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Autore: AlexVause    30/12/2014    4 recensioni
Henry fece un passo indietro.
- Dove mi porti?
- Non ti farò del male, se questo è ciò che ti chiedi.
La donna tese una mano verso il ragazzino, che abbassò lo sguardo verso essa.
- Mi sarai d’aiuto, nel convincere tua madre a fare una cosa per me.
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Una storia ambientata a Storybrooke dopo l’attivazione della seconda maledizione.
Nessuno ha memoria di come abbia raggiunto nuovamente la cittadina nel Maine.
Non ci sono spoiler perché segue un filo logico proprio :D
SwanQueen.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Malefica, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12
 
Il gruppo entrò nella casa di Zelena, guardandosi intorno attentamente onde evitare trappole di ogni sorta.
- Se davvero questa è casa sua, non so proprio come faremo a trovarla.
Robin Hood sembrò frustrato.
- Proprio tu vieni a dire una cosa simile?
Chiese Malefica guardandolo contrariata.
- Cosa vorresti dire?
Chiese l’uomo alzando un sopracciglio. Aveva detto qualcosa di male?
- Vuole dire che proprio tu, se non erro, hai scovato una nicchia segreta contenente un amuleto utilizzando una sfera rintracciante. Pensi forse che quella fosse l’unica cosa nascosta ai nostri occhi?
Sogghignò Regina.
- I maghi e le loro trovate geniali.
Ironizzò Hook.
Malefica prese fra le sue mani la sfera, dandola a Regina.
- Vista la parentela, a te l’onore.
Bastò un istante perché l’oggetto divenisse verde e iniziasse a librarsi nell’aria.
Veloce si avviò verso uno specchio a grandezza uomo, posto a ridosso di una parete.
Con uno scatto fulmineo Regina l’afferrò al volo prima che la sfera oltrepassasse il finto specchio.
- Perché l’hai fermata?
Chiese Emma incuriosita e con il fiatone per aver corso, assieme agli altri, attraverso le stanze di quella casa.
- Non vorrei che ci fosse qualcuno dall’altro lato, pronto ad afferrarla.
Rispose la maga pensierosa.
- Lancia qualche palla di fuoco no?
Propose Hook.
- E se dietro quello specchio ci fosse Henry?
Biancaneve aveva capito le preoccupazioni che affliggevano la sua matrigna.
- Ho un’idea.
Malefica si avvicinò al finto specchio, appoggiando sulla superficie riflettente un dito.
Onde si formarono come se fosse stato gettato un sassolino nell’acqua e improvvisamente si vide cosa c’era dall’altro lato del portale.
- Andiamo. State tutti vicini. La grande stanza sembra vuota, ma poi si sa che non lo è mai. Regina ed io faremo uno scudo.
Tutti diedero ascolto alla bionda Strega e uno ad uno passarono attraverso quel grande specchio, ritrovandosi in una stanza molto grande.
Una lunga scala lungo la parete destra portava al secondo piano.
Le mura di quel luogo erano di pietra e il soffitto così alto da sembrare quello di un grande castello.
- Aspetta.
Regina, richiamata dalla voce dell’amica, si voltò.
La bionda strega, sguardo fisso sulla sfera nella mano della mora, era paralizzata.
L’oggetto magico riluceva di un timido color porpora.
L’Evil Queen si avvicinò attirando verso se il viso di Malefica.
Le labbra della mora, ora vicinissime all’orecchio della donna, sussurrarono alcune parole.
Malefica si raddrizzò e Regina chiamò a se Snow, Belle ed Emma.
L’Evil Queen si avvicinò alla figlia di Biancaneve, le accarezzò una mano per poi cederle la sfera.
Una frase sussurrata e tre silenziosi assensi come risposta a quella lieve richiesta.
- Siete arrivati finalmente. Vi attendevo.
Zelena si palesò vicino alla lunga scalinata.
Con un gesto circolare del dito indice una nube viola circondò le tre donne che svanirono.
- Ti sei sistemata bene vedo.
Ironizzò Regina andando verso la sorellastra.
- Anche se, per i miei gusti, manca un po’ d’illuminazione.
La strega malvagia rise.
Le bastò schioccare le dita e ogni torcia attaccata alle pareti prese fuoco illuminando quel salone grande e vuoto.
- Sei venuta con amici, noto. Ed io che pensavo di poter chiacchierare da sola con te.
Disse la strega facendo un finto broncio.
- Beh poco male, invito anch’io qualcuno.
Aggiunse poi facendo comparire dietro se alcune guardie.
Gli uomini di Robin si erano messi in posizione di attacco con le proprie balestre, quando videro comparire sulla scala alcuni arcieri.
 
