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Autore: G RAFFA uwetta    05/01/2015    2 recensioni
Dal testo: "Dodici rintocchi dal pendolo riecheggiano nel vuoto colmando l'improvviso silenzio creatosi. Scoppi di fuochi, accompagnati da luci colorate, invadono il pavimento ballando e inseguendosi nelle pozze di luce create dai vetri. ... Domani avranno tante cose da dirsi. ... Ora conta solo essersi ritrovati."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un nuovo inizio


 

La valle circostante è immersa nel silenzio. Fiocchi soffici lievitato come petali stanchi adagiandosi, infine, ammantando di bianco ogni cosa. L'aria pungente e carica di aspettativa si insinua biricchina arrivando a gelare le ossa. Colori sbiaditi dalla foschia rendono il piccolo villaggio svizzero, arroccato sul grullo monte, un paese magico.

Qui il tempo sembra essersi congelato.

Case dai tetti di legno a spiovente emergono dal suolo come le guglie di una fatiscente cattedrale. Cavalli imbrigliati, dalle possenti zampe, trainano slitte inerspicandosi lungo le spoglie viuzze, trascinando slitte coperte di pesanti lane. Festoni giallo e oro pendono inermi dai rami semi spogli delle tristi piante, come vecchi guerrieri caduti in disgrazia. Sporadici passanti, avvolti in calde pellicce, vengono irradiati dalle luci intermittenti al neon, unica nota stonata della civiltà che ha raggiunto il paese. Il tintinnio delle campanelle, poste sulle porte dei negozietti, annunciano il propagarsi nell'aria di festose canzoncine natalizie.

Un gruppo di rumorosi ragazzini interrompe la creazione di un gigantesco pupazzo di neve per intrapprendere una feroce battaglia a palle di neve. Una colpisce la grossa macchina parcheggiata a lato del sentiero, sotto un ingombrante cartello pubblicitario.

Dall'abitacolo ne esce una figura alta, completamente avvolta da candida pelliccia. Il pesante colbacco in pelo, di volpe artica, adombra gli occhi di un colore indefinito, reso violaceo dai riflessi della neve. Ciocche chiarissime incorniciano un volto sprezzante dalla diafana cute.

Persa nei mille insulti, rivolti al suo accompagnatore, la figura osserva scetticamente le case, addossate ai lati della scivolosa stradina, cercando un luogo più caldo dove rifugiarsi dal freddo inclemente. Assottigliando gli occhi scorge un'insegna, particolarmente vistosa, con lettere lavorate in modo bizzarro da creare la parola Ungaro Spinato. Incuriosita si avvicina cercando di sbirciare tra i piccoli vetri appannati. Rinfrancata dal grandioso camino scoppiettante e dal lungo bancone sovrastato da una rastrelliere colma di bottiglie, decide di entrare, non prima di aver lasciato un commento di biasimo sul cruscotto della macchina.

Spalanca sicuro la pesante porta venendo investito dall'aroma speziato della cannella mischiata allo zucchero. Il caldo fumoso del locale irrita leggermente le iridi chiare. Voci ovattate e discrete riempiono gli spazi creando un'atmosfera intima ed accogliente.

Con passo deciso si avvicina al bancone, dietro al quale sta una rubiconda donnona dalle guance paffute. Aspetta paziente di essere servito del the alle more mentre, indolente, volge lo sguardo intorno, osservendo stranito la spaziosa sala.

Originali decorazioni natalizie si intrecciano lungo le pesanti travi dell'alto soffitto. Festoni verde oro incorniciano gli alti mobili adossati alle pareti. Quadri raffiguranti paesaggi campestri sono adornati da campanelle che, leggere, muovono il loro canto deliziando gli astanti. Vischio, intrecciato a bacche rosse come il peccato, circonda grossi piatti posti sui larghi tavoli, contenenti fragranti biscotti. In un angolo appartato dei bimbi ridono deliziati dai volteggi di alcune fate vestite d'argento.

- ...! -

Non è possibile! Per un attimo crede di aver visto delle autentiche fate.

Il villaggio sulla carta è completamente Babbano, perchè dunque i suoi occhi si fissano stupefatti su quelle deliziose creature?

Stropicciando poco elegantemente gli occhi Draco Malfoy, abbandonando la cappa bianca sull'alto sgabello, si avvicina titubante. Coglie ogni dettaglio degli esserini rivestiti di neve che, dispettosi, fanno lievitare i buffi cappelli dei bimbi per farli poi ricadere mollemente sulle teste degli avventori, causando sonore risate.

Celata da una pesante stoffa, si apre un porta. Dall'esterno entra un refolo di freddo pungente accompagnato da uno strascico di neve fredda che colpisce la schiena di Draco facendolo rabbrividire fin nelle ossa. Una folata di profumo di pino selvatico, mischiato alla vaniglia, lo avvolge richiamando alla mente nostalgici ricordi.

