AGGIORNAMENTO
(09/01/2015) – cambio dell’impaginazione.
C
A P I T O L O
tre
Naruto sbatté la porta nel chiuderla,
diversamente dalle altre notti, però, stavolta lo fece di proposito.
Sai, che guardava la televisione
seduto sul divano, si girò a guardarlo, «c’è qualcosa che non va, Naruto?» gli
chiese, mentre l’altro si liberava dalle scarpe usando solo i piedi e
borbottava qualcosa. Tra le varie domande che frullavano nella testa di Naruto in
quel momento, c’era anche che diavolo ci facesse Sai sveglio dopo la
mezzanotte, quando il giorno dopo avrebbero avuto tutti lezione presto. Dormiva
cinque ore a notte, quello?
«Dov’è il teme?» chiese a denti
stretti, cercando di non urlare per riservare tutta la sua ira a quando lo
avrebbe incontrato.
«Dorme… che
hai fatto alla guancia?».
La domanda di Sai non ricevette
risposta e, le lamentele di Shikamaru che metteva la testa fuori dalla sua
stanza per chiedere il motivo di tutto quel casino, furono completamente
ignorate. La porta della camera in cui Sasuke riposava si aprì con una violenza
tale che Sai pensò davvero che quella
volta sarebbe saltata giù dai cardini.
«Teme, svegliati! TEME!» sbraitò
Naruto, arrampicandosi sulle scale e pizzicando il corpo di Sasuke per farlo
svegliare. Gli mosse la gamba, cercò di fargli il solletico sotto i piedi,
provò pure palpandogli il sedere, ma nulla. Solo dopo l’ennesimo urlo – seguito
da un insulto – Sasuke si svegliò girandosi di colpo, facendo cadere Naruto dalle
scale.
«Cosa. Vuoi» sibilò.
Definitivamente, la voce del diavolo
lo perseguitava.
«Non hai chiamato Sakura-chan»
gli disse, coinciso e chiaro, mentre si alzava massaggiandosi la testa, «e lei
mi ha picchiato per questo! Mi ha picchiato per colpa tua!» continuò, andando
ad accendere la luce, «non ti senti in colpa, teme? Potevo rimanere sfregiato
per sempre».
«Imparerai
cos’è il rispetto, e il dolore sarà il tuo maestro» cantilenò Shikamaru con
voce profonda, citando il cartone animato che si erano guardati durante le
prime mattine in cui si erano trasferiti in quella casa. Sai sorrise alla sua
battuta e rimase lì a guardare la scena, mentre l’altro se ne tornava in camera
a giocare a League of
Legends.
Sasuke, nel frattempo, si era
sotterrato sotto le coperte e girato dalla parte del muro.
«EHI, TEME. Sto parlando con te!»
continuò a urlare, afferrando la trapunta per strappargliela via.
Tutti in quella casa sapevano che a
Sasuke piaceva dormire tanto quanto a Choji piaceva mangiare.
Il mondo si congelò, Sai si massaggiò
la fronte mentre il corpo di Sasuke rimaneva immobile, sembrava quasi non
respirare. Naruto, dal canto suo, non pareva rendersi conto della situazione.
«Affronta i tuoi problemi da vero uomo, teme» continuò, lasciando cadere la
trapunta per terra, «e inizia chiedendo scusa a Sakura-chan»
disse, annuendo.
Sasuke finalmente si mosse, scendendo
dalle scale e recuperando la trapunta da terra, avvolgendosi in questa e
sedendosi sul letto di Sai.
Sembra
un burrito,
pensò Naruto, trattenendo a stento una risata.
«Dobbiamo parlare? Va bene, parliamo»
disse, sbadigliando. Voleva finire tutta quella storia in fretta, era anche
disposto ad assecondare Naruto in quel suo essere un giustiziere fallito e
tutto il resto.
«Te l’ho già detto» iniziò il biondo,
«hai passato gli ultimi quattro anni della tua vita lontano da qui, torni e non
dici a Sakura-chan che sei tornato? Che razza di persona sei?» e si sedette
per terra, confidando in una risposta.
«Ho perso i numeri» mentì, ma era
abbastanza bravo a farlo, «e poi non capisco perché tu te la debba prendere
tanto. Non sono fatti tuoi, dobe» continuò.
«Certo che sono fatti miei!».
«Oh sì» Sasuke aveva un’aria malefica,
in quel momento, «infatti ti importa così tanto di lei che non hai pensato
nemmeno di chiederle com’era andato il test di medicina e se aveva un posto
dove stare per l’università». In verità, lui aveva solo supposto dal saggio che
aveva comprato che lei frequentasse medicina – riguardo la sua sistemazione non
ne aveva idea, ma dato che era in giro con la Yamanaka, aveva motivo di pensare
che, forse, abitassero insieme.
