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Autore: ShiNear    04/01/2015    3 recensioni
Il mondo sembra lo stesso, dalla fine di Ashura. Ma l'arrivo di un nuovo ragazzo alla Shibusen, metterà in bilico vecchie e nuove alleanze, mentre vecchi e nuovi nemici tramano per riportare indietro il Signore dei Kishin. Il mondo è in pericolo e contano tutti sui maestri d'armi e le loro armi. Come si salverà la DWMA, in una battaglia fra entità... divine?
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair, Medusa, Nuovo Personaggio, Tsugumi Harudori, Un po' tutti | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Soul Eater 2: I colori di un'Anima'
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26. BROOKLYN. TORNANO I DEMONI IN AMERICA MENTRE RITROVIAMO TANTE, ( O FORSE NO), CONOSCENZE?
 

Le grida si alternavano in un continuo: - NO!- - Non se ne parla!- - Tu sei un matto asimmetrico!- e allora Kid urlava: - TU MENTI IN MODO SPUDORATO!!!-
A un certo punto Manuel si alzò in piedi, sbottando: - Se non la piantano, faccio loro una scenata tale...-
Soul lo bloccò con una mano: - Lascia stare. Dopo Ashura ho avuto tanta paura solo quando Patty diventava matta. E fidati, nemmeno Liz la trattiene in quei casi.-
Lui sbuffò: - Ho capito, ma se vanno avanti così, Ashura fa in tempo a tornare in vita di nuovo.-
Dopo altri dieci estenuanti minuti, Kid uscì fuori dalla stanza. La sua giacca era asimmetrica, il che lasciava a intendere la lunghezza e il protrarsi della discussione.
Manuel chiese: - Allora, com’è andata l’ambasciata dal nemico?-
Lui ansimò, prima di riallacciarsi il vestito: - Accettano, a patto che sia una cosa rapida.-
Holmes disse: - Ottimo, partiremo domani.-
Tsugumi chiese allarmata: - Chi?-
Lui sbuffò: - Il meglio. Gli Spartoi, io e Watson, Sid e Neigus, Stein e Mjolnir, Hiro e il nasone...-
Manuel si sentì mancare all’udire quei nomi: - Non sarebbe meglio andare in pochi? Se ci muoviamo tutti insieme, Zodiaco potrebbe sospettare...-
Holmes commentò: - Proprio quello che non si aspetta. E comunque, se ci attacca, avremo ben altra storia che il C.T.T.! L’Organizzazione Zodiaco è un’associazione che conosce una cosa sola: uccidere.-
Black*Star sbuffò: - Avrei qualche dubbio sulla forza delle pedine di quel mollaccione!-
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- Quanto a logica, Limone, sei davvero stupido!-
- Parla lei, Dolcetto, la cocca del capo!-
- Scusate, non potremmo discuterne dopo? Zod...-
- ZITTO TU!- Su una cosa erano d’accordo: urlavano alla stessa misura e Harvar D. Eclaire ne aveva abbastanza. Era il giorno della riunione dei membri fondatori dell’Associazione Zodiaco e, tanto per cambiare, Limone, un tizio con la testa ossigenata, il responsabile dell’Europa dell’Ovest, litigava come un matto con Dolcetto, la più pericolosa del gruppo e la più dotata, responsabile dell’America del Sud. Quei due passavano il tempo a discutere strategie da proporre a Zodiaco; con il solo risultato di far venire il mal di testa a tutti.
Tutti tranne Vaniglia, la donna perennemente muta, un donnone con un bazooka e una bandana sui capelli scuri, responsabile dell’Oceania.
Seguivano Zenzero, un tipo tarchiato di colore responsabile dell’Africa del Nord; Choco, un tipo bizzarro con il ciuffo responsabile dell’Africa del centro e del Sud, sempre in compagnia della sua cerbottana; Candito, il responsabile dell’Estremo Oriente, completamente vestito di nero ninja, con due katane poco raccomandabili; Menta, la donna responsabile del Medio Oriente, stagliava su compagni con la sua chioma verde e la sua sciabola a due mani, grossa e lunga come il collo di una giraffa; Ice Cream, invece, un tipo completamente coperto di pelli animali e un passamontagna, era il responsabile dell’Asia Centrale e si limitava a una pistola con il silenziatore e un kalashnikov; questi da un lato del tavolo.
