Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: SwanFangirl    03/01/2015    4 recensioni
Cosa accadrebbe se Henry decidesse di dare un lieto fine alle sue mamme mettendo in piedi una nuova operazione, più complicata e difficile delle precedenti?
Dal primo capitolo:
“Scusa, Emma.” disse Regina.
Emma proprio non se l’aspettava. In effetti erano le due parole più inaspettate che Regina potesse pronunciare.
Perché Regina non chiedeva mai scusa.
Perché Regina non la chiamava mai per nome.
Perché Regina non le dava mai del ‘tu’.
Perché Regina non le avrebbe mai chiesto scusa dandole del ‘tu’ e chiamandola ‘Emma’!
Genere: Avventura, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Lo strano caso della famiglia Swan Mills.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Starà bene?” chiese Henry, guardando la sorellastra muoversi nel sonno con fare disturbato.

“Lo spero, tesoro” disse Regina, abbracciando il figlio, che, prontamente, l’accolse tra le sue braccia.

In quel momento arrivò Emma, con lo scrigno tra le mani, le quali tremavano per il peso di quel cuore così colmo di dolore e di odio accumulato negli anni. Emma lo poggiò sul letto, accanto al corpo coperto di Dim, che adesso stava stringendo le dita attorno al cuscino con rabbia o con paura, non era ben comprensibile dall’espressione del suo volto.

Guardandola, Emma capì quanto avesse sbagliato nel dire quelle parole a Regina, che, sicuramente, le aveva fraintese. Perché c’era sì qualcosa di profondo tra lei e Dim, ma non tanto quanto l’amore che provava per Regina, sua madre. No, questo era certo.

Sospirò e, facendosi forza, aprì lo scrigno, rivelando qualcosa di sconcertante. Quando lo vide, ebbe un conato di vomito, ma riuscì a contenersi. Eppure Regina l’aveva notato e, nonostante fosse arrabbiata con lei, si avvicinò con preoccupazione, dicendole: “Hey, stai bene?”

“No” mormorò Emma, voltandosi per non guardare ancora.

Regina aggrottò le sopracciglia e, spaventata, guardò dentro lo scrigno. Un’espressione di puro dolore attraversò i suoi occhi, fissi sul cuore della figlia, che batteva quasi impercettibilmente. Allora anche Henry guardò e, confuso, disse: “E’… piccolo.”

“Troppo piccolo” aggiunse Emma. “Non basterà, vero?”

Regina scosse la testa. Accarezzò il volto della ragazza e pianse, mentre, con cautela, prendeva il minuscolo cuoricino –che sarebbe stato abbastanza solo per un neonato- e si preparava a metterlo dentro il suo petto, anche se sapeva quanto sarebbe stato inutile.

“Mia madre ha rovinato mia figlia, predestinandola ad una vita senza un cuore nel petto. Sapeva che, una volta divenuta grande, questo cuore da bambina non sarebbe servito più. Eppure l’ha fatto comunque” disse, tra i denti.

Emma l’abbracciò da dietro e lei la lasciò fare, bisognosa di un contatto con la persona che amava –anche se, ormai, non era sicura che anche lei provasse più lo stesso. Chiuse gli occhi e poi, riaprendoli, mise il cuore nel lato sinistro del suo petto. Per qualche secondo non accadde nulla, ma poi Dim aprì gli occhi e sussurrò soltanto: “...Rosso...” prima di svenire.

“Rosso?” si chiese Regina, con occhi ridotti a due fessure.
“Oh, merda” mormorò Emma dopo qualche secondo di riflessione su quell'unica parola, realizzando solo allora il tutto. “Devo…. devo andare!”

Regina ed Henry guardarono la porta dalla quale era uscita di corsa la bionda, dopo si guardarono a vicenda, confusi. Intanto Emma stava correndo disperatamente lungo le strade buie e quasi del tutto isolate di Storybrooke, raggiungendo il locale di Granny. Entrò furiosamente, sbattendo la porta, e, trovando Ruby al suo posto di lavoro, sospirò. Andò da lei, che stava servendo Whale, particolarmente interessato alla sua scollatura.

“La ami?” chiese improvvisamente, cogliendola di sorpresa.

Red si voltò verso di lei, un sopracciglio inarcato a dismisura, e domandò: “Come, scusa?”, mentre Whale lanciava un’occhiataccia allo sceriffo per aver distolto Ruby dal suo lavoro.

“Sei innamorata di Dim?” si spiegò, per poi aggiungere, senza farla parlare: “Ho capito solo adesso. Ieri parlavi di lei in un modo che… Avrei dovuto capire subito; sei la mia migliore amica, ed io ero troppo concentrata su quelle visioni e sui miei problemi con Dim per capire che tu stavi soffrendo.”

