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Autore: Elyxa85    24/12/2014    7 recensioni
Caroline fa un incontro del tutto inaspettato, e da lì la sua vita cambierà, anche se non del tutto. Saranno poi gli eventi e le circostanze a catapultarla in una città in cui si era ripromessa di non andare mai, e come al solito, i guai non smetteranno di perseguitarla.
Breve fanfiction. Pairing Klaroline
Genere: Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Elijah, Enzo, Klaus, Rebekah Mikaelson
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Previously in “One Truth”

 

< Klaus... > sussurrò Caroline appoggiando la testa alla spalla dell'ibrido < Ti dà fastidio? Sentirmi qui accanto a te? >

< No. > rispose tranquillamente Klaus tornando ad avvolgerle le spalle con il suo braccio < Mi sembra di non essere mai stato più tranquillo. >

< Non hai cercato di sconfiggere Mikael a causa del marchio? > domandò quasi sovrappensiero la vampira.

< Si, in parte. > sussurrò l'uomo < I primi tempi il marchio era... più forte, non so come spiegartelo, ma mi impediva di essere lucido quando lei era insieme a me. Ho fatto dei veri e propri casini. >

< In perfetto stile Klaus immagino! > rise Caroline.

< Si, mi conosci. > rise di rimando l'ibrido stringendola ancora un po' a sé e cercando di dare un nome a quelle emozioni che sapeva avere dentro di sé, ma che quel maledetto marchio non riusciva a fargli esternare.

 

 

2019

 

 

Quando Hope si precipitò in camera di Caroline fu sorpresa di vederla vuota e ne rimase perfino un po' delusa. Si diresse nella stanza di Rebekah trovandola altrettanto vuota.

Con i piccoli pugni sui fianchi si diresse verso la camera di Hayley.

< Dove sono le zie? > domandò imperiosa < Voglio le zie! Subito! >

< Tesoro le ho viste scendere prima di venire a svegliarti. Non sei scesa a fare colazione? > chiese Hayley con tono dolce < Non essere arrabbiata, per favore! Somigli troppo a tuo padre! >

< A zia Caroline piace papà! > ribatté la bimba < Quindi vuol dire che sono bella come lui? >

< Zia Caroline non ragiona quando si parla di tuo padre! > sbuffò Hayley sorridendo.

< Credi che Camille sia arrabbiata con me perché ho voluto qui entrambe le mie zie? > chiese Hope arrampicandosi sul letto della madre < Non era contenta ieri sera. >

< Non credo, ma Camille non le conosce come noi. > tentò di spiegare Hayley < Perché non vai a metterti il vestito da elfo che ti ha regalato zia Elijah invece di perdere tempo? >

< Subito mamma! > strillò Hope felice di poter indossare subito un regalo nuovo.

 

La bambina corse giù per le scale a perdifiato e si avviò decisa verso l'albero di natale, per recuperare il vestito. Mentre lo cercava riconobbe subito le risate felici delle zie e non poté trattenersi dal correre in cucina da loro.

 

Un'altra sorpresa inaspettata: Liv. Hope appena la vide strillò di gioia, facendo saltare sulla sedia tutte le ragazze.

< Che bello, sei venuta! > esclamò la bambina correndo verso la strega < Ho imparato tanti incantesimi al doposcuola, sto diventando brava! >

< Tuo zio Elijah mi tiene sempre informata, piccola. > sorrise Liv stringendosela in braccio < Ho saputo perfino della tazzina da té... >

< Zio Elijah non avrebbe dovuto raccontartela... > si lamentò Hope mettendo il broncio.

< Suvvia Hope, è Natale. Fammi un bel sorriso! > la incitò Caroline < Con quel muso lungo assomigli troppo a tuo padre, e non va bene! >

Hope sgranò gli occhi mentre Rebekah e Liv ridevano pesantemente.

< Ma tu dici sempre che papà è bello! > la accusò Hope sommessamente, scatenando ancora di più le risate delle ragazze.

< Papà è bello. > affermò Rebekah < Ma non come le tue zie che sorridono sempre! >

< Si, hai ragione zia! > esclamò Hope sorridendo e buttando le braccia verso Rebekah < Mi aiuti a indossare il vestito da elfo? Non lo trovo sotto l'albero. >

< Ma certo tesoro. > acconsentì Rebekah alzandosi con la bambina in braccio < Andiamo a farci belle per questo primo Natale tutti insieme! >

 

 

< Quindi questa è l'unica soluzione? > domandò seria Caroline < Non possiamo fare diversamente? >

< Elijah mi ha subito messo a disposizione il grimorio di Esther stanotte, ma non ho trovato nulla di utile per questo marchio. > ribadì Liv sconsolata < Ho cercato, Caroline, con tutta me stessa, devi credermi. >

< Ti credo. Mi fido di te. > commentò amaramente la vampira.

< Spero che Klaus mi creda. > sbuffò la strega appoggiando i gomiti al bancone della cucina mentre Caroline le riempiva la tazza con del caffè fumante.

< Lo farà. Gli parlerò io. > affermò sicura la vampira < Lui si fida di me. >

< Si, ma il marchio lo lega a quella ragazza. > ribatté pensierosa Liv < Se lei gli dicesse di non crederti lui non potrebbe opporsi, te l'ho spiegato. >

< Non doveva nemmeno cercare di allontanarsi da lei, no? > esclamò la vampira < Eppure sta lottando! Sta cercando di aggirare quello stupido marchio! >

 

< Ho un'idea! > esclamò Liv bevendo un sorso di caffè < Ma è da pazzi, come del resto tutta questa situazione! Ma forse è l'unica cosa che potresti provare. >

< Qualsiasi cosa per riaverlo. > commentò seria Caroline, avvicinandosi alla strega.

