Serie TV > I Cesaroni
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Autore: Sissy77    27/12/2014    0 recensioni
"Marco non è la soluzione di tutti i miei problemi ok?? Marco non è il supereroe che arriverà a salvare la figlia ok?? Marco ci ha abbandonate, ha preferito il castello e la principessa punto. Ti prego mamma non cercare più di parlare di lui"
Per chi come me ama vederli insieme, per chi come me è deluso da come gli autori hanno ridotto i personaggi che hanno reso I Cesaroni la famiglia che tutti avremmo voluto avere, per chi come me si è identificata in Eva e avrebbe voluto essere come lei o per chi avrebbe voluto trovare un amore come il loro capace di vincere contro tutto e tutti. Spero che chi si fermerà a leggere il mio racconto possa sognare come loro per tempo hanno fatto sognare me.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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<< Che buone le lasagne della nonna vero Marta?? >> Eva cercava in tutti i modi di far parlare la figlia, le aveva provate tutte in questi mesi ma lei come sempre si limitò a sorridere, muovere la testa in segno di assenso e abbracciò la nonna dandole un bacione sulla guancia. << Bene, ora signorinella a lavarsi i denti, mettersi il pigiamino e poi a nanna >> le disse Eva dandole una scappellotto affettuoso sul sederino. Marta ridacchiando trotterellò in bagno. 
<< L’ho chiamato mamma >> disse Eva d'un fiato a Lucia che per poco non fece cadere il bicchiere che stava lavando. Guardò la figlia e lo stupore dipinto in volto fece capire ad Eva che se sua madre sapeva farsi perdonare lei in compenso sapeva sempre sorprenderla.   << E che ti ha detto??? >> volle sapere Lucia  << Nulla >> disse Eva continuando ad asciugare i piatti << Come nulla >> urlò quasi Lucia dalla rabbia, lo aveva difeso cercando di giustificarlo e lui non aveva detto nulla << Come sarebbe a dire nulla >> Eva era troppo divertita dalla reazione della madre “la mia piccola vendetta” pensò bonariamente  << Nulla perché ho parlato con la.. >>  << Ti ha risposto Maya??? >> la interruppe Lucia << o Santi numi, io e le mie pessime idee!!>>
 Aveva cercato di suggerire una cosa a sua figlia e si era ritrovata a parlare con l’altra donna, non se lo sarebbe mai potuta perdonare.
 << Ah quindi ammetti che in fondo non era una buona idea cara mamma >> Eva non sapeva quanto ancora avrebbe potuto reggere prima di scoppiare a ridere, la faccia mortificata della madre era troppo uno spasso. Ci fosse stato Rudy sai che risate??
Lucia mortificata non sapeva cosa rispondere ed Eva decise che era ora di perdonarla definitivamente
 << Non è stata proprio una buona idea cara mamma perché mi sono ritrovata a parlare con quella specie di voce fredda che è la segreteria>>  << con cosa??? >> disse Lucia incredula, aveva capito bene? La segreteria? << Figlia degenere che ho, mi hai fatto prendere un infarto >> a quelle parole Eva non resse più e scoppiò in una fragorosa risata tanto da richiamare Marta che ormai si stava infilando il pigiamino.
Lucia continuava a camminare lungo il tavolo ripetendo << Tu.. Tu.. Tu… prima o poi me la paghi lo sai vero?? >> agitando verso la figlia la spugna che ancora teneva in mano schizzando acqua e schiuma ovunque in cucina. Marta tornò in cameretta per infilarsi pantaloni e calzettoni, faceva freddo solo con la maglietta, ed Eva spiegò a sua madre come erano andate effettivamente le cose. 
<< Sono fiera di te bambina mia >> disse Lucia accarezzandole i capelli << Non avrei saputo fare di meglio io >>  Eva sorrise << Già ma ora cosa gli dico quando chiamerà e se chiamerà? Cosa succederà quando parlerà con Marta e lei non risponderà alle sue domande??? >> Eva sapeva ora che aveva rimandato a lungo la telefonata a Marco proprio per questo, il non saper spiegare le cose, e ora che il tempo passato era tanto la spiegazione era più difficile.
