Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Evil_Queen2291    05/01/2015    6 recensioni
Dopo il ritorno di Marian, Regina deve sopportare, ancora una volta, le conseguenze delle azioni altrui. Ed Emma è disposta a tutto pur di recuperare il loro rapporto.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
N.d.A. Aggiornamento più breve del solito, ma spero altrettanto gradito ;) avevo bisogno di mettere un po' di cose in ordine, prima del prossimo capitolo, così da chiarire alcuni punti e da non far accavallare le cose;) 

“Regina?”
 
Elsa scese la scalinata velocemente, dopo essersi svegliata di soprassalto. Non era sicura di aver sentito qualcosa, ma qualcosa continuava a dirle che era meglio controllare.
 
“Regina?” tentò ancora. Quando non ottenne risposta neppure la seconda volta, cominciò a preoccuparsi. Durante il tempo che aveva trascorso con Regina, aveva scoperto che la donna aveva un sonno leggerissimo, quando non soffriva di insonnia. Le possibilità che fosse addormentata al punto di non risponderle erano pressoché pari a zero.
 
“REGINA!” si precipitò, letteralmente saltando gli ultimi gradini, quando riconobbe la figura della donna rannicchiata in un angolo della parete che costeggiava l’ingresso. Si lasciò andare ad un brevissimo sospiro di sollievo quando vide che i suoi occhi erano aperti, ma non ebbe il tempo di rasserenarsi. Regina sembrava persa in un modo diverso, lo sguardo fisso nel vuoto.
 
“Regina…” le si inginocchiò accanto, prendendole il volto tra le mani. Le sue lacrime le bagnarono immediatamente i palmi ed Elsa sentì il proprio cuore incrinarsi un po’. Non disse nulla, spostandosi accanto a lei e cercando dolcemente di abbracciarla.
 
Non appena le sue braccia circondarono le spalle di Regina, sentì il suo corpo irrigidirsi, fino a tremare. “Regina, parlami...” Cercò di accarezzarle i capelli, nel tentativo di rassicurarla. “Va tutto bene, Regina. Adesso sei al sicuro”
 
Elsa non aveva idea di quanto tempo avessero trascorso così e quasi sobbalzò nel sentirsi afferrare il polso. Cercò gli occhi della donna, ma il suo sguardo sembrava ancora sfocato, poco presente.
 
“Regina…?” tentò, portandole nuovamente una mano sul viso. Notò, con sollievo, che le lacrime si erano fermate. Le accarezzò dolcemente la guancia, intenta a non spaventarla ulteriormente.
 
Regina sbatté le palpebre. Dove…? Riusciva a sentire una piacevole sensazione di calore sul viso, ma tutto il resto era ancora confuso. La testa le pulsava dolorosamente, quasi fosse stata colpita. Si costrinse a prendere un respiro profondo, prima di aprire gli occhi di nuovo.
 
Elsa? Aveva riconosciuto la voce della ragazza mentre chiamava il suo nome, ma non riusciva a capire da dove provenisse. Lentamente la sensazione sul suo viso si fece più definita, fino ad assumere la dimensione di una carezza leggera. Qualcuno le stava accarezzando il viso.
 
Sbatté gli occhi con più forza, questa volta scuotendo la testa, come a voler spostare il banco di nebbia che rendeva indistinguibile qualsiasi cosa.
 
“Elsa?” chiese, meravigliandosi di quanto roca fosse la propria voce. Sentiva la gola graffiata, quasi avesse urlato, ma non riusciva a ricordare di aver fatto nulla del genere.
 
“Grazie al cielo, Regina…” la ragazza la strinse più forte tra le braccia. “Ero terrorizzata” le sorrise, un po’ timida, mentre si ritraeva dello spazio necessario per poterla guardare negli occhi.
 
“Cosa…” si passò la lingua sulle labbra, sentendole incredibilmente secche. Il leggero sapore di vodka e mirtilli la sorprese per un istante. Poi la sensazione delle labbra di Emma Swan premute sulle sue ritornò prepotentemente nella sua memoria.
 
Cercò di calmarsi, mentre la rabbia saliva a fiotti dal profondo del ventre, incontenibile. Farai esplodere qualcosa, CALMATI!
 
“Regina, ti prego, non sparire di nuovo…”
 
La voce di Elsa riuscì a strapparla dal vortice nel quale era sul punto di cadere di nuovo. Focalizzò lo sguardo su di lei, sforzandosi, questa volta, di sorridere. Quando la ragazza ricambiò il sorriso sentì qualcosa dentro di se assestarsi appena. Si concentrò su quella sensazione e, qualche secondo dopo, fu abbastanza sicura di poter controllare la propria magia.
 
“Ti dispiace aiutarmi a rimettermi i piedi?” chiese e la ragazza si affrettò immediatamente a sorreggerla.
 