< Se non dovesse funzionare però... > disse Liv inclinando la testa di lato e facendo una smorfia con la bocca < Le conseguenze saranno definitive. >

< Con definitive intendi... La morte? > chiese Caroline guardando Liv dritta negli occhi.

< Si. > rispose la strega < La tua. >

 

Caroline sospirò profondamente, chiudendo gli occhi.

Quando li riaprì era certa della scelta fatta.

< Dimmi la tua idea! > esclamò la vampira in tono deciso.

 

 

Camille arrivò a Villa Mikaelson in tempo per il pranzo di Natale.

Caroline fingeva di divertirsi, mentre intanto osservava Klaus e Camille.

Hope vestita da elfo si aggirava per la stanza saltellando vivace, felice di avere tutta la famiglia riunita.

< Camille perché non scatti una foto a tutta la mia famiglia? > chiese Hope sorridente < Vicino all'albero! >

 

Camille si alzò e prese la macchina fotografica che Hayley le porse.

< Voglio le zie accanto a me! > urlò Hope, facendo ridere tutti < E anche Liv, vieni! >

< Una foto di bionde! > commentò la strega avvicinandosi all'albero.

 

< Adesso dite: Barbie Klaus! > sussurrò Hayley divertita verso le ragazze.

Quando Camille scattò la foto tutte le bionde stavano guardando di traverso Hayley.

< Dobbiamo rifarla. > commentò Camille < Non stavate guardando me. >

< Colpa mia! > spiegò Hayley sorridente.

< Mamma vieni anche te! > chiamò la bambina agitandosi < Accanto a zia Beckah! >

< Fatto! > disse Camille.

< Un'altra! > esclamò Hope < Anche con zio Elijah e papà! >

 

Liv si diresse verso Camille < Faccio io la foto se vuoi andare con loro! >

Camille la guardò combattuta.

Klaus non l'aveva invitata ad aggiungersi alla foto, e guardando tutta la famiglia vide come Hope guardava Caroline, come la cercava e come imitava nei gesti e nelle pose per le foto.

Klaus le guardava entrambe, sorridente, tenendo una mano dove anche lei sapeva esserci il marchio. Il loro marchio.

< Non importa, ma grazie del pensiero. > disse Camille procedendo a scattare almeno una decina di foto.

Liv allora agitò la mano e tutte le candele della stanza si accesero, facendo applaudire Hope, felice.

< Che bello avere una strega come me in famiglia! > commentò ridendo la bambina.

 

Dopo aver scattato le varie foto ricordo, Caroline decise di allontanarsi dalla stanza con la scusa delle telefonate di auguri da fare. Non era totalmente una bugia, aveva telefonato a sua madre, a Elena, a Stefan, a Jeremy e Matt, ma nonostante tutto non riusciva a d entrare di nuovo in quella casa. Non per Hope, ma per se stessa. Per il dolore che provava nel vedere Klaus e non poterlo toccare come avrebbe voluto, non poter perdersi nei suoi occhi come era sempre riuscita a fare, a non poter essere felice con lui.

 

< Caroline non vieni dentro? > chiamò Elijah affacciandosi alla porta.

< Devo ancora telefonare a mia madre. > mentì la vampira tentando di sorridere.

Elijah allora uscì, lasciando la porta principale accostata.

< Hai già telefonato a tua madre. > ribatté l'uomo < Cosa stai facendo qui fuori in mezzo alla neve tutta da sola? >

< Sto solo cercando di dare un po' di spazio e di sollievo a Klaus. > spiegò la ragazza < Si toccava il marchio spesso ed ho pensato che uscendo dalla stanza... >

< Capisco... > sospirò Elijah dispiaciuto < Sei un'attenta osservatrice. >

< Ho avuto un ottimo maestro. > rispose Caroline strizzando l'occhio all'amico.

< Ho parlato con Liv. Mi ha detto la sua idea. > disse in tono pacato l'Originale < Non farlo. >

< Perché? > chiese con un filo di voce la ragazza.

< Non sappiamo se funzionerà! > rispose Elijah prendendo le mani della vampira < Pensaci. Cosa succederebbe a Hope se l'incantesimo di quel maledetto marchio ti uccidesse? >

< Devo tentare, Elijah. > rispose sommessamente la ragazza < Non posso continuare così. Vedere Hope è bellissimo, ma lui sarà sempre insieme a lei, e io non posso vivere senza aver tentato tutto ciò che potevo. >

< Caroline, so che nell'ultimo anno non siamo arrivati a molto, e che anche Liv è senza speranze... > provò a dissuaderla l'Originale < Ma magari con il tempo potremo trovare una soluzione meno pericolosa, magari Camille si deciderà a rompere il loro legame, e allora... >

< Succederà quando morirà. > sbuffò Caroline < Non ce la faccio ad aspettare sessantanni! >

< Farai del male a Hope, te ne rendi conto? > domandò Elijah con una punta di rabbia < Non ti importa? >

< Elijah... > mormorò la vampira con le lacrime agli occhi, sfiorandogli la guancia con una mano < Tu più di chiunque altro dovresti capire i miei sentimenti. Dovresti capire perché devo farlo. >

< Non ci riesco. > ribatté Elijah < Stai abbandonando la tua famiglia per provare a spezzare uno stupido marchio? >

< Sai perché avevo paura di innamorarmi di Klaus? > sorrise Caroline voltandosi verso il cancello della villa, dando le spalle all'amico < Avevo paura che lui potesse prendere delle decisioni sulla mia vita al posto mio, anche solo per proteggermi. >

 

< Direi che gli altri lo hanno fatto per noi. > esclamò Klaus dalla porta < Cosa hai scoperto? >

< Liv non ha trovato nulla nel grimorio di nostra madre. > si affrettò a rispondere Elijah.