Cosa abbastanza stupefacente, dato che
qualche anno prima non facevano altro che litigare e prendersi ad insulti.
Naruto aggrottò le sopraciglia, come
se si sentisse sfidato, «ma a lei non importa di me quanto le importa di te, teme».
«Non le ho chiesto io di interessarsi
a me».
«Perché ti costa tanto chiedere
scusa?!» gridò, mettendosi le mani nei capelli, esasperato. Voleva che Sakura
si sentisse meglio, e perché succedesse Sasuke doveva per forza chiederle scusa, o comunque parlarci assieme.
«Mi costa, va bene? Mi costa. E non
sono tenuto a dirti il perché» ora parlava come se fosse stizzito e faticasse a
mantenere la calma. Guardava in basso e si mordicchiava l’interno della guancia
quasi nervosamente.
Invece di migliorare le cose, Naruto
ebbe l’impressione di averle peggiorate.
«Non le vuoi nemmeno parlare?» chiese,
più gentilmente, abbassando il tono della voce e addolcendo lo sguardo, «ci sta
davvero male, Sasuke».
Sasuke lo sapeva, lo sapeva che ci era
rimasta male. E per quanto provasse a fare il forte senza cuore, lo sguardo
deluso e arrabbiato di Sakura alla libreria non lo aveva ancora abbandonato.
Aveva i sensi di colpa che gli bruciavano la pelle e gli occhi – ma le scuse,
anche se nascevano dal profondo del cuore, non sarebbero mai uscite.
Fondamentalmente, non sapeva per cosa doversi scusare. Perché aveva mentito a
Naruto dicendo che l’avrebbe chiamata?
Sasuke lanciò le trapunte sul letto a
castello, iniziando a fare le scale, «chiedile a che ora ha una pausa, domani,
dille che ci vediamo al bar dell’università» e cercò di ricomporre il letto.
Naruto si alzò di scatto, andando a
guardare gli orari di Sasuke attaccati al muro, vicino ai suoi e a quelli di
Sai, «ma tu domani hai tutto il giorno pieno, teme! E se poi perdi qualche
lezione?».
«Non sono fatti che ti riguardano, ora
scrivi quel maledetto messaggio e lasciarmi dormire».
Naruto aveva vinto. Di nuovo.
― ♦ ―
Dopo cena Ino aveva riattaccato a
parlare di Sai mentre limava le unghie ad Hinata, circondata da una fila di
smalti di tutti le sfumature di colore che una persona era in grado di
immaginare.
Momento
manicure, lo
chiamava, ed era stato istituito dal primo giorno in cui si erano trasferite.
«Dovevate vedere come mi guardava!»
continuava a ripetere, e Sakura non era certa che Tenten ed Hinata la stessero
ascoltando, ma di certo lei non lo stava facendo.
Si rigirò fra le dita una boccetta di
smalto verde acqua, ma quando provò ad aprila Ino gliela strappò dalle mani,
lasciando cadere la limetta sul tavolo.
«Sei pazza?!» le chiese, guardandola
come se avesse appena dato fuoco ad un tempio urlando preghiere al contrario,
«non è un colore autunnale, Sakura!» affermò palesemente sconvolta,
sequestrandole lo smalto.
«Non sapevo esistessero smalti per
diverse stagioni» provò a giustificarsi, prendendola un po' in giro.
Ino era fuori di testa, doveva darsi
una calmata. Da quando vivevano assieme si era messa a fare la paladina della
moda e, dopo averle buttato una decina di vestiti, l'aveva anche costretta a
comprarne altri decisamente poco adatti a lei.
«Sakura!» l’espressione di Ino
peggiorava di secondo in secondo, «come può la mia migliore amica dire una cosa
così orribile?!» continuò con un fare melodrammatico che le si addiceva alla
perfezione.
«Quale colore dovrei mettere, allora,
sentiamo» le disse, rassegnata al fatto che non avrebbe mai più riavuto
indietro quella boccetta.
«Il radiant orchid, per esempio, oppure l’argento,
il lavanda, il verde scuro, o il rosso vinaccio…» le
spiegò, elencando una serie infinita di colori.
«Allora dammi il verde scuro», la
stava assecondando, anche se in realtà avrebbe voluto chiederle che diavolo di
colore fosse il radiant orchid.
Tenten ridacchiò sedendosi meglio sul
divano, rassegnata al fatto che Ino non sarebbe mai cambiata, e che loro
avrebbero dovuto sopportarla così per sempre. Ma era una bella persona,
dopotutto, una buona amica, e come tutte lì dentro aveva i suoi difetti.
