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Autore: Just Izzy    07/01/2015    3 recensioni
"Bene... Vi starete chiedendo perché queste cassette siano arrivate proprio a voi. Semplicissimo, siete una delle tredici ragioni del mio suicidio. Non allarmatevi, nulla di grave. Ogni volta che vi vedrete vi guarderete in cagnesco e poi vi imbarazzerete perché siete colpevoli anche voi e chissà cosa avrà sentito l’altra persona su di voi. Nulla di personale."
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Traccia ottava

Rivedere l'esterno di "Scotland Yard" mi fa leggermente male al petto. Anzi no, non leggermente.

Non ritorno più qui da ... Bè, da quel giorno. Non sono nemmeno andato a deporre la scomparsa di Sherlock. Lo ha fatto Greg al mio posto. Troppi ricordi...

Troppi.

Mi stupisco, quando entro, nel vedere che non c'è solo la solita guardia dormiente all'ingresso ad "aspettarmi" ma  qualcun’ altro che non ho ancora capito chi sia.

Mentre cammino per i corridoi un brivido mi percorre la schiena e flashback su flashback mi passano per la testa. Ogni qualvolta io e Sherlock entravamo c'erano dei sogghigni e un vociare confuso, oppure un "oooh" di stupore, nel notare in quanto poco tempo Sherlock avesse risolto il caso.

Adesso c'è solo un desolante silenzio che mi rimbomba nelle orecchie e che sento fino allo stomaco.

Sherlock è morto e io non sentirò più nulla di tutto quello.

Solo silenzio.

PLAY.

Anderson l'idiota, lo sciocco, l'imbecille, il demente, il cretino, il "limitato-ragionevolmente".

Philip Anderson.

Non mi piace questo nome, insieme al cognome. Mi suscita malevolenza.

Tu, Anderson, me ne suscitavi.

Dal primo giorno in cui ti ho visto: sempre pronto a mettermi in cattiva luce, ad azzardare ipotesi inutili, mal fondate, a volte perfino senza senso, solo per essere migliore di me!

Come ti è saltato in mente?

Nessuno poteva, nessuno può e nessuno potrà esserlo! Mettitelo ben in testa, brutto idiota!

E poi, quando hai visto che Lestrade ha cominciato a non dare più peso alle tue argomentazioni hai cominciato a vacillare, a ...

PAUSE.

Ne ero sicuro! C'è qualcun' altro!

Ritorno bruscamente al presente quando vedo un'ombra correre, spaventata ed isterica, da una stanza all'altra.

E’ Anderson.

Mi avvicino e approfitto di un momento in cui lui è fermo, con le gambe che gli tremano dal nervosismo, per mettergli una mano sulla spalla. Lui sussulta ma non si volta. Anche se sono mille altre le cose che vorrei fargli, considerando che lui è tra le principali cause della morte di Sherlock, al diavolo quello che dice questo maledetto iPod, il suo aspetto mi induce a fermarmi  e a cercare di farlo rilassare.

-Ehi... Hai bevuto troppo caffè? Mi sembri un po' ner ...- mi interrompo bruscamente perché lui si volta e mi guarda con gli occhi rossi. Non capisco se abbia pianto o se stia impazzendo. Ha una folta barba biondo-rossiccia e i capelli sono più lunghi del solito. È irriconoscibile.

-John ... Io ... Mi dispiace ..-

Philip Anderson dispiaciuto? Se fosse stata una barzelletta, probabilmente avrei riso!

Sono passate alcune settimane e lui è ... È già così? Cristo ... Un caso irrecuperabile senza dubbio!

-Tu ...? Ma come ... Cosa ... Quanto cazzo sei in cambiato in due settimane? Ho paura di incontrarti di nuovo tra meno di un mese!- gli dico sarcastico ma mantenendo un tono distaccato.

Lui fa una risatina isterica e indietreggia.

-John ... Mi dispiace ... Non avrei dovuto trattare te e Sherlock in quel modo ... Non sapevo cosa si nascondesse dietro il carattere da "insopportabile - so - tutto - io" di Sherlock. Lo sono venuto a sapere circa due settimane dopo la sua caduta. Non ho più dormito, né mangiato- mi dice mentre si passa una mano fra i capelli. L'aspetto trasandato c'è, il dimagrimento anche, le occhiaie sono apposto ... Sì, gli credo sulla parola.