< Dille di cercare ancora. > ordinò Klaus dirigendosi verso Caroline e ignorando il fratello.

 

< Vieni dentro, qua fuori è freddo e Hope vuole stare con te. > disse Klaus toccando lievemente la spalla della vampira.

Una scossa percorse entrambi i vampiri.

< Devo ancora telefonare a mia madre, e poi... > sospirò Caroline < Tu devi fare il fidanzato, e io non ci tengo a vederlo. >

< Caroline... > la chiamò l'ibrido con un filo di voce.

Sentire la voce rotta e bassa della ragazza era straziante per Klaus, e non riusciva a comprendere perché si sentisse così. Sapeva che l'amava, Elijah glielo aveva ripetuto tante volte, ma non pensava che fosse vero. Non lo credeva possibile finché non l'aveva vista a Bali, a lottare contro l'asservimento, suo padre, la verbena.

Sentiva di essere legato a lei, ma non riusciva a dare un nome a quel legame, fino alla sera precedente, su quel divano. Caroline era tra le sue braccia e il suo cuore batteva felice, come mai aveva fatto per altre donne o vampire.

 

< Lasciami fare la mia telefonata, ti prego. > esclamò Caroline con tono più deciso.

Klaus sospirò e tornò dentro la villa.

 

La vampira si mise le mani in tasca e iniziò a percorrere il vialetto della villa, pensando alla folle idea di Liv e a quanto fosse pazza da pensare che potesse funzionare. Lei non era una principessa e Klaus non era il principe azzurro. Loro non facevano parte di una favola. I vampiri non sono i buoni nelle favole per vampiri, e di sicuro lei non era la principessa in pericolo che il principe doveva salvare ad ogni costo. Eppure Caroline si ostinava a credere nelle favole, a credere che forse, dopo tutto che avevano passato, si meritavano un lieto fine, che forse non c'era bisogno di una notte buia e tempestosa per far avverare un racconto. Forse sarebbe bastata della neve, e un amore forte...

 

< Caroline. >

La vampira sospirò pesantemente, domandandosi cosa avesse fatto di male per non essersi meritata cinque minuti di riposo.

< Volevo scusarmi con te, per ieri sera. > iniziò a parlare Camille, avvicinandosi alla vampira che intanto aveva sospirato ancora < Sono stata accecata dalla gelosia. Credo che tu possa capirmi. >

Caroline sorrise meccanicamente, senza entusiasmo.

< Klaus è un uomo particolare, che spesso tira fuori il peggio nelle persone che ha accanto. > disse provocatoriamente < Ma credo che ti sarai abituata a questa sua caratteristica. >

< Non è facile stargli accanto, su questo devo darti ragione. > sorrise Camille guardandosi la punta dei piedi.

< Camille, credo che tu sia una brava ragazza. > cominciò a parlare Caroline in tono risoluto < Ma non posso e non voglio fingere di essere tua amica. Non dopo quello che ho saputo. >

< Che cosa vuoi dire? > chiese la ragazza fingendo di non capire l'allusione della vampira.

Caroline sgranò gli occhi, incredula. Automaticamente i pugni della vampira andarono a posizionarsi sui suoi fianchi, mentre continuava a fissare Camille negli occhi.

 

< Tu mi hai chiesto di non portartelo via. > disse la vampira < Ma è mai stato tuo? >

< Che significa? > domandò Camille < Certo che è mio! È il mio fidanzato. Stiamo insieme, ci amiamo! >

< Ho saputo del marchio, Klaus me lo ha detto ieri sera. Non ero venuta per lui, ma dopo aver saputo di questo ennesimo incantesimo non posso fare finta di niente. > spiegò Caroline facendo un passo verso la ragazza < So che ti ha chiesto di rompere questo vostro legame magico e che tu ti sei rifiutata. >

< Lo amo, non posso farlo. > commentò Camille come se fosse il sentimento più ovvio da provare per Klaus.

< E lui ti ama? > la incalzò la vampira, trafiggendola con lo sguardo.

< Certo! > rispose sicura la ragazza < Altrimenti il marchio non ci avrebbe potuto legare. >

< Lui ti ha tradita molte volte. > ribatté Caroline < Questo non ti dà fastidio? Non ti sei posta delle domande? >

< Lui è sempre tornato da me! > ringhiò Camille < Nonostante tutte le sue scappatelle, lui è sempre tornato! >

< A causa del marchio! > ribatté ancor più decisa la vampira.

< Non è vero! > pianse la ragazza, guardando Caroline con occhi pieni di lacrime.