«Allora…»
sorrise Ino, cercando qualcosa di cui parlare. Chiedere ad Hinata il perché si
era chiusa in bagno all’arrivo di Naruto era fuori discussione, lo sapevano
tutte che a lei Naruto piaceva dall’asilo, ed infierire sarebbe stato crudele –
tralasciando che lei avrebbe solo mormorato e balbettato qualcosa che nessuno
avrebbe capito. Parlare di Sasuke era escluso a prescindere, quindi restava
solo una cosa. «Tenten, perché non ci dici chi è il ragazzo con cui stai
uscendo?» domandò ammiccando, incominciando a mettere lo smalto sulle unghie di
Hinata.
Tenten sorrise, cercando di sembrare
convincente, «te l'ho detto, non lo conosci» le rispose, rubando la lima per le
unghie, spostandosi sul tappeto a tema floreale.
Avrebbe voluto dirle che era Neji,
almeno non avrebbe più dovuto fare nulla di nascosto, ma lui non voleva che si
sapesse, quindi tanto valeva continuare a mentire.
Ino sorrise senza alzare lo sguardo
dall'indice destro della mano di Hinata, «e questo ragazzo che non conosco lo sa che l'altra sera Neji ti ha
riaccompagnata a casa?».
Tenten arrossì, tenendo lo sguardo
chinato sul tappeto, cercando di capire come diavolo avesse fatto a vederli. Se
ne stava appostata alla finestra a controllare che cosa facevano lei e le altre
due?! Perché un comportamento del genere sarebbe stato davvero preoccupante.
Sakura sventolò la mano, sospirando
nel silenzio, «Ino, ma tu non hai nulla di meglio da fare che sederti sul
balcone e spiare la gente?!» domandò retorica mettendosi seduta in modo più composto,
spostando una gamba sotto il sedere, «sei una pazza maniaca del controllo!».
«Ero fuori ad innaffiare le piante e
li ho visti che si baciavano, tutto qui» rispose tranquillamente, ed Hinata
sorrise poggiando la mano libera – quella non intrappolata fra le grinfie di
Ino – sulla spalla di Tenten che, con un sospiro, si decise a confessare.
«Va bene, stiamo assieme, usciamo da
questa estate, ma lui non voleva che lo sapesse nessuno e non ve l'ho detto»
sputò, posando la limetta sul tavolino mentre Ino esultava.
«Lo sapevo!» gridò, stando attenta a
non rovesciare lo smalto. «Neji ci accompagna, Neji ci porta, Neji di qua, Neji
di là» borbottò facendole il verso, «era così chiaro che steste assieme!».
«Così chiaro che li hai scoperti per
caso...» mormorò Sakura, strappando una risata ad Hinata che, ricomponendosi
subito dopo, sfiorò la coda a Tempura, appollaiata
sul bracciolo del divano.
«Beh...» disse a bassa voce, «è bello
che tu sia fidanzata con mio cugino» ammise sorridendo, mentre Ino la fissava con
gli occhi sbarrati. Hinata lo sapeva già.
Lo sapeva e non aveva detto nulla – ma cosa più importante, era imparentata con
Neji.
«NEJI È TUO CUGINO?!» strillò
afferrando il braccio di Sakura, facendole tirare una lunga riga verde su tutto
il mignolo.
«Bhè, sai,
hanno lo stesso cognome, Ino» le rispose la sua migliore amica stringendo i
denti per evitare di insultarla, recuperando poi l'acetone per porre rimedio a
quel disastro.
«Pensavo fosse una coincidenza!
Migliaia di persone hanno lo stesso cognome» si giustificò, mentre il telefono
di Sakura vibrava sul tavolino, catturando la sua attenzione.
Si allungò in fretta, rapida come un
ninja, afferrando il cellulare e sporgendosi verso la povera Hinata, «ti è
arrivato un messaggio, fronte spaziosa»
cantilenò dimenandosi, mentre l'altra cercava di riprendersi il suo telefono.
«INO, DAMMI IL TELEFONO!» sbraitò
Sakura, cercando di strapparglielo dalle mani, ma l'altra scavalcò lo schienale
del divano e scappò verso la porta dell'entrata, continuando a premere sullo
schermo.
«Bah...» sospirò delusa, «è solo Uzumaki».
«Non si è fatto sentire per mesi e mi
scrive ora, quell'idiota» brontolò Sakura avvicinandosi con più calma alla
bionda.
