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Autore: Straightandfast    27/12/2014    7 recensioni
Noelle lo guarda e non si ricorda più niente.
Non si ricorda più il suo nome, chi siano le sue migliori amiche, quante calorie abbia ingerito quel giorno e quale sia la sua taglia di pantaloni.
Lui la guarda e si ricorda tutto.
Ricorda quanti gradi c'erano il primo giorno che l'ha vista, la distanza in metri tra la sua finestra e quella della ragazza e il colore del maglioncino che portava la prima sera che sono usciti insieme. 
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Come stanno Holly e Lena? » 
All'interno dello studio asettico ed inquietantemente bianco della sua psicologa, Noelle tira un sospiro di sollievo che non prova nemmeno a celare; quando arriva il momento delle domande riguardo la sua famiglia o le sue migliori amiche significa che la seduta è arrivata alla fine, e lei non deve più prestare troppa attenzione ad ogni singola parola che esce dalla sua bocca. E' una bella donna, la dottoressa, con quegli occhi scuri incorniciati da delle ciglia lunghe e spesse e con i capelli neri tagliati corti che le donano una certa eleganza e le risaltano il viso dolce.  Noelle non ha ancora deciso se di lei si può fidare,  il suo sorriso aperto la mette in soggezione e non le piace il modo in cui le chiede della sua vita pre-anoressia. Nonostante ciò,  è ovvio che è molto meglio dei dottori che ha avuto fino a quel momento.
«Oh,  tutto come sempre..»   Comincia a dire,  aprendosi in un grande sorriso rilassato e facendo mente locale sulle nuova pazzie delle sue migliori amiche.    « Lena sembra che stia per affrontare la terza guerra mondiale,  e non un semplicissimo esame del terzo anno,  mentre Holly è in crisi per un ragazzo.  A quanto pare è un idiota e pieno di sè, ma lei non fa altro che guardare il cellulare per vedere se lui l'ha chiamata.» 
La dottoressa Mainfield scoppia in una risata fragorosa, di quelle che si lascia scappare solo quando Noelle le parla delle sue migliori amiche; sembra che la sua psicologa provi una simpatia spropositata e genuina verso loro due, tanto che lei si è fatta prendere più di una volta dalla tentazione di portarle in quello studio per distogliere almeno per un po' l'attenzione da sè.
«Sei davvero fortunata ad avere loro con te,  Noelle. » 
La signorina Mainfield le sorride un'ultima volta prima di darle appuntamento alla settimana successiva e congedarla con un affettuoso "sii forte" con la quale la saluta ogni volta.  Noelle inarca un po' gli angoli della bocca all'insù, nella cosa più simile ad un sorriso che riesce a fare e poi lascia la stanza;  da qualche tempo sembra aver quasi perso la capacità di aprire i suoi lineamenti in un sorriso vero e sincero,  e tutto quello che riesce a fare è una specie di ghigno dall'aria malinconica. 
Saluta con un cenno del capo la segretaria bionda che c'è all'entrata dello studio e si precipita in strada, gli occhi puntati sull'orologio vintage marrone che ha allacciato al polso destro. Cerca di affrettare il passo, per quanto le sue gambe sottili e pelle ed ossa possano permetterle di fare, accorgendosi di essere in ritardo, come al solito. Il giaccone pesante che ha indosso provoca un fruscio piacevole, accompagnando con quella dolce e continua colonna sonora la sua corsa contro il tempo. Quel giorno tocca a lei fare la spesa e non ha molto tempo prima che il supermercato all'angolo chiuda; durante la sua marcia veloce per la causa della quale ha già un accenno di fiatone, corruga la fronte sforzandosi di ricordare cosa le abbiano chiesto di comprare le sue amiche. Lena, l'organizzatissima Lena, sicuramente le avrà fatto una lista della spesa in cui ha annotato ogni singola richiesta di tutte e tre le coinquiline e probabilmente ha usato uno di quei post-it viole che Holly detesta con tutta se stessa, ma lei ovviamente deve averla lasciata a casa, o persa nelle tasche rotte del suo cappotto, così non le resta altra risorsa che la sua traballante memoria. 
E' quasi sicura di aver sentito Holly urlare qualcosa come -comprami i biscotti Elle!quelli al cioccolato, però,non quelli schifosi senza zuccheri che mangi te!- e Lena deve averle chiesto di prenderle del caffè, come sempre. Ad una delle due devono venire le mestruazioni perchè sul calendario che hanno appeso in cucina c'è una X rossa segnata il venerdì successivo, simbolo che da quel giorno in poi ci sarà una ragazza ancora più isterica del solito in giro per casa; deduce quindi che una delle due probabilmente avrà bisogno degli assorbenti, anche se ovviamente non glielo hanno detto, non volendole ricordare che grazie alla sua stupida e inutile ossessione da circa un annetto ha perso anche quell'ultima prova del suo essere donna. Sa bene che ci deve essere sicuramente qualcos'altro che le hanno pregato di comprare e che lei assolutamente non ricorda nè ricorderà, ma sa altrettanto bene che a loro non importa, perchè Noelle è Noelle e non le si può chiedere di ricordare ogni cosa. La sua mente sembra selezionare da sè le informazioni importanti e quelle più inutili, così che c'è sempre qualcosa che non solo non le rimane impresso, ma addirittura non recepisce proprio. Probabilmente quello è solo uno dei difetti che la sua mente malata ha, e non è certo uno dei più fastidiosi od evidenti.