< Tu non lo conosci come lo conosco io. Non sai nulla di noi, di quello che ci lega, dei sentimenti che condividiamo. > mormorò Caroline arrivando al fianco della fragile umana che stava affrontando < Hai visto solo i ricordi di Klaus, vuoi conoscere i miei? >

< Non credo di volerli ascoltare. > rispose Camille con voce tremante.

< Non credo di poterti dare altra scelta. > sospirò Caroline catturando lo sguardo della ragazza, ammaliandola < Siediti con me e ascolta la mia storia. >

 

Entrambe le ragazze si sedettero sulla panchina di pietra lungo il vialetto che portava all'entrata principale della villa.

< Ho preferito un altro ragazzo a Klaus. Ho sempre preferito Tyler perché pensavo che lui fosse il mio grande amore, ma mi sbagliavo. > sospirò Caroline appoggiandosi con la schiena alla panchina < Tyler ha scelto di perseguire uno stupido scopo personale, una stupida vendetta, piuttosto che andare avanti, con me. >

 

< E questo che c'entra? > chiese timorosa Camille < Con te e Klaus voglio dire. >

< Klaus mi ha sempre messa al primo posto, e questo mi faceva piacere, ma mi faceva anche paura perché nessuno mi aveva mai fatto sentire così importante, nessuno mi aveva mai dimostrato quanto potessi essere amata. Nessuno, tranne Klaus. > continuò a raccontare la vampira < Lui sapeva che prima o poi sarei tornata da lui, e mi ha promesso che mi avrebbe aspettata. Non credevo lo facesse, lo ammetto, ma ci speravo. >

 

Caroline sospirò, portando le braccia all'indietro, fino quasi ad abbracciare l'intero schienale della panchina di pietra.

 

< Quando ho visto Rebekah con Hope non sapevo di chi fosse la bambina. > mormorò la vampira ricordando l'incontro fortuito con Rebekah, a Santa Monica < L'ho scoperto dopo aver ucciso un licantropo che voleva estorcermi delle informazioni su di loro. >

Camille guardò allibita la vampira.

< Decisi di aiutare Rebekah a proteggere la figlia di Klaus. Hope mi aveva stregata e non potevo più tirarmi indietro. > sorrise Caroline divertita < Sai come ho scoperto che era figlia anche di Hayley? Sotto tortura. >

< Tortura? > ripeté incredula Camille.

< Mi hanno torturato per avere informazioni su Hope. > spiegò Caroline guardando la ragazza che sedeva al suo fianco, timorosa < Ho resistito finché Klaus non è venuto a salvarmi. >

< Come hai reagito? > domandò la ragazza incuriosita.

< Lo avrei ucciso con le mie stesse mani, ma si dà il caso che provengo dalla sua linea di sangue e quindi... morirei anch'io se lo facessi. > rise sconsolata la vampira < Ero furiosa con lui. Non mi aveva detto di avere una figlia, non mi aveva detto di Hayley, non mi aveva detto nulla da quando si era trasferito a New Orleans. Mi teneva all'oscuro e l'ho odiato per questo. >

< Forse voleva proteggerti, non ci ha i pensato? > cercò di capire Camille.

< Sicuramente, ma credo che fosse solo egoista. Sapeva che mi avrebbe ferito, e non voleva farmi vedere la sua debolezza, quello che considerava essere stato un imperdonabile errore. Non voleva farmi vedere che aveva commesso un errore. > spiegò la vampira allungando le gambe davanti a sé < Quando poi è arrivato Mikael e ci ha messi l'uno contro l'altra ho capito che non potevo più scappare dai miei sentimenti. Dovevo lottare per ciò che volevo, e ho sconfitto Mikael. Contro ogni aspettativa. >

< Conosco bene quella parte della storia. > sospirò Camille < Ogni essere sovrannaturale di questa casa ha lodato il tuo coraggio, le tue gesta, la tua determinazione. >

< Nessuno ha scritto una canzone su di me? > domandò Caroline sorridendo, sognando di avere una propria canzone a ricordare l'avventura vissuta a Bali < Non mi sono mai arresa da quando ho capito che il mio posto è accanto a lui. >

< Vuoi uccidermi? > domandò paurosamente Camille < Per rompere il sigillo? >

 

Caroline la guardò dritta negli occhi, con tono calmo e pacato esclamò un deciso < No. >

Camille sospirò pesantemente, sentendosi momentaneamente al sicuro < Non puoi soggiogarmi per farmi rompere l'incantesimo. Ci hanno già provato Klaus ed Elijah. Senza successo. >

< Voglio raccontarti il mio ricordo più bello. Di me e Klaus. > sorrise la vampira chiudendo gli occhi < Era il giorno della mia laurea. Avevo inviato un invito a Klaus, ma non pensavo che sarebbe tornato a Mystic Falls per una stupida cerimonia, invece era là, a presenziare a uno degli eventi importanti della mia vita. >

< Ricordo di averlo visto nella mente di Klaus. Un palco da cerimonia in mezzo a un prato verde. > disse Camille cercando di riportare alla mente quella visione dei ricordi di Klaus.

< Mi disse che avrebbe voluto portarmi a New Orleans, ma che sapeva non avrei accettato, così decise di permettere al mio fidanzato di allora, Tyler, di tornare in città e poter essere felici insieme. > Caroline scosse la testa sorridendo < Poi aggiunse “Lui è il tuo primo amore, io voglio essere l'ultimo. Non importa quanto dovrò aspettare.” >

< Mi ricordo bene quelle parole. > mormorò la ragazza debolmente.