Emma, Snow e Belle comparvero al secondo piano. Davanti a loro un lungo corridoio mentre alla loro destra c’erano altre scale.
La sfera fra le mani della Salvatrice s’illuminava di porpora a intermittenza.
Le tre donne decisero di avanzare verso il corridoio, ma l’oggetto magico sembrò spegnersi.
- Strada sbagliata. Dobbiamo prendere le scale.
Emma informò le presenti per poi dirigersi al piano superiore. La luce porpora emanata dalla sfera era sempre più forte.
 
La battaglia al pianterreno imperversava tra incantesimi e duelli corpo a corpo.
Mentre gli uomini di Robin affiancati da Hook e David si occupavano delle guardie della Strega dell’Ovest, Regina e Malefica tenevano impegnate Zelena.
Una voce familiare attirò l’attenzione dell’Evil Queen che si pietrificò. Distrazione che le costò cara.
La sorellastra ne approfittò per colpire la mora con una sfera di energia, facendola cadere a terra.
Dolorante la donna si mise a sedere. L’amica le fece cenno di andare via e, senza farselo ripetere una seconda volta, la mora si allontanò.
Malefica, con un’onda d’urto, fu scagliata contro la porta finestra finendo così nel terrazzo.
La bionda strega si guardò attorno spaesata. Il castello sembrò altissimo, circondato da nubi nere come se fosse immerso in una notte eterna.
- Quale strano posto è mai questo?
Chiese Malefica ad una Zelena alquanto compiaciuta.
- È un luogo perso nello spazio e nel tempo. Perfetto direi per far sparire tutti voi.
Rispose la donna prima di colpire nuovamente la bionda strega.
Malefica non si lasciò cogliere alla sprovvista. Parò il colpo riuscendo a scagliare la strega contro la fredda parete in pietra.
 
- Mamma!
Il ragazzo era incatenato su di una sedia mediante incantesimo.
Nella stanza si udivano voci e rumori della battaglia.
- Ti ho sentita…vi ho sentiti.
Regina si precipitò dal figlio. La spalla sanguinava ma in quel momento nemmeno sentiva dolore.
- Stai bene?
Chiese la donna liberando Henry per poi stringerlo forte a sé.
- Sto bene ma non dovresti essere qui.
- Che vuoi dire?
 
Snow, Belle ed Emma arrivarono davanti ad una porta dai battenti altissimi e finemente lavorati.
- Quello che ci indica la sfera dev’essere qui dentro.
Ipotizzò Emma con il fiatone.
- Andiamo!
Incitò Snow cercando di aprire la porta con tutte le sue forze. Belle ed Emma si unirono alla giovane donna per darle una mano.
La stanza che si presentò dinnanzi a loro era piena di manufatti antichi e polverosi. Armi, pietre preziose, stole in seta con incantesimi ricamati e un armadio completamente in vetro dipinto contenente due grandi ali.
La sfera divenne di un porpora talmente forte da brillare.
Fu in quell’istante che le ali iniziarono a muoversi.
- Non dirmi che quelle…
- Sono le ali di Malefica.
Biancaneve finì la frase iniziata dalla figlia.
- Dici che dobbiamo aprire l’armadio? E…come gliele portiamo?
Chiese confusa la bionda Swan.
- Una volta liberate saranno loro a trovare la proprietaria.
Rispose Belle affascinata da ciò che stava vedendo.
 
