Human
Doctor-Ten: Home
La
penna sfila veloce sul foglio bianco, sporcandolo di equazioni quantiche che ti
sembrano semplici e fin troppo limitate. Avverti la tua vista annebbiarsi,
mentre uno sbadiglio ti costringe a chiudere gli occhi e stiracchiare le
braccia verso l’altro. Un dolore alla spalla sinistra ti fa capire che il
muscolo ti si è intorpidito troppo. I limiti della natura umana!
Ancora
non hai fatto i conti con la tua nuova natura, persino il tuo cervello, con i
continui mal di testa da stress, cerca di farti ricordare che non sei più un
Signore del Tempo.
Sospiri
forte, mentre i ricordi dei secoli passati in giro nell’Universo, all’interno
di una cabina blu che comincia a mancarti. Un velo di nostalgia ti oscura lo
sguardo rivolto verso il soffitto bianco, il tuo unico cuore batte lento e
sembra per un attimo troppo pesante mentre ti sfiora il pensiero che il vero te
adesso è nel TARDIS con chissà chi e chissà dove.
Poi
un rumore nella stanza accanto ti distrae; vedi la porta dello studio aprirsi
lasciando entrare la figura di Rose in pigiama con una tazza di caffè bollente
tra le mani.
Le
sorridi mentre la posa accanto al libro di Meccanica Quantistica che stavi
studiando.
Le
prendi la mano e la ringrazi.
Forse
hai rinunciato all’Universo oltre il Pianeta Terra, mentre ricordi che casa tua non è più
nelle stanze infinite del TARDIS; ma sorridi sapendo per certo che casa tua è in quel gesto ed in quei momenti.
Capisci che il tuo, di Universo, è dentro quelle quattro mura con tre stanze,
casa tua è dov’è Rose.