La saracinesca del supermercato è chiusa a metà, segno che è ancora più tardi di quello che Noelle pensava; se fosse una persona normale non sarebbe difficile riuscire a far la spesa nel tempo che le rimane prima che la sbattano gentilmente fuori dal negozio, lo sa bene. Il fatto è che Noelle Young non è una persona normale ed ha bisogno di almeno mezz'ora per riuscire a comprare tre prodotti con sicurezza. Ha l'assurda abitudine di analizzare con l'attenzione di un chimico tutte le targhette degli alimenti che ha intenzione di acquistare, calcolare mentalmente le calorie di cui ha bisogno per sopravvivere e per non sembrare una protagonista di "The Nightmare before Christmas" e poi decidere se sia meglio comprare lo yogurt greco con zero grassi e litigare con le sue amiche per questa scelta o comprare quello con le praline di cioccolato e venire attanagliata dai sensi di colpa. Per una come Noelle, anche la semplice azione di fare la spesa può diventare un enorme fonte di stress e panico. E' solo da qualche mese che i dottori, i suoi parenti e le sue amiche le hanno concesso di fare la spesa da sola, dopo una riunione generale nella quale hanno deciso che sarebbe riuscita ad entrare in un supermercato senza farsi prendere da un attacco di panico o senza comprare solo un pacchetto di verdure e un sacchetto pieno di mele. La stessa magnanimità non le è stata concessa, però, per quanto riguarda il cucinare; per lei è ancora proibito avvicinarsi ai fornelli e sono sempre le sue amiche a cucinare per lei, in modo che possano controllare al meglio ogni singolo boccone che ingerisce.
L'occhiataccia che la cassiera le riserva non appena la vede entrare, però, le fa capire che non ha assolutamente il tempo di farsi prendere dalle sue paranoie da schizzata: inizia ad aggirarsi tra gli scaffali familiari del supermercato, concentrandosi con tutta se stessa per non farsi assalire da uno di quegli attacchi di panico che la torturano da anni ormai e che hanno la terribile abitudine di arrivare nei momenti meno opportuni. Le mani le tremano per l'ansia mentre si lancia alla ricerca dei prodotti che deve comprare, deglutendo con disappunto ogni volta che deve infilare nel carrello qualcosa di cui non conosce il numero esatto di calorie. La sua mente è diventata ormai velocissima ad eseguire questo tipo di calcoli, ma la sua psicologa le ha impedito con fermezza di farsi prendere dal vortice di tutti quei numeri che le ballano davanti agli occhi; cerca di trattenersi e di non pensare che -diavolo!- la banana ha molte più calorie delle mele, ma ad ogni alimento che cade nel suo carrello sente l'ansia prenderle sempre di più la gola. Incomincia perfino ad avere serie difficoltà nello spingere il carrello, dal momento che i palmi delle mani si riempono di sudore e scivolano sul manico. L'ansia la prende sempre di più e davvero non riesce a fare a meno di fare qualche calcolo veloce, mentre la testa quasi le gira nel vedersi catapultata in quel meccanismo di numeri che da qualche mese era riuscita ad abbandonare.
Ad esempio, non è per niente convinta che Holly dovrebbe mangiare quegli stupidi cookies americani quando invece esistono  dei deliziosi biscotti senza zuccheri, e per un attimo è anche tentata di tornare indietro e fare uno scambio; alla fine, però, vagamente intimorita dagli sguardi truci e impazienti che i dipendenti del posto le stanno lanciando, si decide a porre tutto sul rullo trasportatore, a pagare velocemente e lasciare il supermercato di fretta.