Zelena era riuscita ad attirare Malefica sulla cima di una torre, facilmente raggiungibile dal terrazzo su cui si trovavano poco prima.
Il raggio d’energia emanato dalla donna stava mettendo in seria difficoltà la bionda strega.
- Sembra che ti sia tenuta il meglio per usufruirne da sola con me.
Malefica sorrise sfidando Zelena.
- Cerchi di sfidarmi seppur tu sia visibilmente in difficoltà? Che coraggio.
Una risata accompagnò quella risposta.
- Scommetto che mia sorella ha trovato il suo figlioletto adorato. Animo nobile il tuo sacrificarti per lei.
La potenza del raggio aumentò, facendo arretrare Malefica sino al parapetto della torre.
- Puoi far di me ciò che vuoi, tanto non vincerai Zelena.
La strega malvagia dell’ovest fece un ampio sorriso.
- Sarà fatto.
Un’esplosione illuminò il cielo scuro carico di nubi.
Zelena guardò soddisfatta il vuoto che aveva preso il posto della bionda strega. Il muro era crollato e di Malefica non era rimasto nulla.
 
Il pavimento tremò sotto i loro piedi.
- Mamma, devi andartene.
La supplicò il piccolo Henry.
- Non ti lascerò qui. Scordatelo!
Regina strinse ancor più a sé il figlio ma il ragazzino svanì improvvisamente da quell’abbraccio.
- No!
La mora lo gridò così forte che le mura del castello ne diffusero l’eco carico di rabbia e tristezza.
 
