6.
5 mesi dopoPassammo i nostri pomeriggi a suonare la chitarra e a cercare entrambi un lavoro, ma alla fine decisi che ero io a dovere trovare un lavoro mentre lui doveva concentrarsi al 100% sulla sua musica. Sapevo che avrebbe fatto strada e volevo sostenerlo in tutto e per tutto. Avrei fatto qualsiasi cosa per aiutarlo a realizzare il suo sogno. Chiamatemi pure pazza, ma io credevo davvero in lui. Trovai un lavoro come cameriera in un bar non poco lontano da casa nostra e anche se lo stipendio era scarso, riuscivo a pagare l'affitto e a fare la spesa. Ovviamente Ed faceva dei piccoli show in qualche bar e bene o male riusciva a raccimolare qualcosa anche lui. Ce la cavavamo.
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"Cos'hai?" mi chiese divertito.
"Nulla, è che potremmo cambiare colore delle pareti. Ne avevo già uno in mente" gli feci l’occhiolino.
"E quale sarebbe questo colore?" mi chiese ridendo.
"Arancione!" urlai entusiasta.
"Ma non ci pensare proprio!" scoppiò a ridere.
"Perché? L'arancione sarebbe perfetto! Lo sai che adoro i tuoi capelli e potrebbe essere il tuo simbolo nella vita. Sarà più facile per le fan riconoscerti nei video e si innamoreranno tutti di questa tua particolarità. E sai perché?" non gli diedi tempo di rispondere che aggiunsi
“Perché è raro. TU sei raro, Edward Christopher Sheeran. Ficcatelo in quella testolina bacata che ti ritrovi” dissi fiera del mio discorsetto da amica sostenitrice.
Ed si alzò e avvicinadosi a me, mi fece alzare dalla mia sedia.
"Ti voglio bene." disse solo e mi abbracciò.
Mi sentivo al sicuro tra le sue braccia. Come se niente e nessuno avrebbe mai potuto ferirmi finché ero lì con lui. Avevamo poco, ma io e lui ci bastavamo.
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"E tu da dove sbuchi?" gli chiesi come se potesse rispondermi.
"L'ho trovato dieci minuti fa nel vicolo del bar mentre ti andavo a prendere la colazione" disse prendendo in braccio il cucciolo.
"Ma è bellissimo! Aspetta, sei andato a prendermi la colazione?" gli chiesi stupita.
"Beh, sì.." disse imbarazzato. "Ti volevo ringraziare in qualche modo per tutto il supporto che mi dai" borbottò porgendomi un cornetto e un caffè.
"Ma è al cioccolato bianco! Come sapevi che era il mio preferito?" ero sbalordita.
"Beh.. mi è andata di culo direi." Scoppiammo entrambi a ridere.
"Questo pomeriggio hai da fare?" gli chiesi allegra.
"No perché?"
"Ho comprato la vernice arancione."
Heila! Prima di tutto, grazie perché il primo capitolo è arrivato a quasi 200 visite e sono felicissima anche perché molte persone leggono la storia (pur non scrivendo recensioni). Quindi...GRAZIE! Il capitolo non è un granché lo so, ma spero vi piaccia lo stesso :)