Dall’altro si trovavano, oltre ai citati Harvar, Limone e Dolcetto: Amarena, una donna bionda e annoiata che giocava con una boccetta di arsenico, responsabile delle isole del Pacifico; Pistacchio, un tizio grasso e con un machete, responsabile dell’America del Nord; infine, un ragazzo incappucciato di nero, lo sguardo assente sui suoi sai appoggiati sul tavolo.
In quel mentre la porta del salone si aprì di scatto, lasciando intravedere un uomo con i capelli ricci e castani, il volto coperto da una maschera maori, che disse: - Signori! Un po’ di decenza! D’altronde, qui siamo ospiti.-
Tutti si misero seduti e in silenzio, tranne Dolcetto, la donna con i capelli rosa che squittì: - Mio signore! Il viaggio è stato lungo?-
Lui le si avvicinò, abbassandola gentilmente sulla sedia: - Mia cara, se uno dorme il tempo non passa.-
Limone, l’uomo sulla quarantina con la testa ossigenata, mugugnò sottovoce: - Sempre a fare la lecchina, quella...-
Harvar sogghignò e stranamente il mascherato se ne accorse: - Harvar, perché ridi?-
Lui commentò, facendo spallucce e inarcando la schiena: - Perché dopo soli dieci minuti che sono qui, ho capito perché uno dei suoi uomini è stato chiamato Limone.-
Tutti si misero a ridere, tutti tranne Limone, che divenne rosso fragola dalla rabbia, e l’Uomo Mascherato, che commentò: - Davvero? Perché è irascibile e facilmente condizionabile? Non saresti il primo a notarlo.-
Harvar rise piano prima di rispondere: - Naah! Solamente è un tipo acido di prima mattina per tutto il resto della giornata.-
Altra risata collettiva, che fu fermata dalla furia di Limone, che provò ad assestare ad Harvar un pugno in faccia con il sostegno del tirapugni, ma l’Uomo lo fermò: - Limone! Faccio appello al tuo buonsenso, sempre che te ne sia rimasto.-
Lui lo fissò stupito: - Ma... Sommo Zodiaco...-
Lui si tolse la maschera, rivelando un volto da ragazzo risoluto e arrabbiato, cosa che fece rabbrividire i più: - Non sono io il Sommo che dovreste adorare. Lo sai bene, Limone.-
Detto questo, incrociò le mani sul tavolo e comunicò: - Signori, sono ansioso di avere delle novità. Dov’è che il Caos regna di più?-
Dolcetto dichiarò, fiera: - L’America Latina è sull’orlo del collasso con il Nord e i paesi Musulmani delle isole del Pacifico.-
Amarena commentò: - Non certo grazie alle tue doti d’incantatrice, amazzone.-
Dolcetto sbuffò: - Ah, già, Amarena mi ha aiutato.-
Amarena posò una mano sul bazooka, ma Zodiaco intervenne: - Scommetto che è stato determinante l’aiuto di entrambe. Complimenti! Avete ucciso i presidenti, per generare questo?-
Amarena e Dolcetto si fissarono negli occhi, poi dissero all’unisono: - Gli ambasciatori.-
Limone ridacchiò e Zodiaco si rivolse a lui: - Mister Acidità, tu che hai fatto?-
Tutti esclamarono all’unisono: - Niente!-
Limone si alzò in piedi: - Non è vero, io...-
Zenzero terminò per lui: - Hai solo svaligiato un paio di banche. Scompiglio intestino, niente d’internazionale.-
Zodiaco si mise una mano sulla fronte, sconsolato: - Ne riparleremo, Limone. Zenzero, come va con l’Africa del Nord?-
Lui fece spallucce: - Nessun cambiamento, ho solo ucciso il figlio di un petroliere per incrementare l’odio contro gli Europei. Per il resto ci ha pensato Lady Circe in Egitto.-
Choco fu più telegrammico: - Scontri. Guerriglie. Genocidi. Futuri interventi americani.-
Zodiaco rise: - Di cui hai collaborato solo per il duecento per cento, giusto? Candito, tu che mi dici?-