- Ne ho abbastanza di questo caos!
Sbottò Zelena bloccando tutti i presenti.
Le guardie della strega erano state sconfitte. Emma, Belle e Snow avevano raggiunto David al pianterreno.
Il piccolo Henry si ritrovò al centro di quel grande salone illuminato solo da fiaccole che in quel preciso momento si spensero.
Le persone a lui care non poterono far altro che guardare ciò che stava per accadere.
Emma, in possesso dell’amuleto che assorbiva ogni tipo di magia rendendola nulla, finse di essere bloccata come tutti gli altri per attaccare quando Zelena meno se lo aspettava.
Un rumore metallico si udì sempre più distintamente.
Cercando di mettere a fuoco qualsiasi sagoma persa in quell’oscurità, si vide un’armatura nera avanzare lentamente verso Henry.
Il buio circondava quel ragazzino che nell’ombra cercava le madri.
Regina giunse in quel salone. Il respiro affannoso.
Appena vide il figlio, senza alcuna esitazione, si precipitò verso l’armatura distruggendola con un’onda d’urto.
Quei pezzi di latta dapprima animati ora erano privi di vita e, onde evitare che essa si ricomponesse, l’Evil Queen con un gesto della mano la fece svanire.
Henry abbracciò la madre che cercò di rassicurarlo mentre una cortina di fumo verde iniziò a riempire il salone.
Regina ed Henry si sentirono come costretti a sedersi a terra, incapaci di fuggire e di svanire con l’uso della magia.
- Regina! Henry!
Emma urlò cercando di mostrare l’amuleto alla mora, pur tenendolo nascosto.
Con uno sguardo la donna le fece comprendere di non muoversi da dov’era.
- La salvatrice…ero talmente presa dalla gioia di poter distruggere la mia sorellina, che non ho mai dedicato un attimo a te. Salvatrice…che buffo. Non credi in ciò che sei eppure tutti fanno affidamento su di te. Un grosso errore.
Emma strinse i pugni lungo i fianchi. La mascella serrata.
Con lo sguardo cercava la provenienza di quella voce.
- Non sei un campione o un eroe, sei solo una ragazza troppo semplice per questo mondo assai complesso. Vuoi fare la cosa giusta? Unisciti ai tuoi amici in una resa, senza alcuna perdita da parte vostra….questo escludendo Regina. Ovviamente lei non sarà dei vostri.
- Mai!
Gridò la bionda Swan. Un urlo da cui si riusciva a percepire tutta la sua rabbia.
- Come vuoi.
Rispose Zelena che comparì poco distante dalla mora, con un ghigno sulle labbra.
Il fumo verde si fece sempre più denso, racchiudendo in un cerchio Regina che teneva stretta a se il piccolo Henry.
I loro respiri iniziarono a farsi pesanti. L’aria era irrespirabile.
I due al centro del salone si stavano rassegnando alla fine quando un grido accompagnò una luce bianca così accecante che li costrinse a chiudere gli occhi.
Tutto finì in un istante.
Il fumo si dissipò e Zelena era a terra a pochi metri dall’Evil Queen.
Gold apparve al fianco della sorellastra di Regina. Raccolse da terra il suo pugnale, con su scritto “Rumplestiltskin”, e senza alcuna esitazione lo lanciò a Belle.
Si voltò poi verso Zelena e strappò dal suo collo la collana con la pietra verde, fonte dei poteri della Strega dell’ovest.
Il Signore Oscuro lanciò lo smeraldo a Regina.
Un lampo sembrò attraversare lo sguardo della strega, reale consapevolezza che ormai la sua battaglia contro la sorella fosse realmente finita.
- Fermo!
Intimò l’Evil Queen a Tremotino che stava per afferrare la donna al collo. Un ordine che risuonò in quel salone buio e freddo, portando con sé un eco che fece trattenere il respiro ai presenti.
Henry, alzatosi in piedi, corse verso Emma ancora incredula per ciò che aveva fatto. Era riuscita a usare la magia per colpire Zelena e l’aveva usata senza alcuna esitazione.
- Fate uscire tutti di qui.
Ordinò Malefica a David, Robin e Snow, facendo la sua comparsa nel salone.
- Vi raggiungeremo il prima possibile. Non ammetto obiezioni.
Disse poi prima di svanire nuovamente.
Appena tutti oltrepassarono la finta porta, la mora si avvicinò alla sorella che giaceva a terra sotto lo sguardo attento di Gold.
Un passo dopo l’altro, lentamente come se le spalle della donna fossero cariche di un peso insopportabile.
Ora che tutto era finito aveva bisogno di risposte che forse mai si sarebbero udite.
Lo sguardo della sorella s’incatenò in quello profondo della mora.
Il silenzio fra le due donne era ricco di parole non dette e che in quell’istante nessuna delle due voleva pronunciare.
Zelena afferrò la mano di Regina che s’inginocchiò.