“Certo!” non appena fu in piedi, Elsa le mise un braccio sotto le spalle, ma regina la fermò delicatamente con una mano.
 
“Grazie, Elsa, ma credo di potercela fare da sola adesso”
 
“Sicura?” la ragazza non sembrava affatto convinta, ma si trattenne dall’insistere oltre. Regina annuì, incamminandosi, con più cautela del solito, verso la cucina. La ragazza la seguì, stringendosi istintivamente nella vestaglia da camera bianca che indossava.
 
Regina era intenta a miscelare alcune erbe prima di metterle in infusione quando entrò in cucina. Si morse il labbro, indecisa su cosa fare.
 
“Cos’è successo?”
 
La bruna irrigidì le spalle per un istante, prima di voltarsi e sorriderle. “Nulla, Elsa. Solo una visita spiacevole…”
 
La bionda le si avvicinò, prendendole una mano tra le sue. “Regina, ti ho trovata in lacrime nel corridoio… Non mentirmi”
 
Per qualche ignota ragione, di fronte a quell’espressione di così sincera preoccupazione, Regina non riuscì a dire nulla. Per quanto si sforzasse, non riusciva a trovare una scusa decente. O forse non vuoi mentirle davvero.
 
“Emma.” Disse dopo un lungo silenzio, girandosi per spegnere il fornello e versare il contenuto nel bollitore nella tazza.
 
“Emma?” Elsa non capiva, cosa poteva aver fatto Emma Swan di così terribile da ridurre Regina in quello stato? Certo, non conosceva la donna da molto, ma di certo non era una persona che si faceva intimidire facilmente.
 
Regina bevve un sorso, lentamente. Continua ad avere un sapore orribile, pensò, mentre la sua mente ritornava alla prima volta che una delle sue dame le aveva dato da bere quel particolare infuso.
 
La aiuterà a dormire, sua Maestà, le aveva detto con una premura cui Regina non era mai stata abituata. L’avrebbe definita materna se, in quella fase della sua vita, avesse davvero avuto idea di cosa volesse dire.
 
La aiuterà a dormire, sua Maestà. Allevierà il dolore, le aveva detto alcune notti dopo, con la stessa premura negli occhi. Questa volta accompagnata da qualcosa di diverso. All’epoca non aveva capito, ma presto le era diventato ben chiaro. Quella donna aveva pietà di lei.
 
La aiuterà a dormire, sua Maestà. Domattina sarà tutto finito. La mattina dopo non era finito affatto: i lividi non erano scomparsi, né gli altri segni sul suo corpo. Così come non era andato via l’orribile odore di alcol che lui le aveva lasciato addosso.
 
La aiuterà a dormire, sua Maestà. Quella fu la prima notte in cui, davvero, era riuscita a dormire. Consapevole che quell’uomo non respirava più.
 
Elsa non disse nulla, osservando come il velo di tristezza che copriva pressoché costantemente gli occhi castani della sovrana si venasse di una rabbia disperata. Tentò di cercare il contatto con il suo sguardo, ma Regina continuava ad evitarlo.
 
“OH…” la bruna allontanò la tazza dalla bocca velocemente, respirando attraverso le labbra per alleviare leggermente la scottatura che si era procurata sulla lingua. Elsa non trattenne una risata leggera. Si avvicinò, forse con più cautela di quanto avrebbe normalmente fatto, poggiando una mano sul bordo della tazza. Solo quando le loro dita si toccarono, riuscì ad incrociare il suo sguardo.
 
“Ecco…” Le disse, lasciando fluire il suo potere per raffreddare il contenuto della tazza. Regina non accennò a muoversi, limitandosi a guardarla negli occhi, con gratitudine.
 
“So che è tardi…” la bruna si schiarì la voce di proseguire, notando come la sua gola fosse ancora terribilmente dolente. “Ma pensavo di guardare un po’ di tv”
 
“Assolutamente…” Elsa le fece cenno di avviarsi, seguendola, poi, nel salotto.
 
“Preferenze?” chiese Regina, sedendosi sul divano. La ragazza scosse la testa, prendendo posto accanto a lei.
 
“Forse una di quei racconti sulla storia di questo mondo?” accennò, mentre Regina passava velocemente tra i canali. Si girò verso di lei, annuendo, per poi fermarsi su History Channel.
 
 Elsa le poggiò la testa sulla spalla, cercando di percepire la sua reazione. Dapprima sentì la donna irrigidirsi, poi, delicatamente, la tensione prese a scemare. La ragazza sollevò le gambe, piegandole sotto di sé per potersi avvicinare di più. Avrebbe voluto dirle che le era accanto, che avrebbe ascoltato, ma il suo istinto la spinse ad optare per un approccio diverso. Era più facile confortare che lasciarsi confortare, così si rannicchiò il più possibile al suo fianco.
 
Sorrise, senza voltarsi, quando sentì un braccio di Regina posarsi sulle sue spalle. 
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Evil_Queen2291