L'aria gelida di Londra la fa sentire subito meglio, mentre percepisce chiaramente il battito del cuore che si regolarizza ed il respiro che torna ad essere lento e regolare; anche le sue gambe sembrano un po' più stabili, adesso, niente a che vedere con i budini che aveva nel supermercato, e Noelle,più tranquilla, inizia a dirigersi verso casa.
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«Elle, non sai cosa è successo!» 
Holly non le lascia nemmeno il tempo di levarsi la giacca e togliere il cappello dalla testa, perchè la assale senza pietà non appena il suo scarponcino nero tocca il suolo di casa. Noelle scorge Lena, seduta sul divano bianco alle spalle di Holly, che alza gli occhi al cielo, evidentemente esasperata dal carattere della loro amica, esagitata, caotica e disordinata che deve averla già portata allo stremo delle sue forze durante l'assenza della più taciturna delle tre. Holly è davvero una buona amica, sa sempre trovare la cosa che può tirare su il morale ma è indubbiamente riconosciuto che sia un vero e proprio casino vivente.
«No, non lo so, Hols.Ma sono sicura che tu me lo farai sapere.>>Risponde Noelle con un sospiro mentre si sfila la sciarpa di lana che ha attorcigliato attorno al collo, notando Lena sorridere sotto i baffi per la sua risposta e rivolgerle un cenno di saluto. Holly, invece, per niente turbata dal sarcasmo pungente della sua amica, sembra presa da una sorta di crisi epilettica, dal momento che, incapace ci stare ferma nello stesso punto del salotto per più di due minuti, sta vagando con uno sguardo indemoniato, impaziente di iniziare il suo discorso.
«Niall Horan è venuto al negozio oggi. » Comincia, iniziando a torturarsi le ciocche dei suoi capelli rosso fuoco, mentre fissa un punto di fronte a lei. «Si è guardato attorno come se gli potesse davvero interessare qualcosa all'interno di un posto in cui la cosa più maschile che si vende è un paio di ballerine, e io ho pensato che sì, cazzo, era venuto lì per chiedermi un appuntamento! invece niente, mi si è avvicinato, mi ha chiesto un po' di cose inutili, come stavo, se il negozio era mio e altre cazzate..e poi puff, mi ha salutato e se ne è andato!Capisci quanto è stronzo? » Sbraita , ripercorrendo con la memoria ogni singolo momento di quel pomeriggio; da quando Niall se ne è andato, tra un sorriso ad una cliente e l'altro, si è chiesta mille volte per quale motivo quello stupido irlandese sia venuto in un negozio di abbigliamento femminile dove -guarda caso che coincidenza!- lavora proprio lei, ma non è riuscita a trovare una risposta plausibile e la cosa le fa venire i nervi a fior di pelle al solo pensiero.
Se solo Holly non avesse quello sguardo omicida negli occhi e Noelle non tenesse alla sua vita molto più di quanto la sua malattia potrebbe far pensare alla gente, probabilmente scoppierebbe a ridere; vedere Holly girare in tondo con gli occhi bassi e le mani chiuse a pugno per il nervosismo mentre parla di quel Niall Horan, è decisamente divertente. Ma dal momento che sia lei sia Lena sanno perfettamente quanto pericolosa possa diventare Holly Waldorf ogni volta che scopre che, ehi,non è il centro della terra e che gli altri non l'hanno ascoltata in uno dei suoi deliri, le due amiche si guardano ancora una volta negli occhi ed iniziano a tirare fuori tutti i possibili motivi che avrebbero potuto portare Niall Horan in un minuscolo negozio all'angolo di Trafalgar Square.


