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Autore: _ Arya _    01/01/2015    8 recensioni
Emma Swan è una specializzanda al quarto anno di chirurgia. Durante un tragico incidente dove presterà soccorso, riuscirà a salvare il timoniere della Jolly Roger: Killian Jones. Non ci si dovrebbe mai innamorare di un paziente, ma le regole sono fatte per essere infrante...
"-Sono la dottoressa Swan. Emma. E le prometto che la tirerò fuori di qui- cercai di sorridergli incoraggiante.
-Lei è bellissima dottoressa- sorrise di rimando, e solo allora notai i suoi bellissimi occhi blu." [dal 1° capitolo]
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Blast & Riddance


Dopo aver aiutato Anna con una ginnasta tredicenne intrattabile, avevo lasciato che mi facesse un prelievo. Probabilmente era un falso allarme, ma avevo bisogno di sapere la verità in tempo. Non volevo altri figli oltre a Henry, non ora almeno.

Una volta tornata in camera, trovai una situazione che non mi sarei mai potuta immaginare.
Era passata più di mezz'ora, quindi avevo supposto che Regina avesse riportato Robin in camera, e invece no. Anzi, a loro si erano uniti, Aurora, Will e Ariel, e Ruby, e sembrava stessero mangiando pasticcini.
-Cosa diavolo succede qui?!- esclamai, non potendo credere ai miei occhi. Da Aurora e Ariel me lo sarei potuto aspettare, erano matricole, da Ruby anche perché la odiavo a prescindere, ma da Will che era un dottorando! E Regina! Lei era brava a maltrattare i ragazzi dei primi anni, probabilmente non aveva voluto mostrare il suo lato cattivo davanti a Robin.
-Calmati tesoro, vieni a prendere un dolcetto anche tu- disse Killian con un grosso sorriso, facendo cenno di avvicinarmi.
-Non potete portare dolci qui. E poi perché!
-Aiutiamo le piccole a studiare, calmati Swan- intervenne Will -e Ruby ha rubato dei pasticcini alle infermiere e ce li ha gentilmente portati...
-Ruby non è gentile- dissi fulminando la ragazza con lo sguardo -e non è questo il posto per studiare. Via!
-Oh dai, Emma, è l'unica stanza dove possiamo studiare in pace...- fece Aurora, l'unica ad avere un libro aperto in mano.
-C'è la stanza di Brontolo, non è uscito dal coma sapete? Quindi il silenzio è garantito.
-Brontolo?- si intromise Killian alzando un sopracciglio.
-Si chiama Leroy, è in coma da mesi. Lo chiamiamo così perché... beh, brontola nel sonno.- spiegai, guardando ancora tutti a braccia incrociate nella speranza che capissero e se ne andassero di corsa.
Ma nessuno sembrò darmi retta, neanche Regina, che sembrava troppo occupata a tenere la mano a Robin e fargli gli occhi dolci. Come poteva abbandonarmi proprio ora.
Will era tornato a fare domande ad Ariel e Aurora, mentre Ruby stava imboccando Killian con un pezzo di dolcetto alla crema.
Non seppi dire cosa mi prese, ma fui pervasa da un impeto di rabbia e la tirai su per il camice, guardandola in cagnesco.
Lasciarono tutti quel che stavano facendo per fissare noi, quindi la lasciai andare ma mi sedetti al suo posto sul letto.
-Che dolce, la mia dottoressa è gelosa?- fece Killian accarezzandomi la mano, anche per cercare di allentare la tensione... ma non ero in vena di scherzi.
-Semplicemente non voglio che la troietta che si è fatta il mio ex fidanzato tocchi i miei pazienti.- dissi tutto d'un fiato, e allora calò il silenzio.
Forse avevo un po' esagerato, ma la sua espressione umiliata e ferita mi fece sentire bene. Se l'era meritato. Prima rovinava la mia relazione, ora faceva la gallina col mio paziente. Doveva imparare a starsene al suo posto, o non le avrei dato vita facile, avrebbe desiderato cambiare ospedale per la specializzazione.
-Ehm... è meglio che andiate, forza- intervenne finalmente Regina, alzandosi dal letto per buttarli fuori.
Ruby fece per aprire bocca, ma la guardai ancora con durezza e disprezzo. Si limitò quindi ad abbassare lo sguardo e seguire gli altri fuori.
Poi finalmente Regina chiuse la porta e mi guardò.
Non fui in grado di capire se mi stava compatendo, rimproverando o si stesse congratulando per lo spettacolo che avevo dato. Ma se da una parte non ne ero fiera, da un'altra sentivo di aver fatto bene.
Non sopportavo quel tipo di ragazze come Ruby, arroganti e presuntuose che pensavano di poter avere tutto senza pagarne le conseguenze.
Se fossi stata incinta l'avrei odiata ancora di più, e August il doppio di lei.
Non meritavo di essere quella messa incinta e buttata via per una più giovane e oca.
IO ero quella che al primo anno si chiudeva negli stanzini con lui a fare sesso. IO ero quella che l'anno dopo aveva fatto l'amore con lui, a casa sua... nostra. Mi ero fatta delle aspettative forse troppo grandi, ma mai e poi mai avrei immaginato di venire tradita in quel modo orribile. E dover vedere quella con cui se l'era spassata girare ogni giorno per i corridoi dell'ospedale era frustrante.

