In Principio, prima della creazione
del Tempo e
dello Spazio, era il Nulla, ed il Nulla era il Caos, un'energia
primordiale, concentrazione di infinite probabilità e possibilità
inesplorate, che gli uomini conoscono con il nome di Magia.
Da questo tumultuoso mare di energia, dal suo nucleo più profondo,
il Cuore della Tempesta, sorse una scintilla di Pensiero cosciente, una
Vita dove non c'era Vita. Per lungo tempo, questo nuovo essere appena
creato stette a contemplare se stesso ed il miracolo della sua stessa
esistenza, cercando di scoprire chi egli fosse, che cosa egli fosse, e
come fosse stato possibile per lui esistere dove prima niente esisteva.
Il Suo nome è ormai perduto tra i miti e le leggende, ma gli uomini lo
conoscono semplicemente come Infinito.
A lungo egli stette a scoprire se stesso e le sue possibilità,
poichè Egli era sorto dal Caos, e dal Caos era formato, ed il Caos egli
poteva controllare e plasmare come più desiderava.
Sentendosi incompleto, e solo, prese il Caos, e lo plasmò in una
forma a Lui simile eppur dissimile, un complemento della sua solitaria
esistenza. Venne così all'esistenza un nuovo essere di sua pari
potenza, che tuttavia incarnava principi differenti. Era nata la
sorella dell'Infinito, Eternità.
A lungo stettero insieme godendo della compagnia l'uno dell'altro,
imparando a dominare il Caos primordiale che era rimasto, che era molto
meno di quello in che esisteva in principio, poichè la maggior parte
era fluita a formare l'anima di questi due esseri supremi, e non poteva
tornare nel grande oceano di energia senza significare il loro oblio.
Cominciarono quindi a plasmare il Caos in forme minori, mondi e
piani dell'esistenza, affinchè fossero donati alle nuove creature che
essi immaginavano. Ora, questi mondi altro non erano che immagini nelle loro menti, privi di sostanza e di forma fisica. Ed essi fecero a
questi mondi della loro immaginazione due doni: Infinito donò ai mondi
lo Spazio e l'Energia, affinchè essi potessero esistere
indipendentemente dai loro pensieri, ed Eternità donò ai mondi il
Tempo, affinchè tutto potesse cambiare ed evolvere continuamente, in
meglio o in peggio.
Dopo la creazione di questi mondi primordiali, che erano rigogliosi
di strane piante, e mari profondi, erano però completamente disabitati,
senza forme di vita che potessero gioire e godere della loro creazione.
Insieme, Fratello e Sorella crearono una nuova forma di Vita, un'anima
fatta di una sostanza spirituale diversa dal Caos stesso, ma sempre
ottenuta dal Caos, e che mantiene un sottile legame con il Caos stesso,
così che, attraverso le techiche adeguate, lo può in minima parte
dominare. E' così che i maghi e gli stregoni usano la Magia,
richiamando a sè piccolissime quantità di Caos da plasmare a loro
piacimento, che poi tornano a rifluire nel Cuore della Tempesta.
A questa anima, che era comunque un essere molto potente per
possibilità di manipolazione della realtà, anche se insignificante
rispetto ad Infinito ed Eternità, essi donarono un corpo materiale,
affinchè essa potesse vivere, oltre che semplicemente esistere, nei
mondi materiali che erano stati creati. Sei anime plasmarono in
principio, ed ognuna di esse era la personificazione di un principio
elementale, e ad ognuna di esse fu donato un corpo ad immagine e
somoglianza di Infinito ed Eternità. Vennero quindi al mondo le prime
creature, i Draghi.
In sei essi erano in Principio, Trakatos il Drago di Fuoco, Sormil
il Drago Acquatico, Perilinas il Signore dei Venti, Erdain il Signore
della Terra, Ardalion il Maestro della Vita, e Malys la Signora della
Morte. Essi erano immortali, ma non così i loro figli, poichè l'unica
dragonessa era l'incarnazione della Morte, così il dono della Morte i
suoi figli ereditarono da lei, pur mantenendo una vita così lunga che,
in confronto, persino quella dei longevi Elfi non è che il breve
battito d'ali di una farfalla.
Ma nononstante tutto questo sembrasse perfetto,
i Supremi avevano commesso un errore. Essi notarono subito che qualcosa
non andava quando nacque il primo figlio dei Draghi, figlio del Drago
di Fuoco e della Signora della Morte, uno stupendo draghetto dalle
scaglie dorate: esso era vivo, il suo corpo era vivo, ma non aveva
spirito in sè, perchè nessuna anima, nemmeno una potente anima di
Drago, era in grado di generarne un'altra. E i loro figli erano
destinati a nascere come gusci vuoti privi di spirito, se non si fosse
posto rimedio a questo errore.
Fu così che nuovamente i Supremi attinsero al poco potere rimasto
nel Cuore della Tempesta, per creare la Ruota delle Anime, un potente
incantesimo che fa sì che ogni qualvolta una nuova forma di vita viene
al mondo, uno spirito viene creato affinchè vi dimori. Ed i Supremi
stabilirono che tutte le anime create dalla Ruota, una volta terminato
il loro ciclo vitale, dovessero tornare infine al Cuore della Tempesta,
per assicurarne la sopravvivenza. Infatti, quando un'anima ritorna alla
fonte da cui è stata creata, oltre a rimpinguarla dell'energia spesa
per crearla, vi apporta nuova energia, generata dalle esperienza che ha
fatto vivendo la propria vita.