< Non voglio farti del male Camille. Non sei tu il mio nemico. > sorrise debolmente la vampira verso l'umana < E' il vostro marchio il mio problema. >

< Non possiamo separarci. > protestò con convinzione Camille.

< Devi rinunciare al vostro legame magico. > insisté Caroline < Se lui ti ama davvero non esiterà a restare al tuo fianco. Che senso ha stare con un uomo che finge di amarti? >

< Lui non finge! > esclamò arrabbiata Camille alzandosi dalla panchina.

< Allora scopriamolo. > la incalzò Caroline < Rinuncia al legame del marchio e vediamo cosa succede. >

< NO! > urlò Camille con quanto fiato aveva in gola < Davina mi ha detto che morirò se rinuncerò al marchio. >

 

< Forse sarebbe meglio terminare questa conversazione. > esclamò Rebekah intromettendosi fisicamente tra le due ragazze < Non è proprio un tipico argomento natalizio su cui discutere! >

< Stavo per rientrare infatti! > disse arrabbiata la ragazza umana girando sui tacchi e precipitandosi in casa.

 

< Cosa diavolo ti passa per il cervello? > domandò Rebekah scuotendo l'amica < Hai deciso di rovinare tutto uccidendo la pseudo fidanzata di mio fratello? >

< Scusa. > mormorò Caroline crollando abbracciata all'amica < Ma dovevo tentare. Dovevo vedere se c'era un modo per convincerla a rinunciare al marchio. >

< Caroline... > mormorò Rebekah accarezzando i capelli dell'amica < Cosa ha fatto Nik per meritarsi tutto questo amore? >

< Lui mi ha cambiata. Mi ha sfidata, mi ha sorpresa, mi ha ferita, mi ha fatto mettere in dubbio la mia vita, le mie convinzioni. Mi ha aperto gli occhi a un mondo che non sapevo nemmeno di voler vedere. > sospirò Caroline nascondendosi tra le braccia dell'Originale < Quel mondo però voglio vederlo coi suoi occhi, con i suoi ricordi, conoscendolo piano piano per quello che è sempre stato con me, non per come si mostra agli altri. Voglio assaporare quel mondo! >

< Il mondo può aspettare qualche anno prima che sia contaminato interamente da Caroline Forbes, non credi? > tentò di sdrammatizzare Rebekah, riuscendo a rubare una piccola risata all'amica.

< Elena mi ha detto che da quando era morta, stare con Damon, più di chiunque altro, l'aveva fatta sentire viva. > sospirò pesantemente la vampira tentando di ricomporsi < Prima non capivo cosa volesse dire, ma adesso... >

< L'amore fa schifo, amica mia! > la interruppe Rebekah con una smorfia < Ma faccio il tifo per te e quella stupida idea di Liv. >

< Pensi che funzionerà? > chiese immediatamente Caroline, sorpresa.

< Forse dentro di me c'è ancora una piccola ragazza romantica che crede alle favole. > suggerì l'Originale, spingendo Caroline verso l'ingresso < E che spera ardentemente di non dover dire addio alla sua migliore amica. >

< Non oggi per lo meno! > la rassicurò immediatamente Caroline.

 

Durante la cena Camille era stata particolarmente silenziosa.

Hope era crollata addormentata sulle gambe di Elijah, distrutta per tutti i giochi fatti durante il pomeriggio.

Lo zio ed Hayley la portarono al piano di sopra per metterla a letto.

Rebekah, Liv e Caroline uscirono per andare al Karaoke di natale organizzato al Cat’s Meow in Bourbon Street, mentre Klaus vedeva sfilare le ragazze davanti ai suoi occhi, impotente.

Non appena le ragazze furono fuori dalla villa si sentì un ringhio feroce e il rumore di mobili in frantumi. Rebekah e Liv presero Caroline con forza, costringendola ad entrare nel taxi arrivato davanti alla villa per loro.

Arrivate al locale però Caroline non riusciva a smettere di pensare al ringhio furioso di Klaus, sapeva che aveva bisogno di lei, sentiva il suo richiamo, lui. Non voleva deludere le sue amiche, ma la serata non stava affatto decollando, e dopo aver ascoltato una meravigliosa ragazza intonare a cappella “Bizarre Love Triangle” si decise a tornare indietro, a seguire il suo istinto e il suo cuore, che a gran voce stava gridando il nome di Klaus.

Quando Liv e Rebekah la videro prendere il cappotto capirono che niente l'avrebbe realmente fermata, così non le dissero nulla, annuendo semplicemente mentre Caroline cercava un loro cenno di comprensione.

 

Quando Caroline arrivò alla villa notò troppe luci accese e la porta dell'ingresso era spalancata.

< Entra pure Caroline. > parlò una voce all'interno < Ti stavamo aspettando. >

La vampira entrò immediatamente in casa e si trovò davanti una scena inverosimile.

Elijah ed Hayley giacevano a terra privi di sensi, Klaus era a terra sanguinante, mentre Hope cercava di proteggerlo ergendo uno scudo magico.

< Chi sei? > chiese immediatamente Caroline mentre cercava di trovare una soluzione a quella situazione.

< Sono Davina, un'amica di Mikael. > rispose la strega sorridendo verso la vampira < Era giunto il momento che ci presentassimo. >

< Lascia andare Hope. > le intimò immediatamente la vampira.