Lui incrociò le braccia: - Come allora. Ci sarà una guerra tra quasi tutti gli stati dell’Estremo Oriente, Filippine escluse.-
Menta rise con voce grossa: - Ah, sì? E dimmi, con che bombe ci saresti riuscito, scusa?-
Lui la fissò in cagnesco: - Tu sei la più pigra del gruppo, ragazza, considerato che nella tua zona la guerra c’è da secoli!-
Zodiaco piantò un pugno sul tavolo: - Basta a tutt’e due!-
Dopo qualche minuto di silenzio nervoso, Ice Cream commentò: - A me è bastata qualche sparatoria di gruppo per attuare guerra contro i kazaki, ma niente di che...-
Zodiaco alzò la mano in gesto conciliante: - Sono sicuro che hai fatto del tuo meglio.-
Pistacchio si alzò in  piedi trionfante: - Io ho fatto scoppiare disordini tra Canada e USA! E il Messico sta per invadere gli statunitensi!-
Limone rise: - E come hai fatto, ti sei servito delle tue doti gastronomiche per una guerra tra salumieri, gringo?-
Tutti, tranne Zodiaco, il ragazzo con il cappuccio, Dolcetto e Pistacchio, risero come folli, mentre Pistacchio fissava Limone con l’intenzione di farsi una limonata.
Poi Zodiaco disse: - Tu, Tartufo?- e tutti, tranne Dolcetto, s’incupirono. Lei e Tartufo andavano d’accordo. Gli altri si tenevano a debita distanza da Tartufo, perché era inquietante oltre che con una spiccata vena sadica, senza contare che era il favorito di Zodiaco. Dicevano che il suo primo omicidio l’aveva commesso con un riccone russo. L’aveva sventrato con un’arma da taglio appena inventata a Kiev, in Ucraina e, come ciliegina, aveva amputato le dita dei piedi e gli aveva cavato gli occhi. Il tutto mentre era sveglio. Da allora Zodiaco l’aveva reso il responsabile dell’Europa dell’Est.
Tartufo prese il suo sai e prese a girarlo sul tavolo, sussurrando con voce da bambino: - La Russia farà scoppiare una guerra atomica contro il mondo intero entro due giorni.-
I più sussultarono, mentre Dolcetto si leccò le labbra: - Come hai fatto? Sono curiosa.-
Lui commentò: - All’Ambasciata dell’Onu hanno ritrovato il figlio del presidente russo morto. Il presidente non sa chi incolpare, quindi la dà a tutti.-
Zodiaco rise diabolico: - Geniale! E com’è morto?-
Lui alzò lo sguardo dal tavolo: - Folgorato nella vasca da bagno. Senza palpebre.-
Vaniglia deglutì sonoramente, mentre Dolcetto commentava: - Mi piaceeee! Crudele al massimo.-
Poi fissò Limone che lanciava lampi in direzione di Tartufo: - Vedi? Questo è lavorare, pigrone formato limone.-
Limone la fissò in cagnesco: - Allunga ancora un po’ la lingua, Dolcetto, e la userò per impiccarti alla trave della porta!-
Zodiaco fissò Limone inespressivo, dicendo: - Però non ha torto, Limone. Da quando mi sono assentato due anni fa, tu ti sei messo in testa che potevi fare quello che volevi e non quello che dovevi. A differenza tua Dolcetto e Tartufo sono grandi lavoratori.-
Poi fissò i presenti e gridò: - Vedete come si fa? Ha fatto più in un mese Tartufo che non voi in due anni!-
Zenzero commentò stoico: - Nessuno può fare come il grande Zodiaco.-
Lui sorrise tristemente, poi disse: - Mi domando cosa penserebbe in proposito Medea al sentirti, Zenzero.-
Dolcetto cercò di cogliere la palla al balzo: - Mio signore, quando potremo vedere la nostra signora?-
Zodiaco fece un gesto conciliante: - Pensate a compiere il vostro lavoro. Al momento la grande Medea non desidera visite. Piuttosto, che notizie abbiamo dalla Shibusen, Pistacchio?-
