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Autore: LaRagazzaImpossibile    26/01/2015    1 recensioni
Lo guardò negli occhi alzando il viso con lui a cui bastava abbassare gli occhi per guardare quei piccoli fiocchi bianchi nei suoi occhi.
Fiocchi che nessun altra stella o neve avrebbe mai potuto compensare.
Le mise una mano sulla nuca e premette la sua testa al suo petto.
"Dodici.." sospirò il Dottore.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clara Oswin Oswald, Doctor - 12
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo due: Il freddo non esiste



Le braccia di Clara cominciarono a spostarsi, così le mani dal petto del suo Dottore passarono a scorrere sulla schiena, prementi e tremanti.
Volevano dire "resta qui".
Percepito il messaggio, Twelve prese il viso di Clara e dopo averle dolcemente accennato un sorriso tenue, si chinò e posò le sue labbra su quella piccola bocca.
Un bacio ingenuo ed innocente, timido quasi.
Clara sentiva il calore del viso di Twelve poggiato al suo, un calore che annullava il freddo esterno, il freddo non c'è.
Il freddo non esiste.
Quei dodici fiocchi sono insieme agli altri miliardi, ma loro due, sono solo loro.
Mentre Twelve teneva il viso di Clara con le mani più belle che le sue rigenerazioni avessero mai potuto donargli, Clara spostò le sue piccole mani su quelle del Dottore, si guardarono, prima che un nuovo bacio nascesse.
Stavolta più coinvolgente, più forte e spinto.
Non era più solo "resta qui" ora era "tu resti qui, perchè ora non mi scappi".
Era tutto un muoversi, di labbra, di testa, di braccia, di spalle, di anime.
Occhi chiusi e occhi aperti.
Twelve cinse i fianchi di Clara con le sue braccia, mentre lei mise le mani sulle sue spalle.
Erano stretti, molto più stretti, i respiri erano affannati e le labbra affamate.
E il freddo non esisteva.
Clara non capiva più niente, le sue mani erano diventate indipendenti dalla sua mente, non si controllavano, tanto erano inesperte e tremanti quanto desiderose di cercare qualcosa di nuovo.
Twelve sentiva il corpo di quella piccola creatura che avrebbe potuto rompersi nel momento stesso.
La strinse a sè e la prese in braccio, mentre Clara si aggrappò al suo collo fissando il pavimento mentre Twelve si dirigeva al letto attraversando l'enorme stanza.
Nel mentre di quei passi, milioni di pensieri come fiocchi di neve, invadevano la mente della ragazza impossibile: "e ora?" "il Mio Dottore" "fuori fa freddo" "ha un odore meraviglioso".
Il cuore batteva all'infinito, così chiuse gli occhi quando sapeva che il tragitto era finito.
Twelve la adagiò sul letto come se fosse una bambina, la sua.
Un braccio intorno ai fianchi e l'altro lungo la schiena piccola e calda.
Clara era sul letto, ma gli occhi erano ancora chiusi, il Dottore si distese accanto a lei, come per proteggerla, cosa che aveva sempre fatto e che continuerà a fare, soprattutto quella notte.
Mentre a gattoni andava imponendosi sulla piccola CLara, Twelve non smetteva di fissarla, anche se gli occhi di lei erano chiusi.
Trovò la posizione giusta per mantenere il controllo della situazione, era a gattoni sopra di lei, come una copertura.
Imbarazzo, forse, o paura negli occhi chiusi di Clara, fecero capire al Dottore che avrebbe dovuto calmare la situazione.
Abbassò il viso sul suo, avvicinò le labbra alla fronte: "Buon Natale" sussurrò con fare paterno.
Clara sorrise, aprì gli occhi e lo guardò nelle iridi blu come la stanza.
"Buon Natale -sussurrò lei-  Babbo Natale" un sorriso luminoso si aprì sul suo viso.
"Noo ancora??" disse il Dottore diverito alzando gli occhi.
"Cosa darei per rivederti su una slitta!" -disse Clara, sciolta e divertita,
"Clara.."
"sembravi un bambino!"
"Clara, non costringermi.."
"il sacco è più grande all'interno!"
"Non costringermi a fare ciò che non vorrei" rispose il Dottore con un sorriso malizioso.
"a fare cosa?" chiese Clara a voce bassa.
Il sorriso malizioso del Dodicesimo divenne seducente e accattivante, un sorriso d'intesa.
"Questo!" esclamò piantando un morso sul collo di Clara.
"Ahia!" disse lei coprendosi il morso con la mano -"mi hai fatta male -sorrise- ora ti faccio male io!"
Si tirò su a sedere, gli mise le mani sulle spalle e gli morse il labbro inferiore tirandolo.
"ahia, noo, ferma, ahiaa!" disse il Dottore parlottando, ma Clara non si staccò.
Allora Twelve le prese le spalle e la fece ricadere, erano sdraiati l'uno sull'altra stavolta.
Clara aveva mollato la presa del labbro, i loro sguardi erano una cosa sola e i vestiti stavano diventando scomodi..
   
 
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