«Ho fatto una torta oggi, te ne ho lasciata una fetta in camera tua.»  Afferma Lena, dopo che l'argomento "Niall, quel coglione, Horan" è stato a lungo analizzato dalle tre; il tono speranzoso con cui le parla della sua ultima produzione culinaria costringe Noelle ad annuire vigorosamente e a mormorare un "grazie" sincero. Dopo di che, presa da un vago senso di ansia, sorride nervosamente alle sue amiche e si dirige verso camera sua. Chiude la porta alle sue spalle, sentendo già Lena e Holly sussurrare qualcosa in cucina, e si siede sulla sedia davanti alla scrivania, sulla quale campeggia la più grande fetta di torta al cioccolato mai esistita. 
Che poi chissà perchè Lena si impegna tanto a fare i dolci per lei, con tutte quelle praline al cocco che prima le piacevano tanto e le decorazioni colorate,come si fa con i bambini; si impegna come se dovesse cucinare per mille persone, pur sapendo benissimo che tutto ciò che Noelle riuscirà a mangiare, di quell'immensa fetta, sarà una briciola minuscola.
Perciò non c'è un vero motivo ragionevole per cui lei lo faccia, lo fa e basta.
Lena cucina, Holly fa sesso, Noelle non mangia.

Mentre guarda quell'immensa fetta di torta, strabordante grasso e calorie da tutti i pori, cerca di ricordare dentro di sè la sensazione che avrebbe provato di fronte a quella stessa fetta di torta due anni prima, quando era ancora una ragazza normale, mediamente golosa;è una tecnica che le ha insegnato la dottoressa Mainfield, e a volte funziona. Concentra tutta la sua attenzione su quel dannatissimo piatto e il pezzo di dolce che vi è sopra, cercando di ricostruire nella sua mente la sensazione di felicità, piacere e puro godimento che ogni ragazza dovrebbe provare di fronte a tale bontà; la testa inizia a pulsarle, tanto è lo sforzo della concentrazione e gli occhi lacrimano e bruciano un po',costretti così come sono a fissare un unico punto per così tanto tempo. Il tutto dura circa cinque minuti, nei quali ogni cosa sparisce dalla mente di Noelle; i rumori nella strada sottostante, le parole sussurrate tra Lena e Holly, la lavatrice della vicina di sopra e il pianista del piano di sotto che si esercita,come ogni pomeriggio. Noelle non sente niente, ha assunto la capacità di raggiungere uno stato di totale concentrazione; ci sono solo lei e quella torta.
Alla fine, però, si lascia andare ad un sospiro di esasperazione, abbandonandosi sullo schienale della sedia e coprendosi il viso con le mani; nonostante il grande sforzo a cui l'ha sottoposta, l'unica cosa che riesce a vedere in quella torta così invitante agli occhi di chiunque altro, è l'immenso ammontare di calorie e grassi che la compongono. Lascia vagare lo sguardo sconfitto sulla sua stanza, cercando di trovare in sè la motivazione che le manca; in quel momento,i suoi occhi scuri notano qualcosa che li incuriosisce. 
Lo stesso ragazzo del giorno prima la sta di nuovo fissando dalla finestra dello stesso appartamento; Noelle si prende qualche secondo per analizzarne la figura,prima di lanciargli un'occhiata di sbieco, con fare interrogativo. Ha i capelli scuri ordinati, gli occhi dello stesso colore e una pelle ambrata, decisamente poco inglese;le braccia sono ricoperte di tatuaggi e in mano tiene una sigaretta. Nota il suo sguardo interrogativo e le rivolge un sorriso di saluto, prima di lanciare la cicca della sigaretta sul marciapiede sottostante e rientrare nella stanza; lascia la finestra aperta, così che Noelle riesce a vedere perfettamente ciò che sta facendo. Ha preso un foglio e con un pennarello sta scrivendo su di esso qualcosa; poco dopo, ritorna alla finestra con un sorriso trionfante rivolto verso di lei. Alza il foglio nella sua direzione e lo tiene fermo con tutte e due le mani per non farlo muovere troppo dal vento; la mora acuisce un po' lo sguardo, cercando di interpretare correttamente quelle parole scribacchiate di fretta da una mano distratta.

                            "Mangiala. Sembra buona!"