-Però in questi giorni mi sono dedicato ad altro. Ho elaborato ipotesi, concetti, ho dedotto come Sherlock, per arrivare ad una conclusione- pendo dalle sue labbra, mi lascia con l'ansia e la suspense per qualche minuto e poi prende un profondo sospiro. - ... Sherlock è ancora vivo- mi dice tutto d'un fiato, lo sguardo stralunato. Aspetta in silenzio una qualche mia reazione, lo so, ma è già tanto che non gli scoppi a ridere in faccia. Come diceva Sherlock? Ah, sì! "Fa' silenzio, Anderson, abbassi il quoziente intellettivo dell'intero quartiere!"

Per me l'affermazione di Philip è quasi una bestemmia.

Sherlock non può essere vivo. Non può avermi tenuto all'oscuro così tante cose, per così tanto tempo. E se anche fosse vero, non potrebbe continuare a nascondersi. Non potrebbe farmi questo, farmelo piangere sempre e comunque. Certo, non comprendeva la natura umana, ma questo ... Questo è oltre ogni limite anche per Sherlock.

-Io l'ho visto cadere, con i miei occhi. Gli ho toccato il polso. Ho visto il sangue sui suoi capelli. Ho visto i suoi occhi vitrei, aperti, che non avrebbero avuto più alcuna espressione ... Tu non sai cosa si prova. Non lo sai ... Tu non hai perso Sally, né tua moglie ... Tu non hai perso nessuno- spero di non sembrare troppo duro, secco o martoriato dal dolore (che poi è quello che sono) e poi ricordo le parole di Mycroft.

"Lei davvero crede di essere l'unico che da questa faccenda ha tratto solo lacrime e dolore?"

Anderson abbassa la testa.

Boom, l'ho colpito e affondato.

Provo un qualche malsano senso di rivalsa nel vederlo così distrutto, così perso. Ma non mi dispiace spiattellargli la verità in faccia. Le cose stanno così e, se forse avesse tenuto quella boccaccia chiusa, adesso non avrebbe bisogno di inventarsi un mucchio di cazzate per cercare di fare pace con la propria coscienza. Sherlock è morto, ho visto il suo cadavere all'obitorio ... L'ho visto precipitare da un palazzo, santo Cielo!

Non posso cominciare a dubitare di ciò che ho visto, perché so che se Sherlock fosse, per un qualche motivo, ancora vivo ... Non lo perdonerei mai ... non glielo perdonerei mai...

-Okay, lo hai visto cadere ... Ma non siamo completamente sicuri di ciò che hai visto, no? Infondo un tizio con la bici ti ha "investito" ... E se fosse uno degli aiutanti di Sherlock? Non vorresti che Sherlock fosse ancora vivo?- mi chiede. Ha la voce triste, si vede che si sente in colpa ... sembra quasi supplicarmi di credergli.

Non capisco...

Mi prende per un braccio e mi trasporta fino al suo studio. Dopo assurdi zigzag tra i vari corridoi deserti, dove rimbombano solo i nostri passi, arriviamo al suo studio. È modesto, piccolo, nulla di ché. Una scrivania, tre sedie, un temperamatite elettronico, un computer portatile, un mini archivio, un divanetto in pelle e ... Una mappa?

Mi strofino gli occhi per rendermi conto se sto sognando oppure no. No, a quanto pare sono sveglissimo. Mi avvicino e la osservo. Non capisco cosa rappresenti.

Ci sono enormi X segnate qui e là, linee tratteggiate che collegano le X fra loro e ... Nomi di alcuni casi? Ne riconosco qualcuno: uno in India, uno in Tibet, uno in Germania ... Dio non ci capisco più nulla.

Alzo lo sguardo e vedo Anderson davanti una bacheca. Si massaggia la barba, riflette.

Io, intanto, mi avvicino per osservarla meglio. Ritagli di giornale, Post - it qui e là, frecce che collegano varie scritte, apparentemente senza senso. C'è ne una che coglie la mia attenzione.

"Ipotesi numero 1:
Sherlock si è legato ad una corda per il bunjee Jumping, si è buttato mentre il famoso illusionista Derren Brown addormentava John. A questo punto Sherlock rompe la finestra del Bart's ed entra, bacia Molly, e se ne va, mentre alcuni suoi assistenti prendono il corpo di Moriarty, mettendogli la maschera di Sherlock e buttarlo al suo posto."

