Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: Irian    30/12/2014    1 recensioni
Dal testo:
Il sorriso di Anna era una piccola stellina luminosa, grande abbastanza per illuminare il suo piccolo mondo. Ma fin troppo piccola per quella città così già piena di vita, piena di milioni di milioni di altre stelle potenti come lei.
(Kristanna/Kristoff x Anna)
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Kristoff
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                    DESTINI INCROCIATI
"Dunque: le dica di assumere queste pasticche due volte al giorno e le dica di ridurre i pasti. Mi raccomando, non deve smettere di mangiare, deve solo ridurre piano piano le quantità. Capito signorina?"
"Certo, grazie dottor De Magistris, per il suo aiuto. La mia amica le ringrazierà quando starà meglio"
"Oh sono certo che migliorerà presto"
"Lo spero dottore"
"Adesso vai, è da 10 minuti che faccio aspettare la signora dietro di te, che non la smette di assillarmi con i suoi aneurismi"
Mi sfugge un sorriso, cammino via dalla farmacia e mi metto a correre verso la casa di Jane.
E’ a pochi isolati da qui, io sto correndo con il libro dei disturbi alimentari sotto braccio, con il segnalibro alla pagina della bulimia; nell’altra mano ho una bustina di plastica con le pastiglie anti-vomito al sapore di frutta.
Sono così felice che quasi vado addosso a tutti quelli che camminano sulla mia stessa strada.
"Scusi, scusi, mi dispiace, non volevo, mi scusi"
Jane starà meglio! Sì me lo sento! Catherine mi aveva chiamato stamattina per dirmi che aveva parlato con Jane.
Ammette di essere bulimica, e vuole guarire, ma non ci presta troppa attenzione.
Se vomita, dopo sembra quasi depressa; ma non smette di mangiare pasti enormi e a 4/5 portate.
Per fortuna non è troppo orgogliosa, riflette e si fa aiutare.
Faccio un saltino e quasi inciampo quando atterro.
Le mie amiche sono tornate, sono con me, qui e ora.
Non le ho perse andando a Scandinavia Centro e la mia proposta per i miei genitori si fa sempre più vicina e concreta.
"Torniamo a Keirni"
Mi dispiace lasciare Kristoff e i miei nuovi amici, ma non li sto lasciando veramente.
Li vedrò lo stesso, li andrei a trovare o loro verrebbero da me.
Elsa mi appoggia, i miei genitori capiranno.
L’amicizia va prima del guadagno, e comunque anche con il lavoro di prima, i soldi c’erano.
Suono il citofono.
Nessuno risponde.
Ah lo so, di sicuro Jane e Cat staranno giocando a qualche videogioco canterino di quelli che piacciono a noi, e non ha sentito il citofono.
Suono ai vicini che conosco bene, mi fanno salire.
Salgo le scale ancora sotto estasi, scorgo il portone aperto; inclino la testa per vedere meglio che succede e sento dei rumori in lontananza.
Mi avvicino reggendomi alla porta.
Singhiozzi forti e spinti arrivano dalla camera, ma non è questo a colpirmi.
Jane, con i suoi folti capelli neri, è stesa a terra; giace sopra una pozza di liquido viscoso e melmoso.                               
Mi cade di mano la bustina e il libro si apre per terra a pagina 86:
“bulimia. Malattia che comporta conati di vomito e nausea direttamente dopo la digestione,
se presa sotto gamba può portare a malattie, o in casi estremi, alla morte.”

Non sono in me, cammino verso Jane e la giro.
Il suo volto è sporco, come i suoi vestiti.
Vado in cucina e prendo un panno umido.
Lo passo sui vestiti, sul viso e sui capelli.
La pulisco ben bene e osservo il suo corpo: non è magra, ma non è nemmeno grassa.
"Guarda a cosa ti sei ridotta per niente"
Vorrei dirle così, ma non faccio altro che prendere uno straccio e pulire per terra.
Prendo la sua coperta preferita, ce la avvolgo e le passo sul viso la sua crema preferita: gelsomino.
Catherine è appoggiata a un comodino. Piange e singhiozza sommessamente, con le mani nei capelli e la faccia a terra.
Non riesco a capirmi.
Non piango, non urlo, non singhiozzo.
Mi limito a pulire la scena meccanicamente, dentro di me qualcosa si è seccato ed è morto.
Non me ne sono nemmeno accorta, non ho realizzato ciò che è successo, perciò mi limito a prendere per mano Catherine e trascinarla via dai suoi singhiozzi sguaiati.
In lei al contrario che in me, quel qualcosa sta appassendo, ma lentamente, con spasmi dolorosi e tregue ansiogene.
Presto arriverà anche da me.
Il dolore.
Il dolore è come un labirinto, molti non ci escono, e chi ce la fa, non riesce a dimenticare.
Io sono scossa, ma non sono davvero addolorata.
Trascino Catherine via, la accompagno a casa.
Vado via in silenzio e piombo nella mia camera d’albergo.
Mi infilo sotto le coperte e lui arriva puntuale.
E’ in quel momento che piango.
Singhiozzo, soffoco urla e se lascio fuggire altre.
Non ho mai pianto tanto, forse solo quando è morto Frans, ma quello non è successo sotto i miei occhi.
Piango ininterrottamente per altre due ore, e mi stupisco che i miei vicini non mi denuncino per disturbo alla quiete pubblica.
Quanto finalmente mi addormento, è solo per stanchezza, i miei occhi sono due soli rossi pronti a tramontare, prima di crollare sussurro:
"Mi hai preso di nuovo/che gusto ci provi a trascinarmi nel tuo limbo/che gusto ci provi a uccidere chi amo/senza permettermi di raggiungerli/"
 
 
Angolo dell’autrice
Questa è la prima delle tre parti che compongono il capitolo finale, Jane è morta e sì ho controllato. Si può morire per bulimia.
Anna sussurra una specie di poesia della morte.
Scrivetemi che ne pensate, mi farà davvero piacere, come sempre.
Baci,
Irian.
 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: Irian