Mentre le due donne erano intente  a confabulare il telefono di Eva squillò. Lo prese e il nome apparso sul display la impietrì, guardò Lucia e le porse il telefono << Ti prego mamma parlaci tu, ti prego io ora non sono psicologicamente pronta rischio di dire cose di cui magari mi pentirei >> disse Eva supplichevole. Parlare con la segreteria era stato facile ma il sentire la sua voce sarebbe stato diverso. Al parco aveva fatto tutto di impulso senza pensarci, ora era diverso.
 Lucia rispose al telefono << Marco ciao che bello sentirti >>.
  “Lucia?!?!?” pensò l’uomo quando sentì rispondere al telefono, la cosa lo spiazzò, e non seppe rispondere subito al suo saluto, si era preparato mentalmente a parlare con Eva. << Ciao Lucia quanto tempo. Come stai tutto bene? Stavate già dormendo? >>
 Eva faceva cenni incomprensibili per sua madre che quindi decise di procedere con cautela << No non ancora, o meglio Eva sta preparando Marta per andare a letto. Sono contenta che tu abbia chiamato, Marta sarà felicissima di sentirti >>  << Anche io >> Lucia capì dal tono della sua voce che era sincero: anche a lui Marta era mancata tanto
<< Marco c’è un piccolo problemino però >> << Hai ragione Lucia è tardi ma dopo la telefonata di Eva non riuscivo ad aspettare fino a domani, so che Marta deve andare a nanna magari si è già addormentata >> Lucia voleva fermarlo ma era un fiume di parole in piena che non si arrestava << Marco.. Marco.. Marco aspetta ascoltami… >> finalmente si era azzittito << il problema non è l’ora >>
 Lucia cercò di spiegargli la situazione di Marta in breve tempo e più Lucia parlava più Marco sentiva mancargli la terra sotto i piedi << Marco ci sei?? >> chiese Lucia non sentendolo  << Si Lucia ci sono >>
 << So che  abbiamo sbagliato, avremmo dovuto chiamarti prima ma Eva credeva fosse una cosa passeggera dovuta al viaggio a New York, siccome le cose non sono cambiate in questi mesi, si è finalmente decisa a chiamarti >> Eva dal divano ascoltava la madre e aveva nuovamente voglia di urlare: detta così sembrava tutta colpa sua, ma anche Marco aveva le sue colpe.
 Lucia ad un certo punto avvicinò il telefono ad Eva in modo che ascoltasse cosa diceva dall’altra parte del mondo << No Lucia so che Eva ha fatto le cose come meglio andavano fatte, se mi ha chiamato adesso riteneva che io dovessi intervenire ora e la ringrazio per aver cercato il mio aiuto. La colpa è anche mia, avrei dovuto chiamare prima ma lo sai Lucia come sono.. >> il suo tono era rammaricato per non esser stato vicino alla figlia quanto avrebbe dovuto  << Si Marco lo so ma l’importante è che ora tu abbia telefonato >>
 Eva toccò la spalla di Lucia indicandole il corridoio: Marta era vicino alla porta della sua cameretta e aveva lacrime che le rigavano le gote.  Era il suo papà, il suo papà aveva telefonato, non ci credeva. Marco sentì Eva parlare << Marta vieni c’è papà al telefono >>  Marco sentì piccoli passi avvicinarsi, dai rumori che captò capì che Marta si era seduta in braccio a Eva.  << Marco ti passò una persona >> così dicendo Lucia passò il telefonino a Marta. 
Sentì Eva dire a Marta << saluta papà su non fare la timida >>.. ma nulla.
Marco prese coraggio e parlò per primo anche se un nodo in gola cercava di impedirglielo << Ciao fiorellino mio >>  al suono di quella voce, a quelle parole Marta scoppiò a piangere, si aggrappò al collo di Eva con tutte le forze che aveva ed il pianto a dirotto che per tutti i mesi aveva cercato di soffocare urlò tutto il suo dolore. 