“Io… io la conosco da così poco, è impossibile che io la ami!” cercò di ribattere Ruby.

“Non lo è. I miei si sono innamorati così velocemente, lo sai. L’amore non ha tempi, Ruby.”

Cappuccetto Rosso abbassò lo sguardo, senza rispondere.

“Dim sta male. Ha bisogno di te. Ha bisogno di un cuore, ed il suo non è abbastanza forte, ma magari tu puoi aiutarla, con il tuo Amore per lei” le disse allora Emma, sicura che in quel modo avrebbe catturato la sua attenzione. “Ha chiamato te quando le abbiamo rimesso il cuore. Vuol dire che, finalmente, ha capito i suoi veri sentimenti; ha capito di essere innamorata di te, non di me!”

Ruby esitò ancora un secondo, con gli occhi spalancati verso l’amica. Poi si tolse velocemente il grembiule, lanciandolo alla nonna, che urlò: “Red, dove stai andando?!”

Lei si voltò solo per dirle: “A salvare il mio Vero Amore”, poi corse fuori insieme alla bionda, e si trasformò in un secondo, portando Emma sopra di sé e correndo verso villa Swan Mills, in cui Dim stava patendo le pene peggiori per ciò che aveva fatto.

“Fa male, mamma…” bisbigliò, stringendo la mano attorno alla propria carne, nel punto in cui doveva trovarsi il suo cuore.

“Lo so, piccola, mi dispiace così tanto…” la strinse a sé Regina, mentre lei tremava, febbricitante. “Emma sta per tornare, sono sicura che avrà un rimedio.”

“Emma…” sospirò Dim, sorridendo. “Vero Amore…”

Regina pianse una sola lacrima, sentendo quelle parole, e le disse: “E’ il tuo Vero Amore, sì…”, cercando di confortarla e  farla stare meglio, nonostante il suo cuore le stringesse nel pronunciare quelle parole.

“Il tuo Vero Amore…” la corresse la ragazza, spaesata. “Il mio sta arrivando.”

Regina fu ancora più confusa, e pensò che stesse solo delirando per la febbre alta. Ma, se quelle parole fossero state vere, sarebbe stata così felice…

“Amore!” urlò Emma, entrando di scatto ed abbracciandola forte. “Dobbiamo uscire. Ruby la salverà.”

“Cosa?!”

Emma non le rispose e portò lei ed Henry fuori, lasciando la ragazza-lupo da sola con la moretta. Henry corse a prendere il necessario per un incantesimo di conservazione, in caso Ruby non fosse riuscita a salvarla in alcun modo –ma loro non volevano nemmeno pensarci.

“Mi dispiace così tanto, Regina… Io ho avuto delle incertezze insensate” disse lo sceriffo, quando furono da sole. “Sei tu il mio Vero Amore, e lei… beh, lei è tua figlia, punto. Tutto il resto appartiene ad un’altra realtà che non ci riguarda. Ed anche Dim l’ha capito.”

“Ma tu hai detto-“ protestò Regina.

“…Un mucchio di stupidaggini” concluse per lei Emma, baciandola con trasporto e spingendola –senza alcuna violenza- contro il muro.

Le loro labbra si incontrarono, trasportandole in un vortice di passione e di amore che non attraversavano da tempo. Le mani di Emma si chiusero attorno ai fianchi della mora, che strinse le proprie intorno alla nuca della ragazza. Le loro lingue si scontrarono più e più volte, in una lotta senza vincitori. E ciò bastò per convincere Regina, che aprì lentamente gli occhi solo dopo qualche secondo che Emma si era staccata da lei.

“Oh, Emma…” sussurrò sulle labbra dell’amata. “Mi sei mancata così tanto.”

“Scusami” mormorò a sua volta Emma, non volendo spezzare quel bellissimo silenzio. “Sai, è da quando sono tornata dalla Foresta Incantata che voglio farti una domanda. Ma c’è stata tutta questa storia con Dim, e volevo essere sicura prima di chiederti una cosa simile.”

Regina piegò il capo da un lato, assumendo un’espressione un po’ confusa e, allo stesso tempo, molto curiosa.

“Regina, io… Sai che non sono brava con i sentimenti. Al contrario di ciò che pensi, sei sempre stata tu l’esperta di queste cose, ed io lo so bene, perché ti conosco meglio di quanto conosca me stessa” iniziò a dirle Emma, per poi fermarsi un attimo e riprendere: “Sai cos’ho pensato la prima volta che ti ho vista?”

“No, non me l’hai mai detto” rispose Regina, alzando le spalle.