Pistacchio si schiarì la voce, poi disse: - Shinigami sta inviando una squadra a Brooklyn per informazioni. Andranno con i Diavoli di Brooklyn.-
Dolcetto era perplessa: - I Diavoli di Brooklyn? Credevo fosse una leggenda metropolitana.-
Harvar rise: - Oh, no. Esistono eccome. Sono le armi del figlio del Sommo Shinigami.-
Limone si alzò in piedi: - Che accidenti aspettiamo? Fermiamoli! Non hanno possibilità contro l’Organizzazione Zodiaco!-
Dolcetto lo rimise a sedere, stizzita: - Imbecille! Non faremo che attirare attenzione. Facciamoli saltare in aria a metà strada.-
Tartufo commentò: - Io direi di aspettarli alla tipografia. Sappiamo che c’è Holmes con loro e che arriveranno a quell’informazione.-
Zodiaco, con noncuranza, fissava una vecchia scacchiera impolverata, con una partita in sospeso, accarezzando con le mani un alfiere dei neri, e disse: - Li aspetteremo qui davanti, invece.-
Tutti sussultarono e Candito chiese: - Mio signore, ma Desper ha sconfitto il Dottor Nim, Medusa... Albarn poi è la ragazza che ha sconfitto il Kishin... è una buona idea?-
Lui non lo degnò di uno sguardo, solo disse: - Come afferma il buon vecchio Holmes, sovente è quando il re si trova sotto scacco che avviene lo scacco matto dall’altra parte.-
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Il viaggio per Brooklyn durò circa tre ore, d’altronde erano solo in Nevada. In viaggio ebbero la (s)fortuna di ascoltare il telegiornale, che comunicava la notizia terribile. Tempo due giorni e la Russia avrebbe distrutto il mondo.
Holmes imprecò, cosa che di solito non faceva: - Zodiaco si è dato da fare ed io non ho uno straccio d’indizio.-
Maka era sconvolta: - Ma com’è possibile? Come hanno fatto?-
Black*Star era serio come poche volte: - Hanno ucciso loro il figlio del Presidente Russo, facendo cadere la colpa su chiunque. Colpa di Medea e della sua Follia dell’Odio che sta facendo perdere la testa a mezzo pianeta.-
Holmes gli chiese: - Come accidenti lo sai?-
Balck*Star gli allungò un giornale di cronaca russa ingiallito: - Ho il Russo nel sangue. Non so parlarlo, ma a leggerlo sono un drago.-
Maka era sbalordita e Manuel non poté trattenersi dal pensare: “Black*Star sa leggere? E il Russo?!!!”
Tsubaki chiese: - Dov’è Excalibur?-
Manuel rispose con un ghigno: - A rompere le scatole a Hiro e alla classe economica.-
In quel mentre si udì una voce negli altoparlanti: - Cretini! La mia leggenda comincia nel...-
Mentre gli altri sprofondavano nel sedile, Manuel sospirò esasperato: - Nonononono. Noooo! Ora è passato alla sala comandi.-
 
Arrivati all’aeroporto di Brooklyn, alle sette di sera, Liz era distrutta. Nessuno era riuscito, d’altra parte, non poteva non essere sconvolto, per colpa di Excalibur. Solo Hiro era tranquillo, anche se a disagio. Mentre Anya si portava giù una valigia (ma a che accidenti le servivano?), si udì un botto al suo interno. Non c’erano, fortunatamente, guardie a sentirli, quindi Manuel poté arrabbiarsi con “tranquillità” quando scoprì che Fire e Thunder si erano nascosti nella valigia. Maka era guardinga, perché non c’era che pochissima gente in un’ora che era di punta.
Poi, Manuel si prese la libertà di prendersela con Anya: - Mi spieghi per quale accidentaccio di motivo, ogni dannata volta che ti porti dietro una valigia, ci si nasconde dentro qualcuno?!-
Anya gli tirò in tutta risposta uno schiaffo in faccia (e FACEVA MALE!), dicendo: - Colpa tua che non addestri bene animali domestici e lattanti.-
Fu la volta dei “lattanti” di fissarla in cagnesco.