La florida donna accoglie il nuovo arrivato dandogli sonore pacche sulla schiena apostrofandolo:

- Finalmente sei qui Harry! -

Al suono di quel nome Draco si gira talmente di scatto che qualcuno arriva a pensare che possa essersi rotto il collo gracile.

Con meraviglia osserva il nuovo entrato fasciato nei caratteristici pantaloni ornati da due rosse bretelle che avvolgono la schiena sopra una camicia dai colori sgargianti, tipica dei boscaioli del luogo. Due alti stivali con ancora i residui di neve, che muoiono in piccole gocce ai piedi. Capelli indomabili, spruzzati di nevischio, ad incorniciare il viso arrossato dal freddo e due splendenti smeraldi contornati da lunghissime ciglia ebano. La famosissima cicatrice si intravvede appena sotto la lunga frangia.

Catatonico lo guarda rivolgere saluti a tutti con il suo splendido sorriso che gli illumina il volto.

Chiacchiere festose si rincorrono sulle labbra, mentre l'attesa per l'anno nuovo si fa incalzante. Anche i bambini si acquietano dietro i tavoli, con occhi sfavillanti osservano il grande orologio scandire i minuti.

Dal fondo del locale si alza un ragazzone dalla chioma fiammante, cosparso di efelidi sul naso. Pacche di incoraggiamento allargano il timido sorriso mentre inchioda gli occhi castani alla figura del moro. Con i risolini di scherno degli amici, si avvicina risoluto ad Harry sfoderando il rameto di vischio trafugato dal tavolo.

Nel momento in cui l'energumeno alza il braccio, per posarlo sopra la testa, Draco si sveglia dal letargo in cui sembra essere caduto. Scavalca agilmente il grosso tavolo e, con uno spintone degno del miglior battitore di Quidditch, scansa il rosso. Il vischio comincia a roteare sulle loro teste; dalle esili labbra esce un rabbioso:

- Scansati copia slavata dei Weasley, stavolta non mi freghi! -

Con decisione agguanta il bavero della camicia e avvicina a se il viso esterefatto di Potter che pigola un incredulo:

- Draco ...? -

Il vischio sulle teste sembra cristalizzarsi.

Poi le due bocche impattano ed ogni suono implode. Catapultati in un mondo fatto di sensazioni vecchie eppure sconosciute, schiudono entrambi le labbra e cominciano ad assaporarsi.

Quanto tempo è passato, urlano le loro anime. Quanto male ha fatto stare lontani.

Boccheggiando per la mancanza d'aria, stupiti per l'essersi ritrovati, si staccano e, ancora prima di riprendere fiato, si rituffano nel delizioso calore creato dalle loro bocche.

Un ruggito risale dal petto lungo la gola mentre lo adagia con desiderio lungo la pesante tavola, per venire poi fagocitato da un famelico Draco.

Un calore incendia i corpi facendoli contorcere deliziosamente. Marosi impazziti si abbattono sui cuori, annegandoli. Il ritmo forsennato dei loro battiti rumoreggia nelle orecchie, assordandoli.

Mani scavano solchi lungo la schiena come serpi infuocate. Brividi, trasportati da rivoli di sudore bollente, veleggiano in contrasto con la superficie fredda.

Dodici rintocchi dal pendolo rieccheggiano nel vuoto colmando l'improvviso silenzio creatosi. Scoppi di fuochi, accompagnati da luci colorate, invadono il pavimento ballando e inseguendosi nelle pozze di luce create dai vetri.

Le due figure avvinghiate si scostano, senza allontanarsi troppo.

Mani diafane bloccano i fianchi forti di Harry.

Una mano mora stringe possessivamente le dita tra i serici capelli chiari, mentre l'altra tiene saldo il mento del biondo.

- Auguri furetto - due stupende malachiti si schiudono al nuovo anno colme di felicità lungamente agognata.

- Anche a te, sfregiato - la voce morbida e arrocchita dai baci sfiora l'ugola ansante. Attraverso le ciglia, il mare in tempesta degli occhi del biondo inchiodano per l'intensità delle parole non dette.

Con un identico sospiro realizzano che tutto il male fatto e le incomprensioni sorte tra loro sono fruscelli strappati via della tempesta. Vivere lontani è stato come essere naufraghi in balia delle onde. Girovaghi senza riparo. Assetati nell'arsura delle lande deserte.

- È per sempre? - Chiede Harry.

- È per sempre - risponde Draco.

Sopra le loro teste il vischio perde consistenza fino a diventare un punto così luminoso da abbagliare.

"Solo amore puro è in grado di riconoscere che poi splendente sfavillerà in eterno."

Abbracciati osservano felici i festeggiamenti per il nuovo anno.

Domani avranno tante cose da dirsi. Tante colpe da perdonarsi. Nuovi orizzonti da condividere. Nuovi obiettivi da raggiungere. Un nuovo inizio da concretizzare.

Ora conta solo essersi ritrovati.

Nessuno si avvede di un ragazzo alto e scuro che, passando una mazzetta di banconote, discute con il rosso, conservando in viso un sorriso soddisfatto.


 

   
 
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