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Autore: LaRagazzaImpossibile    29/12/2014    2 recensioni
Lo guardò negli occhi alzando il viso con lui a cui bastava abbassare gli occhi per guardare quei piccoli fiocchi bianchi nei suoi occhi.
Fiocchi che nessun altra stella o neve avrebbe mai potuto compensare.
Le mise una mano sulla nuca e premette la sua testa al suo petto.
"Dodici.." sospirò il Dottore.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clara Oswin Oswald, Doctor - 12
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Conta fino a 12;
Capitolo 1: Quanti fiocchi ci sono in un secondo?


Fuori nevica.
La grande vetrata ad arco permette di vedere tutto, è così ampia che si potrebbe facilmente riuscire a contare ogni singolo piccolo fiocco che si unisce agli altri per vestire di bianco quella notte che Clara non avrebbe mai pensato potesse rivelarsi così speciale.
E lei è lì, davanti alla grande finestra, avvolta della sua vestaglia azzurra con le pantofole morbide, quelle di sempre.
Ma chi avrà mai pulito quella vetrata? 
Si vede anche il freddo, ma non si sente.
La stanza di Clara è enorme ed è buia, ma non è fredda, il fuoco ha lasciato che le ultime scintille scaldassero ogni angolo, è una stanza magica, in un luogo magico, erano lì da qualche ora, Clara e il Dottore, in una villa campagnola, erano in viaggio, ma Clara si ferma sempre con piacere quando la neve le regala uno spettacolo del genere.
E il Dottore lo sa, è stato lui a portarla lì.

Lei sta lì, a contemplare la neve, in piedi davanti alla vetrata, tra le mani stringe una tazza di tè all'uva nera e vanigla, una tazza fumante come i piccoli pezzi di brace ancora incandesceti nel camino, l'unica cosa rossa della stanza, il resto è blu, buio e caldo.
Quella stanza parla, parla la vetrata, parlano le lunghe tende di velluto blu, parlano lelenzuola del letto a baldacchino, parlano le pareti.
Tutto parla con Clara, e la fa sentire sola, perchè vorrebbe lui accanto a sè, non Danny, non chi ha sempre creduto, solo chi ha sempre voluto.
Ed è il Dottore.
Il tè è intiepidito e il dolce sta scomparendo, Clara si gira, si avvicina al comodino e prende altro zucchero, aggiunge due cucchiaini e torna alla sua magica finestra sul mondo bianco.
Sorpresa si accorge che non c'è solo il suo viso riflesso sui vetri appannati, ma subito sopra di lei altri occhi si intravedevano su quei vetri ghiacciati.
Occhi freddi e profondi.
Era lì, è lì, il suo DOttore, e lei è lì davanti a lui, gli da le spalle, e non si volta, è come impietrita, come in un film horror, dove sei allo specchio del bagno, ti abbassi per sciacquare i denti e ti rialzi, ma allo specchio dietro di te c'è qualcun altro.
La sua bocca è socchiusa, il suo sguardo sbarrato.
"Come puoi essere qui? Non ti ho visto entrare.." pensava.
Twelve abbassò lo sguardo sulla sua testa, poteva sentire il profumo dei suoi capelli color nocciola.
Ora le mani di Twelve sono poggiate sulle piccole spalle di Clara, lei è sempre immobile.
Lui segue con lo sguardo la dolce linea delle sue spalle muovendo lo sguardo.
"Clara" bisbiglia con la sua voce bassa, graffiante e tremendamente calda.
"Dottore" risponde lei in tono interrogativo e timido.
"Sai da quanto nevica qui?" chiede,
"da quando siamo arrivati, credo" risponde lei,
"Oh, molto di più a giudicare dall'altezza della neve".
Quel dialogo aveva sciolto la tensione apparente dei pochi istanti prima.
"Quanti fiocchi cadono al secondo, Dottore?" Chiede lei cercando di deviare altra tensione, anche se le mani di Twelve sulle sue spalle la facevano sentire a casa,
"mah, penso migliaia -disse spostando lo sguardo in alto- migliaia di migliaia"
"12" lo interruppe.
Aggrottò la fronte.
"12?"
Clara sorrise "contiamone 12"
"Perchè?" chise lui sorridendo, in effettinon sorride mai,ma sa che Clara parla di lui, e questo gli piace.
Clara gira il viso di lato, e poggia la guancia al suo petto con lo sguardo verso il basso :"ne contiamo 12, e alla DOdicesima mi giro e ti guardo negli occhi".
Twelve la guardò, soffermandosi qualche istante sui suoi occhi bassi e nascosti.
Alzò il viso e guardò i fiocchi, e senza pensarci, cominciò a contare.
"uno...due...".
Le sue mani scivolarono sulle braccia di Clara lentamente,
"tre.."
prese la tazza dalle sue mani e la poggiò sul comodino allungando il braccio,
"quattro..cinque..." 
continuava a contare e a guardarla mentre una mano strinse quelle piccole mani private della tazza,
"sei...sette..."
l'altra mano spostò le spostò i capelli come fossero una di quelle morbide tende blu di velluto che lasciavano scoperta la nuca di Clara dove Twelve poggiò il naso,
"otto..."
Quell'otto aveva lasciato il respiro sulla nuca di Clara, facendola rabbrividire
"nove....dieci"
il respiro divenne affannato come il conteggio divenne più lento e la tensione più alta, Clara cominciò a voltarsi interrompendo la conta.
"Undici..."
disse lei ormai di fronte a Twelve, con le mani sul suo petto e la fronte poggiata al mento di lui.
Le mani del Dottore si spostarono sulla schiena di Clara che ricevette un bacio dolce e calmo sulla fronte.
Lo guardò negli occhi alzando il viso, a lui bastava abbassare le pupille per guardare quei piccoli fiocchi bianchi nei suoi occhi.
Fiocchi che nessun altra stella o neve avrebbe mai potuto compensare.
Le mise una mano sulla nuca e premette la sua testa al suo petto.
"Dodici.." sospirò il Dottore.
   
 
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