Ino arricciò il naso, mettendosi poi
una mano davanti alla bocca mentre leggeva il messaggio. «Oh-oh-oh!»
esordì girandosi, impedendo a Sakura di vedere lo schermo.
«"Sakura-chan,
sono Naruto, il teme mi ha detto di chiederti a che ora hai una pausa domani, e
di farti trovare al bar dell'uni. Buonanotte. PS. Mi hai sfregiato per sempre,
spero che ti sentirai in colpa!"» lesse ad alta voce, cercando di imitare
Naruto.
«Ah-ah!
Dammi quel telefono!» ringhiò Sakura, sull'orlo di una crisi di nervi.
Ino la guardò qualche secondo, e poi
le porse il cellulare, «tieni, carina» ribatté, tornando poi verso il divano,
canticchiando come una scema. «C'è amore nell'aria!» commentò, recuperando lo
smalto e facendo l'occhiolino ad Hinata che arrossì, spostando lo sguardo sul gatto
che sbadigliava.
Sakura lesse più volte il messaggio,
in piedi davanti all'entrata, come se stesse cercando di capire se quello fosse
solo un sogno o un assurdo scherzo di quella testa quadra.
Probabilmente Naruto era tornato a
casa e aveva parlato con Sasuke, di certo non era una cosa casuale.
Ho
un buco dalle 12.30 alle 14.30,
scrisse, E mi dispiace per la tua
guancia, ma te lo meritavi, razza di idiota!. Buonanotte, Naruto-kun.
«Comunque Sas'ke rimane uno svalvolato, Sakura»
commentò Ino, finendo la manicure ad Hinata. «Direi che questa è l'ennesima
dimostrazione, ma se ci tieni così tanto a farti trattare come uno zerbino, fai
pure» aggiunse, concentrata al massimo sul pennellino che stringeva fra le
dita. «Probabilmente Naruto l'avrà convinto ad uscire con te...» suppose, e al
nome "Naruto" la mano di Hinata vibrò appena fra le sue dita.
Sakura tornò a sedersi sul divano, in
silenzio, senza aggiungere altro. Sapeva che Ino si comportava così solo perché
teneva a lei, ma Ino non conosceva Sasuke abbastanza da poter sapere che
nessuno, tanto meno Naruto, era in grado di costringerlo a fare qualcosa che
non voleva fare.
«Dovevi dire di no, fiorellino», continuò imperterrita per
la sua strada, concludendo – finalmente – la prima mano della sua povera coinquilina.
«Magari vuole davvero vedere Sakura-chan...» la voce di Hinata era sempre così dolce,
Sakura non si era ancora abituata appieno al suo temperamento calmo e gentile,
le sembrava così surreale, così diverso da ciò a cui era abituata di solito.
Le sorrise, schiudendo poi le labbra
per ringraziarla del supporto e dell'ottimismo, ma non fece in tempo ad aprir
bocca che Ino spalancò la sua, scoppiando in una sonora risata.
«Certo! Si è reso conto di quanto sei
diventata carina e di certo vorrà chiederti scusa per non averti considerata
quando avrebbe potuto farlo» sputò con un'acidità che Sakura trovava
decisamente eccessiva.
Sapeva che Ino non voleva vederla
soffrire, ma non era un appuntamento, Sasuke non le aveva chiesto di uscire,
solo di vedersi per parlare, e in più lo aveva fatto tramite Naruto.
«Grazie del supporto, Ino!» le rispose
ironica, finendo di mettersi lo smalto e alzandosi dal divano, «vado a
preparare la borsa per domani» aggiunse, sparendo poi nella sua stanza.
«Quindi...» parlò di nuovo Ino,
«Tenten si fa Neji sotto casa, Sakura ha un appuntamento con Sas'ke, e Hinata, tu quando esci
con Naruto?» la frase le uscì di getto, senza prima passare per il filtro del
cervello, con l'unico risultato di portare Hinata al quasi totale soffocamento.
Era stato un colpo basso, doveva
ammetterlo.
Ma non lo aveva fatto apposta.
― ♦ ―
«Sakura-chan
dice che è libera da mezzogiorno e
mezza, fino alle due e mezza» gridò Naruto, tirando un colpo al materasso del
ragazzo che dormiva sopra di lui.
Nessuna risposta.
«TEMEEE!» sbraitò tirandogli una
scarpa, «almeno rispondimi!».
«Ho capito, dobe»
il borbottio gli arrivò lontano, attutito dalle coperte che sommergevano
Sasuke.
«È diventata più carina, lo sai?»
continuò a parlare il biondo, «Sakura-chan, intendo».
«Non mi interessa, lasciami dormire»
gli rispose l'amico, ma Naruto non si arrese, non ancora.