Mi sa che resterò un bel po’ a Storybrooke, se è questo lo standard di bellezza” disse, quasi vantandosi del suo primo pensiero.

Regina subito rise in modo lieve ed aggrazziato, dando comunque un leggero spintone alla bionda, che, però, le prese la mano nella propria, poggiandole entrambe sul proprio cuore.

“… Poi, però, girando per Storybrooke, non riuscivo a trovare nessun uomo o nessuna donna che potesse eguagliare te. E non era solo il tuo essere bella, era l’interesse che mi provocavi. Sentivo che tu fossi più di quanto volessi apparire, e la cosa m’intrigava.” ammise Emma. “Non pensavo nemmeno che potesse piacermi una donna, eppure, con il tempo –e con le varie liti- mi sono accorta di avere un’enorme cotta per te. E quella cotta, con un altro po’ di tempo –ed altre liti- si è trasformata nell’amore più grande che io abbia mai provato.”

Regina stava restando senza fiato nell’ascoltare quel bellissimo discorso, del quale, però, non riusciva a capire il senso. Insomma, perché Emma le stava dicendo tutte quelle cose adesso?

“Dopo tutto quello che abbiamo affrontato, dopo tutte le prove che abbiamo dovuto superare, e dopo tutto il tempo che abbiamo sprecato cercando in tutti i modi di odiarci a vicenda –senza alcun risultato-, io so che non voglio più aspettare, Regina.” concluse, e poi prese qualcosa dalla tasca della giacca rossa: una scatolina. “Ce l’ho da un po’, ma non avevo il coraggio di chiedertelo.”

“Emma…” mormorò la bruna, sorpresa ed emozionata, tanto che le lacrime cominciarono a scendere lungo le sue gote arrossate.

“Adesso ce l’ho. Adesso ho il coraggio di chiederti…” disse, inginocchiandosi di fronte a lei. “…Vuoi, per me, smettere di essere il Sindaco Mills e diventare la signora Swan Mills?”

Dette queste parole, aprì la scatolina di velluto, mostrandole un anello per cui, di certo, aveva speso più del suo stipendio. Sorrise, mentre una lacrima solcò anche il suo viso, e disse ancora: “Vuoi sposarmi, Regina?”

Regina, resasi conto di aver indugiato troppo sugli occhi emozionati di Emma e sul meraviglioso anello, ma di non aver ancora risposto, disse immediatamente: “Io… Sarebbe fantastico e- ed io... io ti amo, Emma!”, saltandole addosso e facendola crollare sul pavimento.

Due risate ugualmente felici si levarono dalle due donne, abbracciate per terra, l’una sopra all’altra.

“Era un sì?” chiese Emma, accarezzando il volto di Regina come fosse fatto di marmo e non di carne, lo sguardo perso nelle sue iridi marroni.

“Assolutamente.” sussurrò al suo orecchio Regina.

Allora le loro labbra si scontrarono in un bacio più che urgente e più che amorevole. Intanto, l’anello fu messo al dito di Regina dalle mani tremanti di Emma, che non riusciva ancora a credere che avrebbe finalmente sposato quella donna. Questo fino a quando un bagliore tenue e lucente non le attraversò, per poi propagarsi nel resto della casa, facendole subito voltare verso la stanza attigua con sguardi identici e speranzosi.
 



“Dim!” esclamò la ragazza-lupo, accarezzando i capelli impregnati di sudore della sedicenne e chiedendosi come facesse a restare bellissima anche in quelle condizioni –forse aveva preso quest’aspetto dalla madre.

“Ruby, m-mi dispiace…” sussurrò la ragazza, cercando di alzarsi in qualche modo.

“Per cosa?” chiese la cameriera, facendola stendere nuovamente, così che non si sforzasse troppo.

“Pensavo che il mantello… che sarebbe stato abbastanza” mormorò, in tono di scuse. “Ma non sapevo che ciò di cui avevi più bisogno… era sapere la verità, ed avere q-qualcuno che ti amasse incondizionatamente. A-anche sapendo… quello che sei.”

“Di che stai parlando, Dim?” chiese Ruby, non sapendo realmente cosa stesse cercando di dirle.

“Non… non ti ricordi di me?” chiese Dim, ormai parlando a fatica.

Red assottigliò gli occhi, guardando il suo viso, come se esso potesse farle capire. E, quando le loro dita si sfiorarono, un'immagine si propagò in lei, riaffiorando dalla sua memoria.

“Tu… tu mi hai dato il mantello” concluse, realizzando chi lei fosse veramente. “Danielle, ma certo, tu sei Danielle!”

