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Autore: luisa87    15/11/2008    3 recensioni
"… stupore, rabbia, sollievo, imbarazzo … il volto di Toma era un misto di emozioni diverse e contrastanti.. con occhi sbarrati continuava a fissare la scena.. la causa della sua preoccupazione se ne stava lì, addormentata tra le lenzuola che le lasciava scoperte le gambe e parte della schiena e vicino a lei.. lui.. il suo sguardo si indurì.. gli occhi vagarono per la stanza.. i vestiti di lei erano a terra.." fanfic sulla bellissima coppia Bulma/Vegeta.. spero non faccia troppo schifo..ciao a tutti. Luisa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 17

 

 

 

<< Bulma.. tesoro per favore almeno lavati via il sangue >> continuava a ripetere Bunny Brief alla figlia ma inutilmente.. la ragazza non la considerava nemmeno continuando a fissare la porta che tre ore prima era stata chiusa da un’infermiera del pronto soccorso.

Erano tutti logorati dall’ansia quando finalmente la porta fu di nuovo aperta e quello che aveva tutta l’aria di essere un medico si fece avanti.

<< i genitori del ragazzo?? >> chiese scorgendo due coppie di adulti in attesa

<< noi siamo gli zii.. >> parlò Toma andandogli incontro

<< come sta? >> domandò Celipa dietro di lui

Il medico la osservò in volto costatando la sua preoccupazione.

<< non si preoccupi signora.. il ragazzo è forte e si riprenderà presto.. ha la gamba destra rotta e tre costole crinate .. appena è arrivato ci siamo preoccupati a causa dei numerosi frammenti di vetro ma per fortuna anche se alcuni tagli sono profondi non hanno leso organi interni ..  ora lo stanno sistemando in una  camera >>

<< possiamo vederlo? >> domando sollevata Celipa

<< certo.. è ancora sotto anestesia ma dovrebbe svegliarsi tra non molto >>.

 

 

<< sta ancora dormendo >> informò Toma uscendo dalla stanza con Celipa.

<< dove sono andati i tuoi genitori Bulma? >> chiese poi alla ragazza stretta tra le braccia della mora..

<< sono andati a casa a prendergli  dei vestiti di ricambio >> ripose al suo posto Chichi mentre Bulma faceva un segno di assenso con il capo, le labbra tremanti e gli occhi di nuovo gonfi di lacrime puntati sulla porta lasciata aperta di fronte ai tre ragazzi.

Toma la fissò intensamente

<< noi.. >> iniziò prendendo la moglie per una mano << .. dobbiamo andare a riempire dei moduli giù al pronto soccorso.. Bulma.. >> la chiamò attirando la sua attenzione << puoi stare tu con Vegeta? E tu Goku riporta pure questa ragazza a casa.. si è fatto veramente tardi.. >> concluse allontanandosi lungo il corridoio del reparto, poco dopo anche Chichi e Goku li imitarono salutando una Bulma immobile, fissa su quella porta che aspettava di essere varcata.

 

 

Spezzoni degli ultimi istanti della serata si susseguivano nella sua mente nel tentativo di ricordare qualche dettaglio più rivelante di due fari che lo accecavano nello stesso momento che l’aveva raggiunta, l’aveva spinta via entrando lui stesso lungo la traiettoria della macchina.. l’impatto era stato doloroso ma solo per pochi secondi prima di perdere conoscenza.. poi più nulla.. fino ad ora.. iniziava di nuovo a percepire l’ambiente esterno e sentiva il suo corpo era completamente dolorante.. faceva fatica a respirare  e inoltre aveva qualcosa sul viso che gli dava fastidio, la mano sinistra avvolta in una stretta ignota. Decise di eliminare almeno l’ingombro sul viso, fece per portarsi la mano sinistra al volto ma una fitta al fianco lo bloccò, gli occhi si aprirono in due fessure, il viso contratto dal dolore e la mano destra liberatasi subito dalla presa ora poggiava sopra le fasciature a livello delle coste.

<< Vegeta.. >> una voce nota a richiamare la sua attenzione.. voltò il capo alla sua destra sfilandosi quella che era una mascherina per l’ossigeno e la vide, si sentì sollevato per un secondo ma subito dopo i suoi occhi la scrutavano preoccupato, la sua pelle nivea era sporca di sangue ormai secco.. le afferrò un polso facendo ruotare il braccio prima da un lato e poi dall’altro controllando le eventuali ferite.. niente.. rimase perplesso..