Mentre leggo mi si spalanca la bocca.

Cazzo, riconoscerei Derren Brown se lo vedessi, no? Roteo gli occhi. Non faccio in tempo a passare ad un'altra teoria, perché Anderson mi ferma.

-Ti sei convinto che Sherlock è vivo?- sta ancora riflettendo guardando tutto quel complicato schema che ho cominciato a capire anche io, al quale però mi rifiuto di credere.

 -Ho visto il suo corpo stanotte all'obitorio! Continui a chiedermi se credo a tutto ciò ma mi dispiace per te, la mia risposta è "no"!- esco dalla stanza, mentre lo vedo abbassare la testa.

Si sente in colpa. Rimango affacciato dalla porta.

-Dovevate pensarci! Tutti voi, dovevate! Sherlock era migliore di tutti noi! Non sto parlando solo per quanto riguarda l'intelligenza, io lo conoscevo ... Lui era... era... era umano!- me ne vado, sbattendo la porta.

Mi auguro che non sia entrato nessuno mentre parlavo con Anderson.

Mi metto le cuffie ... Dio, Sherlock, non posso essere diventato il tuo paladino della giustizia.

 

PLAY.

... Hai cominciato a vacillare, a non servire più e questa era una cosa che non potevi permettere, non è così? Questa è una cosa che non riuscivi ad accettare.

E così hai cominciato a lanciare accuse su accuse, lasciandomi a morire nella vergogna.

Nella vergogna di essere un criminale, che commetteva i reati, gli stessi resti che risolveva.

Non è una cosa malsana?

Arrivare a pensare certe cose solo per la propria carriera, per togliere di mezzo un individuo scomodo, farlo arrestare, facendo perdere la fiducia che Lestrade riponeva in me.

 La colpa, infondo, non è di Lestrade, ma tua e di quella Donovan.

Voi due avete insinuato il vostro pensiero dentro la mente di Lestrade, con forza, cosicché anche lui potesse convincersi e seguirvi, ma così non è stato, visto che lui è stato perfino sgridato. Vedete quanto male avete causato?

Non ve ne rendete conto? Ora spero proprio di sì.

 

Durante tutto il discorso di Sherlock non ho pensato a nulla.

Ho camminato, sono uscito da quel luogo, ho respirato di nuovo l'aria fresca e mi son seduto ad ascoltare Sherlock e uno di quei suoi discorsoni che faceva di solito. È stato tremendamente piacevole.

Ora però cerco di concentrarmi sul prossimo individuo.

 

Oh, siamo arrivati a Donovan? Sally Donovan? Ciao Sally, non so nemmeno perché ti ho messa in questa lista dato che sei davvero insignificante.

Oh, la signorina potrete benissimo trovarla a casa di Anderson oppure in qualche bar a sbronzarsi, quando Anderson le dà buca.

Preparatevi perché la Donovan ha dei segreti che dovrebbero rimanere celati,

ma non so per quanto lo saranno.

PAUSE.

 

 

 

 

 

 

Note dell’ autrice.

Miserere di me, ritardataria! Scusate, scusate, scusate!

Sì, dovrei darmi un contegno e prendermi dei giorni per aggiornare, ma non riesco … davvero. Mi dispiace perché vi faccio attendere sempre così tanto, mentre voi siete tutti così carini … grazie.

Un ringraziamento speciale va alla mia beta Inathia Len, che mi salva davvero sempre. Grazie sweetie. Grazie a tutti quelli che sono ancora con me e seguono la storia con entusiasmo.

Anyway, cosa ne pensate di Anderson? E di Sally? Secondo voi quali sono questi “segreti”? Fatemelo sapere!

Vi ricordo come sempre, se volete, il mio profilo FB (da scrittrice, ovvio) e niente, spero solo che continuiate a seguirmi, nonostante tutto. E considerate il capitolo come un regalo di Natale, solo posticipato.  

(Oh, sì, ho cambiato nome, quello di prima non mi piaceva più, dato che vorrei espandermi e non scrivere più SOLO della Johnlock, ecco.)

Stay Tuned.

With so much love,

BAZINGAA!

 Profilo FB: https://www.facebook.com/johnlockisthewayefp?ref=ts&fref=ts

  
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