Rimase a guardare la sorella davanti a sé per poi avvicinare le labbra all’orecchio della mora.
L’altra mano a terra come se le sue forze venissero meno.
- Ero certa di essere la migliore, la più forte…volevo dimostrarlo ad ogni costo…ma mi sbagliavo.
Il tuo cuore, la tua volontà fa di te ciò che eri e che ora sei. Sei cambiata ed è questa la vera forza.
Ciò che mi chiedo è…
Regina era immobile, lo sguardo perso in ciò che la donna stava dicendo.
Entrambe si alzarono in piedi e Zelena, in quel silenzio innato come se il tempo si fosse fermato, tentò un ultimo gesto disperato contro la sorella. Abbracciò Regina, stringendola a se.
Nascondendo il viso nell’incavo del collo della mora ne inalò il dolce profumo. Gli occhi chiusi come ad imprimere il ricordo di lei nella mente.
- …chi può salvarmi da me stessa?
Quella domanda fu posta in un lieve sussurro.
Senza staccarsi da quell’abbraccio da cui Regina era rimasta pietrificata, estrasse un piccolo coltello dalla cinta pronta a colpire la sorella.
Malefica apparsa poco distante all’amica, vide ciò che stava per accadere e il cuore le saltò in gola.
- Regina!
La bionda maga cercò di richiamare l’attenzione della mora.
L’Evil Queen, come se avesse previsto quell’azione da parte della donna, afferrò il polso della strega e la strinse forte a se intensificando l’abbraccio.
La strega cattiva dell’Ovest scostò il viso. Un’espressione stupita mista a dolore sul suo volto.
Guardava la mora negli occhi come a scrutarle l’anima.
Una lacrima rigò il volto di Zelena, mentre il suono dell’arma che cadeva sul freddo pavimento ruppe quel silenzio così immobile.
La mora non riusciva a distogliere lo sguardo da quello color smeraldo della sorella che si accasciò a terra priva di sensi.
Nella mano di Regina, solo in quell’istante si riuscì a vedere un pugnale insanguinato. Sulla cima dell’elsa uno zaffiro verde.
Gold guardò quella scena con un ghigno sulle labbra.
- Avevo detto che sareste state voi ad aiutarmi.
Sorrise l’uomo per poi far apparire nella propria mano un’ulna dorata e, aprendone il coperchio, rinchiuse dentro essa la strega malvagia dell’Ovest destinata a divenire un lontano ricordo.
Regina che non aveva mai distolto lo sguardo da davanti a se, lo abbassò dove prima giaceva la sorella e un oggetto attirò la sua attenzione.
Lo raccolse per guardarlo da vicino e poi metterlo nella tasca del cappotto.
Malefica circondò con un braccio le spalle dell’amica. Voleva provare a darle conforto.
- Era la cosa giusta da fare.
Le disse sincera.
- Chi può dirlo.
Rispose sospirando la mora.
Le due maghe si voltarono verso la finta porta e proprio davanti al portale ad attenderle c’era Emma.
Silenziosamente si avvicinarono alla Salvatrice.
Dentro se Regina aveva paura. Paura che, dopo quello a cui Emma aveva assistito, si allontanasse definitivamente da lei.
La bionda Swan la guardò piena di comprensione, tendendole una mano.
Quel gesto valeva più di mille parole.
Malefica oltrepassò il portale.
Regina guardò prima la mano tesa di fronte a se e poi gli occhi cristallini della bionda.
Ricambiando la dolcezza della giovane con un sorriso seppur lieve, la mora accolse quel gesto che le scaldò il cuore e insieme attraversarono quel confine che si chiuse dietro di loro bloccando ogni accesso a quel luogo così scuro e freddo.
 
La luce del sole che stava tramontando le investì, illuminando i volti sereni dei presenti che finalmente gioivano. Avevano vinto restando uniti.
- I miei complimenti Emma.
Disse la mora sorridendo allo Sceriffo.
- Nessuno pensa a me? Potrei offendermi.
Malefica raggiunse l’amica che la guardò strabiliata.
- Hai ritrovato le tue ali! Fico!!
Esclamò Henry al settimo cielo.
- Per questo devo ringraziare Emma, Snow, Belle…e la loro tempestività.
Disse la bionda strega indicando le tre giovani donne che l’avevano raggiunta in quell’istante assieme ad Hook e David.
- Direi che è ora di un lungo e meritato riposo.
Disse Emma sorridendo.
- Riposo? Io ho fame!
Esclamò la bionda strega facendo scoppiare tutti in una risata.



Nota di Alex: Finalmente Zelena è stata fermata...almeno per ora.
Cosa ci riserveranno i prossimi capitoli? Ricordatevi che Joan è nelle mani dei Charming e prima o poi qualcuno a lei caro verrà a riprendersela :P
E con questo piccolo grande spoiler auguro a tutti voi Buon Anno e che il 2015 sia migliore di questo passato.
Alla prox :)
  
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