Amare
Fa Male
In
una cella oscura stava una
ragazza
(giovane, straordinariamente bella)
Così
bella, che anche la luna
a vederla
Correva
a ripararsi tra le
nubi nere per la vergogna
(ma lei non sembrava felice)
Stava
là, immobile
Aveva
paura a respirare
Paura
di vedere lui …
(la sua ombra, rigida, scivolare
tra le
pareti, giocare con
le luci …)
La
bellezza della ragazza
Non
risparmiava nessuno.
Neanche
Lui.
(la porta cigolava …
l’ombra entrava
e con lei, la notte nasceva)
Ogni
notte, lui era là
A
impossessarsi di lei
Delle
sue labbra di seta, dei
suoi sospiri
(è un gioco …
un semplice gioco …
una tremenda tortura)
Lei
lo disprezzava,
perché
la stava usando
stava
sfogando su di lei la
sua
sofferenza
e
ogni notte, cadeva,
ansimando,
al
suo fianco
(ogni notte, quel gioco di potere
è gelo …
è paura)
Lei
stava là
Al
freddo, sul pavimento
Addosso
la sua sola pelle
Dentro,
bruciava
Bruciava
di rabbia, di odio
Perché
lei era un’Elfa, una
principessa.
E
lui cos’era?
(un mostro …
ciò che resta delle ombre)
E
lei, a volte
Penetrava
nella sua mente
Scavava
tra i suoi ricordi
Vedeva
Carsaib, vedeva i suoi
genitori
Vedeva
il suo dolore e le
loro tombe
(e allora, è tutto
diverso)
Lei
gli si avvicinava
Gli
toglieva un ciuffo di
capelli
Cremisi
dal volto
Non
lo toccava
Aveva
paura che scottasse
(si ritirava, in un angolo, a
pensare)
Non
è amore, è un gioco
Perché
questo è piacere
Perché
non vedo l’ora che arrivi
Non
è amore
Perché
l’amore ti lacera
Ti
fa soffrire
Amare
fa male
Questo
è solo un gioco.
Chi vince, muore
Amare fa male
***
Ehmm (me fa capolino da dietro un angolo)
Ok, è una pazzia. Mi sento scema anche a scriverla. Però è un paring che a me piace. Credo sia la prima Arya\Durza … e l’ultima!!!
Vabbè … mi piacerebbe ricevere qualche commentino, anche piccolo piccolo.
Grazie.
Bambi