#7. Fortuna
Quella notte faceva davvero freddo. Levi si raggomitolò per conservare calore, rabbrividendo febbrilmente.
La mattina dopo, ovviamente, aveva l'influenza.
Sfidò la sua fortuna, mettendosi in piedi, incurante, e avviandosi verso la mensa per un tè bollente.
Ma la sua fortuna si chiamava Hanji Zoe e lo intercettò a metà strada, diagnosticandogli qualche giorno di servizio sotto le coperte e un calcio in culo alle sue proteste.
Fortunatamente -e la quattrocchi non c'entrava, stavolta- Petra bussò comunque alla sua porta, più tardi, il suo solito tè tra le mani.
C'erano almeno due cucchiai di miele, dentro, e lui lo prendeva amaro, ma non se ne lamentò, fingendosi inconsapevole della sua premura.
[prompt: sotto le coperte. 110 parole]
L'angolino di thyandra: Questa volta niente da aggiungere. Solo che adoro immaginare il rapporto di Levi e Hanji come una amicizia consolidata nel tempo e dal rispetto reciproco, con occasionali prese di potere da parte di Hanji, perché sì. E perché Levi farebbe finta di niente pure con un braccio mancante e sanguinante, anche se poi non so se esistano momenti di tranquillità come quello di cui sopra, in cui potersi davvero rifugiare sotto le coperte per un po', vabbè.
Spero vi sia piaciuta, a presto.