Marco la sentiva singhiozzare come mai aveva sentito farle e questo lo ammutolì. Marta aveva ancora in mano il cellulare perché sentiva molto distintamente quello che Eva le sussurrava << Stellina mia non fare così dai è papà, hai sentito ti ha chiamata fiorellino >> ma nulla riusciva a placare il fiume di lacrime della bambina.
 “Che razza di padre sono” continuava a ripetersi Marco sentendo il suo piccolo fiorellino piangere.  << Su vieni , vieni con la nonna  >> Lucia prese in braccio Marta e coccolandola si avviò verso la cameretta.
<< Eva??? Eva ci sei??? >> sentire quella voce pronunciare il suo nome le provocò un brivido in tutto il corpo “Possibile??” si chiese Eva “Possibile che dopo tutto questo tempo, tutto il dolore, nulla in me è cambiato???”
 La voce continuava a chiamarla, era all’altro capo del mondo, in quel mondo che una volta era anche suo e a le sembrava che Marco fosse lì  in quella stanza. Si costrinse a rispondere per il bene della sua bambina. << Si >> tutto quello che riuscì a dire.
Era lei, si proprio lei, che strano sentire la sua voce dopo tutto quel tempo.
 Si sentiva strano ma non riusciva a decifrarne il motivo 
<< Ciao >> e come molte volte il silenzio si impadronì di loro.
 Sentivano i loro respiri attraverso quel filo magico che li univa da Roma a New York. Sembravano così vicini ma in realtà erano distanti anni luce e non solo per i chilometri,  i loro pensieri erano lontani anni luce oramai. Lui con un'altra donna e lei con cosa? Entrambi se lo stavano domandando.
<< Come stai?? >> Alla fine Marco fece quella domanda scontata, ma  sincera, davvero voleva sapere come stava.
 Eva lo sentì dal tono della sua voce che non era una domanda retorica e come per magia tutta la rabbia, il rancore che per mesi l’aveva lacerata dentro svanì, certo era ferita, certo non era pronta al perdono, ma forse ora avrebbe potuto voltare pagina e ricominciare a vivere e smettere di sopravvivere.
<< Sono preoccupata e devo dire che dopo questa reazione di Marta lo sono ancora di più >> due lacrime le rigarono il viso e non poté fare a meno di tirare su con il naso  << Non piangere >> le disse Marco<< sistemeremo tutto vedrai, Marta tornerà ad essere la bambina serena ed allegra che riempiva le nostre giornate te lo prometto >>
 Un click mise fine alla loro conversazione dopo che decisero di risentirsi il giorno dopo via skype.  Eva si raggomitolò sul divano e lacrime amare iniziarono a bagnarle il viso, Lucia si chinò sulla figlia e non poté far altro che abbracciarla facendole sentire tutto il suo amore di madre.
<< Amore cosa succede? >> Maya lo sorprese in camera con il telefono ancora in mano. << Marco stai bene?? >> Maya aveva un brutto presentimento, solo un'unica volta aveva visto il suo amato con quella faccia e di mezzo c’era Eva.
 Il cuore iniziò a batterle forte in petto. Si inginocchiò davanti a lui che pareva non vederla  << Marco???? Che succede?? E’ capitato qualcosa??? >>  Marco guardava la donna che amava e non riusciva a risponderle, non riusciva a dirle << Devo andare  a New York, voglio andare da Marta >>
 Fece un respiro profondo e le disse che non era successo nulla, era Walter al telefono  e aveva disdetto la loro cena a quattro perché Carlotta si ostinava a non voler incontrarli e questo lo aveva  lasciato dispiaciuto tutto qui. << Ma Walter ha promesso di parlarle ancora e cercherà di convincerla >> le diede un bacio sulla bocca e si diresse verso il bagno per fare una lunga doccia aveva bisogno di schiarirsi le idee.
Si spogliò, chiuse il box doccia e sotto l’acqua bollente pensò “ SE telefonando non risolverò un bel niente, andrò a New York costi quel che costi”
Questo pensiero sembrò rasserenarlo.
  
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