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Autore: TheDarkLightInsideMe    30/12/2014    2 recensioni
Federica, Eleonora e Egle sono tre ragazzine tra i dodici e i tredici anni. E fin qui mi pare tutto normale.
Federica ha letto tutta la saga del Mondo Emerso, Eleonora sta leggendo le Cronache ed Egle (peraltro sorella maggiore di Eleonora) inizierà a leggere la prima trilogia dopo che la sorella l'avrà terminata. E anche questo non mi pare un granché emozionante.
Ma il Mondo Emerso, dopo gli avvenimenti narrati nella trilogia delle Leggende, è di nuovo in pericolo, e toccherà a tre ragazzine di un altro mondo salvarlo, insieme ad alcuni dei personaggi più importanti della saga.
D'altronde, con un po' di fantasia possiamo essere tutti un po' speciali.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ido, Kryss, Nuovo personaggio, San, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
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Epilogo ~ Addio, eroi.

 

<< Laio, Dubhe, Neor, Shyra, Aster e San sono solo alcuni dei nomi dei guerrieri che hanno combattuto per il Mondo Emerso e che sono morti per salvarlo, ma i loro sono stati dei grandi ed importanti sacrifici. I loro nomi saranno ricordati in eterno nei libri di storia e le loro storie diventeranno famose leggende. Che Thenaar li accolga nel suo regno! >>
Il sacerdote conclude così il suo infinito discorso, poi ci invita ad accendere l’unica pira funeraria, come si fa con i Cavalieri di Drago, nonostante siano più i morti che i vivi.
La prima torcia è portata da Nihal e Sennar, insieme, poi da Eleonora e da Egle.
Ido si avvicina lentamente, ricordando i momenti passati insieme a coloro che adesso venivano sparsi nel vento: le decisioni prese con Neor sulla ribellione quando già erano redivivi, gli allenamenti con Shyra, i confronti e le discussioni con Aster. Ma ricordava anche ciò che era successo prima di venire ucciso da Dohor: i giorni passati con Laio, i discorsi con Dubhe, e soprattutto quelle settimane passate insieme a San, quando lui era ancora un bambino.
Dopo poco, le lacrime iniziano a scorrergli sul volto, e lui abbassa la testa.
L’ultima a portare una scintilla è una figura circondata da un alone di tenebra, con al fianco una spada che dà la stessa impressione. La fiammella che quella persona porta è semplicemente una goccia di fuoco posatasi su un ramoscello, ma lei sa che di più non riuscirebbe a fare, per paura di lasciarsi sopraffare e di non domare le fiamme.
Una lama nera e una donna
Saranno Oscurità senza Pace e Catene.
Anche su questo la nenia ha ragione, immagino, dato che frenarmi dal fare una strage mi è non poco difficile.
Sento il bisogno di inginocchiarmi davanti al fuoco e al fumo che salgono verso l’alto e così faccio, abbassando il capo per non vedere le fiamme portarsi via le persone che più stimo.
Dopo mi lascio alle spalle il rogo e avanzo lentamente verso gli altri, ad occhi chiusi ed illudendomi di non sentire quell’odore aspro riempire l’aria.
Poi monto sul drago che mi sta aspettando, scalpitante, pochi metri più avanti; Alya e Zaniah hanno già salutato tutti e sono sul suo dorso.
Gli occhi di brace di quel drago sono unici, e sono pieni di dolore quanto i miei.
Non so dirvi quanto vivono i draghi, non so dirvi se Oarf sia vissuto fino ad oggi o se sia risorto come il suo cavaliere. E sinceramente, una volta salita, mi importa solo di arrivare presto al portale.
Alzo solo una mano in segno di saluto, poi Oarf spicca il volo con rapidità, e nel giro di neanche ventiquattr’ore siamo già oltre il Saar.
Mentre Eleonora guarda estasiata il panorama sotto di noi, Egle si regge spasmodicamente al collo del drago, temendo di cadere. Io tengo una mano sulla spada, e un’altra sul petto che mi fa ancora male.
Quando Nihal mi aveva detto delle pire funerarie, avrei voluto sputarle in un occhio. Invece avevo iniziato a strepitare e a urlare, ero come impazzita.
Ho continuato finché non ho perso la voce, e anche allora sono riuscita ad esprimere il mio disappunto con le lacrime, finché non ho avuto più nessun corpo su cui sfogare i miei pianti.
Oarf plana dolcemente, atterrando a pochi passi dalla costruzione in cristallo nero.
Il velo verde menta del portale si tramuta in un celeste abbagliante non appena Alya si incide il palmo della mano con il suo pugnale e getta le gocce di sangue sulla superficie mobile del passaggio tra un mondo e l’altro.
Poi, all’unisono, muoviamo un passo dopo l’altro in direzione di quel manufatto elfico. L’ultima cosa che vedo prima di perdere i sensi è il volto sorridente del mio Maestro.
 
