In un’altra vita.

Se ci guardiamo è perché ci desideriamo. Se ci desideriamo è perché ci osserviamo.

Se ci osserviamo è perché ci guardiamo. Se ci guardiamo è perché ci amiamo.

Mi rincorri in stanze buie, tra polvere e specchi. Urla dimenticate, sogni bianchi. Raggi di sole che squarciano le pareti e sorridono nell’oscurità.

In un’altra vita.

Abbiamo lasciato indietro la nostra carne, i nostri incubi, il nostro respiro. Abbiamo solo labbra e mani. Dita sottili che si intrecciano ai confini del mondo, in corridoi mai esistiti e sussurri spezzati. Mi cerchi? Trovami.

In un’altra vita.

Ti farò male, così? Posso sfiorarti, così? Voglio bruciarti con un dolore rovente. Tutto di te deve appartenermi. La sofferenza che respiri sul mio volto brilla come fiocchi di neve. Ci amiamo. Vorresti ripeterlo, vorrei sentirtelo mormorare. Ci amiamo.

In un’altra vita.

Ti ho atteso per secoli. Tempo scandito da petali di rose avvizzite, orli strappati, abiti consunti. Mille vite ad aspettarti, e quando sei arrivato non ho potuto che guardarti. Ti ho solo guardato. Nei giardini segreti, alla luce di tramonti da fiaba, nel ronzio delle api, nell’odore del miele. Ti ho solo guardato.

In un’altra vita.

Mi hai solo guardata. Pelle candida ed occhi d’acqua lontana. Pagine consumate, odore sabbioso di carta, gocce salate di mare sulle punte dei capelli. Sorrisi interrotti. Grazie perdute.

In un’altra vita.

Ti ho solo guardato. Sotto il manto dei salici e il fruscio del vento, distesa ad ascoltare la tua voce che si disperdeva nel cielo. Ti ho amato. Abbandonata sui prati argentati e pervasa dal vibrare…

Di un’altra vita.

In un’altra vita.