< Non ho la minima intenzione di farle del male. > rispose pacatamente la strega < E' una bambina molto dolce e potrebbe continuare ad esserlo se si allontanasse dall'influenza del padre. >

< Cosa vuoi? > domandò Caroline senza mezzi termini.

< Una piccola vendetta... forse. > sospirò la strega inclinando la testa verso la vampira < Ucciderti potrebbe far soffrire Klaus e ripagherebbe Mikael. Vendicherei anche lui. >

< Zia Caroline... > mormorò Hope con un filo di voce, mentre tendeva ancora la piccola mano davanti a sé, continuando a ergere quel magico muro tra lei e la strega che aveva davanti < Vuole fare del male al mio papà. >

< Stai andando bene tesoro, tieni duro, sono qui. > cercò di infonderle coraggio la vampira.

 

< So tutto di te, Caroline. > sospirò la giovane strega < Camille è mia amica, mi ha raccontato tutto, sai? >

< Questo non vuol dire che mi conosci! > ribatté Caroline infuriata < Lascia andare Hope. >

< Non la sto trattenendo. > spiegò candidamente la ragazza < Sta esaurendo le sue energie proteggendo un assassino dall'inevitabile fine che ho in serbo per lui. >

Caroline ringhiò ferocemente, per le parole usate da Davina e per il paletto di legno che adesso la strega teneva in mano.

< Anche tu sei un'assassina, immagino. > la strega sembrò soppesare l'idea < Forse sarebbe giusto condannare a morte anche te, ma non credo che Mikael avrebbe la sua vendetta in questo modo. >

 

< Cosa ti ha fatto Klaus di così orribile per odiarlo fino a questo punto? > domandò Caroline facendo un passo verso la strega < Non dirmi che ti eri affezionata a Mikael! >

< Klaus ha ucciso il mio primo amore, Tim. > spiegò dolorosamente Davina.

Caroline trasalì.

< So che Klaus e la tua amica Camille condividono un marchio, ma... > la vampira deglutì pesantemente < Se uccidi me Klaus soffrirà. Mikael lo sapeva, ecco perché ha scelto di tenermi lontana da lui. >

< Non soffrirebbe abbastanza! > ribatté rabbiosa Davina < Lui mi ha portato via l'unica persona che mi conosceva davvero, che mi era stata accanto nei momenti più bui. Mi ha portato via l'amore e la speranza nel futuro. >

< Non sto dicendo che devi risparmiarlo, ti sto chiedendo di lasciarlo vivere sapendo che le sue azioni hanno ucciso... me. > provò ad insistere la bionda.

< Tu ora non significhi niente per lui. > ribatté la strega con disprezzo.

< Faresti soffrire la tua amica, Camille. > la incalzò immediatamente la vampira.

Davina parve realizzare l'idea solo in quel momento.

< E come intendi ucciderlo? > domandò Caroline < Senza causare la morte dei vampiri della sua linea di sangue? >

< Non ho più nessuno da salvare. > mormorò la strega.

 

< Hope, tesoro, puoi smettere di usare la magia. > disse dolcemente la vampira rivolgendosi alla bambina < Torna di sopra in camera tua e chiuditi là dentro. Non uscire per nessun motivo, nemmeno se sentirai delle urla. Mi hai capito? >

< Ma lei farà del male al mio papà. > ribatté la bambina con le lacrime agli occhi e il labbro che inizia a tremare per il pianto che tentava di reprimere.

< Fidati di me. > esclamò Caroline cercando di infondere fiducia alla bambina.

Hope infatti portò la sua mano lungo il suo fianco, guardò fugacemente Klaus e corse per le scale, rinchiudendosi in camera.

 

< Prendi me. > insisté Caroline < Sai che lui non tiene realmente alla tua amica. Prendi me. Sono io il suo punto debole, lo sono sempre stata. >

< No! > strillò Klaus arrancando a terra.

< Non sei nella posizione di dare ordini, Klaus! > lo rimbeccò subito Caroline < Davina deve decidere. >

Klaus annuì, accasciandosi a terra, mentre si teneva la pancia con entrambe le braccia.

 

< Se uccidessi te lo vedrei soffrire per sempre, immagino... > tentò di ragionare la strega < Potrebbe essere interessante e divertente vederlo penare per la tua perdita. >

Davina si rigirava il paletto di legno tra le mani, proprio come Mikael fece prima di morire a Bali, quando era nella cripta con Caroline.

< Mikael ha sempre usato me per piegare Klaus, e c'era pure riuscito! > mormorò Caroline in direzione della strega < Per poco non ha visto realizzarsi il suo sogno. >

< Posso sempre aiutarlo io! > sorrise Davina guardando la vampira e avvicinandosi a lei < Non mi resta proprio che... ucciderti! >

 

Gli attimi successivi furono interminabili, nonostante fosse tutto accaduto nel giro di qualche secondo.

Davina spinse il paletto di legno verso il cuore di Caroline, che chiuse gli occhi aspettando l'impatto dell'arma che le avrebbe causato la morte definitiva.

Klaus invece fece un ultimo sforzo, un ultimo scatto in avanti e si interpose tra Caroline e Davina, urlando di dolore quando il paletto di legno perforò uno dei suoi reni.

 

Caroline aprì immediatamente gli occhi, aggirò la figura di Klaus, mise le mani intorno alla base del collo di Davina e le girò la testa, facendola morire.