Tsugumi tirò su un Manuel schiaffeggiato e commentò: - Ma che ci fate qui?-
Loro dissero all’unisono: - Noi siamo di Brooklyn!-
Manuel si rivolse stupito a Liz: - Lo sapevi?-
Lei scosse la testa: - Si saranno trasferiti prima di noi. Quindi eravate voi i Petardi di Brooklyn?-
Loro sogghignarono e sussurrarono trasognati: - Allora sì che era divertimento.-
Soul sbuffò: - Chi? Quei misteriosi individui che hanno fatto saltare in aria metà Brooklyn tre anni fa?-
Fire (o Thunder) fissò Patty e commentò: - Questa è classe, diavoletto!-
Patty scosse la testa, mentre ridacchiava: - Forse vi sfugge il fatto che noi abbiamo una taglia più alta.-
L’altro gemello commentò, con un gesto annoiato: - Già, già, governo ladro per ladre di serie B.-
Stein si erse sopra il gruppetto e commentò: - Il prossimo a parlare sarà dissezionato.- e ai più vennero i brividi.
Holmes cominciò a marciare avanti, imperterrito: - Ora basta. Dove si trova il bar informazioni, qui a Brooklyn?-
Le Thompson, Fire e Thunder dissero all’unisono: - Bar Jalapeno.-
Soul sogghignò: - Chissà... magari lì non ci sono le tavole da stiro.-
L’urlo di dopo: - MAKA CHOP!!!- non fu fermato da nessuno.
E mentre Soul prendeva a scusarsi, il team Spartoi si mise in marcia, mentre Excalibur annoiava i presenti davanti a loro con un’altra noiosa conferenza. Perlomeno il passaggio era libero sul marciapiede. Sid non parlava, ma Black*Star capiva che per lui non era giornata.
 
Il bar era aperto fino a tarda ora, quindi il puzzo che usciva da lì doveva essere più che normale, considerata la quantità considerevole di bottiglie per terra.
C’erano, nonostante il basso livello del bar, due buttafuori, che fermarono Black*Star un attimo prima che riuscisse ad entrare: - Fermi! Solo i soci possono...-
Patty s’intromise: - Oh, Carl, ma noi SIAMO soci.- E per ribadire il concetto puntò Liz al naso del buttafuori.
Lui strabuzzò gli occhi a vedere (o forse era più corretto “rivedere”) quella Magnum e farfugliò: - Be-be-be-bentornata miss Thompson, quanto tempo...-
Lei lo scansò con una manata, ma prima che entrassero, Manuel sussurrò a Kid: - Sarà la mia impressione, ma Patty e Liz stanno entrando troppo nella parte.-
Lui lo rassicurò con un cenno del capo, poi entrarono. Le persone che si trovavano lì dentro dovevano essere ladri con una pessima fama, ma nessuno sembrava particolarmente pericoloso. Patty e Liz si avvicinarono al barista, mentre Hiro si teneva le dita sul naso per la puzza ed Excalibur commentava: - Cretini!-
Il barista chiese: - Desiderate?-
Liz trasformò Patty puntandogliela sul naso e sussurrò: - Edward. Sempre la solita puzza d’acciuga che spacci per merluzzo?-
Lui si accorse di chi aveva davanti e divenne pallido: - Liz... Patty... sentite, se è per casa vostra, l’ho tenuta in ordine, nessuno è entrato...-
Liz spinse ancora di più la pistola, urlando e attirando l’attenzione dei presenti: - Non ce ne frega un bel niente, Eddy! Vogliamo delle informazioni! Comanda sempre Julian, qui?-
Un omaccione si avvicinò ad Anya e le puntò una lama sul collo, dicendo agli Spartoi: - Sentite, noi non vogliamo guai! Filate via o io la ammazzo!-
Stein stava per intervenire, ma una voce minacciosa interruppe i più: - Lasciala stare, ora!-
La voce non aveva niente di umano e proveniva da dietro Kim e Jacqueline, che si spostarono, rivelando una figura avvolta da un fumo viola e nero, le trecce nere sollevate come dall’aria, del tutto assente nella sala: Tsugumi.