«Certo, e tu vuoi farmi credere che io
ti abbia convinto solo perché eri stufo di sentirmi urlare?!» tornò
all'attacco, cercando di fargli ammettere qualcosa di cui nemmeno lui era poi
così certo. Aveva sempre pensato che nel
profondo, sebbene lui non avesse mai voluto ammetterlo, a Sasuke lei piacesse
molto, ma in quattro anni le cose potevano essere cambiate, dopotutto. Magari
lui aveva trovato una ragazza all'estero, e forse era lei che lo chiamava una
volta al giorno.
Non riusciva sempre a capirlo, ma ci
provava, si impegnava a cercare di decifrare le uniche tre espressioni facciali
che Sasuke sapeva fare. Non era facile, ma era il suo migliore amico, lo aveva
sempre visto come un fratello e, per quanto ci provasse, non riusciva a credere
che quattro anni lontani da Konoha avessero potuto
influire così tanto sul loro rapporto.
«Teme...» lo chiamò di nuovo, ma
l'altro non dava più segni di vita.
«BRUTTO STRONZO!» l'urlo arrivò dal
soggiorno, e portava la voce di Shikamaru. «SouariTem di 'sto cazzo!» c'era
un insulto ogni due parole nelle sue frasi, «mi ha ucciso di nuovo, Choji! DI NUOVO» gridò, seguito dallo sbattere di un'altra porta.
L'ennesima.
La vecchietta del piano di sotto li
avrebbe denunciati alla polizia, prima o poi, di questo Sai ne era quasi certo.
N O T E ♦ D ‘ A U T R I C I ; siamo in missione per
conto del Signore.
Eccoci, puntuali nel nostro anticipo
♥
Tuttavia, sappiate che da settimana
prossima in poi gli aggiornamenti si terranno di sabato nel primo pomeriggio
(salvo alcune eccezioni che vanno fuori dal nostro controllo) a causa di
impegni e cose varie, ma siamo esseri umani anche noi e dobbiamo andare, chi al
liceo, chi all’università. Quindi noi ci rivediamo il 10 ♥
Ora, eccoci alle cose importanti,
perché sì, queste note sono importanti!
Intanto ringraziamo tutte le persone
che hanno messo la fan fiction tra le seguite/preferite/ricordate: siete tantissimi! Non pensavamo davvero di
raggiungere tutto questo seguito in così poco tempo, e ci piace vedere che, chi
più chi meno, dimostra un po’ di interesse per colla. A proposito di questo, volevamo rendervi nota l’esistenza di
un gruppo gestito da noi e creato qualche giorno fa (ma ancora non è stato
messo in moto) riguardo alla fan fiction (oh yes, siamo un po’ egocentriche,
umilissime ma egocentrice): COLLA ▪ papavero
radioattivo, dove potete trovare snippet di
capitoli ancora inediti, curiosità e altre cianfrusaglie che non possiamo
inserire nella storia per forza di cose ^u^ Inoltre è anche un’occasione per
parlare tra di noi su Naruto e su altre tematiche (siamo sempre molto aperte uwu) e per scoprire alcuni nostri lavori futuri che
potrebbero interessarvi~
L’altra cosa importante che volevamo
dirvi, è più una richiesta (supplica?). Abbiamo notato, attraverso le
recensioni e rispondendo a queste, che molte persone leggono colla per una
coppia specifica o per un personaggio specifico. Ora, è ovvio che ognuno ha i
propri gusti, noi stesse teniamo per due ship
completamente diverse (e che fatica!). Tuttavia, vorremmo chiedervi di prestare
attenzione a tutto ciò che succede nei capitoli, perché prima di essere una
long che tratta delle varie coppie, è una long che tratta di tutti – e non vorremmo che vi
ritrovaste a disprezzarla perché magari, temporaneamente, la vostra ship preferita non è contemplata nel capitolo. Inoltre, in colla ci sono tanti momenti di amicizia
che sembrano un po’ trascurati… non vi piacciono? Non
vi interessano? Vorremmo capire anche questo da voi lettori... senza contare
che molti eventi tra personaggi diversi sono collegati, e magari non riuscite a
capire alcune evoluzioni delle vostre coppie del cuore.
Inoltre, vi informiamo che questo
capitolo, assieme al prossimo, saranno un po’ corti – forse, per alcuni, anche
poveri. Tuttavia, vi anticipiamo già che il capitolo cinque avrà tante sorprese, e speriamo vi piaccia così come è
piaciuto a noi scriverlo! (◕‿◕✿)
Bene, sembra che dobbiamo salutarci
qui!
Alla prossima! ♥
papavero
radioattivo