<< cosa…? >> pronunciò piano, non sapendo bene nemmeno lui cosa chiederle di preciso.. i loro occhi si incrociarono, quelli di lei arrossati, gonfi  e pieni di lacrime lo guardavano, poi si abbassarono e le mani di lei  strinsero la sua mentre si lasciava andare in una crisi di pianto

<< oh Vegeta.. >> pronunciò tra i singhiozzi << ..è tutta colpa mia.. la macchina doveva prendere me.. è tutta colpa mia.. >>

 

 

Mi avevano lasciata li, in mezzo alla corsia, davanti quella porta, le mani che si contorcevano nervosamente tra loro, feci un passo e poi un altro fino ad entrare nella stanza dove sull’unico letto presente dormiva lui, semplicemente adagiato sopra le lenzuola.. il nero dei boxer che contrastava con il bianco intorno, il gesso, le fasciature e pure le lenzuola.. mi avvicino, una sedia è stata lasciata li accanto al letto.. mi ci accomodo e rimango ad osservarlo.. dove le fasciature non coprono posso vedere graffi sparsi tutti sul fianco e il braccio sinistro, a destra niente.. non aveva visto l’impatto ma evidentemente lo aveva preso di profilo.. nuove lacrime mi solcano il viso.. prendo la sua mano tra le mie rosse di sangue, del suo sangue.. poi rimango paralizzata.. vedo le sue palpebre tremare, un movimento improvviso e il suo viso trasfigura, si libera dalla mia presa.. le coste crinate gli fanno male.. lo chiamo nel tentativo di ammonirlo da altri movimenti azzardati ma mi esce quasi un sussurro tremante, mi sente comunque e si gire a guardarmi levandosi la mascherina dell’ossigeno e rimango ancora più sconvolta.. ma cosa fa?? Che cosa vuol dire quella faccia? Preoccupazione? Capisco che il sangue possa fare questo effetto ma non dovrebbe controllarmi, non è il mio ma il suo.. ed è colpa mia.. colpa mia che sono scappata a quel modo costringendolo a seguirmi.. come se l’aver scoperto chi era avesse modificato quello che provo per lui, lo shock della notizia improvvisa.. che stupida che sono stata..

Non resisto più, il nodo alla gola non mi fa respirare e ho un bisogno incontrollato di piangere, il senso di colpa per il mio comportamento stupido mi divora..

<< oh Vegeta.. >>  inspiro, mi manca l’aria << ..è tutta colpa mia.. la macchina doveva prendere me.. è tutta colpa mia.. >> dico mentre stringo di nuovo la sua mano ma poi me la sento scivolare via e alzo il capo per capirne il motivo, lo vedo scostare il braccio da me.. i miei occhi raggiungono il suo viso, contratto nella solita espressione dura, ora pure glaciale.. rimango interdetta..

<< che ti prende? >>

<< vattene! >> la sua voce è dura, arrabbiata come non l’avevo mai sentita

Non riesco a muovermi, continuo a guardarlo sperando di aver capito male, non mi guarda ma percepisce il mio sguardo

<< allora? Non hai capito.. vattene.. se devi stare con me perché ti senti in colpa puoi uscire all’istante e non devi nemmeno nascondere lo schifo che provi per quello che sono.. >> mi urlò e capii all’istante i suoi pensieri.. sorrisi alzandomi dalla sedia.. lo vedo guardarmi di sfuggita con la coda dell’occhio, crede che me ne andrò.. lo sorprendo sedendomi cauta sul letto, riprendo la sua mano, ci guardiamo.. è confuso

<< non avrei dovuto reagire a quel modo.. mi dispiace.. certo.. avrei preferito saperlo da te ma non è comunque una scusante.. e poi quel principe ora non c’è più.. >> dico sperando che comprenda quello che sto tentando di dirgli..

<< ti sbagli.. io sono il Principe >> nella sua voce percepisco tristezza, non lo sopporto più ora che mi sento così felice nel vederlo sveglio e ancora scontroso come al solito, ma non triste..

Mi chino col busto verso di lui, i palmi delle mani ai lati della sua testa per non rischiare di appoggiarmi a lui.. i nostri visi sono a pochi centimetri.. sorrido

<< si hai ragione.. sei il principe ma non sei stato del tutto corretto.. perché tu.. sei il MIO Principe >> dico per poi annullare la distanza tra noi e baciarlo piano sulle labbra.. quando contraggo i muscoli delle braccia per ritirarmi ed invece la sua mano destra mi trattiene, le dita intrecciate nei capelli, il pollice mi sfiora la guancia e lo zigomo.. vuole approfondire il bacio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FINE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci alla fine della mia prima fanfic.. spero di non avervi deluso e che vi piaccia questo finale.. è una cosa che non ho mai chiesto ma mi piacerebbe che recensiste in molti, soprattutto che ha messo questa storia tra i preferiti, per sapere un po’ come è andata, in cosa devo migliorare.. insomma per sapere cosa ne pensate alla fine.. bè cmq grazie a tutti e a Angelo Azzurro per la recensione del capitolo precedente.. fammi sapere se non ti piace.. accetto qualsiasi commento.. ciao

 

Luisa

  
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