Caroline si precipitò a sorreggere Klaus, che stava cadendo a terra, provato dalle torture precedenti e dal paletto ancora dentro di lui. Caroline lo estrasse subito, ma l'ibrido stava boccheggiando, nel suo stesso sangue.

< Klaus devo darti il mio sangue, bevi. > mormorò la vampira tirando su la manica del golfino che indossava per potersi lacerare il polso con i canini.

< Scusa... > disse Klaus con un filo di voce.

< Non è colpa tua, adesso bevi. > insisté Caroline porgendogli direttamente il polso.

Klaus iniziò a bere, ma le ferite non accennavano a rimarginarsi.

< Perché non stai guarendo? > domandò Caroline mentre sentiva venir meno le sue stesse forze.

< Avrà fatto un qualche maledetto incantesimo. > suggerì l'ibrido con voce debole.

< Che novità! > sospirò Caroline delusa e stanca < Forse... Sarà colpa del marchio? >

Klaus scosse lievemente la testa, cercando di trasmetterle la sua stessa indecisione.

 

< Ok, allora voglio provare una cosa. > sospirò Caroline cercando di avvicinare Klaus alla parete del muro per potercelo appoggiare con la schiena.

< Liv ha avuto un'idea, o forse un'intuizione, per poter rompere il marchio. > spiegò Caroline < Ora devo solo provare... E so che potrei morire ma non mi importa Klaus. Non c'è alcuna vita per me se non ci sei tu a mettermela sottosopra. >

Caroline si avvicinò al viso dell'ibrido, i loro nasi potevano quasi sfiorarsi.

 

< Non posso vederti morire. > mormorò Klaus allungando la mano per sistemarle un ricciolo biondo ribelle.

< Non morirò. > esclamò Caroline raccogliendo tutto il coraggio che aveva < Nelle favole è il bacio del principe azzurro a rompere tutte le maledizioni, lo sai? Il bacio del vero amore. Se non è amore il nostro non ho la minima idea di cosa sia! >

< E se... > sussurrò Klaus stremato.

< Nessun se. > ribatté con tono più deciso la vampira < Ti amo, e non c'èm nulla al mondo che potrà cambiare i miei sentimenti, e il tuo cuore... Lui sa chi sono, mi riconosce, e TU sei il proprietario di quel cuore, non uno stupido marchio! Quindi sta' zitto e baciami! >

 

Quando le sue labbra sfiorarono quelle di Klaus una strana corrente elettrica percorse entrambi i loro corpi. Il marchio sulla clavicola di Klaus divenne bollente, e l'ibridò ringhiò come un animale.

Caroline lo strinse a sé con tutta la forza che possedeva, ma quella scossa la stava facendo annegare in un mare invisibile. Si sentiva intorpidita e impotente. Cercava di tenere Klaus stretto a sé, ma le forze le scivolavano via, come risucchiare all'esterno del suo corpo.

Klaus inizialmente si sentì ardere dall'interno, fino quasi ad esplodere. Vedeva gli occhi di Caroline diventare vacui lentamente, e sentì dentro di sé l'importanza di tenerla in vita, di salvarla, perfino da se stesso. L'urlo che gli uscì dalla bocca era disumano, intenso e gutturale. Lo stesso Klaus non credeva potesse urlare così tanto, eppure era lui. Era davvero lui.

Con una mano sfiorò lentamente il profilo di Caroline, ma con la stessa velocità con cui si era sentito ardere, l'ibrido si sentì prosciugare. Strinse il corpo di Caroline al petto ma poco prima che chiudesse gli occhi per abbandonarsi all'oblio sentì due braccia strappargliela via.

 

Elijah si era appena risvegliato e vedendo quella scena davanti agli occhi pensò solo di allontanare Klaus dal fratello. Il più velocemente possibile.

Quando Elijah entrò nel suo appartamento si accorse che Caroline era ormai priva di sensi.

Rebekah e Liv accorsero subito in suo aiuto non appena Elijah le mise al corrente dell'accaduto.

 

Alla villa Hayley, risvegliatasi come Elijah, trovò Klaus riverso nel suo stesso sangue, esanime e decise di trascinarlo fino al divano per poi controllare Hope. Hayley riusciva a percepire con chiarezza il battito cardiaco della figlia al piano di sopra. Era salva.

 

New Orleans, 31 Dicembre 2019

 

Caroline aveva sconfitto Mikael, aveva ucciso quella strega a cui pensava di consegnarsi, eppure stava esitando a colpire la porta di Villa Mikaelson nella speranza che Klaus venisse ad aprirle.

Stava esitando avvicinando il pugno alla porta per poi ritrarlo come scottata senza neppure averlo sfiorato.

L'ibrido dalla parte opposta ascoltava i diverbi interiori della giovane vampira, ridendo di quel suo strano comportamento e riconoscendo la gioia che provava il suo cuore nel saperla così vicina a lui.

 

TOC TOC

 

< Finalmente! > esclamò Klaus aprendo la porta sorridendo < Liv ti ha... fatto tutti i test necessari? > la voce di Klaus era diventata debole per lo stupore e l'incredulità.