-Emma. Stai bene?- sussurrò dolcemente la mia amica, che era venuta a sedersi di fronte a me.
Annuii, alzando lo sguardo. Lei era l'unica a cui avevo raccontato tutto, oltre che alle mie sorelle e a Jones in grandi linee. E ora l'avevo gridato al mondo, probabilmente la voce si sarebbe sparsa per tutto l'ospedale. Tutti avrebbero saputo che la povera dottoressa Swan era stata abbandonata per la specializzanda giovane e sexy.
-Swan.- fece Killian, e mi voltai verso di lui -Se quell'uomo ha tradito una come te per una come lei... deve proprio avere qualche problema.
-E' sexy. Ha le gambe infinite. E pure tu la guardavi.- borbottai.
-Tu sei più sexy. Le tue gambe non le posso vedere finché porti i pantaloni della tua divisa... ma ti trovo comunque più bella di lei, anche vestita così. E hai più fascino di lei, è... frivola.
Mi venne da sorridere, per una volta mi aveva fatto i complimenti senza mascherarli da battutine... e mi era piaciuto. Ero felice mi trovasse bella, e intelligente. Ero contenta di piacergli così com'ero.
-Posso lasciarti con lui?- fece Regina -mi sembra tu sia in buone mani. Io dovrei riportare Robin in camera...
-Sì, sì... certo. E... ehm, scusate per la scenata. Di solito non sono così- mi voltai verso Robin, mordendomi un labbro. Chissà cosa pensava di me, avrebbe creduto che Regina avesse amiche esaurite.
Invece rise, facendomi l'occhiolino: -Credo che quella se lo sia meritato. E poi che superiore saresti se non maltrattassi un po' i più piccoli...
La sua risata contagiò anche me e gli altri, in fondo aveva ragione. Certo, di solito erano gli strutturati o Regina quelli che terrorizzavano le matricole, ma era stato divertente. Avrei potuto ripetere l'esperienza, anche se magari in altre circostanze.
Non avendo la mia amica bisogno di aiuto con Robin, li salutammo e lasciai che andassero. Anch'io sarei dovuta andare a vedere dove potevo aiutare, ma avevo bisogno di una decina di minuti di calma.
Ripresi posto sulla poltrona che prima mi aveva occupato Ariel, e chiusi gli occhi.
La nausea era tornata e non era affatto un buon segno, speravo piuttosto fosse qualche virus, qualche malattia grave e rara... tutto sarebbe stato meglio di una gravidanza ora.
-Emma, vuoi venirti a stendere un po'? Ti faccio spazio- propose Jones.
-Ho un'aria così distrutta?- gli domandai aprendo gli occhi. Mi avrebbero rimandata a casa se fossi sembrata messa troppo male, ed era l'ultima cosa di cui avevo bisogno.
-No... pensavo solo avessi bisogno di metterti un po' comoda e rilassarti.
-Oh... grazie, ma dovrò farne a meno. Non è... non è il caso. Tanto tra poco torno a lavorare... e tu dovresti riposare. Tra un paio di giorni potrai iniziare a muoverti un po', quindi cerca di metterti in forze intanto.
-Non devi preoccuparti per me... starò bene, ed è merito tuo.
-Finché sarò il tuo medico mi preoccuperò. Devo ricordarti che è il mio lavoro?
-Lo so. Ma ti sei anche un po' affezionata a me, vero?
-Forse.- sorrisi lievemente -ma è contro le regole affezionarsi troppo a un paziente, mi toglierebbero il tuo caso...
-Chiaro. Non andrò a dire che la dottoressa più bella dell'ospedale ha una cotta per il Capitan Uncino più figo che si sia mai visto.
-Cotta? Ora non esageriamo! E sei l'unico Capitan Uncino realmente esistente, troppo facile proclamarti il più figo senza concorrenza!
-Cavolo, non posso darti torto mi sa. Ma anche essere unico mi rende figo.
-Sei tremendo!- risi, per poi interrompermi quando sentii bussare alla porta.
Entrò Anna con una busta in mano, e il cuore mi balzò immediatamente in gola. Era vero che volevo sapere la verità al più presto, ma mi resi conto di non essere psicologicamente pronta.
-Sono i... i risultati. Li vuoi vedere ora?
Si avvicinò e mi porse la busta, guardandomi preoccupata. Aveva paura che dessi di matto se il test fosse risultato positivo, e non potevo darle torto. Probabilmente avrei davvero dato di matto considerando il mio umore attuale.
-Grazie Anna. Tu sai già il risultato?
-No, non l'ho aperto. Ora ti lascio, così puoi vedere in pace... mi raccomando. Non... non fare cazzate.
-Ehi, mi spiegate cosa sta succedendo qua?- intervenne Killian, spostando interrogativo lo sguardo dall'una all'altra.
-Sono cose di mia sorella. Cioé. Insomma, della dottoressa Emma. Sono affari suoi, privati. Non credo che ti riguardino, insomma.- rispose lei.
-Ah però. Anche la piccolina ha il suo bel caratterino. Scusa tesoro, non volevo di certo immischiarmi tra te e tua sorella.
-Non c'è problema, non per me. E poi non... non chiamarmi tesoro! Allora Emma, io vado...
-No.- la fermai -puoi rimanere. Anzi è meglio se rimani. E... Killian. È il mio test di gravidanza questo.
Non seppi dire perché trovai giusto e naturale condividere questa cosa con lui, ma fu quasi spontaneo. Forse perché era una persona che mi capiva e mi stimava, e non mi avrebbe giudicata o compatita.
Nessuno parlò, ma l'uomo fece spazio a me e mia sorella perché potessimo sederci sul letto, e io presi la busta, aprendola tremante.
Deglutii e aprii il foglio che vi era dentro, trattenendo il fiato.
Fu come se tutte le scritte non avessero alcun senso in quel momento, la parola che cercavo e volevo leggere era solo una.

