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Autore: katyjolinar    03/01/2015    2 recensioni
Valka si svegliò di colpo.
Di nuovo quell'incubo. Un incubo che la tormentava da anni, ma che si era fatto più opprimente negli ultimi tempi.
Si girò dall'altro lato, sfiorando con la mano il cuscino accanto a lei; quel cuscino che apparteneva a Stoick, l'amato marito che aveva perso ormai cinque anni prima.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Valka urlò, quando vide la ragazza cadere dal dirupo.
Ma il terrore si trasformò in stupore quando vide ciò che accadde dopo: un altro drago l'aveva afferrata al volo, salvandola da morte certa, ma portandola via insieme al resto del bottino.
Ereth e Skarakkio si avvicinarono alla castana; anche loro avevano assistito alla scena, restandone stupiti.
"Ma quello era..." sussurrò il giovane.
"Era un Furia Buia, figlio mio." completò la donna, osservando il gruppo di draghi che volava verso l'orizzonte.
"Pensavo fossero estinti." ammise Skarakkio, affiancandoli.
"A quanto pare non è così. Ne è rimasto almeno uno." concluse Valka, sospirando "Chissà dove la stanno portando Astrid... spero non le facciano del male..."
"Faccio preparare delle navi, andiamo a cercarla." propose Ereth.
"No, è troppo pericoloso." lo fermò la donna "Aspettiamo. Sono fiduciosa, non credo le faranno del male."
"Ma Valka..." tentò di obiettare il fabbro, ma la castana lo fermò.
"Per favore, Skarakkio, fidati di me..." lo implorò, guardandolo negli occhi; il vecchio ricambiò lo sguardo, poi si arrese e annuì.
Intanto Astrid era ancora sospesa a decine di metri sopra l'Oceano, trattenuta per le spalle dalle forti zampe di quel terribile drago.
Aveva deciso di non opporre resistenza, sapeva che sarebbe stata una pazzia, ma non mollava l'ascia, stretta ancora nella sua mano destra, pronta a usarla in caso di necessità.
Dopo un po', in lontananza, vide avvicinarsi un'enorme isola, e capì che era lì che si stavano dirigendo; infatti, arrivati sopra la scogliera, imboccarono l'entrata di una grotta, volando per parecchio all'interno delle viscere di quella montagna.
Finalmente arrivarono in un'ampia grotta, semi-illuminata da alcune feritoie in alto, e il drago la mollò, lasciandola lì, nel centro di uno spiazzo tra le altre bestie, che attendevano calme, mentre il rettile scuro atterrava non lontano da lei.
Tenendo ben salda l'ascia tra le mani, lo osservò, notando qualcosa a cui non aveva fatto caso prima: il Furia Buia era cavalcato da un uomo; Astrid portò lo sguardo su quest'ultimo, guardandolo meglio.
Era sicuramente un uomo, indossava quello che sembrava una specie di armatura di cuoio, fatta in casa, con tanto di elmo calato sulla testa, a nasconderne sia i lineamenti che i capelli. La giovane abbassò lo sguardo, notando una rudimentale gamba artificiale che partiva sotto il ginocchio sinistro, evidentemente un mutilato.
L'uomo zoppicò lentamente verso di lei, e la bionda alzò l'ascia, pronta a usarla.
Cosa voleva da lei? Perché l'aveva rapita? E adesso cosa aveva intenzione di fare?
Si tolse l'elmo, rivelando, finalmente, il suo volto. Astrid rimase stupita: si trattava di un giovane della sua stessa età, e stava ancora zoppicando verso di lei, a testa bassa, lanciandole delle occhiate incuriosite e contemporaneamente intimorite, voltandosi a volte verso il Furia Buia, come se stesse comunicando anche con lui.
La bionda strinse meglio l'ascia, mentre il giovane dai capelli castani e dagli occhi verdi si fermava di fronte a lei.
Astrid tremava; non riusciva proprio a capire cosa volesse, e quasi andò in panico quando il ragazzo le afferrò il polso e le toglieva l'ascia di mano, buttandola a terra e calciandola lontano.
"Ti prego, non farmi del male..." sussurrò, mentre lui le controllava la mano che fino a poco prima aveva stretto l'ascia.
Le sfiorò la pelle, salendo lungo il braccio, fino alla spallina, poi passò le dita sui suoi capelli, infine le girò intorno, fermandosi alle spalle della bionda e sfiorandole il cappuccio in pelliccia.
Astrid continuava a tremare. Perché non parlava? Cosa voleva?
Finalmente riprese a muoversi, tornando di fronte alla ragazza. Si fermò davanti a lei, mentre il drago scuro si lamentava. Il ragazzo gli fece un gesto rassicurante e tornò ad occuparsi della giovane. Fece un passo avanti, annusando attentamente il suo collo, mentre Astrid cercava di allontanarsi, ma lui la trattenne, prendendola per un braccio.
La bionda si bloccò, fissandolo. Non la mollava, ma dal suo sguardo sfuggente sembrava combattuto, poi un lampo attraversò gli occhi del castano.
Alzò la mano libera, posandola sulla guancia della bionda, che ancora tremava come una foglia, e si avvicinò.
Infine, come se fosse stato guidato dall'istinto, senza darle il tempo di reagire, unì le labbra con quelle di lei.
   
 
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