Si dice che quando il Cuore della Tempesta sarà nuovamente al
culmine del suo potere, Infinito ed Eternità genereranno un nuovo
Fratello, che porterà il suo dono al mondo, il dono dell'Oblio e della
Fine, poichè tutto ciò che comincia deve anche finire. Ed allora tutte
le anime torneranno al Caos, anche le stesse anime dei sei dragoni, ed
il Caos raggiungerà un livello di potere e di possibilità mai visto in
precedenza, nemmeno al Principio, e vi sarà un nuovo Inizio, ancora più
splendido e maestoso del precedente, un mondo perfetto in cui la morte
non sarà necessaria, in quanto il Cuore della Tempesta non si svuoterà
mai del suo potere, neanche dopo tutta l'eternità.
Venne così creata un'anima per il primo figlio dei Draghi, il Drago
d'Oro, e molti altri ne nacquero in seguito, i capostipiti delle
rispettive razze dei Draghi d'Argento, di Rame, di Bronzo e d'Ottone, i
Draghi Rossi, Neri, Verdi, Blu e Bianchi, insieme con i possenti Draghi
di Platino, i Draghi delle Ombre, ed i Draghi di Rubino, Smeraldo,
Zaffiro, Diamante e Topazio; ed ognuno di essi ebbe molti figli, e
quando essi morirono al termine di una lunga vita, le loro anime
tornarono al Cuore della Tempesta, accrescendo la gloria ed il potere
dei Supremi.
Ma l'idilliaco Regno dei Draghi non era
destinato a durare in eterno. Pochi secoli dopo la loro venuta, e la
nascita delle prime progenie draconiche, nacque nei draghi il desiderio
di sapere chi, tra i sei Primogeniti, fosse il favorito agli occhi dei
Creatori. E questo si tradusse prima in semplici discussioni, e poi
in vere e proprie lotte tra i figli dei Sei, ognuno dei quali
parteggiava per il proprio genitore. Fu così che fu sparso il primo
sangue nel mondo, e la Morte si presentò a portare via con sè l'anima
di un giovane drago figlio di Sormil.
In questa cruenta quanto inutile guerra, la stirpe dei Draghi
andava via via assottigliandosi, ed allora i Sei crearono delle nuove
creature, con l'intento di farne burattini da mandare in battaglia al
posto dei draghi, controllati per mezzo della magia.
Trakatos creò gli Umani, la cui vita è breve come il fuoco di una
candela, ma nel cui cuore la passione brucia intensa come le fiamme di
un vulcano.
Perilinas generò gli Gnomi, la cui mente è veloce come il vento ed
il cui spirito leggero li porta ad essere molto propensi al viaggio.
Da Erdain nacquero i Nani, il cui spirito è forte come il cuore
delle montagne, e che dalle rocce e dai tesori che esse nascondono
traggono il loro massimo piacere.
Ardalion diede vita agli Elfi, signori dei boschi, della natura, e
di tutto ciò che è vivo e vitale, e la cui vita è lunga come quella
delle querce più longeve.
Sormil, infine, portò nel mondo i Sirenidi, popolo acquatico dall'animo
mutevole, ma saggi come nessuno dei popoli terrestri.
E tutte queste genti ricevettero, da Malys, il Dono della
mortalità, per cui con il tempo i loro corpi invecchiavano, alcuni più
velocemente, come gli umani od i sirenidi che molto raramente
raggiungevano il secolo di vita, ed altri più lentamente, come gli
elfi, la cui vita si estende nell'arco di molti secoli.
Ma accadde qualcosa che nessuno aveva previsto: quando i primi
esemplari di ognuna di queste nuove razze fu creata, la Ruota delle
Anime creò un'anima per ciascuna di essi, così che i draghi capirono
che i Creatori non volevano che questi nuovi esseri fossero usati come
semplici burattini, ma che diventassero a tutti gli effetti figli del
nuovo mondo. Fu così che i Sei abbandonarono il mondo, andando ad
abitare tra le stelle, ed il ricordo della loro esistenza vive nelle
nuove costellazioni che sorsero ad illuminare il cielo, ed il Regno dei
Draghi ebbe fine, ed iniziò l'Era dei Mortali.
NOTA DELL'AUTORE: salve a tutti... eccomi qui a pubblicare la mia prima, e probabilmente unica, storia, l'unica che porto avanti piu` o meno costantemente. Spero davvero vi piaccia, e che la vogliate criticare e/o commentare... noterete forse che i prossimi capitoli presentano accenti strani, ad esempio "e`" invece della classica 'e' accentata... beh, vi chiedo perdono, ma e` cosi` perche` io scrivo da tastiera americana, non italiana... spero non sia un problema per voi!
Inoltre, noterete probabilmente molto spesso ", e" invece della sola virgola o della sola 'e'. Questo ha due diverse spiegazioni: primo, dopo 4 mese a scrivere in inglese, mi sono fin troppo abituato alle loro regole grammaticali; secondo, uso questo costrutto per "imporre" una breve pausa nella lettura. Se secondo voi e` sbagliato, fatemelo sapere, e provero` a correggere!
Ok, fine delle giustificazioni assurde :p che la storia continui...