Lasciai cadere il foglio e mi alzai in piedi, ancora tremante.
Senza dire una parola mi diressi verso la porta.
-Emma! Cosa cavolo succede! Sei malata di qualcosa di grave? Stai per morire? Siamo in un ospedale di bravi medici, troveremo una soluzione. Emma!- esclamò mia sorella, raggiungendomi e afferrandomi un braccio.
-No. Tua sorella è... è incinta.- rispose Killian che aveva appena recuperato il foglio.
Li guardai disperata, non potevano capire quanto questa notizia mi sconvolgesse, più di quanto io stessa avevo creduto potesse succedere.
-Stai andando a uccidere August? Oh no Emma, per favore. Oppure vuoi buttarti da qualche parte? Vuoi fare qualche cazzata? Calmati, ti prego!- mi supplicò la ragazza senza lasciarmi andare la mano.
-Niente di tutto questo, tranquilla. Vado a prenotare un'interruzione della gravidanza. Sono già alla quinta settimana, e prima la faccio finita meglio è.























Angolo dell'autrice.
Siccome per questo capodanno non avevo niente da fare, a parte stare a casa e cazzeggiare, ho finito per completare anche questo capitolo xD Spero mi sia venuto bene e che vi piaccia.
Buon 2015 a tutti, e che questo nuovo anno vi porti gioia e fortuna (di quella c'è sempre bisogno)!

 

   
 
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