Maka e Manuel erano spaventati a morte: sapevano a chi apparteneva quella voce e la sensazione era la stessa che avevano assaporato al Monte Sant’Elena. Karkadoom.
In quel mentre, una voce femminile poderosa fece cambiare nuovamente direzione ai presenti verso l’uscita: - Insomma, che accidenti succede qui?-
Era una donna con un braccio solo, che reggeva un martello enorme e con delle pericolose estremità, capelli rossi legati da una fascia verde e uno sguardo che gridava “GUERRA” ovunque si posasse. Era pericoloso starle vicino, a giudicare da come la fissavano gli altri mascalzoni. La luce fumosa di Tsugumi intanto era già spenta e il ciccione puzzolente aveva già preso la rincorsa dall’altra parte solo al vedere quello che era evidente fosse il Capo del Bar Jalapeno.-
La donna riconobbe subito Liz e Patty e commentò: - Beh, voi della Shibusen siete dei veri combina guai. Immagino siate pazzi o disperati a portarvi dietro otto Falci della Morte, i Diavoli di Brooklyn, i Petardi di Brooklyn, un’Immortale, un sadico scienziato pazzo, uno del Clan della Stella, un poppante [Hiro, n.d.r.] che si sta mangiando la maglietta dalla paura, un detective noioso con la sua arma, uno zombie e un baffetto molto pericoloso [Interruzione di Excalibur: - Cretina!-] e rompiscatole.-
Manuel fischiò notevolmente: - O sei il Capo, o sei una spiona, o ci segui dall’Aeroporto.-
Lei sbuffò, appoggiando il martello e prendendo una sigaretta dalla camicia e accenderla, prima di rispondere: - Tutte e tre le cose.-
Liz era stupita e disse a Eddy: - Cos’è, uno scherzo? Katie la Monca ha preso il posto di Julien?!-
Lui scosse le spalle, tranquillo, come se annunciasse un prezzo da cocktail esagerato: - Che c’è? Quella sì che è tosta.-
Katie sbuffò un po’ di fumo, prima di chiedere a Stein, che a quanto pare richiedeva ogni sua attenzione da come lo osservava: - Allora, cosa volete? Shinigami ci ha inserito nella sua lista nera?-
Holmes si fece avanti: - Vogliamo informazioni su Zodiaco!-
Tutti sussultarono a sentire quel nome.
Katie sospirò e disse loro con un cenno, afferrando il martellone: - Seguitemi!-
E gli Spartoi la seguirono fino al piano superiore, mentre Excalibur... una volta tanto stava in silenzio!
 
Intanto, fuori dal Bar, i due buttafuori giacevano morti a terra, mentre un tizio biondo tirava fuori la sua cassa su cui era scritto “C4, maneggiare con cautela”, sussurrando isterico: - Ora vedrai, Dolcetto, che vuol dire mettersi al lavoro! Eheheheh!-
 

Angolo dell’autore: Alzi la mano chi è rimasto deluso dal capitolo. (Groviglio di mani alzate!). Oh, capisco. Lo so, questo capitolo non è la “creme de la creme” botta e battaglia che tutti aspettavano, ma quello arriverà al capitolo successivo. Sono sadico e mi piace lasciarvi con l’acquolina in bocca.
Scherzavo, il fatto è che in questo capitolo ci sono abbastanza informazioni e non era mia intenzione soverchiarvi di notizie bomba e lasciarvi più scossi che comprensivi. Detto questo, mi scuserete per la scarsa fantasia riportata per i nomi dei membri dell’Organizzazione Zodiaco, ma questi mi sono venuti spontanei e prediligo la spontaneità alla riflessione allungata e noiosa.
Detto questo, un gran grazie a ShinigamiGirl-Sensei e Teony-Sensei, che mi stimolano sempre ad andare avanti. E un gran Konichiwa a Maka_01, che ha appena iniziato a seguirmi e a cui auguro buona lettura.
A tutti joma joma dabarasa.
   
 
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