Mi risveglio stesa sul pavimento della camera di Egle ed Eleonora, che si sono svegliate poco fa.
Nessun portale, nessuna intaccatura nel muro causata dalla spada di San, nessun minuto in più rispetto a quando tutta questa follia ha avuto inizio. Forse l’unica folle sono io.
Forse è stato tutto un sogno. Mi dico, ed è una prospettiva dei fatti che non mi dispiacerebbe. Ma se fosse stato solo frutto dell’immaginazione, allora vorrebbe dire che abbiamo avuto un’allucinazione collettiva. E ciò non avrebbe un briciolo di senso.
<< Fede… >> Egle mi guarda il fianco con insistenza, e solo ora mi accorgo di avere qualcosa attaccato alla cintura.
Ma non è qualcosa, è una spada. È quella spada.
La estraggo piano dal fodero, quasi come se fosse fatta di cartapesta e potesse rompersi da un momento all’altro.
<< Allora non è stato tutto… reale… >> mormoro, e gli occhi mi si fanno nuovamente umidi.
Come hai potuto dubitarne? Come hai potuto credere di aver inventato tutto? Non senti ancora il peso del suo corpo immobile sul tuo, le mani legate dietro alla schiena, il tocco delle sue labbra sulla tua guancia? E la sua voce, la sua voce così perfetta, quella l’hai dimenticata?
Scuoto leggermente la testa, sorridendo mestamente. Poi un tocco estraneo mi riporta alla realtà.
<< Andrà tutto bene, lo sai, vero? Qui non devi aver paura di fare del male a qualcuno, qui puoi essere te stessa liberamente. >> sono queste le parole di Eleonora, mentre mi accarezza il volto e poi mi stringe a sé, insieme alla sorella.
<< Gli altri non ci crederanno mai… ci prenderanno per pazze… >> balbetto, ma sono felice di quel contatto. È da tempo che non ci abbracciamo.
<< E allora? Sarà il nostro piccolo segreto. >>
<< “Piccolo”, Egle?! >>
<< Ricorda che qui non è passato neppure un minuto da quando siamo sparite. >> già, ha ragione.
<< E allora che facciamo? Ce la teniamo per noi? >>
Eleonora mi guarda come se fossi un’aliena. << Sbaglio o tu scrivi fanfiction? >> ammicca, facendomi spuntare una sorta di sorriso sulle labbra.
Sì. Sì, scriverò tutto quello che è successo. Al massimo mi diranno che ho una fervida immaginazione. Penso e credo anche che lo farò.
Ma, per ora, mi limito a ricordare i singoli particolari di questo viaggio. Quello che verrà, si vedrà.




 
                                                           -Fine(?)

 



Angolo autrice.

Beh, che dire su questo capitolo? Molto corto e triste, molto triste, visto dal punto di vista di Hatsya. Spero che vi piaccia lo stesso, non sono brava con le conclusioni.
Tuttavia, la storia potrebbe non essere ancora conclusa del tutto... d'altra parte, chi può prevedere le mosse degli dei del Mondo Emerso?


P.S.: grazie per star leggendo e recensendo, e buon anno nuovo a tutti!

DarkLight
   
 
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