Caroline era di fronte a lui, con il cappotto viola e il cappello bianco in testa che sorreggeva dei cartelloni scritti a mano mentre si apprestava a far partire una canzone da un vecchio stereo.

https://www.youtube.com/watch?v=AmN5pGFNEMk ONE TRUTH dei Gobus (ascolto consigliato)

 

< Caroline, cosa stai facendo? > domandò Klaus pensieroso < Stai bene? >

Klaus si voltò a guardare dentro casa, pensando che fosse tutto uno scherzo e che Hope lo stesse osservando di nascosto, aspettandosi una sua reazione. Ma non c'era Hope. Erano solo lui e Caroline. Una Caroline impacciata e imbarazzata, ma pur sempre la sua Caroline.

 

< Non rovinare il momento! > si lamentò la vampira < Leggi e basta! >

 

“CON UN PO' DI FORTUNA, L'ANNO PROSSIMO MI FIDANZERO' CON UNO DI QUESTI”

Caroline mostrò a Klaus le foto di Brad Pitt, Johnny Deep e Norman Reedus, facendo sorridere Klaus, che scosse la testa divertito.

“SE SARANNO ANCORA VIVI DOPO AVERTELO CONFESSATO...”

“MA PER ORA LASCIAMI DIRE LE VERITA' CHE HO CAPITO:”

“LE FAVOLE FANNO SCHIFO E IO NON SONO UNA PRINCIPESSA”

“MA CHE INSIEME POSSIAMO SCRIVERE UNA STORIA TUTTA NOSTRA”

“DOVE IO TI SALVO DALLA STREGA CATTIVA”

Klaus guardò Caroline con uno sguardo fintamente minaccioso

“DOVE TU PUOI RIMPROVERARMI DI PASSARE TROPPO TEMPO CON TUA SORELLA”

“MA SOPRATTUTTO DOVE POTREMO DARE UN SENSO A QUEL MALEDETTO”

“E VISSERO FELICI E CONTENTI”

 

La vampira fece cenno con la mano a Klaus di restare al suo posto.

 

< Caroline mi stai torturando però... > mormorò Klaus diventando serio mentre guardava la vampira abbassare i cartelloni a terra.

< Tu mi hai sempre dimostrato il tuo amore per me, anche quando non lo capivo, quando non volevo vederlo e mi imponevo di odiarti. > sospirò imbarazzata la vampira.

< Ricordo bene quel periodo... > rise Klaus divertito.

< Bene. > annuì Caroline prendendo aria < Perché voglio costruire altri ricordi. Voglio cominciare una vita insieme a te consapevole di aver ottenuto quello per cui ho combattuto. >

 

Klaus la strinse a sé velocemente, non potendo più aspettare, ed ecco che il cuore dell'ibrido riprese a battere per la vicinanza con la vampira. Per lei. L'ibrido ancora non riusciva a credere come il suo curoe, nonostante quel potente incantesimo riuscisse ancora a riconoscerla, a rispondere alla sua vicinanza, al suo pensiero. Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce.

 

< Hai finito? > le sussurrò all'orecchio, provocandole un dolce brivido.

Caroline annuì sicura, mentre si perdeva negli occhi di quel diavolo tentatore per cui aveva tanto lottato e sofferto.

< Finalmente! > scherzò Klaus catturando le labbra di Caroline in un lungo e caldo bacio.

 

< Papà e zia Caroline si baciano! > strillò Hope coprendosi gli occhi mentre correva nella cucina dove Elijah e Rebekah tentavano di infornare dei biscotti.

 

< Forse non avrei dovuto urlare? > chiese la bambina vedendo gli zii coperti di farina restare fermi immobili con la teglia dei biscotti in mano < Se non ci credete però posso farvelo vedere, gli ho scattato una foto con la macchina fotografica! >

 

 

 

***Note dell'autrice

Evidentemente il Natale mi fa essere più buona, non trovate???

Questo è l'epilogo, lungo e complicato, che alla fine ho scritto e riscritto miliardi di volte perché non riuscivo mai a pensare positivo. Nel senso che inizialmente il finale era tragico, ma forse i cioccolati che sto mangiando mi hanno fatto cambiare idea...

Deve essere stato il film da cui ho ripreso il finale, ovvero “Love Actually”, dove un giovanissimo Andrew Lincoln (attore protagonista di The Walking Dead) fa una delle più belle e divertenti dichiarazioni d'amore. Se non l'avete mai visto ecco il link: https://www.youtube.com/watch?v=idHrz_xqwsk

 

Per chi si chiedesse che fine ha fatto Camille... Ma davvero ve lo chiedete??? Ah ah ah. Non credo!

Spero di non avervi deluso, e con l'arrivo del 2015 posso garantirvi che ricominceranno gli aggiornamenti dell'altra mia Klaroline LONG...issima “Gone with the Wind...into a new life”.

Per le mie fidate lettrici credo che sia una bella notizia, per chi ancora non l'avesse letta... Beh, potete farlo!

Un bacione e tantissimi auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutte voi!

Elisa

 

Ps. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno messo questa storia tra le preferite, le seguite e le ricordate.
Un grazie in particolare alle splendide ragazze che mi hanno lasciato una recensione, un pensiero, per farmi sapere che dopo tutto anche questa pazza storia non è stata un buco nell'acqua, ovvero LaPerla, Mery1992 ,  clairemonchelepausini, Alecs, ludo22,  irongirl, Giulia23 , camoeight ,  felicity66 , giusy8690 ,  hakuna89 , Marinaoceano, blonde985,  Mikaori

Vi adoro tutte per la pazienza che avete avuto con me e con questa storia!
Elisa

   
 
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