David ed Emma si precipitarono in fondo al corridoio, raggiungendo il Pirata.
- È Joan!
Esclamò Charming sorpreso e preoccupato.
La giovane ragazza giaceva sdraiata a terra completamente ghiacciata.
- Come la conosci?
Chiese Snow incuriosita.
- Mi ha aiutato in passato ancor prima che Re George mi prendesse sotto la sua ala.
- È sotto incantesimo.
Disse Regina arrivata al fianco di Emma.
- Dobbiamo sbrigarci. Devo portarvi in un posto sicuro. Mio figlio continua a essere in pericolo mentre noi facciamo salotto.
Sibilò l’Evil Queen guardando Marion.
- Io non vado con quella.
Disse la donna guardando il marito e indicando Regina.
Una mano della mora scattò come per lanciare una palla infuocata, ma si fermò a mezz’aria poggiandosi sulla spalla dello Sceriffo ora davanti a lei.
Malefica, accanto alla moglie di Robin, alzò il bastone. La sfera sopra di esso s’illuminò d’azzurro e Lady Marion s’immobilizzò.
Seguì la bionda strega sino a raggiungere Joan.
Malefica si accucciò imitata da Marion che non proferì verbo. Sembrava un automa agli ordini della Maga.
Regina raggiunse le tre donne, mise una mano sulla spalla di Marion e l’altra su Joan, per poi svanire assieme a loro.
Dopo alcuni minuti la mora fece ritorno.
- Malefica, avevo dimenticato la tua abilità con l’ipnosi. Mi ricordi Jafar.
Sorrise Regina prendendo un po’ in giro l’amica.
In risposta ricevette uno sguardo truce.
- Cosa c’è?
Chiese poi la mora ancora sorridendo.
- Se un dì starnazzerai come un’oca, non guardare me.
Sbottò stizzita Malefica. Gli occhi ridotti a una fessura.
  
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