L’abbracciò di scatto, sorreggendo il suo capo con la mano per stringerla al proprio petto e sussurrarle: “Mi hai sempre protetta.”

“Ci ho provato” rise lievemente la figlia di Regina. “Ma ho paura che adesso dovrai cavartela senza di me. Questo cuore è troppo debole e non sono disposta a vivere ancora senza averlo.”

“No!” ribatté il licantropo. “Tu non morirai solo per un cuore, io non posso permetterlo. Se fosse necessario, ti darei anche il mio.”

“Allora… tu mi ami davvero?” chiese lei, accarezzandole il viso con le dita fredde. “Non me lo sono immaginato…”

“Oddio, è tutto così complicato e strano; ma sì, ti amo, Danielle.”

Dim, sorridendo con beatitudine, chiuse gli occhi, lasciandosi cadere sul materasso. E non riaprì gli occhi per i seguenti minuti, in cui Ruby la scuoteva e sussurrava il suo nome, le lacrime ad appannare la sua vista mentre cercava di svegliarla. Ma nulla. Lei rimaneva lì, senza vita, con quel piccolo sorriso sulle labbra. Su quelle labbra che non aveva mai nemmeno potuto baciare. Ed è ciò che fece, istintivamente, donandole il primo bacio della sua vita, ed anche il bacio del Vero Amore.

Un bagliore che rifletteva tutti i colori dell’arcobaleno si diffuse a partire dal loro bacio, e si espanse anche fuori dalla stanza. Ma Ruby non se ne accorse, troppo impegnata nel cercare di salvare la ragazza che, in passato, aveva salvato lei dal lupo dentro di lei.

Regina ed Emma, allora, entrarono nella stanza, strette l’una all’altra, e videro Ruby staccarsi dalle labbra ormai fredde della ragazza. Il suo sguardo fisso sul viso immobile di Dim, ormai rassegnata al fatto che se ne fosse andata. Pianse sul suo petto, stringendo il suo corpo senza vita.

“No!” esclamò Regina, perdendo il sorriso.

“Non può finire così” mormorò Emma, e subito spalancò gli occhi.

Dim aveva aperto i suoi di occhi, prendendo un grande respiro e guardandosi intorno con aria sperduta. Si toccò il petto, e sentì il proprio cuore battere. Guardò Ruby, che ancora piangeva sopra di lei, e non si era accorta che lei stava bene, che era viva.

“Mi hai salvata” mormorò allora, facendole alzare rapidamente il volto, bagnato dalle lacrime.

“Danielle…” sussurrò Cappuccetto Rosso, stringendola forte. “Sei viva!”

“Solo grazie a te.”

Anche Emma e Regina corsero verso di lei e l’abbracciarono, in particolare Regina, che sembrava non voler smettere di lasciare baci sul viso della figlia. In quel momento entrò Henry nella stanza e, vedendo quella scena, lasciò cadere le ampolle con gli ingredienti per terra e corse verso la sorellastra.

“Dani!” esclamò, stringendola in un grande abbraccio fraterno. “Scusa se non ti ho sopportata per un po’. Prometto che da oggi proverò a volerti bene.”

“Anche io, ragazzino” rispose Dim, sorridendogli. “Beh, dopo questa ho proprio bisogno di bere.”

Regina le rivolse uno sguardo severo, e lei disse: “Hey, tu non vorresti bere se fossi stata sul punto di morire? Mi merito un drink!”

Emma provò a trattenersi, ma, dopo qualche secondo, scoppiò a ridere. Henry rise con lei, seguito da Dim. Regina e Ruby si guardarono, complici, e cominciarono a ridere anche loro, felici che la persona che entrambe amavano con tutto il cuore –era il caso di dirlo- fosse viva e stesse bene. E adesso sarebbero stati una famiglia, tutti insieme.







Rieccomi qui, con questo bel Lieto Fine :)
All'inizio avevo anche pensato di concludere qui questa fanfiction -il che, lo ammetto, non sarebbe stato male-, ma credo che qualche altro capitolo ci voglia. Per parlare di questa nuova coppia che è sbocciata (appoggiata da molti di voi e, in primis, da me) e, ovviamente, ancora di Emma e Regina. Quindi credo che continuerò fino a quando non capirò che ho scritto tutto ciò che potevo. Ma, comunque, stavo già pensando ad una specie di spin-off su Dim o, quantomeno, sul mondo alternativo di cui ho già parlato. Che ne dite?
Adesso vi lascio con un ringraziamento speciale a tutti voi che mi risollevate sempre l'umore con il vostro seguito e con un'anticipazione sul prossimo capitolo: qualcuno canterà una canzone, ovvero Rude dei Magic!
See you soon!

 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: SwanFangirl