Noelle rialza il suo sguardo scuro e scettico in direzione del ragazzo, che abbassa il foglio e le indica con una mano la torta che fino a pochi minuti prima era stato oggetto del suo sforzo mentale; è un attimo, e tutta la cattiveria che è riuscita a placare negli ultimi mesi, si riprende pieno possesso di lei. Non sa chi sia quel ragazzo, e non sa cosa voglia da lei, ma ciò che sa con piena sicurezza è che lo odia con tutta se stessa. Così, con la mascella serrata e gli occhi ridotti a due fessure che saettano lampi di rabbia, per il secondo giorno di seguito gli rivolge il dito medio, per poi chiudere con rabbia le tende, lasciando quell'impertinente dagli occhi scuri fuori dalla sua vita.
Ritornata al silenzio e alla privacy della sua stanza, si siede di nuovo di fronte alla scrivania, il nervosismo ancora palpabile nell'aria calda della cameretta. Guarda con rabbia quel dannatissimo pezzo di torta; dopo pochi secondi riprende giacca e cappello e scende sulla strada  per fumare una sigaretta. Lancia un'occhiata indispettita alla finestra del palazzo di fronte, ma dall'altezza a cui si trova ora non riesce a vedere nulla di ciò che vi si trova all'interno. Ha appena smesso di piovere e nell'aria c'è quell'odore fastidiosissimo di erba e asfalto bagnati che la gente normale ama incondizionatamente e che lei invece odia con tutta se stessa; per questo, e perchè gli occhi di un ragazzo dai capelli lunghi e il viso da fotomodello la stanno guardando un po' troppo, cerca di finire il più presto possibile la sua pausa sigaretta. Il tipo non accenna a smettere di guardarla, mentre lei fissa il marciapiede pieno di chewingum e sigarette ed aspira velocemente la sua; quando finalmente arriva al filtro, rialza lo sguardo, incrociando quello azzurro e limpido dal ragazzo con i capelli lunghi, che la saluta con un sorriso e un cenno della mano. Lei non risponde al saluto e sbuffa, spegnendo con la punta del piede la sua winston blu mentre invece rivolge un sorriso incerto a  Sarah,l a ragazza che lavora al bar di fronte a casa loro e che le fa molta meno paura di uno sconosciuto dai capelli lunghi e il viso attraente. 
Rientra in casa, si sveste e si siede sul divano accanto ad Holly che fissa con sguardo perso la televisione, evidentemente immersa nei propri pensieri senza alcun dubbio riguardanti l'irlandese biondo. Noelle appoggia la testa sulla spalla dell'amica e si lascia cullare dal rumore soffuso che proviene dal televisore e pochi secondi dopo si addormenta.
Non ha alcuna intenzione di mangiare quella torta.


Zayn Malik, il giorno dopo, rotolo giù dal letto verso le undici del mattino; prepara un caffè, fa una doccia e scorre pigramente la lista dei messaggi che gli sono arrivati annotandosi mentalmente di richiamare Liam, in preda ad una specie di crisi isterica dopo una litigata con Sophia, la sua ragazza. Mentre si veste, lancia un'occhiata curiosa alla finestra di fronte alla sua, nel palazzo esattamente dirimpettaio; con sorpresa trova le tende aperte ed il suo sguardo subito inizia a vagare per la stanza, ricercando la figura di quella ragazzina magra dagli occhi scuri e il viso corrucciato in un'espressione perennemente irritata. Lei non c'è, ma il viso di lui si apre comunque in un sorriso sincero e divertito.
Il piatto è ancora sulla scrivania. Del pezzo di torta che c'era la sera prima, però, sono rimaste solo poche briciole.



 
Okay, innanzittto grazie, grazie, grazie e ancora grazie a chi ha commentato..
voglio dire, ricevere 8 commenti per questa storia è una grandissima gioia per me, 
e spero che non lo abbiate fatto solo perchè è la settimana di Natale e siamo tutti più buoni :D
In ogni caso, qualunque sia il motivo,
grazie a chi ha commentato,davvero,
e spero che tutti voi abbiate passato delle bellissime feste e abbiate mangiato così tanto che ora rotolate, invece di camminare.

Bene, dopo questo meraviglioso sproloquio, vi presento il nuovo capitolo.
Lo so, è ancora molto introduttivo è in realtà succede poco o niente,
ma ho voluto cercare di caratterizzare il più possibile i miei personaggi, soprattutto Noelle,
e mostrarvi tutti i lati della sua personalità.
Come era ovvio già nel primo capitolo, il misterioso ragazzo del palazzo accanto è Zayn,
niente di nuovo, è nota ormai a tutto il mondo la mia mega crush per lui quindi..
Niente, spero vi piaccia e spero di essere riuscita a correggere gli errori che mi avete fatto notare nei commenti ( a partire dalla punteggiatura).
Buone vacanze,
Chiara :3

Vi lascio con Zayn :3

  
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